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Un festival di arte nel mirino della “mentalità nazionale” dell'Azerbaigian

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Azerbaigian, Arte & Cultura, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Donne & Genere, Libertà d'espressione

Un murales a Baku si è scontrato con “i valori nazionali e la mentalità” del Paese, 2019. Foto di Turxan Qarishga / Hamam Times. Usata con autorizzazione.

Era semplicemente un festival di arte contemporanea.

Dal 17 al 27 settembre, appassionati di arte, cinema e poesia, sono stati invitati a prendere parte al “Maiden Tower. To Be a Woman [1]” [en, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione], un festival organizzato dalla Delegazione dell'Unione Europea in Azerbaigian e da diverse missioni diplomatiche. Il festival, chiamato come un famoso monumento di Baku, è stato organizzato per celebrare il centesimo anniversario della liberazione della donna in Azerbaigian. L'iniziativa è stata lanciata [1] e curata dall'artista Sabina Shikhlinskaya, che sotto lo stesso nome ha fondato un forum di arte contemporanea nel 2009.

Uno degli eventi del festival era un'esibizione di murales e di graffiti al Kombinat [2], un laboratorio abbandonato della capitale dell'Azerbaigian che una volta, al tempo dell'Unione Sovietica, era usato dall'unione degli artisti. Gli organizzatori contavano sul fatto che dopo il festival i lavori restassero lì.

Ma le cose sono andate in modo piuttosto diverso. Un murales dell'artista svedese Carolina Falkholt [3], raffigurante il corpo di una persona transgender, ha attirato così tanta attenzione che una volta finito il festival è stato in parte ridipinto — e in un modo non proprio artistico.

Infatti ha provocato una forte reazione, un dibattito sulla visibilità pubblica della sessualità, e persino una risposta del Paese in difesa della “mentalità tradizionale” del Paese.

 

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Transgender mural in Baku #lgbtq ~ curated by @maiden_tower_tbw [4]

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Arte contemporanea a Baku: Prima/Dopo

In un'intervista con 1news.az, un'agenzia di stampa locale affiliata al governo, Shikhlinskaya ha detto [8] [az] di aver lottato duramente per conservare il murales, ma che non ha avuto successo. “Il muro su cui l'artista ha dipinto il suo murales era di fronte un complesso residenziale, e la gente che ci vive si è lamentata alla polizia. Dopo una serie di lamentele di persone inorridite dal disegno, si è deciso di ricoprire parzialmente il lavoro della Falkholt”, ha spiegato Shikhlinskaya, aggiungendo che, dato che si trattava di un lavoro di arte pubblico, non si poteva ignorare l'opinione dei residenti.

Gli altri lavori di Falkholt sono espliciti come quello presentato a Baku. L'artista svedese sfida gli stereotipi di genere e le raffigurazioni del corpo femminile convenzionali. Nell'Azerbaigian, un luogo dalla mentalità tradizionalista dove i diritti delle donne sono ancora a uno stadio infantile, questo non è riuscito ad andare giù:

Questo mi incuriosisce, come mai nessuno ha buttato a terra la statua di una donna liberata?

Ragazzi, non ci si può arrivare così rapidamente. Avrebbero dovuto incominciare con dei graffiti piccoli.

Per pietà, fatte quello che volete a Torgovaya [la principale strada pedonale di Baku], ma come si possono raffigurare delle palle nella rotatoria del terzo microdistretto [il nome del quartiere dove si trovava la mostra].

All'inizio si è dipinto sopra il petto della figura, e gradualmente sono state coperte anche altre “parti offensive”. Le foto dell'area sui social media mostrano come il murales sia stato completamente coperto prima del 28 settembre, molto probabilmente dalle autorità locali.

Dopo le proteste, il disegno della “Trans” è stato completamente rimosso. Pensi che sia stato a causa di queste proteste che il disegno sia stato completamente rimosso? // Foto: Cavid Qurbanov.

Il 29 settembre, l'Ufficio Comunale di Baku ha rilasciato una dichiarazione in cui deplora il modo grezzo con cui si è tentato di ricoprire il murales, ma riconosce allo stesso tempo che aveva offeso i residenti e la “mentalità nazionale” dell'Azerbaigian.

Azərbaycan multikultral ölkə olsa belə, öz milli dəyərləri, mental xüsusiyyətləri var. Gələn qonaqlar Azərbaycanın müsəlman ölkəsi olduğunu nəzərə almalı, biz başqa dinlərə, dəyərlərə necə tolerantıqsa, onlar da bizim dəyərlərə hörmətlə yanaşmalıdırlar. Ölkəmizə gələn xarici qonaqlar çox böyük hörmət və ehtiramla qarşılanır. Amma paytaxtda binalar mühafizə olunur, onların fasadları yenilənir. Odur ki, Bakıda binaların üzərinə müxtəlif şəkillərin çəkilməsinə icazə verilmir. Əgər festival çərçivəsində rəssamlara hansısa binanın üzərinə qrafiti çəkməyə icazə verilibsə, bu, o demək deyil ki, onlar bizim əxlaqımıza zidd olan dəyərləri Azərbaycanda rəsm vasitəsilə təbliğ etməlidirlər. Onda belə çıxır ki, Azərbaycana gələn qonaqlara öz təriqətlərini də təbliğ etməyə imkan verilməlidir. Bu düzgün yanaşma deyil. O ki qaldı bunun sənətə və sənətkarlığa qarşı hörmətsizlik kimi dəyərləndirilməsinə, bu fikir ilə qəti şəkildə razı deyilik. Bu gün Bakıda elə binalar var ki, orada qrafitilər çəkilib. Amma bizim rəssamlar bunu elə peşəkarlıqla ediblər ki, özümüz də, gələn qonaq da baxanda zövq qalır.

Anche se l'Azerbaigian è un Paese multiculturale, ha i suoi valori nazionali e la sua mentalità. I visitatori non devono dimenticare che l'Azerbaigian è un Paese musulmano. Come noi siamo tolleranti nei confronti di altre religioni e valori, ci aspettiamo che i visitatori facciano lo stesso. I nostri ospiti sono accolti con molto riguardo. Ma gli edifici nella capitale sono protetti, le loro facciate sono ristrutturate. Non è permesso dipingere sugli edifici a Baku. Solo perché è stato dato il permesso di dipingere su un edificio nei limiti del festival, non vuol dire che con il loro lavoro possano proiettare i loro valori che si scontrano con la nostra morale. È come se ai visitatori che arrivano in Azerbaigian si permettesse di predicare la loro religione. Questo non è l'approccio giusto. Siamo in disaccordo con [l'idea che la] decisione di ricoprire il lavoro sia stata un segno di mancanza di rispetto nei confronti dell'arte e dell'artista. Ci sono edifici in Baku che hanno tutti i tipi di graffiti, ma i nostri artisti li hanno fatti in un modo così professionale che ai nostri ospiti piacciono tantissimo.

Questo riferimento ai “valori e norme nazionali” dell'Azerbaigian fa comprendere bene come la società dell'Azerbaigian percepisca l'uguaglianza di genere, i diritti LGBTQ+, e sicuramente ogni problema che spesso da queste stesse norme viene messo in ombra [14]. Ma nascondersi dietro il velo della moralità e dei “valori nazionali” chiude le menti nei confronti della diversità dell'espressione artistica, qualcosa che non farebbe altro che rafforzare le ricchezze culturali del Paese.