Vietnam, Malesia e Filippine vietano il film DreamWorks “Il piccolo yeti” per le loro dispute marittime con la Cina

Fonte: “Il piccolo yeti” pagina di Facebook.

Il film d'animazione della DreamWorks “il piccolo Yeti” (Abominable) [en, come i link seguenti, salvo diverse indicazioni] è stato vietato in Vietnam, Malesia e Filippine per aver descritto la politica della “Nine Dash Line” (la linea dei novi punti) della Cina nel film.

“Il piccolo yeti” racconta della storia di un adolescente cinese che ha scoperto uno yeti (leggendario pupazzo di neve che vive sull'Himalaya) nella sua casa di famiglia e chiede aiuto ai suoi amici per riportare la creatura sul Monte Everest. Il film è stato prodotto congiuntamente dal Pearl Studio con sede a Shanghai e dalla società di Hollywood DreamWorks Animation.

La politica cinese della “linea dei nove punti” delinea le sue pretese su diverse isole del Mar Cinese Meridionale, che sono anche contestate da molti paesi del sud-est asiatico. Le proteste sono scoppiate  in Vietnam e nelle Filippine per l'affermazione “unilaterale” della Cina sui mari contesi. I governi di questi due paesi hanno anche accusato la Cina di violare i loro territori marittimi.

“Il piccolo yeti” (Abominable) è stato commercializzato come “Everest: il piccolo yeti” in Vietnam, ed è stato proiettato all'inizio di ottobre prima di essere ritirato dai cinema a seguito di un intenso contraccolpo pubblico sulla scena controversa del film.

Il nuovo film di DreamWorks “Il piccolo Yeti” presenta una mappa che supporta la totale proprietà cinese nell'area controversa del Mar Cinese Meridionale.

Teodoro Locsin Jr., segretario per gli affari esteri delle Filippine, ha anche criticato la rappresentazione errata della mappa del paese.

Ha anche suggerito di censurare la scena, inserire un avviso del governo sul taglio e chiedere un boicottaggio della DreamWorks invece di vietare il film.

Sure but I think failure to react may be seen as a kind of submission on the diplomatic level. But our reaction must be mininally invasive of free speech concerns: cut out offending scene & interject grainy film of ugly face of boring public official explaining why. https://t.co/PbEUHeoERP

— Teddy Locsin Jr. (@teddyboylocsin) October 16, 2019

Certo, ma penso che la mancata reazione possa essere vista come una sorta di sottomissione a livello diplomatico. Ma la nostra reazione deve essere minimamente invasiva per le preoccupazioni legate alla libertà di parola: tagliare la scena offensiva e interporre un film sgranato con una brutta faccia di un noioso ufficiale che spiega il perché.

Ovviamente dovrebbero tagliare la scena oltraggiosa che mostrerà la nostra disapprovazione, meglio se lo vietiamo in modo incostituzionale come alcuni lo suggeriscono. Tagliate approssimativamente. Forse interrompere il capo della MTRCB (The Movie and Television Review and Classification Boarde) a tagliare la scena con la lettura intimidatoria. Poi il cartone continua.

Il Consiglio di revisione e classificazione del cinema e della televisione alla fine ha deciso di ritirare il film dai cinema.

La commissione di censura della Malesia ha ordinato alla DreamWorks di tagliare la scena, ma questo è stato rifiutato e ha portato alla decisione di non mostrare il film nel paese, che era precedentemente previsto per il rilascio il 7 novembre.

Molti netizen nei tre paesi hanno affermato di sostenere la decisione di censurare il film o di bloccarne la proiezione.

Ma alcuni hanno anche scritto che è meglio coinvolgere gli spettatori del cinema e gli artisti in Cina, e informarli sul perché la politica della “linea dei nove punti” debba essere rivista. Questo è lo stesso argomento dell'editorialista del quotidiano filippino Tyrone Velez, che ha scritto su Facebook:

Abominable is banned for a map that wasn't even their fault.

What if the map with the nine dash line was taught to them by the government?

We have to engage with them, and they are sensible people…They are just being misled.

“Il piccolo yeti” è vietato per una mappa che non è stata nemmeno colpa loro.

E se il governo avesse insegnato loro la mappa della linea dei nove punti?

Dobbiamo impegnarci con loro, e loro sono persone ragionevoli… sono stati sviati.

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