Il grido della frase: “Liberate la [dannata] erba!” porta all'arresto di una sostenitrice della cannabis di Trinidad

L'attivista Nazma Muller viene portata via dalla polizia di fronte al Parlamento di Trinidad e Tobago il 18 ottobre 2019. Foto su gentile concessione di Nazma Muller.

Il 18 ottobre 2019, l'attivista Nazma Muller si trovava sul marciapiede fuori dal Parlamento di Trinidad e Tobago per continuare a fare pressioni [it] sul governo perché renda esecutive le leggi esistenti sulla marijuana terapeutica.

In un post di Facebook di quella mattina, la Muller aveva annunciato [en, come i link seguenti] che sarebbe stata “fuori dal Parlamento da mezzogiorno alle 15 per ricordare al primo ministro della sua promessa di depenalizzare la cannabis e renderla disponibile per uso personale e medico entro il 30 giugno di quest'anno”.

La Muller ha giurato di “essere lì ogni venerdì finché il ministro non manterrà la sua promessa” – ma proprio questo venerdì, la polizia l'ha arrestata ai sensi della Sezione 49 della Legge nazionale sui Reati Minori, che riguarda “linguaggio violento e disturbo della quiete pubblica” – una legge che alcuni considerano un controsenso rispetto alla libertà di espressione sancita dalla Costituzione.

Il giurista e oratore Jamille Broome, ad esempio, ritiene che la legge sia “molto oppressiva” e pensa che “l'unico limite che dovrebbe essere posto al linguaggio osceno è quando esso incita o ha il potenziale per incitare alla violenza”.

Chiunque sia arrestato ai sensi di questa legge rischia una multa di 200 dollari di Trinidad (circa 30 dollari statunitense) o 30 giorni di reclusione.

Le immagini pubblicate sulla pagina Facebook della Muller mostrano lei che viene portata via da un agente di polizia, che le ha anche sequestrato il cartello con scritto: “Suonate il clacson per l'erba”.

Presto i sostenitori hanno iniziato a condividere le immagini, e il fotografo Christopher H. Samlal ha commentato:

Dr. Nazma Muller has been detained while protesting to “Free de Ganja”. Officers advised she will we taken to CPS to be charged and processed. Please share so people can see the real threats to our democracy.
#FreeTheWeed #LegalizeIt #DemocracyWhere

La Dott.sa Nazma Muller è stata trattenuta mentre protestava per “liberare la Ganja”. Gli agenti hanno avvisato che verrà portata in procura perché sia messa in stato di accusa e processata. Per favore condividete così che tutti vedano quali sono le vere minacce alla nostra democrazia.

Nella discussione seguente, Samlal ha dichiarato che, quando gli agenti della polizia si sono avvicinati, “hanno detto che stavamo ‘incitando gli altri a creare il caos in Parlamento'”. Mentre alcuni commentatori hanno ritenuto che la polizia stesse semplicemente facendo il suo lavoro, Imtiaz Rudy Mohammed ha chiesto:

I thought parliament was inside of a building, was she trying to breach the building? Was she found with an IED [improvised explosive device] on her person? Was she in any way harming anyone or influencing harming to anyone in parliament? If all these answers are a no then she is being abused by the police. […] Free the lady let her do her civil duty.

Credevo che il Parlamento si trovasse dentro un edificio, per caso lei stava cercando di irrompere nel palazzo? Le hanno trovato addosso un qualche ordigno esplosivo improvvisato? Stava facendo del male a qualcuno o incitando a fare del male a qualcuno in Parlamento? Se la risposta a tutte queste domande è no, allora questo è un abuso di potere della polizia nei suoi confronti. […] Liberate la signora e lasciate che svolga il suo dovere civile.

La Muller è stata rilasciata dalla polizia intorno alle 19:30 della stessa sera. All'udienza del 21 ottobre, si è dichiarata “non colpevole” alle accuse e il caso è stata aggiornato al 13 novembre 2019.

Al telefono con Global Voices, la Muller ha detto di essersi rivolta agli avvocati Dr. Emir Crowne, Matthew Gayle e Jason Jones dello studio legale New City Chambers e di non poter discutere liberamente i dettagli del caso. Ha confermato, comunque, che l'accusa contro di lei era di “uso di linguaggio osceno a disturbo dei passanti per strada”. Tuttavia, le foto del giorno in questione non mostrano alcun passante nell'area fuori dal Parlamento.

Via WhatsApp, il Dr. Crowne ha detto a Global Voices che “questo caso comporta serie implicazioni costituzionali”:

Here we have someone exercising her constitutional right to expression and her constitutional right to protest and both of those rights have seemingly been infringed by the state and […] it does appear to be a trend of silencing dissent, silencing unpopular speech in Trinidad and Tobago — so we are very concerned about two constitutional grounds that are triggered here — the freedom of thought and expression and the freedom of association and assembly.

Siamo in presenza di qualcuno che ha esercitato i suoi diritti costituzionali di esprimersi e di protestare, ed entrambi questi diritti, a quanto pare, sono stati infranti dallo Stato e […] sembra esserci un trend a Trinidad e Tobago nel silenziare il dissenso e i discorsi impopolari – perciò siamo molto preoccupati per due principi costituzionali che vengono qui toccati – la libertà di pensiero ed espressione e la libertà di associazione e assemblea.

Nel descrivere il processo di arresto e detenzione come “traumatico”, la Muller si è detta ciononostante incoraggiata a continuare la sua battaglia per la giustizia. Anche se, a quanto si dice, la bozza di legge sulla cannabis è pronta e ha solo bisogno di essere depositata in Parlamento, l'attivista ha affermato che né lei né gli altri portatori di interesse con cui ha parlato sono stati invitati ad offrire un feedback per contribuire ad un'approvazione senza intoppi.

Il Presidente del Paese ha anche respinto la richiesta della Muller di intervenire sulla questione della marijuana medica.

Il giorno dopo l'udienza, la Muller si trovava presso la prigione situata nella capitale, Port of Spain – non in qualità di detenuta, ma di sostenitrice. La donna ha condiviso la sua esperienza su Facebook:

To those who say the war is over, Rowley has promised to decriminalise, tell that to the citizens of this country who are packed 15 man to one stinking cell […]
I had the honour of coaching the debating team, the defending champions, to prepare for the annual prisons debate final in Woodford Square on November 13.
The question is: Should marijuana be decriminalised in Trinidad and Tobago? And Port of Spain will be answering with a very solid yes.
Until Keith Rowley brings the legislation to Parliament, marijuana is still illegal. And the police are still arresting and charging mostly young, working-class men for possession of marijuana, and sending them to the already overcrowded prison if they can't make bail.
How you think those men feel when they come out…?

A chi dice che la guerra è finita, Rowley ha promesso di depenalizzare, ditelo ai cittadini di questo Paese che sono stipati in 15 uomini in una cella puzzolente […]
Ho avuto l'onore di allenare il team di dibattito, i campioni di difesa, nella preparazione della finale dell'annuale dibattito sulle prigioni a Woodford Square il 13 novembre.
La domanda è: la marijuana dovrebbe essere penalizzata a Trinidad e Tobago? E Port of Spain risponderà con un convintissimo sì.
Finché Keith Rowley non porterà la legge in Parlamento, la marijuana rimarrà illegale. E la polizia sta ancora arrestando e incriminando per possesso di marijuana soprattutto uomini giovani della classe lavoratrice, e se non possono permettersi la cauzione vengono messi nelle già sovraffollate prigioni.
Come pensate si sentano quegli uomini una volta usciti?

Per la Muller, la questione della depenalizzazione e legalizzazione della cannabis va ben oltre i bisogni medici, la libertà religiosa (lei è una rastafariana) o persino il diritto all'uso personale dell'erba – è intrinsecamente connessa a molti dei mali sociali che affliggono il Paese e, secondo lei, “liberarla” può portare al sollievo di cui c'è così tanto bisogno – a tutti i livelli.

La Muller sarà ancora fuori dal Parlamento a protestare il 25 ottobre, con il supporto di Daniel Junior Sawic George – un padre che ha organizzato una sua marcia di protesta per depenalizzare la cannabis, perché ritiene che la marijuana terapeutica possa aiutare le sue due figlie malate.

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