Le abitudini di uso dei media nella minoranza vietnamita in Repubblica Ceca: intervista col professor Tae-Sik Kim

Negozio di frutta e verdura a Praga gestito da un vietnamita. Generalmente, ma non sempre, la porta è lasciata aperta anche d'inverno. Foto di Filip Noubel, usata con permesso.

Con più di 80.000 [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] membri, quella vietnamita è una delle principali minoranze etniche della Repubblica Ceca, nella quale rappresenta quasi l'1% della popolazione. La maggior parte appartiene alla seconda generazione di studenti e lavoratori vietnamiti che si spostarono nella Cecoslovacchia nel 1970 [cz], con gli accordi sulle migrazioni del Comecon [it].

Le relazioni commerciali e culturali sono proseguite fino a oggi e molti vietnamiti continuano a migrare in Repubblica Ceca per motivi di studio, d'affari o per raggiungere la famiglia. Questa ragguardevole comunità contribuisce alla creazione di una nuova cultura che unisce elementi di entrambi i paesi.

Ho intervistato il professor Tae-Sik Kim dopo la sua presentazione sulla produzione e il consumo di media ceco-vietnamiti a una conferenza del Praga Media Point nel dicembre 2019 a Praga. Kim è un accademico sud coreano che ha studiato nel suo paese e negli Stati Uniti e che oggi insegna in Repubblica Ceca alla Brno Masaryk University. Si è concentrato sui media della diaspora, sulle comunità asiatiche e la semiotica visiva. L'intervista è proposta in versione ridotta.

Filip Noubel (FN): Può descrivere le abitudini di consumo dei media della prima generazione di ceco-vietnamiti?

Tae-Sik Kim (TSK): The first generation of Vietnamese migrants to the Czech Republic relies heavily on Vietnamese satellite TV. If you visit Vietnamese restaurants, shops, or Prague's large-size wholesale Vietnamese market, SAPA, you will most likely hear the sound of Vietnamese language coming from a TV set, a tablet or a mobile phone. Many Vietnamese households also subscribe to Vietnamese satellite TV, now available from all major TV providers in the Czech Republic. I would say that Vietnamese satellite TV caters almost exclusively to the first generation, and those freshly arrived mainly because of language barriers and lifestyles, including their working conditions in shops and eateries. For this group, it has replaced older technologies such as VHR and VCD.

Tae-Sik Kim (TSK): La prima generazione di migranti vietnamiti in Repubblica Ceca è molto legata alla TV satellitare vietnamita. Se visiti un ristorante, un negozio o il principale centro all'ingrosso vietnamita, SAPA, potrai facilmente sentire voci che parlano vietnamita provenienti da schermi televisivi, tablet, telefoni. Molte famiglie vietnamite si abbonano a canali satellitari vietnamiti, disponibili tra i maggiori provider di TV a pagamento della Repubblica Ceca. Quello che voglio dire è che i canali satellitari TV vietnamiti raggiungono quasi esclusivamente le prime generazioni e chi è appena arrivato, a causa delle barriere linguistiche e di stile di vita, comprese le condizioni di lavoro nei negozi e nei ristoranti. Per questo gruppo, la TV ha sostituito vecchie tecnologie come il VHR e il VCD.

Il centro commerciale all'ingrosso SAPA a Praga, in cui si vende cibo vietnamita e asiatico. Foto di Tae-Sik Kim, usata con permesso.

FN: In cosa la seconda generazione si differenzia e qual è il ruolo dei social media per questa parte della comunità?

TSK:  Not unlike people of their age group across the world, young, second-generation Czech-Vietnamese have fully adopted the internet in their daily media practices. While migrant children used to watch Vietnamese TV together with their parents mostly at meal times, their media practices have gotten more individualized as they use their private digital devices. A key criterion to classify social media in the Vietnamese community is language. While the first generation and recent migrants tend to rely on social networks based either in Vietnam or in their own diasporic community, such as the site Sangu.eu, migrant children who are fluent in both Czech and Vietnamese have formed diverse “transnational” social networks bridging Vietnam, the Czech Republic and their diasporic community. These include Facebook pages like the one by NGO Viet Up, which tends to organize community events for migrant children. Others act as representations of Vietnamese identity, those include Hội Thanh niên Sinh viên Việt Nam tại CH Séc. Finally some highlight transnational identities, for example the South East Asian Liaison page. While the Vietnamese community has failed to establish a conventional form of diasporic media, online media such as Vietinfo and Sangu have emerged to fill that gap. All those online platforms work as communication channels crossing national and community borders. As a result, social media have become the place for an ongoing negotiation of transnational lives.

 

TSK: Come le altre persone della loro età in tutto il mondo, i giovani ceco-vietnamiti di seconda generazione hanno completamente adottato internet come media quotidiano. Mentre i bambini migranti guardavano la tv vietnamita con i genitori, generalmente all'ora dei pasti, oggi le loro abitudini si sono più individualizzati con l'uso di device personali. Un criterio chiave per classificare i social media nella comunità vietnamita è il linguaggio. Mentre la prima generazione e i nuovi arrivati utilizzano social network vietnamiti o della comunità della diaspora come Sangu.eu [vi], i giovani che parlano sia ceco che vietnamita hanno creato dei social network che attraversano il Vietnam, la Repubblica Ceca e le comunità della diaspora. Questo include pagine Facebook come quella dell'ONG Viet Up [cz] che si occupa di organizzare eventi di comunità per i bambini migranti o Hội Thanh niên Sinh viên Việt Nam tại CH Séc [vi] che rappresenta l'identità vietnamita. Altre ancora mettono in luce le identità transnazionali come la South East Asian Liaison [cz]. Mentre la comunità della diaspora non è riuscita a creare forme di comunicazione proprie, media online come Vietinfo [vi] e Sangu.eu hanno colmato questo vuoto. Questi network funzionano come canali di comunicazione che attraversano i confini nazionali e della comunità. Il risultato è che questi social sono diventati luoghi di negoziazione della vita transnazionale.

FN: Qual è il ruolo dei media coreani e della cultura pop per le giovani generazioni di questa comunità?

TSK: Korea media products have been popular in the past decades in South East Asia including Vietnam. Young Vietnamese in the Czech Republic have also been exposed to Korean media, given their technological availability and linguistic flexibility. Indeed, shared media practices often reflect the audiences’ common cultural identities and orientations. In this context, cultural similarity is not located between Vietnamese and Korean cultures, but rather in the commonality of a diasporic experiences and representations of an Asian culture in a non-Asian environment. Typically, the image of Asian children coming from sacrificial, hardworking migrant families is very different from the image of Czech children who are not expected to participate in the cultural sensibility of valuing family and work ethic. On the other hand, younger Czech-Vietnamese are also likely to differentiate themselves from the earlier generation of Vietnamese migrants. They identify themselves as people who are sensitive to cultural trends and have pronounced urban tastes. Taking advantage of their perceived higher human capital, they take a step closer to the cultural tastes of their contemporary Korean audiences.

TSK: I media coreani sono stati molto popolari nel sud est asiatico nei decenni passati, Vietnam compreso. I giovani ceco-vietnamiti sono esposti anche ai media coreani, data la loro disponibilità tecnologica e flessibilità linguistica. In ogni caso, media condivisi spesso riflettono identità culturali e orientamenti comuni nel pubblico. In questo contesto, la vicinanza culturale non si colloca tra la cultura vietnamita e quella coreana ma nella comune esperienza della diaspora e della rappresentazione della cultura asiatica in un ambiente non asiatico. Generalmente, l'immaginario dei bambini asiatici è influenzato dallo spirito di sacrificio e dal duro lavoro delle famiglie migranti ed è molto diverso da quello dei bambini cechi, che hanno differenti riferimenti culturali sulla famiglia e sull'etica del lavoro. D'altro canto, i giovani ceco-vietnamiti sono diversi dalle prime generazioni di migranti. Si identificano come persone sensibili ai trend culturali e con spiccati gusti urbani. Percependo il loro alto capitale umano, sono più vicini ai gusti culturali dei loro coetanei coreani.

FN: Come sono rappresentati i vietnamiti nei media cechi?

TSK: Although I have learned that Vietnamese people are increasingly present in Czech media, I wouldn’t say that the stereotypical, negative representation of Vietnamese migrants in the Czech Republic has completely disappeared. However, my concern is more about the implied discourse about this population. Vietnamese migrants are often portrayed in Czech media as hardworking, successful economic migrants who raise competitive children. This approach has created a monotonous image of Vietnamese people, which is a very easy way to objectify a certain population. The truth is that Vietnamese people in the Czech Republic are no longer confined within their small shops.

TSK: Per quanto il popolo vietnamita sia più presente nei media cechi, non posso dire che una rappresentazione stereotipata e negativa dei vietnamiti migranti nella Repubblica Ceca sia completamente scomparsa. La mia preoccupazione tuttavia riguarda più il discorso implicito su questa popolazione. I migranti vietnamiti sono spesso rappresentati dai media cechi come duri lavoratori, economicamente vincenti, che allevano figli competitivi. Questo approccio ha creato un’ immagine monotona del popolo vietnamita, che è un modo molto facile di oggettificare una popolazione. La verità è che i vietnamiti in Repubblica Ceca non sono più confinanti nei loro piccoli negozi.

Esempio di un ristorante trendy a Praga il cui nome gioca con la parola ceca zuppa (polévka) e il nome della tradizionale zuppa vietnamita (phở). Foto di Tae-Sik Kim, usata con permesso.

FN: Tu definisci la comunità vietnamita come un “mediatore dello spazio urbano”. Puoi spiegare questo concetto?

TSK: The Vietnamese have never formed ethnic enclaves in Czech urban areas. Although there are a couple of huge-sized wholesale complex exclusively owned by Vietnamese migrants in major cities like Prague and Brno, these places are quite different from the conventional ethnic enclaves in other global cities. They work as the backbone for Vietnamese retail businesses, rather than as centers of diasporic communities. The place where Czech people meet Vietnamese migrants on a daily basis are the small, local grocery businesses (called potraviny, meaning grocery, or večerka, meaning night shop) that have been almost entirely “monopolized” across the country by Vietnamese people. Since they are all located in local neighborhoods, these shops are quite common places for those who are relatively immobile and poor. Far from looking like global brand stores, local grocery shops often come to embody Vietnamese migrants as economic migrants who are not very westernized, urbanized, polished, or trendy. The irony is that such a (un)consciously ignored place tells much about the cultural position assigned by the majority to a migrant group. On the other hand, trendy-looking Vietnamese restaurants and cafes are  becoming increasingly visible in Czech urban centers and represent Vietnamese migrants in a radically different way. Coupled with the recent rapid economic growth and the tourism boom of the Czech Republic, these westernized, urbanized, polished, or trendy places are warmly welcomed. While it is still too early to generalize how Czech people perceive the Vietnamese diaspora, one can assume they have started to differentiate between different ways of being Vietnamese in the Czech Republic.

TSK: I vietnamiti non hanno mai formato enclave etniche nelle aree urbane ceche. Anche se ci sono alcuni enormi centri commerciali all'ingrosso posseduti esclusivamente da migranti vietnamiti in città come Praga e Brno, questi posti sono piuttosto diversi dalle convenzionali enclave etniche in altra città del mondo. Funzionano da ossatura del sistema di commercio al dettaglio più che come centro delle comunità della diaspora. Il posto in cui i cechi incontrano i migranti quotidianamente sono i piccoli alimentari locali (chiamati potraviny, che significa drogheria, o večerka, che significa negozio notturno) che sono stati completamente “monopolizzati” nel paese dai vietnamiti. Siccome sono tutti situati in quartieri locali, questi negozi sono frequentati da chi può muoversi poco o è relativamente povero. Lontani dal sembrare negozi di brand globali, gli alimentari locali spesso rappresentano migranti vietnamiti e migranti economici non molto occidentalizzati, urbanizzati, raffinati e trendy. L'ironia è che questi luoghi (in)volontariamente ignorati ci dicono molto della posizione culturale assegnata dalla maggioranza a un gruppo di migranti. D'altro canto, trendy ristoranti e cafè vietnamiti sono sempre più visibili nei centri urbani della Repubblica ceca e rappresentano la comunità vietnamita in maniera completamente diversa. Legati alla rapida crescita economica e al recente boom turistico, questi luoghi occidentalizzati, urbanizzati, lucidi e trendy sono caldamente benvenuti. Anche se è troppo presto per generalizzare sul modo in cui i cechi percepiscono i vietnamiti della diaspora, si può credere che abbiano iniziato a vedere differenze tra i diversi modi di essere vietnamiti in Repubblica Ceca.

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