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Le origini interconnesse del “kawaii” e della cultura queer giapponese

Categorie: Asia orientale, Giappone, Arte & Cultura, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Economia & Business, Good News, Idee, Media & Giornalismi, Storia
Rune Taito [1]

Una “Rune Girl” sulla copertina di un numero del 1959 di “Junior Soleil” (ジュニア それいゆ), una rivista disegnata da Rune Naito. Screencap da YouTube [1].

Rappresentato da icone culturali come Hello Kitty [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] di Sanrio e My Little Pony- L'amicizia è magica [3] [it] di Hasbro, il concetto giapponese di “‘kawaii [4]” [jp], o “l'essere carino”, è diventato parte della cultura globale [5].

Come nota [6] un articolo del 2017 della rivista Time Out con sede nel Regno Unito:

[The word ‘kawaii’] joined the league of sushi, samurai and kimono: the word kawaii is now part of the global consciousness, with enthusiasts from Seattle to Stockholm embracing Japan's take on cuteness.

[La parola ‘kawaii’] si è unita alla serie di sushi, samurai e kimono: la parola kawaii ora fa parte della coscienza globale, con gli appassionati da Seattle a Stoccolma che abbracciano la dolcezza del Giappone.

Il cosplay, o indossare un costume che rappresenta un personaggio, è diventato parte della cultura giovanile [7] mainstream in tutto il mondo ed è spesso legato alla cultura “kawaii” [8]. L'ultima serie televisiva a tema Star Wars, The Mandalorian, presenta il personaggio Baby Yoda “kawaii” [9] che è diventato estremamente popolare [10] per essere carino.

Mentre il Giappone è riconosciuto come il luogo di nascita dell “essere carino” contemporaneo, in una recente serie di tweet, una persona ha identificato le radici del “kawaii” e la sua connessione con la cultura queer.

kawaii taipei

I chioschi “kawaii” per il check-in dell’EVA Air in un aeroporto di Taipei. Foto di Nevin Thompson.

L'utente di Twitter Patrick [11], che sta seguendo un dottorato in studi giapponesi incentrato sulla ricerca sulle comunità e letteratura giapponese queer contemporanea, identifica il defunto designer e illustratore giapponese Rune Naito [12] [jp] come il pioniere dell’ “essere carino” in Giappone negli anni '60. Patrick racconta gli inizi della carriera di Naito alla fine degli anni '40, quando lanciò una rivista per ragazze giovani.

Rune was born in 1932 and got his start working with Nakahara Jun'ichi, another one of the major figures in shojo history. Together, they helped to start Himawari (Sunflower, 1947-1952) one of the first postwar magazines for young girls. pic.twitter.com/35q46ffeS8 [13]

— ✨ (@animaltextures) December 10, 2019 [14]

Rune è nato nel 1932 e ha iniziato a lavorare con Nakahara Jun'ichi, un'altra delle figure più importanti nella storia dello shojo. Insieme, hanno contribuito ad avviare Himawari (Sunflower, 1947-1952) una delle prime riviste del dopoguerra per ragazzine.

Rune became a major figure in the design and editing of Himawari's successor, Junior Soleil (1954-1960). Junior Soleil was where Rune's career really took off, and his “Rune Girls,” became a major hit, launching his career as an illustrator and designer for numerous magazines pic.twitter.com/6HA8azVIFv [15]

— ✨ (@animaltextures) December 10, 2019 [16]

Rune è diventato una figura di spicco nella progettazione e nella revisione del successore di Himawari, Junior Soleil (1954-1960). Junior Soleil è stato il punto in cui la carriera di Rune è davvero decollata e le sue “Rune Girls” sono diventate un grande successo, lanciando la sua carriera come illustratore e designer per numerose riviste.

As a result of his success in illustration, Rune began designing his own mascot characters that also became huge hits. Characters like Hello Kitty are pretty well known everywhere now, but Rune's Panda character, designed the year before Ueno Zoo received a panda, paved the way pic.twitter.com/ERYTMkcvIn [17]

— ✨ (@animaltextures) December 10, 2019 [18]

Come risultato del suo successo nell'illustrazione, Rune iniziò a progettare i suoi personaggi mascotte che diventarono anche grandi successi. Personaggi come Hello Kitty sono ormai abbastanza conosciuti ovunque, ma il personaggio Panda di Rune, progettato l'anno prima che lo zoo di Ueno ricevesse un panda, ha aperto la strada.

Un canale YouTube [19] presenta diversi esempi di come le creazioni di personaggi di Rune Naito sono state autorizzate per la riproduzione commerciale:

rune taito [1]

Esempi di disegni di personaggi di Rune Taito concessi in licenza per vendite commerciali. Screencap da YouTube [1].

Patrick continua osservando che l'eredità “kawaii” di Naito ha ampiamente oscurato i suoi contributi alla cultura queer in Giappone.

But a major part of Rune's work that's rarely discussed is the work he did for the magazine Barazoku (1971-2008). Barazoku was the first mass-market magazine that catered to same-sex attracted men in Japan, and Rune's long term partner Fujita Ryu designed the first cover pic.twitter.com/YRuzTfm3Mx [20]

— ✨ (@animaltextures) December 10, 2019 [21]

Ma la parte importante del lavoro di Rune di cui si discute raramente è il lavoro svolto per la rivista Barazoku (1971-2008). Barazoku è stata la prima rivista per il mercato di massa a soddisfare i bisogni degli uomini attratti dallo stesso sesso in Giappone, e il partner a lungo termine di Rune, Fujita Ryu, ha disegnato la prima copertina.

After the mid-1980s, Rune joked that he could use his name for illustrating for gay magazines because his “boom” period was over. For the rest of his life he lived with Fujita, producing dolls, figures, designs, and gay illustrations until his passing in 2007 pic.twitter.com/v7JxEZRvsV [22]

— ✨ (@animaltextures) December 10, 2019 [23]

Dopo la metà degli anni '80, Rune ha scherzato sul fatto che avrebbe potuto usare il suo nome per illustrare per le riviste gay perché il suo periodo di “boom” era finito. Per il resto della sua vita ha vissuto con Fujita, producendo bambole, figure, disegni e illustrazioni gay fino alla sua scomparsa nel 2007.

Alla sua morte, molti necrologi giapponesi lo hanno riconosciuto come il “padrino del kawaii”, ma pochissimi hanno notato il suo contributo alla cultura queer visiva in Giappone o alla sua storia di persona queer. Per quanto ne so, nessuna fonte in inglese ne discute.

Patrick conclude [26] la sua discussione su Twitter dichiarando:

That's why I think it's important that Rune get credit for the totality of his works; not only was he a pioneer of the kawaii aesthetic but with his long term partner, he helped to create an entire visual language and artistic lineage for gay men in Japan.

Ecco perché penso sia importante che Rune ottenga credito per la totalità delle sue opere; non solo è stato un pioniere dell'estetica kawaii, ma con il suo partner a lungo termine, ha contribuito a creare un intero linguaggio visivo e un lignaggio artistico per gli uomini gay in Giappone.

Oltre a spianare la strada alla produzione della cultura queer in Giappone per il pubblico queer, Rune Naito ha anche preparato il terreno per la cultura queer per entrare nella cultura mainstream. “Yaoi” [27] [it] è un genere di manga che si concentra sulle relazioni omoerotiche ed è generalmente creato dalle da donne per un pubblico femminile. [28]

My_Brother's_Husband_v1_cover

La copertina del primo volume del manga My Brother's Husband di Gengoroh Tagame pubblicato da Futabasha. Da Wikimedia [29].

Più recentemente, il popolare manga My Brother's Husband [30], su un omosessuale canadese [31] che si reca in Giappone dopo la morte del marito giapponese, è stato trasformato in un programma televisivo di successo [32] dal vivo su NHK, l'emittente pubblica giapponese.

Una mostra [33] [jp] delle opere di Rune Naito è attualmente in corso ad Okazaki, nel Giappone centrale, fino al 13 gennaio 2020. Il sito web ufficiale di Rune Naito [34] [jp] contiene altri esempi del suo lavoro. Per ulteriori fonti sulla storia di ‘kawaii’, Sebastian Masuda del marchio di moda 6%DOKIDOKI [35] [jp] parla di Rune Naito ad una mostra “Roots of Kawaii” (le origini del kawaii) del 2012 a Tokyo:

NOTA: L'utente di Twitter Patrick [11] ha dato il suo permesso affinché i suoi tweet potessero essere incorporati in questa storia.