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Gli australiani catturano in foto l'impatto devastante degli incendi durante la loro ‘estate nera’

Categorie: Oceania, Australia, Ambiente, Citizen Media, Disastri, Fotografia
Storm Sparks' partner and son Zeke at their burnt-out property [1]

Il partner di Storm Sparks, Al, e il figlioletto Zeke nella loro proprietà bruciata – Foto per gentile concessione di Storm, usata con autorizzazione

L'Australia ha vissuto uno dei suoi peggiori disastri da settembre 2019 a febbraio 2020, quando vaste aree del paese sono state travolte dalle fiamme [2] [it]. Fino alla fine di gennaio 2020 sono bruciati circa 20 milioni di ettari, 3000 case sono state distrutte e 34 persone sono morte. Oltre ad essere ampiamente riportata dai media, la catastrofe degli incendi boschivi è stata catturata in un modo ancor più profondo dagli australiani che sono stati personalmente testimoni dell'immensità degli incendi, la distruzione e il periodo successivo.

Le immagini seguenti illustrano soltanto alcuni delle decine di migliaia che hanno utilizzato i social media per condividere l'impatto dell'emergenza climatica. Alcune foto sono diventate virali sia in patria che all'estero, e sono state riprese dai principali media.

A inizio novembre, la piccola cittadina di Wytaliba [3] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] nel Nuovo Galles del Sud è stata devastata dagli incendi. In seguito a ciò sono decedute tre persone, settanta case e la scuola elementare sono state distrutte. La casa della persona dal nome propiziatorio Storm Sparks [scintille di tempesta], il suo partner Al e il figlioletto Zeke è fra quelle distrutte. Al si è bruciato gravemente per salvare la proprietà di un vicino. La foto sopra dalla pagina Facebook di Stormy è stata scattata il 5 gennaio 2020.

Storm è poi apparsa in interviste [4] televisive e in una serie di storie [5] sulle questioni correlate alle conseguenze degli incendi.

La città costiera di Mallacoota nella East Gippsland di Victoria ha conquistato l'attenzione internazionale, quando centinaia di abitanti locali e villeggianti si sono rifugiati in spiaggia la vigilia dell'anno nuovo. Molti sono stati poi evacuati dalla Marina. Uno dei residenti ha inviato tweet [6] e scattato fotografie durante il disastro, che ha distrutto un centinaio di case nella zona. Nonostante l’attenzione dei media [7] che ha ottenuto, preferisce farsi chiamare semplicemente Brendan. Questa è una foto di famiglia scattata la vigilia dell'anno nuovo:

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La sorella di Brendan presso l'incendio di Mallacoota – Foto per gentile concessione di Brendan, usata con autorizzazione

Una preoccupazione comune riguarda gli effetti della cattiva qualità dell'aria a causa del fumo. Come già le zone degli incendi, anche le due maggiori città dell'Australia, Sydney e Melbourne, hanno subito l'impatto drammatico della caligine durante l'estate. Questa foto è stata inviata per tweet dalla famosa residente di Sydney, la Dott.ssa Kerryn Phelps [9], nella sua area di Rushcutters Bay, nella zona urbana di Sydney il 19 novembre 2019:

Sydney bushfire smoke haze November 2019 [10]

Sydney avvolta da una cappa di nebbia, a causa degli incendi boschivi nel novembre 2019 – Foto per gentile concessione della dott.ssa Kerryn Phelps, usata con autorizzazione.

Questo scatto di Station Pier a Melbourne è stato immortalato dall'autore il 14 gennaio 2020:

Smoke haze over Melbourne's Station Pier January 2020

La caligine sopra la Station Pier di Melbourne nel gennaio 2020 – Foto dell'autore.

Elisabeth Goh è una pompiere volontaria presso il Servizio antincendio rurale del Nuovo Galles [NSW RFS], che ha condiviso [11] ampiamente la sua esperienza su Twitter. Questa citazione di un altro pompiere ha accompagnato una delle immagini nel suo thread il giorno 1 febbraio 2020: “Vado a casa e abbraccio forte i miei bambini. Ma loro non sanno perché.”

Rural Fire Service volunteers fight New South Wales blaze [12]

I volontari del servizio antincendio rurale [Rural Fire Service] lottano contro l'incendio nel Nuovo Galles del Sud – Foto per gentile concessione di Elisabeth Goh.

Il giorno seguente, Elisabeth ha caricato questi scenari all'orizzonte su Twitter, dopo aver trascorso la giornata senza comunicazioni:

Firefighting skylines in New South Wales 2 February 2020 [13]

Gli scenari all'orizzonte dei pompieri nel Nuovo Galles del Sud il 2 febbraio 2020 – Foto per gentile concessione di Elisabeth Goh.

La sera del 30 dicembre Anthony Olssen ha evacuato la sua casa e si è trasferito nella vicina Cobargo [14], dove la strada principale è stata devastata dagli incendi il giorno dopo. È poi andato a Bermagui [15] e ha infine cercato rifugio in spiaggia. Stima che fossero presenti migliaia di persone. Fortunatamente, la sua casa è stata risparmiata, sebbene tutto il resto intorno ad essa sia bruciato. Suo padre e suo fratello hanno perso le loro case nelle vicinanze. Anthony è un membro dell'Unione marittima dell'Australia (MUA, Maritime Union of Australia). Ha scritto questo articolo [16] per ringraziate l'unione per il suo aiuto e supporto. Ha scattato questa foto di una delle case:

Burnt-out home near Cobargo New South Wales [16]

Una casa distrutta dagli incendi vicino a Cobargo nel Nuovo Galles del Sud – Foto per gentile concessione di Anthony Olssen.

L'Australia del Sud non è scampata alla ferocia degli incendi. La terza maggiore isola dell'Australia, l’Isola dei Canguri [17] [it], è stata devastata dagli incendi boschivi nel gennaio 2020, che hanno bruciato oltre 2 milioni di ettari. Un padre e suo figlio sono stati uccisi mentre tornavano a casa dopo aver combattuto contro un incendio nei paraggi. Kailas Wild vive a Sydney. Si trova sull'isola dalla fine di gennaio per mettere in salvo i koala. Ha postato costantemente foto e video sulla sua pagina Facebook [18] e su Twitter [19]. Ha postato questo video il 4 febbraio 2020:

Se volete farvi un'idea di come può essere sul campo qui, durante i soccorsi, ho creato questo breve video. Nel caso ideale avrete almeno due persone, ma io ero solo, gli aiuti erano lontani e lei era in condizioni disperate. #koala #IsolaDeiCanguri #SoccorsoFaunaSelvatica

Purtroppo non tutte le notizie sono però buone, come dimostra la foto di Kailas del 7 febbraio 2020:

Koala starvation death on Kangaroo Island [25]

Un koala morto di fame sull'Isola dei Canguri – Foto per gentile concessione di Kailas Wild.

La volontaria Melina Budden è un'ecologista che lavora non solo nel salvataggio della fauna selvatica, ma in molteplici programmi di gestione per facilitare il recupero della fauna selvatica, come la realizzazione di stazioni di alimentazione e di acqua specifiche per le specie, il trattamento della scabbia per i wombat e la valutazione degli habitat delle specie minacciate dopo gli incendi. Ha postato una serie di foto su Facebook l'8 febbraio dalla valle di Wolgan, che è stata parte del mega incendio [26] del Monte Gospers nelle Blue Mountains a nord-ovest di Sydney. Questa foto mostra un wallaroo, che è stato catturato con una freccia per controllarne le condizioni:

Eastern Grey kangaroo receiving treatment [27]

Controllo delle condizioni di un wallaroo – Foto scattata da Josephine Ki

Melina sottolinea [28] che il peggio deve ancora venire:

The unfortunate reality is that things aren't necessarily getting better, in some areas it's getting worse with the contamination of the dams and creeks from algae blooms and black sludge full of sediment and ash. These water holes are likely to become a whole new crisis for our wildlife if they don't get clean water.

La triste realtà è che le cose non stanno necessariamente migliorando, in alcune aree stanno peggiorando con la contaminazione degli argini e dei ruscelli, attraverso la proliferazione delle alghe e i fanghi neri pieni di sedimenti e cenere. Queste cavità d'acqua diventeranno probabilmente una complessa nuova crisi per la nostra fauna selvatica, se non troverà acqua pulita.

Questo murale è comparso nel centro commerciale locale di Black Rock (Victoria) dell'autore a fine gennaio, come un tributo per i volontari e altri che hanno aiutato altruisticamente i bisognosi, compresa la fauna selvatica dell'Australia. È stato eseguito da Melbourne’s Murals [29] per coincidere con l'Australia Day il 26 gennaio 2020:

Aussie Spirit mural - Black Rock, Victoria

Murale di Aussie Spirit – Black Rock, Victoria – Foto dell'autore.

Charles Dingo, fotografo locale e residente della capitale nazionale Canberra, ha ripreso questo panorama dalla sua casa di Canberra all'alba del 2 febbraio 2020. Il territorio della capitale australiana ha dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio 2020:

View of Canberra bushfire front 2 February 2020 [30]

Vista del fronte 2 degli incendi boschivi di Canberra il 2 febbraio 2020 – Foto per gentile concessione di Charles Dingo.

Questo video virale, infine, è stato girato dai membri della squadra di soccorso e antincendio (Fire and Rescue NSW Station 509) di Wyoming nel Nuovo Galles del Sud alla vigilia del nuovo anno. Hanno viaggiato per 250 chilometri per dare assistenza vicino a Nowra [31]:

La squadra della Stazione antincendio e soccorso [Fire and Rescue NSW Station 509] di Wyoming ha girato questo video che mostra il momento in cui la loro autopompa è stata investita dagli incendi boschivi a sud di Nowra. La squadra è stata costretta a ripararsi nella loro autopompa, mentre il fronte dell'incendio passava. #NSWIncendi #ProteggereL'Insostituibile

Il programma televisivo Four Corners del 3 febbraio 2020 della ABC (Australian Broadcasting Corporation), Black Summer [36] [Estate Nera], è assolutamente da vedere. Presenta alcuni impressionanti video sulla stagione degli incendi, con successive interviste. Si può guardare online fino al 31 dicembre 2020 e include altri filmati girati dalla squadra di Wyoming.

Nel frattempo, le provvidenziali piogge [37] hanno portato sollievo sulla costa del sud-est. La stagione degli incendi boschivi e la grave siccità [38] in tutta la nazione sono tuttavia tutt'altro che terminate, nonostante questa tregua.