I Caraibi si pronunciano sulla crisi climatica

I partecipanti all'evento Heart for Amazon formano un cuore davanti alla White Hall di Port of Spain, Trinidad, il 28 settembre 2019. Foto cortesia di Jonathan Barcant, usata con autorizzazione.

Con storie come la parodia dell’Uragano Dorian [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] alle Bahamas, gli incendi nella foresta amazzonica [it] e la speranza dei giovani attivisti per la crisi climatica come Greta Thunberg [it] e i bambini dei piccoli stati insulari in via di sviluppo che cercano di forzare l'azione dei leader mondiali, non sorprende che anche i giovani dei Caraibi stiano facendo sentire la loro voce, accorpandosi alla consapevolezza globale, sollevata dagli scioperi per il cima di settembre 2019, e ospitando i loro propri eventi in solidarietà.

L'architetta Mandilee Newton, certificata LEED, e suo marito Tim alla manifestazione #ClimateStrikeTT (Sciopero per il clima) a Port of Spain, Trinidad, il 25 settembre 2019. Foto di Rapso Imaging, usata con autorizzazione.

#ClimateStrikeTT

Uno studente di 15 anni, Tristan Morgan, è stato così ispirato da registrare e organizzare #ClimateStrikeTT (Sciopero per il clima), svoltosi il 25 settembre 2019 nella capitale di Trinidad, Port of Spain. In realtà, Morgan non si aspettava una risposta così entusiasta; quando ha visto che si erano registrate più di 200 persone ha contattato Jonathan Barcant, amministratore delegato di IAMovement, una organizzazione non governativa che sostiene le questioni ambientali e ha maturato esperienze nell'organizzazione di marce per il clima in passato. IAMovement è stata lieta di dare il suo sostegno, fornire consulenza, assumere un ruolo guida nelle comunicazioni e aiutare Morgan a risolvere la logistica, come i permessi legali e l'autorizzazione della polizia.

Gli attivisti caraibici contro la crisi climatica all'esterno della White Hall, la sede del primo ministro di Trinidad e Tobago, il 25 settembre 2019, nella capitale Port of Spain. Foto cortesia di Jonathan Barcant, usata con autorizzazione.

#AmazonChallenge

Da parte sua, IAMovement ha promosso la #AmazonChallenge (Sfida l'Amazzonia), un'iniziativa intrapresa congiuntamente con organizzazioni globali ispirate allo stesso orientamento, come Young Water Solutions, una no-profit che incoraggia i giovani a contribuire all'igienizzazione dell'acqua, l'igiene e la gestione delle risorse in tutto il mondo.

Il concetto è che con sette miliardi di persone sul pianeta, se tutti piantassero un albero farebbero una differenza enorme nella compensazione degli effetti negativi del riscaldamento globale. La #AmazonChallenge implica l'impianto di un albero, che puoi coltivare (o pagare per farne piantare uno a tuo nome), postando una sua foto o video e nominando tre amici che facciano lo stesso. La pagina donazioni di Indiegogo commenta:

We are not only helping to undo some of the damages in the Amazon and to capture carbon through our most efficient carbon capture machines right now (trees:), but we are also sending a collective message to those in power that […] our planet, forests, and animals do mean a lot to us, and we believe their PROTECTION and REGENERATION should be a global priority.

Non stiamo soltanto aiutando ad annullare alcuni dei danni in Amazzonia e a catturare il carbonio attraverso le nostre macchine di raccolta del carbonio più efficienti al momento (alberi:), ma stiamo anche mandando un messaggio collettivo a coloro che sono al potere che […] il nostro pianeta, le foreste e gli animali significano molto per noi, e crediamo che la loro TUTELA e RIGENERAZIONE dovrebbero essere una priorità globale.

Secondo Barcant, il progetto ha già visto l'impianto di alberi a Trinidad e Tobago, in Irlanda, Belgio, Regno Unito, Sudafrica e Sri Lanka. “La cosa più straordinaria della #AmazonChallenge”, dice, “è che per ogni albero che piantate, potete avere l'impatto di quattro alberi piantati, perché siete voi più le altre tre persone che nominate.”

Schermata di un video promozionale per #AmazonChallenge, in cui gli attivisti caraibici per i clima hanno partecipato. Video per concessione di IAMovement.

Evento “Heart for Amazon” [Cuore per l'Amazzonia]

L'intero impulso è adesso guidato da Global Shapers, il ramo giovane del Forum Economico Mondiale [it]. Grazie al suo impegno, il centro dell'organizzazione ha organizzato l’evento Heart For Amazon, svoltosi il 28 settembre 2019 in The Hollows del Parco Savannah della Regina, il maggiore spazio verde della città di Port of Spain.

Una serie di organizzazioni locali impegnate per l'ambiente si sono riunite, unendo gli sforzi per organizzare l'evento, compresi IAMovement, Hello Green, One Yoga, New Fire Festival e Grundlos Kollektiv. I partecipanti sono riusciti non solo a piantare alberi nella #AmazonChallenge, ma ciascuno di loro ha nominato anche tre altri “Formatori” in un altro centro caribico per seguirne l'esempio, facilitando il coinvolgimento di altre isole e ampliando in scala l'iniziativa di impianto degli alberi.

Secondo gli attivisti caraibici per il cambiamento climatico, tuttavia, non finisce qui. I piccoli Stati insulari in via di sviluppo sono fra i più vulnerabili [it] per quanto riguarda gli effetti disastrosi del cambiamento climatico, dall'innalzamento dei livelli del mare e lo sbiancamento dei coralli [it] alle tempeste più frequenti e intense [it].

La prima ministra delle Barbados, l'Onorevole Mia Amor Mottley, con il Ministro degli Esteri del Togo, Sua Eccellenza Robert Dussey, alle Nazioni Unite, il 23 settembre 2019. Foto di PMO Barbados, Public Domain Mark 1.0.

Tra l'altro, la prima ministra delle Barbados, Mia Mottley, rivolgendosi al Summit sull'evento climatico delle Nazioni Unite di New York, il 23 settembre 2019, ha detto ai leader mondiali di prevedere una migrazione di massa di rifugiati, se non si risolverà la crisi climatica:

In other words, two degrees needs to be taken off the table once and for all. The global community must accept that it is within our power to halt and reverse climate change. […]

We refuse to be relegated to the footnotes of history and to be collateral damage for the greed of others, for we have contributed less than one percent of greenhouse gas emissions.

In altre parole, si devono risolvere sul tavolo negoziale due livelli, una volta per tutte. La comunità globale deve accettare che è in nostro potere fermare e invertire il cambiamento climatico. […]

Ci rifiutiamo di essere relegati alle note a fondo pagina della storia e di essere i danni collaterali per l'avidità degli altri, poiché abbiamo contribuito meno dell'uno per cento all'emissione dei gas serra.

Altri leader regionali hanno partecipato al fervido appello.

Un gruppo di giovani guidano la marcia attraverso il Parco Savannah della Regina a Port of Spain, Trinidad, il 28 settembre 2019. Foto di Dylan Quesnel, usata con autorizzazione.

Attraverso WhatsApp, Kathryn Christopher, curatrice del centro di Global Shapers di Port of Spain, ha spiegato a Global Voices:

All activism must be intersectional […] I echo the sentiments expressed by PM Mottley at the UN Climate Action Summit this past September, that the Caribbean is at the forefront of the effects of climate change. The climate crisis is even more immediate and urgent for us and other SIDS.

Initiatives like the Amazon Challenge and Saturday’s Heart for Amazon event both educate and find a way to address this urgency, as well as empower individuals to act.

Tutto l'attivismo deve essere un intersezionale […] eco dei sentimenti espressi dal PM Mottley al Summit sull'azione per il clima delle Nazioni Unite [nel settembre 2019, che i Caraibi sono in prima linea negli effetti del cambiamento climatico. La crisi climatica è ancor più immediata e urgente per noi e per altri SIDS [Stati insulari in via di sviluppo].

Entrambe le iniziative della Amazon Challenge e l'evento Heart for Amazon di sabato educano e trovano un modo per affrontare questa urgenza e, inoltre, potenziano l'azione individuale.

COP 25

Il successivo importante passo in avanti è stato,a dicembre 2019, un evento chiamato 6D, classificato come la “più vasta catena di azioni climatiche mai realizzate nella storia”. IAMovement e Young Water Solutions stanno attualmente discutendo con gli organizzatori di  6D e sperano di accoppiare la #AmazonChallenge con il movimento 6D per avere un maggiore impatto e affrontare frontalmente l'emergenza climatica. Il 6 dicembre 2019 si sono incontrati i leader mondiali per discutere il futuro ambientale del pianeta durante la COP 25, la 25esima sezione della Conferenza delle Parti, svoltasi a Santiago, Cile (poi spostata a Madrid), dal 2 al 13 dicembre 2019.

L'idea centrale di 6D è di comunicare che il potere è tutto nelle nostre mani e ognuno può fare una differenza: i singoli individui possono piantare alberi, praticare il compostaggio o ripulire le spiagge; le aziende possono ridurre le emissioni di gas serra, investendo nelle tecnologie sostenibili; le ONG e le comunità possono impegnarsi in progetti di riforestazione, installare energie rinnovabili e riciclare; e i governi possono stabilire e conseguire gli obiettivi necessari per assicurare che la temperatura non oltrepassi di 1,5 °C i livelli preindustriali.

Secondo Kathryn Christopher:

One of the greatest hindrances to change is the thought that your one act is insignificant, and because of this, to decide to take no action at all.

Uno dei maggiori ostacoli al cambiamento è il pensiero che il tuo singolo atto sia insignificante e, a causa di questo, decidere di non agire per niente.

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