
Il personale QUANTAS disinfetta gli aeromobili utilizzati per la missione di evacuazione del coronavirus da Wuhan – Screenshot dal video di Nine New Australia.
L'impatto del coronavirus COVID-19 [it] non solo ha aggravato la situazione economica dell'Australia, ma ha anche messo a dura prova le relazioni con il governo cinese. Le esportazioni di beni e servizi in Cina hanno rappresentato il 32,6% delle esportazioni totali nel 2018-19 [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. L'istruzione e il turismo fanno parte del settore dei servizi.
Divieto ai visitatori provenienti dalla Cina
L'estensione da parte del governo australiano di un divieto di viaggio per le persone provenienti dalla Cina continentale ha rinforzato questa crisi. Il divieto non si applica ai cittadini australiani o ai residenti permanenti sebbene quelli riportati su voli speciali provenienti da Wuhan siano stati messi in quarantena.
Il divieto ha ricevuto un forte supporto sopratutto sui social media, nonostante gli effetti sull'economia:
Wrong! Australia has 2 protect its people. That’s the first priority for @ScottMorrisonMP government. PM took the right decision. China puts 56 million people under a strict lockdown to prevent spreading of Coronavirus infection. Australia is fully justified in doing what it did. https://t.co/e75WqdCWTj
— Yadu Singh (@dryadusingh) February 14, 2020
Sbagliato! L'Australia deve proteggere i suoi cittadini. Questa è la priorità principale per il governo di Scott Morrison. Il primo ministro ha preso la giusta decisione. La cina sottopone 56 milioni di persone a un rigoroso blocco per prevenire la diffusione dell'infezione da coronavirus. L'Australia è pienamente giustificata nel fare ciò che ha fatto.
The hypocrisy from China is gobsmacking. China itself in internal lockdown because of a virus it tried to coverup and *refused to share with WHO* criticises other countries protecting their own borders & people. Australia must not relax the travel ban. #Coronavirus #Covid19 https://t.co/Ashnji91VG
— ?????????? ?️? ?️? (@correzpond) February 13, 2020
L'ipocrisia proveniente dalla Cina è sbalorditiva. La Cina stessa che a causa del virus ha messo in sicurezza alcune aree e *si è rifiutata di condividere l'informazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)* critica altri paesi che proteggono i propri confini e le proprie persone. L'Australia non deve allentare il divieto di viaggio.
Keep the ban! Stop worrying about the bottom line and our economy all the bloody time and do what is right for Australia because if you allow China to start coming here again when the coronavirus is still large there will be no economy, the disease will be everywhere ! Man up!!
— Vicki Meyer (@VickiMe875) February 13, 2020
Mantenete il divieto! Smettetela di preoccuparvi della riga finale del bilancio e della nostra economia per tutto il tempo e fate ciò che è giusto per l'Australia, perché se permetti alla Cina di ricominciare a venire qui quando il coronavirus è ancora forte non ci sarà economia, la malattia sarà ovunque! Crescete!!
In ogni caso non tutti sono soddisfatti delle misure prese dal governo:
I cannot believe how poorly this has been handled. Next time I watch border force it will be with head in hands at the inadequacy of our governments leadership. #Dim or what
Coronavirus: Australia extends travel ban on people entering from China for a week https://t.co/rtvuZt9zaz— Neil Ewins ? (@neilorange63) February 13, 2020
Non riesco a credere a quanto l'emergenza sia stata gestita male. La prossima volta che guarderò la polizia di frontiera sarà con le mani tra i capelli per l'inadeguatezza della leadership dei nostri governi. Coronavirus: L'Australia estende il divieto di viaggio provenienti dalla Cina per una settimana.
Turismo in difficoltà dopo il disastro degli incendi boschivi
Il turismo stava già soffrendo a causa del disastro nazionale degli incendi [it]. I visitatori cinesi rappresentano circa il 15% del totale dei turisti nel 2019, spendendo oltre 12 milioni di dollari australiani [8 miliardi di dollari americani].
Tuttavia, i suggerimenti riguardo il fatto che il divieto dovrebbe essere revocato per aiutare il settore turistico non sono accolti da tutti:
I strongly disagree it. Protecting Australia and Australians safe, security and well-being is the No. 1 task for Australia government and all Australians. Putting a China tourism ban in place is an effective way to achieve that goal. https://t.co/oU1plWd9GY
— Richard_Xiankai (@Richard_Xiankai) February 16, 2020
Non sono assolutamente d'accordo. Proteggere l'Australia, gli australiani e la loro sicurezza e benessere è il compito numero uno per il governo australiano e tutti gli australiani. Bloccare i turisti provenienti dalla Cina è un modo efficace per raggiungere questo obiettivo.
Studenti cinesi bloccati a casa
Il divieto ha anche provocato il panico nel settore dell'istruzione poiché 100.000 studenti cinesi, metà dei 200.000 iscritti in Australia, erano tornati a casa quando gli era stato imposto. È stato stimato che il settore universitario e della formazione che vale 37 miliardi di dollari australiani [24,7 miliardi di dollari americani], potrebbe subire un colpo da 8 miliardi di dollari australiani [5,4 miliardi di dollari americani] nella prima metà del 2020. Dal momento che il Regno Unito e il Canada non hanno divieti, si teme che gli studenti andranno altrove con la possibilità di perdere il 30% rispetto ai concorrenti.
Un segnale positivo è stata la mossa della Cina per allentare le restrizioni di internet in modo che gli studenti possano studiare online. Si tratta di un passo senza precedenti in quanto la Cina controlla rigorosamente l'accesso a Internet poiché il Paese ha auto imposto un Great Firewall [it] che censura una serie di siti e piattaforme non cinesi come Facebook, Youtube e Twitter. Le università australiane hanno messo online centinaia di programmi in modo che gli studenti possano iniziare i loro corsi questo mese.
Rapporti sino-australiani sotto pressione
Nonostante siano importanti partner commerciali, le relazioni Australia/Cina hanno subito numerose tensioni negli ultimi anni. L'esclusione dell'industria cinese delle telecomunicazioni Huawei e l'introduzione della rete 5G in Australia sono punti dolenti in un crescente elenco di problemi [it] che causano discordia tra le due nazioni.
La reazione cinese al divieto è stata misurata esprimendo “rimpianto” per la decisione e definendola una “reazione eccessiva”.
Questo tweet sottolinea il fatto che in questo momento è difficile che l'Australia sia al primo posto nelle menti dei leader cinesi:
#Coronavirus is more than a minor cold for the Chinese economy; for China to instantly create a large hospital to deal with it, sums up China’s knowledge of the outbreak and potential to spread. They’ve got more to worry about than another week’s travel ban to Australia. #AusPol
— Richmond Millier (@RichmondMillier) February 14, 2020
Il Coronavirus è più che un lieve raffreddore per l'economia cinese; affinché la Cina crei all'istante un grande ospedale per gestirlo, sintetizza la conoscenza della Cina sull'epidemia e il potenziale di diffusione. Devono preoccuparsi di più rispetto al divieto di viaggiare in Australia di un'altra settimana.
Le reazioni razziste sono continuate
Nel frattempo, le accuse di razzismo legate al virus hanno portato risposte contrastanti sui social media. L'ex commissario per la discriminazione razziale, Tim Southphommasane, era fortemente d'accordo con le preoccupazioni sollevate dal direttore sanitario:
Australia’s Chief Medical Officer Brendan Murphy speaking out against the rise of racism connected with the coronavirus. Good on him. Let’s hope certain media outlets won’t now denounce him for “race baiting” or being a “race hustler” https://t.co/3nmawZaKVo
— Tim Soutphommasane (@timsout) February 11, 2020
Il direttore sanitario australiano Brendan Murphy parla contro l'ascesa del razzismo connesso al coronavirus. Buon per lui. Speriamo che alcuni media non lo denuncino come “razzistarace” o per essere un “truffatore”.
L'australiana cinese Erin Wen Ai Chew si esprime regolarmente contro il razzismo sulla sua pagina Facebook. Tuttavia, la chiusura del ristorante della pinna di squalo di Melbourne ha suscitato questa dichiarazione:
I am most disappointed in our own Chinese/Asian Australian community who have fallen for the fearmongering from the Australian Government and the tabloid media hysteria and racism over the coronavirus.
As a whole Australia is disappointing and have let Chinese/Asian businesses down. This is the result of the ignorance and what false mass hysteria can do. This is not saying that the threat of the virus “isn't dangerous”, but it is saying that we in Australia are over reacting and as a Chinese Australian I feel we have let our own businesses down.
I will definitely keep supporting our Asian/Chinese businesses, I suggest all of you do too!
Sono molto delusa dalla nostra stessa comunità australiana cinese/asiatica che si è affidata alla paura del governo australiano e dell'isteria dei tabloid media e del razzismo sul coronavirus.
Nel complesso l'Australia è stata deludente ed ha deluso anche le imprese cinesi/asiatiche. Questo è il risultato dell'ignoranza e di ciò che può fare la falsa isteria di massa. Non sto dicendo che la minaccia del virus “non sia pericolosa”, che noi in Australia stiamo reagendo in modo eccessivo e come australiana cinese sento di aver deluso le nostre aziende.
Continuerò sicuramente a sostenere le nostre attività asiatiche/cinesi, suggerisco a tutti voi di farlo!
Sembra che non tutti ascolteranno la sua richiesta:
Sorry but avoiding asians in Australia at the moment is not racism, it is a safety precaution. Asians have a much higher risk of having close contact with people who have recently returned from mainland China and that is where the outbreak originated. Playing it safe isn’t racism
— Here Fishy Fishy (@realFishyFishy) February 11, 2020
Scusate ma evitare gli asiatici in Australia al momento non è razzismo, è una precauzione di sicurezza. Gli asiatici hanno un rischio molto più elevato di avere stretti contatti con le persone che sono recentemente tornate dalla Cina continentale ed è qui che ha avuto origine l'epidemia. Giocare in sicurezza non è razzismo.
L'ex primo ministro Kevin Rudd [it] ha condiviso una diversa visione del modo in cui il governo di Scott Morrison ha gestito la crisi in un’intervista radiofonica con l'emittente nazionale, l'Australian Broadcasting Corporation: “…abbiamo visto pochissime manifestazioni di autentica solidarietà, simpatia e sostegno da parte del governo australiano al popolo cinese”.
Rudd è anche un ex diplomatico specializzato in questioni cinesi, ma non è stato diplomatico nel suo attacco a Peter Dutton, il ministro degli Affari interni: “Dutton ha una lunga storia di… occuparsi di questioni legate alla razza con meno di… un'adeguata sensibilità”.
Ha citato la decisione di mettere in quarantena gli sfollati di Wuhan nel remoto centro di detenzione sull'isola di Natale, come esempio, suggerendo che Dutton avrebbe scelto un luogo diverso “per i bianchi”. I suoi commenti hanno incontrato l'opposizione online:
All you’re doing is slanging abuse and partisan talking points. Rudd’s criticism of him here is inane and disgusting.
I support Dutton’s policies and denounce false and therefore vile inferences of racism against him.— Steve Phillips (@rumpletig) February 13, 2020
Tutto quello che stai facendo è sostenere le idee del tuo partito. Le critiche di Rudd a lui qui sono insensate e disgustose.
Sostengo le politiche di Dutton e denuncio false e quindi vili inferenze del razzismo contro di lui.
L'estensione del divieto di viaggio è di una settimana. Sarà interessante vedere se il governo cinese farà più che esprimere rimpianti se diventerà un evento settimanale.
Leggi la Copertura Speciale di Global Voices su come il coronavirus di Wuhan influenzerà il futuro politico della Cina [it].