#8M: Le foto delle manifestazione dell'8 marzo in America Latina

“E la colpa non era mia, né di dov'ero, né di com'ero vestita” scritto su un cartello durante l'#8M a Quito, Ecuador. 8 marzo 2020. Foto di Belén Febres, usata con autorizzazione.

Durante la Giornata Internazionale della Donna, in tutto il mondo le donne hanno protestato per le loro vite e i loro diritti. Le notizie mondiali [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] si sono concentrate sulle manifestazioni in America Latina a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di donne, anche se secondo alcune stime ci sarebbero state un milione di manifestanti solo a Santiago, in Cile. Le donne hanno manifestato contro il femminicidio, la violenza di genere, la disuguaglianza e hanno dato voce al loro sostegno per il diritto all'aborto.

Queste foto sono state scattate da collaboratrici della comunità di Global Voices.

Ecuador

A Quito, in Ecuador, le manifestanti hanno richiesto prima di tutto la fine della violenza contro le donne. Secondo Belén Febres, la nostra collaboratrice di Quito, le donne hanno marciato anche per maggiori diritti sul lavoro e vogliono che venga riconosciuta la varietà delle correnti femministe. Hanno anche chiesto migliori protezioni per l'ambiente e quindi hanno protestato contro l'industria estrattiva.

#8M a Quito, Ecuador. 8 marzo 2020. Foto di Belén Febres, usata con autorizzazione.

Brasile

Le donne in Brasile si sono concentrate sul tasso elevato di femminicidi nel Paese, sul diritto all'aborto, sui diritti delle donne transessuali, sull'abuso sessuale e, ovviamente, sul presidente Jair Bolsonaro. Nel periodo precedente alla sua elezione nel 2018, le donne hanno protestato con lo slogan “lui no” [it] (“ele não” in portoghese). Di recente Bolsonaro ha fatto un’osservazione sessista [en] su una giornalista [en] pluripremiata che stava affrontando una campagna diffamatoria portata avanti dai sostenitori del presidente.

Le manifestanti dell'8M hanno preso di mira anche il recente taglio dei fondi [pt] alle politiche pubbliche che forniscono aiuto alle vittime della violenza di genere e molte hanno reso omaggio a Marielle Franco, una donna di colore, attivista e politica uccisa nel 2018. Ad oggi le autorità non hanno ancora risolto il caso [it].

#8M a Belo Horizonte, Brasile. Il cartello dice: “Vivere senza violenza è un diritto delle donne”. Foto di Fernanda Canofre, usata con autorizzazione.

#8M a Belo Horizonte, Brasile. Un collettivo femminista ha ricamato i nomi delle donne uccise nei femminidici del 2019. Foto di Fernanda Canofre, usata con autorizzazione.

#8M a Belo Horizonte, Brasile. Le manifestanti hanno anche reso omaggio a Marielle Franco, la consigliera uccisa quasi due anni fa. Foto di Fernanda Canofre, usata con autorizzazione.

#8M a Belo Horizonte, Brasile. Il cartello dice: “Invece dei fiori vogliamo: rispetto, dignità, voce!” Foto di Fernanda Canofre, usata con autorizzazione.

Cile

Nella capitale del Cile, Santiago, l'8 marzo più di un milione di donne ha manifestato in strada. Secondo la nostra collaboratrice in Cile, Gabriela Mesones Rojo, le donne hanno gridato:

Perdimos el miedo, las mujeres somos parte fundamental de Chile y ahora saben que somos fuertes y tenemos voz.

Non abbiamo più paura, noi donne siamo una parte fondamentale del Cile e ora sanno che siamo forti e abbiamo una voce.

Le proteste sono state anche a favore dei diritti riproduttivi, dell'educazione sessuale nelle scuole, della fine della violenza di genere e dell'impunità, e di nuove leggi costituzionali che proteggano le donne. Il 26 aprile 2020 in Cile si terrà un referendum [en] per decidere se ci sia bisogno di una nuova Costituzione.

Secondo la fotografa che ha scattato quest'immagine, in alcune zone della capitale la polizia ha represso la manifestazione. Ha detto che la polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti poco dopo questo scatto vicino all'Università del Cile.

“La violenza di genere uccide più del coronavirus”, #8M a Santiago, Cile. 8 marzo 2020. Foto inviata da una collaboratrice che non vuole essere identificata, usata con autorizzazione.

In Cile e in altre località dell'America Latina le donne hanno protestato contro il femminicidio con il seno scoperto macchiato di pittura rossa che rappresenta il sangue.

#8M a Santiago, Cile. 8 marzo 2020. Foto di Gabriela Mesones Rojo, usata con autorizzazione.

Guatemala

Anche in Guatemala le donne sono scese in strada. Secondo la nostra collaboratrice in Guatemala, che preferisce restare anonima per motivi di sicurezza, le donne hanno denunciato abusi commessi da “personaggi pubblici bianchi e mestizos, ma anche dai leader delle comunità indigene”. Ha aggiunto che le studentesse hanno denunciato anche abusi commessi dallo staff delle università. Ha continuato:

There is also violence within our social movements, there is also oppression within the fight for human rights. Maya women's bodies are also violated in these activist networks. But we also want to show that we are not alone anymore, that we are organizing ourselves and will continue to denounce abuses.

Ci sono violenze anche all'interno dei nostri movimenti sociali, c'è oppressione anche all'interno della lotta per i diritti umani. In questi gruppi di attivisti vengono violati anche i corpi di donne maya. Ma vogliamo anche far vedere che non siamo più sole, che ci stiamo organizzando e continueremo a denunciare gli abusi.

Le manifestanti hanno anche chiesto giustizia per le 56 ragazze morte nel rogo del centro di accoglienza Virgen de la Asunción [en] nel 2017. Secondo diversi rapporti, le autorità sarebbero state negligenti.

Il cartello qui sotto dice: “Come vorrei essere un muro, così saresti indignato quando mi toccano senza permesso”.

#8M a Città del Guatemala, Guatemala. 8 marzo 2020. Foto inviata da una collaboratrice che non vuole essere identificata, usata con autorizzazione.

Colombia

In Colombia, molte donne hanno concentrato l'attenzione sui diritti riproduttivi.

Estella Porras, la nostra collaboratrice in Colombia, dice che “la totale depenalizzazione dell'aborto è stata una richiesta centrale delle manifestanti, soprattutto perché la questione è stata nel programma della Corte la settimana scorsa ma non è passata“.

Uno degli slogan dell'#8M è stato:

Ni De la Iglesia,
Ni del Estado
Ni del Marido
Ni del patrón
Mi cuerpo es mío, y solo mío, y solo mía la decisión

Non è della Chiesa,
Non è dello Stato,
Non è del marito,
Non è del capo,
Il mio corpo è mio, e solo mio, e solo mia è la decisione.

#8M a Bogotá, Colombia. 8 marzo 2020. Foto di Cacería Violeta, usata con autorizzazione.

Le manifestati hanno anche marciato contro il legame tra la violenza di genere e la violenza diretta ai leader locali. Le donne in generale sono già vittime di un alto tasso di femminicidi, e le attiviste per i diritti umani e le giornaliste [it] affrontano rischi aggiuntivi a causa del loro lavoro.

Messico

Le donne in Messico hanno manifestato contro il tasso elevato di femminicidi nel Paese e la presunta inazione dello Stato [en].

La nostra collaboratrice Giovanna Salazar ha detto: “Decine di migliaia di donne sono scese in strada in Messico per chiedere giustizia per le vittime di femminicidio e violenza di genere, e per pretendere risposte tangibili dal governo per gestire la situazione d'emergenza e di pericolo affrontata dalle donne nel Paese”.

I dati ufficiali suggeriscono che solo a Città del Messico hanno manifestato più di 80.000 donne.

#8M a Città del Messico, Messico. 8 marzo 2020. Foto di Anette Eklund, usata con autorizzazione.

Secondo Anette Eklund, l'altra collaboratrice in Messico, alcuni degli slogan più diffusi sono stati: “Existo porque resisto” (“Esisto perché resisto”) e “Si no nos mataran seríamos más” (“Se non ci uccidessero saremmo di più”). Anche le donne indigene, come le donne del popolo Otomi [it], hanno protestato contro la violenza.

#8M a Città del Messico, Messico. Foto di Giovanna Salazar, usata con autorizzazione.

Bolivia

A Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, le donne si sono incontrate il 7 marzo. Il cartello in fondo dice: “Congratulazioni Bolivia, siamo primi per violenza machista”.

Secondo Fabiola Gútierrez, la nostra collaboratrice in Bolivia, le richieste principali delle femministe boliviane sono la legalizzazione dell'aborto, procedure giudiziarie più veloci ed efficienti nei casi di violenza di genere, l'educazione sessuale nelle scuole e la non discriminazione delle persone LGBTQ.

#8M a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, 7 marzo 2020. Foto di Belén Pereira, usata con autorizzazione.

Sostegno internazionale

Anche a Bruxelles, in Belgio, le donne latinoamericane hanno manifestato il loro sostegno. Il cartello in fondo dice: “Sostegno allo sciopero nazionale dal Belgio #ungiornosenzadinoi”. Il 9 marzo hanno scioperato [en] anche le donne messicane. Il cartello sulla destra dice: “Una donna che combatte. Il futuro di tutte le donne sta cambiando”.

#8M a Bruxelles, Belgio. Comunità delle donne latinoamericane. Foto di Melissa Vida, usata con autorizzazione.

Aggiornamento: Quest'articolo è stato aggiornato il 10 marzo 2020 per aggiungere le testimonianze delle nostre collaboratrici sulle richieste locali.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.