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“Delhi sta bruciando”: 17 morti e centinaia di feriti durante le proteste contro la legge sulla cittadinanza

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Diritti umani, Disastri, Governance, Guerra & conflitti, Media & Giornalismi, Politica, Protesta
Locals in New Delhi protest against CAA CAB NRC [1]

Cittadini di Nuova Delhi protestano contro la legge sulla cittadinanza (Citizenship Amendment Act, CAA) e il Registro Nazionale dei Cittadini. Immagine da Wikipedia di DoiplomatTesterMan. CC BY-SA 4.0

A partire dal 23 febbraio 2020, i violenti scontri tra i manifestanti delle fazioni opposte del dibattito sulla legge sulla cittadinanza nel distretto nord est della capitale indiana sono degenerati. Le proteste continuano ancora e si sono ormai trasformate in una rivolta [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]. Gli scontri si sono verificati durante la visita in India del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e hanno portato [3] alla morte di almeno 17 [4] civili musulmani e indù, incluso un poliziotto. Più di 150 persone sono rimaste ferite, molte a causa di colpi di pistola che, secondo i manifestanti [5], sono stati sparati dai sostenitori del CAA. Nel distretto di Delhi Nord Est [6] [it] restano chiuse cinque stazioni della metropolitana e diverse scuole. Le proteste contro il Citizenship Amendment Act (CAA) [7] sono in corso, a livello sia nazionale che internazionale, dal dicembre 2019.

Da Shaheen Bagh a Jaffrabad

Il 22 febbraio 2020 diverse donne si sono riunite [9] vicino alla stazione della metropolitana di Jaffrabad nel distretto di Delhi Nord Est e hanno iniziato un sit-it in protesta contro il Registro Nazionale dei Cittadini [10] (NRC) e il Citizenship (Amendment) Act (CAA) [11]. Le manifestanti hanno bloccato l'entrata della stazione e una strada vicina, una mossa paragonata [12] alle proteste non violente di Shaheen Bagh [13] in un'altra zona di Delhi. Le donne di Jaffrabad sventolavano bandiere indiane urlando [14] lo slogan “Azaadi (libertà) da CAA e NRC” davanti alla polizia.

Ultime notizie di sicurezza

Chiusi ingresso e uscita di Jaffrabad. I treni non fermeranno in questa stazione.

Il 23 febbraio la folla è aumentata con il raduno organizzato da Kapil Mishra, un leader locale del partito al governo Bharatiya Janata Party [17] [it] (BJP), a favore della nuova legge sulla cittadinanza. Secondo le testimonianze [14], Misra ha dato un “ultimatum” alla polizia di Delhi per lo sgombero delle strade bloccate dai manifestanti.

Un leader del partito al governo affiancato da un alto ufficiale di polizia lanciano un avviso. Nessuno ha agito contro di lui, né la polizia né il suo partito. 24 ore dopo, la violenza a Delhi est degenera, la polizia è allo sbando.

Come risultato degli scontri, i manifestanti anti-CAA sono stati picchiati ed entrambi i gruppi hanno iniziato a lanciare sassi. La polizia ha usato gas lacrimogeni [14] per mettere sotto controllo le proteste.

Gli scontri, però, sono continuati il giorno dopo e nuovi episodi di violenza sono stati segnalati [21] in zone vicine abitate da musulmani [2].

VIDEO: #Chandbagh

Delhi sta bruciando, è quello che voleva il governo.

Delhi si è trasformata in una zona di guerra per colpa dei militanti di destra!

Tutto sarà ricordato!

#ViolenzaADelhi: folle indù stanno lanciando molotov contro case di musulmani dall'altra parte della strada a Kabir Nagar.

Aggiornamenti LIVE: https://t.co/l0D8zN9XBn [27]

La giornalista Vijayta Lalwani racconta [29] le scene di violenza in un articolo su First Post:

As a shop was set ablaze in Delhi’s Maujpur area on Monday afternoon, a middle-aged man with a saffron tikka on his forehead repeatedly asked reporters to stop filming the arson. “Bade dinon ke baad Hindu jaaga hai,” he said. “Hindus have woken up after long.” He did not want to identify himself, other than as a supporter of the Citizenship Amendment Act. [..]

“Five police officials were filling stones in a battery rickshaw and sending it there [towards Maujpur Chowk],” said Kazim, a 30-year-old resident of Jaffrabad. “This is a conspiracy.” He alleged the police were on the side of the CAA supporters and were arming them for a future clash.

Quando lunedì pomeriggio un negozio è stato dato alle fiamme nella zona Maujpur di Delhi, un uomo di mezza età con un tikka giallo sulla fronte ha chiesto diverse volte ai reporter di smettere di filmare il rogo. “Bade dinon ke baad Hindu jaaga hai”, ha detto. “Gli indù si sono svegliati dopo tanto tempo”. Non si è voluto identificare, ha detto soltanto di essere un sostenitore della legge sulla cittadinanza. […]

“Cinque agenti di polizia stavano riempiendo un risciò a batteria di pietre per mandarlo là [verso Maujpur Chowk]”, ha detto Kazim, un abitante di Jaffrabad di 30 anni. “Questa è una cospirazione”. Sostiene che la polizia stia dalla parte dei sostenitori del CAA e che stesse fornendo loro armi per i prossimi scontri.

Srishti Srivastava ha intervistato [30] su The Wire.in un manifestante pro CAA/NRC che ha ammesso di aver dato fuoco a un mausoleo:

They (meaning the Muslims) have entered (India) only through the barbed wires. Just make a count of them. You know about Census; they should not be so many here. At least half of those who have been sitting (at the protest sites) have entered (India) through the barbed wires (meaning illegally).

Loro (ovvero i musulmani) sono entrati (in India) solo attraverso il filo spinato. Prova a contarli. Sai del censimento, non dovrebbero essercene così tanti qui. Almeno metà di quelli che fanno sit-in (nei luoghi di protesta) sono entrati (in India) attraverso il filo spinato (ovvero illegalmente).

Il 25 febbraio, Al Jazeera ha reso noto che una moschea era stata vandalizzata [32]. Anche negozi e veicoli, incluso un camion dei pompieri, sono stati dati alle fiamme [33] a Jaffrabad e Maujpur.

Aggiornamento Ashok Nagar, Delhi, ore 18.00: Una moschea è stata vandalizzata da terroristi, che rivisitano spudoratamente le loro strategie di distruzione. Inazione completa da parte di @delhipolice, @HMOIndia, @PMOIndia e @arvindkejriwal.

Situazione molto instabile a Yamuna Vihar. Abbiamo visto folle di uomini con bastoni e pietre. Ci sono stati roghi. Ci hanno impedito di filmare. Si vede qualcuno urlare alla fine del video.

Un gurdwara ha dato rifugio alle famiglie che fuggivano dalle rivolte nazionaliste Hindutva a Delhi NE.

(Non si dà il luogo esatto perché potrebbe mettere in pericolo anche i sikh. Informazioni via DM se qualcuno ha bisogno di andarci)

Il Primo Ministro di Delhi Arvind Kejriwal [44] ha condannato le violenze e ha invitato [45] i membri locali dell'assemblea legislativa e la popolazione a mantenere la pace. Ha anche dichiarato che a Delhi c'è una grave carenza di forze di polizia per affrontare le violenze.

Sui social media la gente ha condiviso le proprie opinioni:

Nessun manifestante vuole rivolte. Nessun rivoltoso vuole manifestazioni.

Guardateli. Quanti anni potranno avere? I semi del comunalismo e dell'odio seminati dai terroristi Hindutva li hanno fatti scendere in strada con i bastoni! Questa generazione senza cervello deciderà chi governerà il nostro Paese! Disintossicateli, riportateli indietro, oppure saremo spacciati.

Questo è il video più terribile che ho visto oggi. Quando un parlamentare del partito al governo chiede alla gente di sparare nel bel mezzo di una rivolta è peggio di un omicidio.
Sì, è il parlamentare del @BJP4India Abhay Verma di Laxmi Nagar

Purtroppo non c'è felicità nelle strade fuori, perché il governo centrale tollera la violenza scatenata dai suoi stessi sostenitori e il governo statale si torce le mani impotente, dicendo che acqua a basso costo ed elettricità sono più importanti di vita, principi e armonia sociale.

First Post [54] e The Times Of India [55] stanno aggiornando le notizie sulle proteste in diretta.

Leggi la nostra copertura speciale Who is paying the cost of India’s declining democracy? [56] per ulteriori informazioni sulle proteste contro le leggi di cittadinanza in India.