L’ 11 marzo [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], il Presidente di El Salvador Nayib Bukele [it] ha dichiarato una quarantena a livello nazionale di 21 giorni, che potrebbe essere estesa, per prevenire la diffusione della pandemia COVID-19 [it] nel piccolo paese centroamericano. Non ci sono casi confermati di COVID-19 a El Salvador, sebbene i giornalisti mettono in discussione la veridicità dei numeri ufficiali.
Tutte le scuole sono state immediatamente chiuse, e non è chiaro come i genitori e gli operatori sanitari si adatteranno al blocco del sistema educativo. D'altra parte, il commercio internazionale continuerà. Il Governo ha annunciato che aprirano centri per raccogliere cibo e rifornimenti per le persone in quarantena.
Bukele ha fatto riferimento all'Italia nel suo discorso, anch'esso in isolamento per evitare la diffusione al di fuori dei suoi confini. Ad oggi, ci sono 17.660 persone infette dal virus e 1266 morti in Italia.
"Hermanos salvadoreños, como les dije, esta decisión va a ser criticada por muchos, pero reitero: ¿qué daría Italia por estar en nuestra posición?", Presidente @nayibbukele. pic.twitter.com/4YisWhF1ag
— Casa Presidencial (@PresidenciaSV) March 11, 2020
Fratelli Salvadoregni, come ho detto, questa decisione sarà criticata da molti, ma ripeto: Cosa darebbe l’Italia per stare nella nostra posizione?”, ha detto il Presidente Nayib Bukele.
Ha continuato: “Il nostro sistema sanitario non è al livello dell'Italia, non è al livello della Corea del Sud.”
Il sistema sanitario di El Salvador è stato spesso riportato dalla stampa per la sua mancanza di medicine, finanziamenti e personale medico.
Oggi, a El Salvador, solo i cittadini, residenti, e diplomatici possono entrare nel paese. Se il viaggiatore proviene da un paese considerato a rischio, deve trascorrere 30 giorni in quarantena. Il 12 Marzo, regnava la confusione presso l’aereoporto di San Salvador, El Salvador, dove le persone hanno cercato di entrare nel paese con la forza.
Il 13 marzo, il Governo ha presentato due decreti all'Assemblea legislativa, che, se approvati, implementerebbero lo Stato Nazionale di Emergenza e un Regime Eccezionale a El Salvador, limitando la libertà di riunione e la libertà di movimento.
Reazioni sui social media
Un commentatore Youtube Salvadoregno José Valladares, così come altri Salvadoregni su Twitter, hanno supportato la decisione del presidente.
Pues excelente decisión del gobierno.
?? Ahora, nos toca acatar medidas sanitarias y que no cunda el pánico.
Oremos para que todo se normalice.
— José Valladares (@soyjoseyoutuber) March 12, 2020
Bene, ottima decisione governativa.
Ora, tocca a noi prestare attenzione alle misure igieniche e non al panico.
Preghiamo affinchè tutto si normalizzi.
L'analista Tiziano Breda per il gruppo “Internation Crisis” sottolinea come le economie centroamericane dipendenti siano in commercio [en], tuttavia crede chela decisione di El Salvador sia stata la soluzione migliore.
Now that #Coronavid19 is almost inevitably starting to hit #CentralAmerica, countries in the region are responding in different ways, struggling between maintaining a lifeline for their fragile economies and the need to prevent the spread of the disease [THREAD]
— Tiziano Breda (@TizBreda) March 11, 2020
Ora che #Coronavid19 sta quasi inevitabilmente iniziando a colpire il #CentroAmerica, i paesi della regione stanno rispondendo in modi diversi, lottando tra il mantenimento di un'ancora di salvezza per le loro fragili economie e il bisogno di prevenire la diffusione della malattia.
La premiata giornalista nicaraguense acclama la decisione di Nayib Bekele e la confronta con la presunta inattività del Nirangua nella prevenzione alla diffusione. Essa ha anche criticato come il Ministero della Salute del Nicarangua ha negato l'assistenza ai manifestanti antigovernativi nel 2018.
La medidas adoptadas por @nayibbukele en #ElSalvador ante coronavirus son acertadas, prevenir antes que lamentar una muerte. En #Nicaragua parece que régimen tienen un gran letrero "BIENVENIDO CORONAVIRUS". Ya el sistena de salud dejó morir a heridos x represión en 2018 y ahora?
— Lucia100%Noticias (@LuciaPinedaU) March 12, 2020
Le misure di Nayib Bukele in El Salvator sono ragionevoli, è meglio prevenire piuttosto che lamentarsi di una morte. In Nirangua, sembra che il governo abbia un enorme cartello con su scritto “BENVENUTO CORONAVIRUS”. Il sistema sanitario ha già lasciato morire le persone ferite durante la repressione nel 2018, e ora?
D'altra parte, i giovani salvadoregni chiedono come rispettare le istruzioni sanitarie non avendo accesso ad acqua corrente e pulita. El Salvador ha attreaversato una crisi idrica pubblica [en] negli ultimi anni ed è peggiorato a gennaio del 2020.
Vogliono che mi lavi spesso le mani, ma non ancora ci danno acqua corrente nel mio quartiere.
Il docente universitario e ricercatore associato all'Università di Dartmouth, Jorge Cuéllar, tuttavia, vede una mossa populista nella decisione immediata di Bukele [en]:
Still thinking about Bukele’s alarmist 21-day decree yesterday that ‘immediately’ quarantined El Salvador. It only ‘immediately’ induced panic. The emergency session was not the best way to address this. Most of it was populist theater.
— Jorge Cuéllar (@infrapolitics) March 12, 2020
Pensando ancora all'allarmista decreto di 21 giorni di Bukele ieri che ha immediatamente messo in quarantena El Salvador. Ha “immediatamente” creato il panico. La sessione di emergenza non è stato il modo migliore per affrontare questo problema. La maggior parte di esso era un teatro populista.
Le deportazioni di migranti e i richiedenti asilo dagli Stati Uniti e dal Messico continuerà, causando preoccupazione tra sostenitori e funzionari.
“Un funzionario dell’ Istituto Migrazione Salvadoregno chiese la sospensione delle deportazioni mentre il governo si prepara al virus”, ha riportato il notiziario dell'America Latina [en]:
Advocates and officials are concerned that the steady arrival of deportees from the U.S. and Mexico to Central America could complicate the region’s ability to contain the coronavirus. #TodayInLatinAmerica https://t.co/EAFhDhi6hM
— Latin Dispatch (@LatAmDispatch) March 13, 2020
Difensori e funzionari temono che il costante arrivo dei deportati dagli Stati Uniti e dal Messico in America Centrale potrebbe complicare la capacità della regione di contenere il coronavirus.
Altri salvadoregni hanno risposto con dell'umorismo.
El Salvador in questo momento.
Leggi la Copertura Speciale di Global Voices su l'impatto globale di COVID-19 [it].