
#tuttoandràbene: gli arcobaleni positivi dei bambini senza scuola inviati alla redazione di Bergamo News.
Dopo che il primo contagiato non ricollegabile al focolaio cinese è stato confermato il 18 febbraio in provincia di Lodi, il governo italiano ha chiuso i voli dalla Cina, una mossa giudicata controproducente da Walter Ricciardi [it, come i link seguenti] (OMS), sia perchè molte persone sono rientrate da scali secondari, sia perché il trattato di Schengen garantiva la circolazione di persone da altri paesi dell'Unione che non avevano adottato misure analoghe.
il 23 febbraio 2020 è stato varato dal governo il primo decreto che istituiva la “zona rossa” in alcune province del nord Italia, seguite da altri decreti restrittivi. Il 9 marzo l'intero paese è stato dichiarato “zona protetta” con divieto di entrata e uscita dal proprio comune di residenza se non per comprovati motivi e l'invito a non uscire di casa, fatto salvo esigenze sanitarie, di approvvigionamento alimentare o di necessità personale. La situazione a livello legislativo è in evoluzione.
I decreti prevedono la compilazione di un'autocertificazione che attesti i motivi dell'uscita. I trasgressori rischiano una denuncia per violazione dell'articolo 650 del codice penale, (inosservanza di provvedimenti dell'autorità); in caso di condanna, l'imputato dovrebbe pagare un ammenda o scontare fino a un massimo di tre mesi di carcere.
Divieti e infrazioni
Con lo scattare dei divieti, non si sono fatte attendere le denunce per la violazione degli stessi. Le reazioni alle violazioni sui social sono molto dure: su Twitter, l'hashtag #irresponsabili è indicativo di quanto sia alta l'attenzione in questo senso.
Le forze dell'ordine non sono solo impegnate nel controllo delle strade ma, come riporta Fanpage.it, indagano anche sulle attività di speculazione e frode di imprenditori su mascherine e altri prodotti sanitari avvenute nelle settimane scorse.
La Guardia di Finanza di Torino che ha denunciato 14 imprenditori, accusati di vendere con l'inganno, e a prezzi folli, prodotti presentati come antidoti che potevano garantire l'immunità totale dal Covid-19.
Flashmob sonori, applausi, disegni
Si cerca di reagire al senso di smarrimento e all'interruzione forzata delle normali relazioni sociali. L'intenzione è quella di mitigare l'impatto psicologico dell'isolamento e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.
Tra le iniziative significative ci sono gli appuntamenti per applausi collettivi al personale sanitario e a chi continua a lavorare ma anche flashmob sonori con l'invito a suonare, cantare o mettere musica dai balconi:
Oggi a Roma è risuonato anche l'inno cinese e qualcuno alla fine ha urlato “grazie Cina” dal proprio balcone.. questa è l'Italia che voglio vedere, questi sono gli italiani che mi rendono orgogliosa di esserlo. Grazie, grazie!
crediti #UGIC ;#flashmobsonoro #orgoglioitaliano pic.twitter.com/MeyLInGodh
— « ??? ᵃⁿᵈ ʰᵉʳ ˢᵉˡᶠ⁻ᵖᵒʳᵗʳᵃᶦᵗ » (@kyunginess) March 14, 2020
A Palermo hanno vinto tutto voglio conoscere a sto tizio,,,, STO MALE#flashmobsonoro #coronarvirusitalia#palermo pic.twitter.com/2tVfCQbNSR
— G?? (@gcomeg) March 13, 2020
In un quartiere di Latina hanno cantato la sigla di Dragon Ball Gt dai balconi STO MORENDO ⚰#flashmobsonoro pic.twitter.com/ckftkvAkFC
— ???? (@targarvdylan) March 14, 2020
Non mancano le partecipazioni ironiche:
Quando abiti in un paesino e l’unico flash mob che puoi fare è col tuo cane… ma lui non canta! #flashmobsonoro pic.twitter.com/1DyoBYS6o3
— Gaia (@GresyEK10) March 14, 2020
Flash mob dalla Germania:
Bel gesto di solidarietà in Germania?? x l’Italia??
Bella Ciao#bamberg#bellaciao #COVIDー19 pic.twitter.com/o1RAtCya7b
— JuV3nTiNoMaTtO (@JuV3niN0_MaTtO) March 17, 2020
Solidarietà verso l'Italia è arrivata anche dall'Africa tramite questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=ZVvV_A59H3M&feature=youtu.be
Sui social e sui balconi della penisola si condividono cartelli con la scritta (diventato popolare hashtag) #andràtuttobene.
Un lenzuolo con un arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”. Balconi colorati per i #bimbi https://t.co/dnSUADt2dV #SocialHubGenova vi dice che #andràtuttobene ma #restiamoacasa perchè solo #insiemecelafaremo . #Iorestoacasa
— Social Hub Genova (@socialhubgenova) March 17, 2020
E non mancano le attività collettive:
https://www.instagram.com/p/B-Hch0MqI81/
Le criticità: lavoro, violenza domestica, carcere
Il tentativo di mantenere alto il morale degli italiani non deve però oscurare le criticità che permangono e rischiano di essere acuite da questa situazione.
Ci sono molte preoccupazioni lavorative:
[#andratuttobene? […]siamo realisti, non ascoltiamo quello che dicono in tv sugli aiuti ad ora:
– rata del mutuo sospesa NON TUTTA ,gli interessi vanno pagati ( ehhh figurati se le banche ci smenano) [..]
– rata leasing…boh non mi hanno ancora risposto– finaziamento autocarro ,a ieri,” no non abbiamo ordine di sospendere la rata”
– le bollette si pagano
– f24 ,Mav rav….si continuano a pagare
– dipendenti? Ancora non si sa ,x ora ferie […]poi le grosse aziende vedi Coca cola , gli ha già messi in cassa…..si le GROSSE aziende, perché se fallisce il.piccolo , non gliene frega niente a nessuno!
Inoltre le attività lavorative che restano aperte durante la Quarantena, soprattutto i settori dei cantieri, della logistica e delle fabbriche, hanno registrato crescenti critiche dei sindacati e scioperi dei lavoratori, che non vogliono mettere a rischio la propria salute in nome della produttività:
#25marzo tante lavoratrici vorrebbero fare #Sciopero per dire a @Confindustria che la nostra #Salute vale più dei loro profitti, ma non possono, perché – loro sì – davvero necessario in questa battaglia contro il #coronavirus.
Per favore, stiamogli accanto: #iostoconchisciopera pic.twitter.com/lmgUlOSb7J— Giuliano Granato (@Giul_Granato) March 25, 2020
Rimane alta l'attenzione anche verso le vittime di violenza costrette a rimanere in casa con il partner: la convivenza forzata aumenta il pericolo per le donne e diminuisce le possibilità di contattare telefonicamente le operatrici dei centri antiviolenza.
#restateacasa ma per le donne che subiscono violenza domestica stare a casa non è una sicurezza.
Il numero 1522 dei centri antiviolenza è attivo anche nell'emergenza #coronavirus.
Sorella, non sei sola. pic.twitter.com/bE5S32Mi2a— NonUnaDiMeno (@nonunadimeno) March 12, 2020
Tra l'8 e il 10 marzo inoltre c'è stata una delle più grandi rivolte carcerarie nella storia della Repubblica.
La situazione delle carceri italiane era già esplosiva, con sovraffollamento e scarse condizioni igienico sanitarie. Le misure di sospensione di colloqui con parenti e avvocati mentre il personale della polizia penitenziaria continua a lavorare senza misure di protezione e la mancanza di controlli sanitari sui nuovi ingressi, hanno scatenato rivolte che si sono lasciate alle spalle 14 detenuti morti, in circostanze ancora da chiarire.
Fin’ora le criticità hanno riguardato soprattutto il nord della Peninsola, più ricco e meglio attrezzato, ma l’epidemia di coronavirus sta scendendo verso il centro e il meridione. Non si sa ancora come si svilupperà. Tuttavia le misure stabilite dal governo per combattere il COVID-19 sembrano cominciare a dare risultati perché il ritmo di crescita globale del numero dei nuovi contagiati comincia a scendere, anche se il numero di decessi continua a mantenersi alto.