Dopo che il primo contagiato non ricollegabile al focolaio cinese è stato confermato il 18 febbraio in provincia di Lodi, il governo italiano ha chiuso i voli dalla Cina, una mossa giudicata controproducente da Walter Ricciardi [2] [it, come i link seguenti] (OMS), sia perchè molte persone sono rientrate da scali secondari, sia perché il trattato di Schengen [3] garantiva la circolazione di persone da altri paesi dell'Unione che non avevano adottato misure analoghe.
il 23 febbraio 2020 è stato varato [4] dal governo il primo decreto che istituiva la “zona rossa” in alcune province del nord Italia, seguite da altri decreti restrittivi. Il 9 marzo l'intero paese è stato dichiarato “zona protetta” con divieto di entrata e uscita dal proprio comune di residenza se non per comprovati motivi e l'invito a non uscire di casa, fatto salvo esigenze sanitarie, di approvvigionamento alimentare o di necessità personale. La situazione a livello legislativo è in evoluzione.
I decreti prevedono la compilazione di un'autocertificazione che attesti i motivi dell'uscita. I trasgressori rischiano una denuncia per violazione dell'articolo 650 del codice penale, (inosservanza di provvedimenti dell'autorità); in caso di condanna, l'imputato dovrebbe pagare un ammenda o scontare fino a un massimo di tre mesi di carcere.
Divieti e infrazioni
Con lo scattare dei divieti, non si sono fatte attendere [5] le denunce per la violazione degli stessi. Le reazioni alle violazioni sui social sono molto dure: su Twitter, l'hashtag #irresponsabili [6] è indicativo di quanto sia alta l'attenzione in questo senso.
Le forze dell'ordine non sono solo impegnate nel controllo delle strade ma, come riporta Fanpage.it, indagano [7] anche sulle attività di speculazione e frode di imprenditori su mascherine e altri prodotti sanitari avvenute nelle settimane scorse.
La Guardia di Finanza di Torino che ha denunciato 14 imprenditori, accusati di vendere con l'inganno, e a prezzi folli, prodotti presentati come antidoti che potevano garantire l'immunità totale dal Covid-19.
Flashmob sonori, applausi, disegni
Si cerca di reagire al senso di smarrimento e all'interruzione forzata delle normali relazioni sociali. L'intenzione è quella di mitigare l'impatto psicologico dell'isolamento e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.
Tra le iniziative significative ci sono gli appuntamenti per applausi collettivi al personale sanitario e a chi continua a lavorare ma anche flashmob sonori [8]con l'invito a suonare, cantare o mettere musica dai balconi:
Oggi a Roma è risuonato anche l'inno cinese e qualcuno alla fine ha urlato “grazie Cina” dal proprio balcone.. questa è l'Italia che voglio vedere, questi sono gli italiani che mi rendono orgogliosa di esserlo. Grazie, grazie!
crediti #UGIC [9] ;#flashmobsonoro [10] #orgoglioitaliano [11] pic.twitter.com/MeyLInGodh [12]
— « ??? ᵃⁿᵈ ʰᵉʳ ˢᵉˡᶠ⁻ᵖᵒʳᵗʳᵃᶦᵗ » (@kyunginess) March 14, 2020 [13]
A Palermo hanno vinto tutto voglio conoscere a sto tizio,,,, STO MALE#flashmobsonoro [10] #coronarvirusitalia [14]#palermo [15] pic.twitter.com/2tVfCQbNSR [16]
— G?? (@gcomeg) March 13, 2020 [17]
In un quartiere di Latina hanno cantato la sigla di Dragon Ball Gt dai balconi STO MORENDO ⚰#flashmobsonoro [10] pic.twitter.com/ckftkvAkFC [18]
— ???? (@targarvdylan) March 14, 2020 [19]
Non mancano le partecipazioni ironiche:
Quando abiti in un paesino e l’unico flash mob che puoi fare è col tuo cane… ma lui non canta! #flashmobsonoro [10] pic.twitter.com/1DyoBYS6o3 [20]
— Gaia (@GresyEK10) March 14, 2020 [21]
Flash mob dalla Germania:
Bel gesto di solidarietà in Germania?? x l’Italia??
Bella Ciao#bamberg [22]#bellaciao [23] #COVIDー19 [24] pic.twitter.com/o1RAtCya7b [25]
— JuV3nTiNoMaTtO (@JuV3niN0_MaTtO) March 17, 2020 [26]
Solidarietà verso l'Italia è arrivata anche dall'Africa tramite questo video:
Sui social e sui balconi della penisola si condividono cartelli con la scritta (diventato popolare hashtag) #andràtuttobene.
Un lenzuolo con un arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”. Balconi colorati per i #bimbi [27] https://t.co/dnSUADt2dV [28] #SocialHubGenova [29] vi dice che #andràtuttobene [30] ma #restiamoacasa [31] perchè solo #insiemecelafaremo [32] . #Iorestoacasa [33]
— Social Hub Genova (@socialhubgenova) March 17, 2020 [34]
E non mancano le attività collettive:
Le criticità: lavoro, violenza domestica, carcere
Il tentativo di mantenere alto il morale degli italiani non deve però oscurare le criticità che permangono e rischiano di essere acuite da questa situazione.
Ci sono molte preoccupazioni lavorative [41]:
[#andratuttobene? […]siamo realisti, non ascoltiamo quello che dicono in tv sugli aiuti ad ora:
– rata del mutuo sospesa NON TUTTA ,gli interessi vanno pagati ( ehhh figurati se le banche ci smenano) [..]
– rata leasing…boh non mi hanno ancora risposto– finaziamento autocarro ,a ieri,” no non abbiamo ordine di sospendere la rata”
– le bollette si pagano
– f24 ,Mav rav….si continuano a pagare
– dipendenti? Ancora non si sa ,x ora ferie […]poi le grosse aziende vedi Coca cola , gli ha già messi in cassa…..si le GROSSE aziende, perché se fallisce il.piccolo , non gliene frega niente a nessuno!
Inoltre le attività lavorative che restano aperte durante la Quarantena, soprattutto i settori dei cantieri, della logistica e delle fabbriche, hanno registrato crescenti critiche dei sindacati e scioperi dei lavoratori [42], che non vogliono mettere a rischio la propria salute in nome della produttività:
#25marzo [43] tante lavoratrici vorrebbero fare #Sciopero [44] per dire a @Confindustria [45] che la nostra #Salute [46] vale più dei loro profitti, ma non possono, perché – loro sì – davvero necessario in questa battaglia contro il #coronavirus [47].
Per favore, stiamogli accanto: #iostoconchisciopera [48] pic.twitter.com/lmgUlOSb7J [49]— Giuliano Granato (@Giul_Granato) March 25, 2020 [50]
Rimane alta l'attenzione anche verso le vittime di violenza costrette [51] a rimanere in casa con il partner: la convivenza forzata aumenta il pericolo per le donne e diminuisce le possibilità di contattare telefonicamente le operatrici dei centri antiviolenza.
#restateacasa [52] ma per le donne che subiscono violenza domestica stare a casa non è una sicurezza.
Il numero 1522 dei centri antiviolenza è attivo anche nell'emergenza #coronavirus [47].
Sorella, non sei sola. pic.twitter.com/bE5S32Mi2a [53]— NonUnaDiMeno (@nonunadimeno) March 12, 2020 [54]
Tra l'8 e il 10 marzo inoltre c'è stata una delle più grandi rivolte carcerarie nella storia della Repubblica.
La situazione delle carceri italiane era già esplosiva [55], con sovraffollamento e scarse condizioni igienico sanitarie. Le misure di sospensione di colloqui con parenti e avvocati mentre il personale della polizia penitenziaria continua a lavorare senza misure di protezione e la mancanza di controlli sanitari sui nuovi ingressi, hanno scatenato rivolte che si sono lasciate alle spalle 14 detenuti morti, [56] in circostanze ancora da chiarire.
Fin’ora le criticità hanno riguardato soprattutto il nord della Peninsola, più ricco e meglio attrezzato, ma l’epidemia di coronavirus sta scendendo verso il centro e il meridione. Non si sa ancora come si svilupperà. Tuttavia le misure stabilite dal governo per combattere il COVID-19 sembrano cominciare a dare risultati perché il ritmo di crescita globale del numero dei nuovi contagiati comincia a scendere [57], anche se il numero di decessi continua a mantenersi alto.