
Manifestazione in supporto di Julian Assange (Barcellona, 24 Febbraio 2020) – Foto per gentile concessione dell'Assemblea Nazionale Catalana. Flickr account (CC BY-NC 2.0)
L'udienza per l'estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange [it], fondatore di Wikileaks, tenutasi il 24 Febbraio 2020, ha spinto parecchie persone, sia online che nelle strade, ad organizzare manifestazioni per sostenere il suo rilascio. Il twitter postato dall'utente Bean sintetizza l'opinione generale dei sostenitori di Assange [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]:
Don’t be fooled: Julian Assange is a journalist, not a hacker, and the US wants to make his work—national security journalism—a crime. #DontExtraditeAssange #AssangeCase pic.twitter.com/bnnoDrqmeh
— Bean? (@SomersetBean) February 23, 2020
Non lasciatevi ingannare: Julian Assange è un giornalista, non un hacker! Sono gli USA che vogliono far passare il suo lavoro giornalistico sulla sicurezza nazionale come un crime.
A sostegno di Assange vi sono anche numerosi giornalisti di cronaca:
1200 journals from 98 countries: We urge all journos to speak up in defense of J Assange at this critical time. Dangerous times call for fearless journalism.#JournalistsSpeakUpForAssange.
World-wide journalists condemn court action against Julian Assange https://t.co/2SnV50TwVY
— ?Mary Kostakidis (@MaryKostakidis) February 20, 2020
1200 testate giornalistiche provenienti da 98 paesi: Esortiamo tutti i giornalisti ad alzare la voce per difendere Julian Assange durante questo delicato momento. Tempi pericolosi richiedono giornalisti impavidi.
I giornalisti di tutto il mondo condannano il processo giudiziario contro Julian Assange.
Retroscena
Sono passati circa otto anni da quando Assange ha richiesto asilo all'ambasciata dell'Ecuador a Londra, ed è passato un anno dalla sua incarcerazione nel Regno Unito, dov'è attualmente detenuto nella prigione di Belmarsh per aver violato la libertà su cauzione .
Nel 2006, ha fondato il sito web Wikileaks, in cui sono state pubblicate informazioni riservate, trapelate dal governo statunitense e da altre fonti. Tra i documenti più importanti figurano i diari di guerra di Afghanistan e Iraq, e una fuga di comunicazioni riservate all'ambasciata americana sotto il nome di Cablegate. Queste informazioni sono state reperite da Assange tramite l'aiuto di Chelsea Manning [it], un'informatrice all'interno dell'esercito americano. I capi d'accusa per la sua estradizione sono la cospirazione a fini di spionaggio e hackeraggio. Assange rischia fino a 175 anni di reclusione se condannato per tutte le accuse. Secondo il governo americano, Assange con il suo lavoro avrebbe messo in pericolo vite umane.
Eroe o criminale?
La figura di Assange è una figura controversa per diverse ragioni. Nel 2010, la Svezia emise un mandato internazionale per il suo arresto in quanto accusato di stupro. Accusa successivamente caduta. Nel 2016, la sua reputazione è stata ulteriormente rovinata dopo aver pubblicato le email personali di Hillary Clinton, la quale lo accusò di fare il lavoro sporco per il presidente russo Putin e di aiutare Donald Trump ad essere eletto. Assange nega tali accuse.
Tuttavia, molti utenti di rete ignorano le accuse rivolte ad Assange e Wikileaks, in quanto la priorità va data ai principi alla base della la vicenda, e non alla personalità di Assange:
“Everyone has a view on Assange. But, frankly, our views should be irrelevant. We, the public, are not in the know. We’re easily manipulated. We can be wrong.” #FreeAssange #DontExtraditeAssange #auspol https://t.co/QGVr2YBuE9 — ?fladdle (@fladdle) February 29, 2020
“Sebbene tutti abbiano diversi punti di vista su Assange, questi dovrebbero essere irrilevanti. Noi, il pubblico, non abbiamo una conoscenza completa dei fatti. Siamo facilmente manipolabili. E potremmo sbagliarci.”
Altri, invece, si rifiutano di sostenere Assange per diverse ragioni:
Assange deserves no respect, he lost it when he helped Trump get elected.
— Nathan Lewandowski (@NamerElodin) March 6, 2020
Assange non merita nessun rispetto. Lo ha perso nel momento in cui ha aiutato Trump ad essere eletto.
Assange is no Saint. He's put lives at risk with his actions. Due process is important, 100%, but let's not ignore the bad shit wikileaks has done putting entire families at risk in places like Iraq. Unforgivable.
— Rantomon (@Rantomon) March 5, 2020
Assange non è un santo. Con le sue azioni ha messo a repentaglio vite umane. Come chiunque, ha diritto ad un giusto processo al 100%, tuttavia non bisogna ignorare il ruolo che Wikileaks ha avuto nel mettere in pericolo intere famiglie in luoghi come l'Iraq. Imperdonabile.
Dave Sharma, ex ambasciatore australiano in Israele e attualmente membro minore del governo, seguendo l'esempio di altri capi politici, ha dedicato sempre meno tempo al caso di Assange. Per questo motivo, l'attivista per i diritti umani Greg Barns, nonchè consulente legale di Assange, ha richiamato la sua attenzione sul caso:
@DaveSharma This is not an either/or proposition. #Assange must be supported as must other Australians detained overseas @AssangeCampaign Imprisoned academic deserves more sympathy than Assange, Sharma says https://t.co/SdF9rZATHW
— Greg Barns (@BarnsGreg) March 2, 2020
@DaveSharma Questa non è una proposta. Assange deve ricevere lo stesso sostegno che verrebbe dato a qualsiasi australiano detenuto all'estero @AssangeCampaign Sharma ha risposto sostenendo che il caso della docente universitaria detenuta in Iran merita più compassione di Assange.
Tra i membri del Parlamento federale australiano esiste un piccolo gruppo di sostenitori di Assange. Il membro dell'opposizione Julian Hill ha supportato il suo “omonimo” alla Camera dei Rappresentanti così:
They imprison and torture Julian Assange to silence him. I spoke up for his rights today … and the lights in Parliament literally go out…? pic.twitter.com/5T2zehSarU
— Julian Hill MP (@JulianHillMP) February 26, 2020
Imprigionano e torturano Julian Assange per metterlo a tacere. Oggi quando ho parlato per i suoi diritti, le luci del Parlamento si sono letteralmente spente…
La protesta #FreeAssange
In tutto il mondo, sono scoppiate manifestazioni e incontri di protesta. In Nuova Zelanda, il professore Alex Hill è l'attivista a capo del movimento Candles4Assange:
120 events being held this week for @DEAcampaign
with 35+ ONGOING weekly or fortnightly events worldwide
(25 cities in Germany!) @Candles4Assange
?????????????????????????????
???????????? ???????(=Catalonia)
24 FEB 2020 (37 cities in 22 countries)? @Pamariki + @GreenweaverArch pic.twitter.com/QtGPesJXei
— Antiwar☮AlexHills?? (@GreenweaverArch) February 27, 2020
Questa settiama si sono tenuti 120 eventi per @DEAcampaign
di cui più di 35 eventi IN CORSO ogni settimana o due settimane in tutto il mondo
(25 città coinvolte in Germania!) @Candles4Assange
?????????????????????????????
???????????? ???????(=Catalogna)
24 Febbraio 2020 (37 città in 22 paesi)
I separatisti catalani dell’Assemblea Nazionale Catalana, hanno postato una foto in cima alla loro storia su Flickr. La foto riporta una protesta avvenuta il 24 febbraio a Barcellona, sotto la quale si legge: “L’Assange va donar suport a l’autodeterminació de Catalunya: ara som nosaltres qui li’n donem!” (Assange ha sostenuto la lotta per l'indipendenza della Catalogna: adesso noi sosterremo lui!).
L'avvocato guatemalteco Renata Avila (membro della comunità di Global Voices) ha raccontato del quarto giorno di processo riguardo le più recenti questioni sul trattamento di Assange da parte del sistema giudiziario:
Summary of #Assange extradition case today: the accused cannot “hear” the arguments and the Judge refuses to fix it: he just wants to sit next to his lawyers. Globally reasonable. She refused. She even threatened to extend the process. Due process? Or punishment by process?
— Renata Avila (@avilarenata) February 27, 2020
Riepilogo del processo di oggi per l'estradizione di Assange: l'accusato non riesce a “sentire” le argomentazioni presentate sul suo caso e il giudice si è rifiutato di risolvere il problema. Assange vuole soltanto sedersi vicino ai suoi avvocati. Una richiesta assolutamente ragionevole. Il giudice ha rifiutato e ha persino minacciato di allungare il processo. Giusto processo? O processo punitivo?
Già in precedenza il relatore speciale dell'ONU contro la tortura, Nils Melzer, aveva affermato che Assange “è stato torturato e continua ad essere torturato” nella prigione di Belmarsh.
Vi sono, inoltre, numerose pagine Facebook, tra cui Free Julian Assange e decine di migliaia di post su Instagram che supportano petizioni per il rilascio di Assange.
Il tentato suicidio di Chelsea Manning
Nel frattempo, è stato riferito che Chelsea Manning ha tentato di suicidarsi nella prigione statunitense in cui è attualmente detenuta, dopo essersi rifiutata di rispondere alle domande poste dalla giuria su Assange:
This is devastating news. Chelsea Manning should be freed immediately! #FreeChelseaManning #FreeAssangeNOW https://t.co/P2c8QWghPa
— Ayrton Evans ⏳? (@AyrtonEvans_) March 12, 2020
È una notizia devastante. Chelsea Manning dovrebbe essere liberata immediatamente!
Successivamente, una corte ha ordinato il suo rilascio dopo che la giuria è stata sciolta. Wikileaks ha risposto:
The WikiLeaks Grand Jury running 10+ years has been disbanded. Chelsea Manning and Jeremy Hammond have been released from its coercive machinations. Now drop all charges against #julianassange and release him. pic.twitter.com/qoHuUvvFcg
— WikiLeaks (@wikileaks) March 13, 2020
La giuria del caso Wikileaks è stata sciolta dopo più di 10 anni. Chelsea Manning e Jeremy Hammond sono stati rilasciati da questo sistema coercitivo. Adesso fate cadere tutte le accuse contro #julianassange e rilasciatelo.
La petizione online
Nel 2018, Phillip Adams dalla città di Brisbane ha lanciato una petizione online che ha raccolto oltre 365.000 firme. Nella petizione si chiedeva al Ministro degli Esteri australiano Marise Payne e al Primo Ministro Scott Morrison di tutelare Assange: ‘Julian Assange è un cittadino australiano e come tale il governo australiano ha la responsabilità fondamentale di difendere i suoi diritti umani e assicurarsi che questi non vengano violati e finora il governo australiano ha fallito.’
Lo stesso Phillip, emittente radiofonico e personaggio mediatico, invita tutti quanti a fare il possibile per sostenere Assange:
In The Weekend Australian Magazine today by @PhillipAdams_1
“It is we who are guilty of treason, treason against our principles. Not Julian Assange “#FreeAssangeNOW #DontExtraditeAssange pic.twitter.com/zRjxPtBqSA
— People For Assange (@people4assange) February 28, 2020
Sulla rivista australiana The Weekend @PhillipAdams_1 scrive:
“Siamo noi ad essere colpevoli di tradimento, del tradimento dei nostri principi. Non Julian Assage.
Il processo per l'estradizione riprenderà a maggio.