L'India impone di restare a casa 14 ore per lottare contro il COVID-19

Tea stalls, bakeries and other non-essential shops were closed. Streets look deserted in Pune. Image by author.

Strade deserte a Pune, India. Chioschi del tè, panetterie e altri negozi di beni non essenziali sono stati chiusi. Immagine dell'autrice usata con il suo permesso.

Leggi la copertura speciale di Global Voices sull’impatto globale del COVID-1[it]

Il 22 marzo 2020 milioni di indiani sono rimasti a casa dopo che il primo ministro Narendra Modi ha richiesto [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] un coprifuoco senza precendenti, denominato Janta Curfew, dalle 7 di mattina alle 9 di sera, per ridurre il rischio di contagio del COVID-19, la malattia potenzialmente fatale causata dal nuovo coronavirus.

La maggior parte dei mezzi di trasporto pubblico, tutti i negozi e le attività sono rimaste chiuse durante il coprifuoco, ad eccezione dei servizi essenziali e di emergenza. Il primo ministro ha chiesto ai cittadini di non uscire di casa tranne che in caso di emergenza. Ma i netizen si stanno domandando se questa misura sarà sufficiente ad arrestare la diffusione del virus in un paese così densamente popolato come l'India. Nello stato di Maharashtra, di cui Mumbai è la capitale, il coprifuoco è stato esteso fino a lunedì mattina.

Fra pochi minuti inizierà il #JantaCurfew.

Partecipiamo tutti a questo coprifuoco che rafforza la nostra lotta contro la minaccia del COVID-19. Le misure che stiamo adottando ora ci aiuteranno in futuro.

Restate a casa e restate in salute.

Nel complesso le persone hanno rispettato il coprifuoco pubblicando foto con la vista di strade e ponti deserti dalle loro case e camere d'albergo.

#JantaCurfew Ecco il ponte Marathahalli in questo preciso istante! Grazie abitanti di Bangalore! Per aver risposto all'appello del primo ministro @narendramodi.

(Se non siete di Bangalore, non potete capire che si tratta di un miracolo)

Mumbai oggi #JantaCurfew

Abitanti responsabili a Bhander, Pali, Rajasthan.. non c'è nessuno fuori #JantaCurfew @narendramodi_in @narendramodi #lottacontroilcorona #guerracontroilvirus

Video girato da me a #CannughtPlace alle 9 di stamattina. Non c'è nessuno per strada. Gli abitanti di Delhi sono tutti a casa. #JantaCurfew @narendramodi

Covid-19 in India

Il 22 marzo 2020 in India sono stati riportati 345 casi di COVID-19, con i numeri che mostrano una crescita costante. Ci sono stati sei morti fino ad ora. In un paese con una popolazione di più di 1,37 miliardi di persone per frenare la diffusione del virus sono necessarie misure preventive estreme.

Le misure adottate dal governo indiano includono il divieto di accesso ai visitatori provenienti da tutti i paesi dell'UE, dalla Turchia e dal Regno Unito a partire dal 18 marzo 2020. In tutta l'India il servizio dei treni passeggeri è stato sospeso fino al 31 marzo, mentre i treni merci continuano a viaggiare in tutto il paese. I trasporti locali con autobus e metropolitana sono stati sospesi in città come Mumbai e in alcune aree suburbane.

Nella maggior parte delle città i grandi magazzini, i centri commerciali, le palestre, i teatri, i college, le scuole e le università sono chiuse dal 15 marzo. Il governo ha chiesto alle persone di restare a casa e ha obbligato le aziende a concedere a tutti i dipendenti la possibilità di lavorare da casa, e di non permettere a più di 35 dipendenti di essere presenti contemporaneamente nei locali aziendali.

Tutte le persone che arrivano in India via aerea sono controllate in aeroporto. Le persone senza sintomi sono invitate a mettersi in auto quarantena per 14 giorni, mentre le persone sospettate di essere infette ricevono un timbro sulla mano con la data di inizio di una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Chi ha sintomi lievi o la febbre ed è arrivato da altri paesi è messo in isolamento. Strutture militari e lo Sports Authority of India sono stati sequestrati per poter essere utilizzati come centri di quarantena da integrare alle strutture ospedaliere pubbliche. Il governo ha anche riaperto un ospedale a Bangalore e lo trasformerà nella prima struttura del paese dedicata esclusivamente al COVID-19. L'India ha anche evacuato più di 600 connazionali indiani dall'Italia.

In tutto il paese sono stati allestiti più di 70 centri analisi. Anche le strutture private saranno presto in grado di effettuare i test. Il governo ha stabilito con delle linee guida che i costi di un test in una struttura privata non devono superare le 4.500 rupie (approssimativamente 60 dollari).

Il dottor Balram Bhargava, direttore generale dell'Indian Council of Medical Research, durante una conferenza stampa sul #COVID19, sostiene che l'ICMR sta incoraggiando i laboratori privati ad attrezzarsi per poter effettuare i test per il nuovo coronavirus

Estensione del coprifuoco

Il 22 marzo il primo ministro del Maharashtra ha annunciato che il coprifuoco è stato esteso fino a lunedì mattina e che dal 23 marzo 2020 in tutto lo stato andrà in vigore l’articolo 144 del codice penale che vieta l'assembramento di più di 4 persone. Il primo ministro ha anche aggiunto che i voli internazionali non potranno atterrare a Mumbai fino al 31 marzo 2020.

People step out the day before the Janata curfew to stock up necessities. Only grocery stores were open. Image by Author.

Persone che escono di casa per fare rifornimento di provviste prima del coprifuoco. Soltanto i negozi di alimentari erano aperti. Immagine dell'autrice.

I governi centrali di Karnataka, Punjab e i 75 distretti colpiti dal COVID  (dei 720 distretti dell'India) hanno esteso il blocco fino al 31 marzo.

Nel suo annuncio del coprifuoco, il primo ministro Modi ha invitato i cittadini ad applaudire in segno di apprezzamento e gratitudine le persone che lavorano nel settore dei servizi essenziali, tra cui servizi medici, generi alimentari, prodotti agricoli, i latticini e caseari, e l'aviazione. Questa richiesta ha ricevuto reazioni miste e alcune critiche.

Grazie ai piloti di@airindiain, al capitano Chauhan e a tutto l'equipaggio per l'evacuazione dei nostri connazionali da Roma e per aver rischiato la vita in prima linea. Questa sera alle 5 suonate i vostri thali anche per loro, per favore #JantaCurfew

What was expected?
?Expanding CoVid Testing
?Free Treatment
?Good Financial Package

What was announced?
?1 day #JantaCurfew
?5 PM – 5 Min Balcony Applause
?No Panic Buying

PM said it's a war-like situation.

We should have taken war-like measures, not usual gimmicks!

— Srivatsa (@srivatsayb) March 19, 2020

Cosa ci si aspettava?
?Aumento della diffusione dei test per il CoVid
?Cure gratuite
?Una buona manovra finanziaria

Che cosa è stato annunciato?
?1 giorno di #JantaCurfew
?5 del pomeriggio – 5 minuti di applausi
?Evitare il panico

Il primo ministro ha detto che siamo in guerra. Perciò avremmo dovuto prendere misure da guerra, non i soliti espedienti!

Sostengo il coprifuoco e applaudirò alla finestra questo pomeriggio alle 5, ma l'India ha urgentemente bisogno di:
1. distribuzione dei kit e test di massa
2. respiratori e infrastrutture mediche
3. reparti di isolamento in tutti gli ospedali pubblici e privati
4. cure gratuite

“Lavarsi le mani è importante per contenere il coronavirus, ma 2,2 milioni di persone non hanno accesso ad acqua pulita”.

Invece di concentrarsi sul #JantaCurfew22marzo, il governo dovrebbe pensare a migliorare l'assistenza sanitaria di base e l'accesso all'acqua pulita a tutti i cittadini indiani.

Alcune persone hanno anche invitato gli altri a resistere alla tentazione di “festeggiare” la fine del coprifuoco riversandosi per strada. Molti hanno condiviso questo messaggio.

Appello a tutti i miei concittadini. Domani sera alle 21 quando il #JantaCurfew sarà finito non andate per le strade come se avessimo vinto la coppa del mondo. Così vanificherete le 12 ore di sacrificio che avete fatto restando a casa

Le misure adottate dal governo e dai cittadini nelle prossime settimane saranno cruciali per il contenimento della diffusione del virus in India.

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