Per le ambizioni di Vladimir Putin, le stelle sono davvero il limite.
Martedì, una delle domande di più lunga data riguardo la politica russa — per quanto tempo Putin rimarrà in carica — sembrava aver trovato risposta alla proposta in parlamento di alcuni emendamenti che gli permetterebbero di prestare servizio come presidente per altri 16 anni. Durante la seconda lettura di un pacchetto di emendamenti costituzionali dalla Duma di Stato, Valentina Tereshkova, una parlamentare del partito al potere “Russia Unita”, famosa per essere stata la prima donna nello spazio, ha proposto di “resettare” il conteggio dei termini presidenziali della Russia.
Attualmente un presidente russo può prestare servizio per due mandati consecutivi, costringendo Putin a lasciare la carica nel 2024. Se Putin dovesse restare in servizio fino al 2036, sarebbe il governo russo durato più a lungo dopo quello di Pietro il Grande.
Dopo la proposta della Tereshkova, la Duma ha rimandato “a consultazioni con il presidente”. Putin ha poi tenuto un insolito discorso davanti alla legislatura in cui ha accettato le proposte a una condizione: che siano approvate dalla Corte Costituzionale russa. Ha anche suggerito che i cambiamenti siano sottoposti a votazione pubblica in un referendum il 24 aprile, insieme a un pacchetto di altre riforme.
Molti osservatori descrivono queste mosse come coreografiche e di certo non si aspettano sorprese dal referendum. Ma l’ “azzeramento” (dalla parola russa “обнуление”) del mandato presidenziale non era stato affatto preannunciato. Questo perché la maggiore preoccupazione nella recente politica russa è stata l'identità dell'eventuale successore di Putin. I nuovi cambiamenti costituzionali, progettati per potenziare significativamente il parlamento, venivano spesso presi dagli analisti come metodi elaborati per preparare a tale transizione, permettendo a Putin di mantenere un controllo informale sui livelli di potere mentre supervisiona il suo successore fin dal primo giorno.
Tale interpretazione è ben giustificata. Negli anni passati, Putin ha rilasciato molte dichiarazioni vaghe riguardo il cambiamento e la continuità. A gennaio ha espresso preoccupazioni sul ripetersi dell'ultimo periodo sovietico, quando i capi “restavano al potere per decenni”, dichiarazione poi corretta martedì, dichiarando che la situazione nella Russia moderna sarebbe completamente diversa in quanto i capi vengono nominati con le elezioni pubbliche e non attraverso “accordi interni al partito”.
Il ripristino dei termini presidenziali è stato visto come uno scenario estremamente improbabile. L'11 febbraio, il co-presidente del gruppo di lavoro sugli emendamenti Andrey Klishas ha respinto i discorsi sull'attuazione etichettandoli come “teorie di cospirazione”. Ma l'opzione era stata sollevata da Vladislav Surkov in un’intervista [ru, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] rilasciata a febbraio dopo aver lasciato il suo incarico di consigliere presidenziale. È possibile che ciò sia stato considerato negli ambienti governativi ancora prima; lo scorso dicembre, la politologa Tatyana Stanovaya ha ricordato che nel 2012 Putin aveva sostenuto un'iniziativa del Partito Comunista per rimuovere le parole “consecutivamente” dalla disposizione costituzionale che limitava il mandato presidenziale. È rilevante come, al tempo, egli avesse dichiarato che tutto questo non avrebbe avuto effetto retroattivo, permettendogli quindi di ripristinare il contatore.
Putin perpetuo?
Com'era prevedibile, l'opposizione russa è infuriata. Gli attivisti del sito web PutinIsForever.One hanno postato la Costituzione russa e sostituito ogni accenno alla parola “Presidente” con il nome “Vladimir Putin”. Alcuni utenti di RuNet stanno usando strumenti di progettazione grafica per ritrarre un Putin invecchiato alla fine del suo ultimo mandato nel 2036.
Il grafico russo Yevgeny Tonkonogy scrive che ha disegnato l'immagine di seguito dieci anni fa, “ma non ha perso la sua pertinenza”:
Рисовал почти 10 лет назад. Актуальность не теряет.
Geplaatst door Evgeny Tonkonogy op Woensdag 11 maart 2020
L'addetta stampa di Alexey Navalny, Kira Yarmysh, ha lasciato il seguente commento:
Путин с обнулившейся Конституцией – это как новый сезон "Доктора Кто": персонажу дали лишний жизненный цикл из 13 регенераций, и проблема решена, сериал можно показывать вечно
— Кира Ярмыш (@Kira_Yarmysh) March 10, 2020
Putin e il ripristino della Costituzione è come una nuova stagione di Doctor Who. Al personaggio è stato dato un ciclo di vita limitato a 13 rigenerazioni, ma ora il problema è risolto e la serie può andare in eterno.
Questo utente sarcasticamente ha attinto alla crescente minaccia del coronavirus:
Из-за карантина Путину запретят покидать президентский пост
— Dave Frenkel (@merr1k) March 10, 2020
A causa della quarantena, a Putin sarà impedito di lasciare la carica presidenziale
Mentre la Tereshkova paga lo scotto di buona parte delle loro ire:
Валентина Терешкова – первая женщина, которая смело отправилась в космический мрак и холод, а затем вывела туда всю страну
— Русские летописи (@letopisi_rus) March 10, 2020
Valentina Tereshkova è stata la prima donna ad avventurarsi coraggiosamente nelle gelide oscurità dello spazio, dopodiché ha portato l'intera nazione con lei.
Ma dietro questo black humour c'è la preoccupazione fra molti opinionisti che ciò rappresenti un precedente, ancor più preoccupante, che comprometta l'ordine costituzionale. Se prima erano sorte preoccupazioni simili sul pacchetto di emendamenti costituzionali, ora queste sono anche più forti.
La politologa Maria Snegovaya vede il tutto come la formalizzazione di una dittatura:
В принципе, насколько я помню из литературы, как раз просто убрать ограничение на количество сроков (или обнулить их,…
Geplaatst door Maria Snegovaya op Dinsdag 10 maart 2020
In linea di massima, da quanto ricordo della letteratura, eliminare i limiti nel numero di mandati (o “azzerarli” come in questo caso) è l'opzione preferita dai dittatori per restare in carica. Qui, a quanto pare, sono diversi fattori a giocare un ruolo:
- È più semplice, funziona per inerzia. Non c'è bisogno di alterare la distribuzione dei poteri o il sistema governativo – è tutto già disposto.
– Totale deistituzionalizzazione. Non c'è minaccia dagli altri rami del governo.
– Bene, e sembra che i russi così non corrano rischi elettorali. In qualche modo voteranno.
Yan Shenkman, un inviato di Novaya Gazeta, ha scritto su Facebook che la libertà politica resterà in crisi, facendo riferimento ai giovani incarcerati quest'anno per le proteste e imputati nel controverso “Caso della rete” [it].
Я за обнуление срока Путину, мне не жалко. Только пусть тогда обнулят срок Котову, Пчелинцеву, Беглецу и другим политзэкам.
Geplaatst door Yan Shenkman op Dinsdag 10 maart 2020
Io sono d'accordo per “resettare” il mandato [presidenziale] di Putin, non m'importa. Ma facciamogli “resettare” le sentenze di [Konstantin] Kotov, [Dmitry] Pchelintsev, [Daniil] Beglets e altri prigionieri politici.
La ricerca di una strategia
Dopo anni di serraggio, questo è un altro colpo per la dura opposizione russa. Sul suo canale telegram, Stanovaya ha confrontato gli stati d'animo con quelli del settembre 2011, quando Dmitry Medvedev aveva proposto che il partito al governo russo nominasse Putin come suo successore.
Diversi gruppi d'opposizione hanno annunciato proteste alla vigilia della “consulta nazionale” sui cambi costituzionali il 24 aprile. Ancora una volta, ha scritto l'editorialista Alexander Pluschev per il servizio russo Deutsche Welle l'11 marzo, l'opposizione si trova di fronte a un dilemma: boicottare il voto o prendere posizione e dire no ai seggi?
Anche se abitualmente le elezioni hanno una partecipazione a loro favorevole, l'affluenza alle urne è ancora importante per le autorità russe. Una sana affluenza conferisce legittimità. Nell’articolo [en] di Denis Volkov circa il calo di voti di Putin per Riddle, un sito russo di politica, ha suggerito che le autorità avessero sperato di addolcire la pillola sulle nuove modifiche costituzionali, concentrandosi su un maggiore benessere sociale. Dopo queste evoluzioni, è altamente probabile che il referendum sarà “personalizzato” per Putin. Questo aiuterà l'opposizione a mobilitarsi in protesta?
In ogni caso, probabilmente il Cremlino ha fatto mangiare la polvere alle critiche. Questa è l'amara conclusione dell’articolo dell'11 marzo della Stanovaya per il Carnegie Moscow Centre. All'inizio, scrive, la riforma costituzionale era stata descritta come il tentativo di Putin di consolidare la sua eredità prima di lasciare l'incarico. Tale impressione, seppur sgradita all'opposizione, potrebbe non essere bastata ad acquisire uno slancio importante contro i cambiamenti:
Мы имели дело с одной из самых изощренных двухходовок, одной из самых впечатляющих спецопераций за все время путинского правления. На первом ходу Путин добился максимальной легитимности конституционной реформы, дискуссия вокруг которой должна была вестись о чем угодно – о боге, суверенитете, детях, пенсиях, Госсовете, но только не о перекраивании Основного закона под себя. […] Путинская полуправда лишила инициативы и оппозицию, которая просто не могла выводить народ на улицу против социальной Конституции. Упомяни Путин об обнулении в своем ежегодном послании 15 января, это тут же девальвировало бы все разговоры про социальные подарки и дало бы мощнейший повод для протестной мобилизации, не говоря уже о времени для подготовки к срыву референдума. Сейчас это время сокращено до минимума.
Abbiamo appena assistito a uno dei più sofisticati atti di cavillosità, una delle operazioni speciali più incredibili dell'intero governo Putin. Ad un primo stadio, Putin ha raggiunto la massima legittimazione per la riforma costituzionale, su cui si doveva discutere per qualsiasi cosa: su Dio, la sovranità, i bambini, le pensioni, il Consiglio di Stato, ma non sul riformulare la legge fondamentale a suo vantaggio personale. […] La mezza verità di Putin ha allontanato l'iniziativa dall'opposizione, che semplicemente non è riuscita a portare il popolo in piazza contro una costituzione orientata al sociale. Se Putin aveva parlato di “azzeramento” della costituzione nel suo discorso del 15 febbraio, avrebbe svalutato tutte le discussioni sui benefici sociali pubblici del momento, fornendo l'impulso più potente per una mobilitazione di protesta, per non parlare del tempo supplementare di cui avrebbero dovuto disporre per ostacolare il referendum. Ora questo tempo è stato ridotto al minimo.
Ad ogni modo, il sociologo Konstantin Gaaze sostiene, in un articolo per Vedomosti del 12 marzo, che la mossa di Putin non è stata affatto astuta. L'élite dominante russa, afferma, ha semplicemente deciso di attenersi a quanto sa:
В январе Путин ставил не на спецоперацию, а на свое знание о тех, кем он ежедневно командует. На пороки и страхи 1% владеющих всем в стране и одновременно управляющих страной через инструменты государственной власти. В результате, напугавшись неизвестностью, они сами пришли слезно просить президента об обнулении сроков и продлении его власти. А он лишь удовлетворил их просьбу. В его новой Конституции есть много призов для элиты. К бюрократической вертикали власти он готов публично пристроить еще несколько. И здесь и сейчас разделить с желающими некоторые привилегии. Новая Конституция, сделав премьера, судей и министров де-факто сотрудниками Кремля, позволяет назначать и менять их с необыкновенной легкостью, по капризу или чьей-то личной просьбе.
A gennaio Putin non si è affidato a un'operazione speciale, ma semplicemente a quello che sapeva di coloro che governa ogni giorno. Per i loro vizi e le loro paure, l'1% che possiede tutto nel paese allo stesso tempo lo governa attraverso strumenti di forza del potere statale. Quindi, temendo l'ignoto, sono corsi in lacrime dal presidente chiedendogli di resettare il contatore e di estendere la carica. E lui ha soddisfatto la loro richiesta. Così questa nuova costituzione ha in palio molto per l'élite. [Putin] è pronto ad aggiungere qualche altro gradino ai vertici del potere e a dare riscontro a chi vuole più privilegi nell'immediato. La nuova Costituzione, che ha reso il primo ministro, i giudici e i ministri di fatto dipendenti del Cremlino, rende la loro nomina o riconferma estremamente facile, per capriccio personale.
Nel frattempo, la mitica cosmonauta Tereshkova sottolinea che “persone comuni”, non i politici, le hanno chiesto di fare la sua storica proposta. E, poiché l’ “azzeramento” dei limiti al mandato di Putin probabilmente non incontrerà l'opposizione della corte costituzionale politicizzata [en], ogni cambiamento ora dipenderebbe proprio da quelle “persone comuni”, e da loro soltanto.