Taiwan: quali voci sono state diffuse durante le elezioni presidenziali del 2020?

Summer Chen. Foto di Huang Hung Yu, usata su autorizzazione.

Durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali di gennaio 2020 [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] a Taiwan, l'uso diffuso dei social media come Facebook e LINE [it] per condividere notizie da fonti inaffidabili ha influenzato la possibilità dei cittadini di fare scelte ben informate ai seggi. Di conseguenza, sono nate diverse iniziative per contrastare la diffusione della disinformazione a Taiwan.

Il Taiwan Fact-Check Center [zh] è la prima organizzazione giornalistica taiwanese certificata dall’International Fact-Checking Network (IFCN), una rete globale di organizzazioni di fact-checking dedicata alla promozione di una buona condotta nel settore giornalistico.

L'IFCN ha già avuto un ruolo importante nella lotta contro la disinformazione durante le elezioni locali del 2018, che si sono svolte in contemporanea a un referendum con diversi quesiti. Dato che una parte del referendum riguardava i diritti LGBT e le politiche energetiche, alcuni gruppi politici si sono serviti della disinformazione per mobilitare i cittadini a votare in loro favore.

Alcuni gruppi anti LGBT, ad esempio, hanno diffuso l'idea che l'impatto dei diritti LGBT sull'educazione sessuale avrebbe potuto influenzare la sessualità, mentre altri hanno associato l'omosessualità all'AIDS. Allo stesso tempo, gruppi a favore dell'energia nucleare hanno lanciato una campagna diffamatoria contro i residenti di Orchid Island [it], che da anni subiscono le conseguenze dell'inquinamento da scorie radioattive. I gruppi a favore del partito nazionalista cinese Kuomintang (KMT) hanno usato relazioni non verificate della Cina continentale per criticare aspramente le autorità taiwanesi [it], colpevoli di non aver fornito assistenza ai turisti taiwanesi all'aeroporto di Kansai, in Giappone, quando il tifone Jebi ha colpito la regione nel 2018. Un diplomatico taiwanese si è tolto la vita quando la notizia falsa è diventata virale online.

Prima delle elezioni presidenziali del 2020, l'autoproclamata spia cinese Wang Liqiang ha rivelato ai media australiani che Pechino aveva un esercito di agenti che sostenevano il candidato dell'opposizione del KMT Han Kuo-yu [it]. Secondo altre voci, inoltre, Pechino sarebbe anche riuscita a infiltrarsi all'interno di diversi mezzi di comunicazione taiwanesi. Alla luce di questa situazione, l'editor di Global Voices in cinese Huang HungYu ha intervistato Summer Chen, la caporedattrice del Taiwan Fact Check Center per scoprire quali sono state le voci elettorali diffuse durante le elezioni presidenziali del gennaio 2020 a Taiwan.

GV: Quali sono le sue osservazioni sulla diffusione della disinformazione durante le elezioni presidenziali?

Summer Chen (SC): Before August 2019, the majority of rumors were related to health issues. Between September and November 2019, more policy-related disinformation emerged, including disinformation around LGBT rights. We also verified a number of stories about the Hong Kong anti-extradition protests. We observed that in online and in traditional media outlets, there was quite a lot of messaging using Hong Kong’s extradition protests to attack the ruling Democratic Progressive Party (DPP). Between September and November, we published 66 verification reports, and 15 of them were about the Hong Kong anti-extradition protests and cross-strait relations between Taiwan and China. Between November 2019 and January 2020, there were 14 false reports about unfair election arrangements. After the election, rumors accusing officers at polling stations of tampering the ballots also emerged.

Summer Chen (SC): Fino ad agosto 2019, la maggior parte delle voci erano legate a questioni sanitarie, mentre tra settembre e novembre 2019 hanno iniziato a emergere notizie false relative alla politica, incluse campagne di disinformazione sui diritti LGBT. Abbiamo anche verificato diverse notizie sulle proteste contro la legge sull'estradizione a Hong Kong [it]: abbiamo osservato che sui media tradizionali e online c'erano diversi messaggi che sfruttavano le proteste contro l'estradizione a Hong Kong per attaccare il Partito Progressista Democratico (PPD). Tra settembre e novembre, abbiamo pubblicato 66 relazioni di verifica e 15 di queste riguardavano le proteste anti estradizione a Hong Kong e le relazioni attraverso lo stretto tra Taiwan e Cina. Tra novembre 2019 e gennaio 2020, ci sono state 14 notizie false a proposito di preparativi elettorali ingiusti. Dopo le elezioni, sono emerse anche voci che accusavano i funzionari dei seggi di aver alterato i voti.

GV: Le voci hanno influenzato il risultato delle elezioni?

SC: Just a few days before the election, we saw a rumor about Wuhan pneumonia [now called COVID-19] circulating on Facebook. It claimed that Taiwan had a confirmed case, and urged voters to wear a mask when going to the voting stations. It was confirmed to be a false piece of information at the time. The effect of it was very negative as it could spread fear. Many Taiwanese who live in mainland China travel back to Taiwan to vote [as distance voting is not possible], thus some might have been deterred from going to voting stations for fear of being infected. After we published our verification report, our center issued a joint statement with another fact-check group, MyGoPen against the manufacturing of social panic. Facebook also took measures to reduce the reach of posts about the outbreak of the new coronavirus in Taiwan before the election.

SC: Pochi giorni prima delle elezioni, abbiamo visto circolare su Facebook una voce sulla polmonite di Wuhan [ora chiamata COVID-19], secondo cui a Taiwan c'era un caso confermato e per questo gli elettori avrebbero dovuto indossare una mascherina per recarsi ai seggi. Abbiamo confermato che si trattava di una notizia falsa, che ha avuto un effetto molto negativo perché ha seminato il terrore. Molti taiwanesi che vivono nella Cina continentale tornano a Taiwan per votare [perché non è possibile votare a distanza], quindi alcuni avrebbero potuto essere scoraggiati dall'andare a votare per paura di essere contagiati. Dopo aver pubblicato la nostra relazione di verifica, il centro ha diramato una dichiarazione congiunta con MyGoPen, un altro gruppo di fact-checking, contro la creazione di panico sociale. Anche Facebook ha adottato delle misure per ridurre la portata dei post sull'epidemia del nuovo coronavirus a Taiwan prima delle elezioni.

GV: Secondo lei, gli agenti di Pechino sono responsabili della diffusione di voci elettorali e disinformazione a Taiwan?

SC: Our center cannot track down the exact origin of rumors. There are some traces indicating that Beijing may have been involved. Sometimes we could see the use of simplified Chinese characters in the text and identify slogans. Some of the rumors about the anti-extradition protests were obviously originating from Hong Kong but spread to Taiwan, yet we don’t have hard evidence to prove this. Regardless of their origin, we don't want to allow rumors to affect voting behavior in Taiwan. In my own opinion, the majority of rumors were aimed at dividing Taiwanese society. By provoking people’s emotion and splitting the community into two political camps: either pro or anti-Han Kuo-yu. Some people would simply look at disinformation as a joke and laugh at people who spread the rumors. However, we have to ask this question: why would people still disseminate stories that they know we wouldn't not believe in? For example, whenever the verification reports about Han Kuo-yu were released, people would start mocking Han’s supporters in the comment section. This may as well be the very intention of disinformation — to divide society.

SC: Il nostro centro non può rintracciare l'origine esatta delle voci. Ci sono alcune tracce che suggeriscono che Pechino potrebbe essere coinvolta. A volte vedevamo l'uso di caratteri cinesi semplificati [it] nel testo e identificavamo degli slogan. Alcune delle voci sulle proteste anti estradizione ovviamente venivano da Hong Kong e si sono diffuse a Taiwan, ma non abbiamo prove concrete per dimostrarlo. A prescindere da dove vengano, non vogliamo permettere alle voci di influenzare le scelte di voto a Taiwan. A mio parere, la maggior parte delle voci aveva l'obiettivo di dividere la società taiwanese manipolando le emozioni delle persone e dividendo la comunità in due schieramenti politici: a favore o contro Han Kuo-yu. Alcuni vedevano la disinformazione semplicemente come uno scherzo e ridevano delle persone che spargevano le voci. Però dobbiamo farci questa domanda: perché qualcuno dovrebbe continuare a diffondere notizie sapendo che noi non ci crederemo? Ad esempio, ogni volta che venivano pubblicate relazioni di verifica su Han Kuo-yu la gente iniziava a prendere in giro i sostenitori di Han nella sezione commenti. Potrebbe essere proprio questo il vero obiettivo della disinformazione: dividere la società.

GV: Può darci un altro esempio di come la disinformazione ha diviso la società taiwanese?

SC: After the election, there were rumors about election results tampering. For example, an edited video taken in a polling station showed that when the polling officer announced the result of the vote for Han Kuo-yu, another polling officer counted the vote under Tsai Ing-wen’s record [The reason for this was in fact that the officer counting the vote was in fact registering the previous, yet because of the way it was recorded, it looked indeed suspicious] In my opinion, this rumor was orchestrated by Beijing to divide society. In Taiwan, the pro-Beijing KMT is still the dominant party in local government bodies. The election result could not be tampered unless the KMT was involved. Moreover, as indicated in past elections, Taiwan’s election system is rather mature, and there has been no serious complaints about elections in the past. After the presidential election, the KMT did not demand a recount or question the fairness of the results. Hence, it is very likely that the rumor is manufactured and spread by Beijing’s information operators.

SC: Dopo le elezioni, ci sono state voci sull'alterazione dei risultati. Ad esempio, un video modificato [zh] registrato all'interno di un seggio mostrava che, quando il funzionario annunciava un voto a favore di Han Kuo-yu, un altro funzionario inseriva il voto nel registro di Tsai Ing-wen [In realtà il funzionario che inseriva il voto stava registrando un voto precedente, ma il procedimento sembrava sospetto per com'era stato registrato il video]. Secondo me, questa voce è stata orchestrata da Pechino per dividere la società. A Taiwan, il partito pro Pechino KMT è ancora dominante nelle amministrazioni locali, quindi il risultato delle elezioni non poteva essere alterato senza la collaborazione del KMT. Inoltre, come dimostrano altre elezioni, il sistema elettorale taiwanese è piuttosto solido e non ci sono state contestazioni serie delle elezioni in passato. Dopo le elezioni presidenziali, il KMT non ha chiesto un nuovo conteggio dei voti e non ha messo in discussione la correttezza dei risultati. Per questo è molto probabile che la voce sia stata creata e diffusa dagli agenti di Pechino.

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