Giornalista malese vittima di incitamento all'odio e di attacchi razzisti su Facebook

Il ministro dell'Ambiente Tuan Ibrahim Tuan Man è stato intervistato dalla giornalista del Malaysiakini, Kow Gah Chie, sulle attività di disboscamento nel Kelantan. Screenshot dal video di KiniTV caricato su YouTube

Una giornalista malese è stata oggetto [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di commenti razzisti e intimidatori su Facebook dopo aver riferito di una questione relativa al disboscamento che coinvolgeva un ministro del governo. I media hanno esortato le autorità e Facebook ad adottare misure volte a proteggere i giornalisti.

L'11 marzo 2020, il sito di notizie online Malaysiakini ha pubblicato un articolo scritto da Kow Gah Chie sulle operazioni di disboscamento nel Kelantan, uno stato della Malesia peninsulare settentrionale. L'articolo riporta una citazione del ministro dell'Ambiente Tuan Ibrahim Tuan Man con la quale sembra sostenere una società di disboscamento.

I sostenitori del ministro hanno accusato Kow di aver inventato la citazione in quanto la dichiarazione non è stata menzionata durante la conferenza stampa in diretta del governo.Il Ministero ha anche affermato che il rapporto era approssimativo. Tuttavia, Kow ha raccolto la citazione dal Ministro stesso, durante l’intervista video fatta dopo la conferenza stampa. KiniTV riporta un estratto dell'intervista sottotitolata in inglese.

Il post su Facebook che attaccava Kow è diventato virale. I commenti al post riportavano dichiarazioni razziste e offensive contro la giornalista, citando la sua discendenza cinese. Alcuni minacciavano di farle del male fisicamente.

Il post è stato rimosso per qualche tempo da Facebook per aver violato gli standard della comunità, ma è stato poi nuovamente ripristinato. Dopo diverse segnalazioni, è stato finalmente rimosso, sebbene a quel punto fosse già stato condiviso da quasi tremila utenti e avesse più di duemila commenti.

ARTICLE 19, un'organizzazione a sostegno della libertà di espressione, ha denunciato gli attacchi contro Kow. Nalini Elumalai, responsabile del programma dell'organizzazione per la Malesia, ha sottolineato gli abusi subiti da donne giornaliste come Kow.

The harassment and abuse of journalists in online spaces constitutes a major threat to independent journalism and freedom of expression in Malaysia. Women journalists and those from minority groups are particularly vulnerable.

In Malesia, le molestie e gli abusi subiti dai giornalisti nei contesti online costituiscono una grave minaccia per il giornalismo indipendente e per la libertà di espressione. Le donne giornaliste e quelle appartenenti a gruppi minoritari sono particolarmente vulnerabili.

Wathshlah Naidu, direttore esecutivo del Centro per il giornalismo indipendente, che ha sede in Malesia, ha invitato Facebook a rivedere le sue politiche nei confronti dei discorsi online d'incitamento all'odio:

We hope Facebook will engage with civil society organisations and media actors to understand the local context and challenges. Timely action by Facebook and other social media platforms is crucial in curbing online attacks, which commonly include trolling and doxing.

Ci auguriamo che Facebook si impegni con le organizzazioni della società civile e gli operatori del settore dei media per comprendere il contesto e le sfide locali. Un'azione tempestiva da parte di Facebook e di altre piattaforme di social media è fondamentale per frenare gli attacchi online, compresi atti di trolling e doxing.

Lo studioso dei media Gayathry S Venkiteswaran ha criticato Facebook per la sua lenta reazione al problema:

Questo è il problema quando una piattaforma globale si rifiuta di comprendere i contesti locali e finisce per approvare contenuti potenzialmente provocatori. Si tratta chiaramente di una minaccia anche per i media.

Un'osservazione simile è stata fatta dall'ex giornalista Norman Goh che ha twittato quando Facebook si è inizialmente rifiutato di rimuovere il post.

Minacce e atti di cyberbullismo di questo tipo nei confronti di un giornalista devono finire, ed è spaventoso che @Facebook non abbia eliminato il post. I giornalisti devono essere liberi di esprimersi, senza timori o favoritismi, sempre nel rispetto dell'etica.

Oltre ai media, Kow ha ottenuto il sostegno del ministro delle comunicazioni e dei servizi multimediali, Datuk Saifuddin Abdullah, che ha contestato gli attacchi contro la giornalista. Anche il ministro dell'Ambiente Tuan Ibrahim Tuan Man ha deplorato le vessazioni contro la giornalista e ha insistito affinché il disaccordo sull'articolo si risolvesse in “modo professionale”.

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