La protesta delle donne in quarantena in Argentina contro l'aumento dei femminicidi

Schermata Youtube del programma del 31 marzo 2020 sulla Televisión Pública Noticias

Puoi leggere il reportage speciale di Global Voices ”in che modo combattono le donne contro la violenza di genere in America Latina”[it]

Il 30 marzo 2020, alle 6 di pomeriggio, dopo 10 giorni di quarantena obbligatoria [es, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] per prevenire il COVID-19 in Argentina, le donne si sono unite in una protesta sotto forma di «ruidazo» (baccano con pentole, fischietti e qualsiasi altro oggetto a mano) da finestre, giardini e balconi, contro l'aumento della violenza maschile in questi giorni.

#Ruidazo contro i femminicidi e la violenza maschile

Da quando il 20 marzo è stato imposto l'isolamento forzato e preventivo ci sono stati almeno sette femminicidi confermati nel paese. All'inizio si parlava di dodici donne trovate morte, ma solo sette sono confermati come femminicidi.

Ha commosso particolarmente la scoperta dei corpi di una donna e la sua bambina di 7 anni a Lanús (a sud di Buenos Aires), scomparse nella notte di mercoledì 25 marzo. In questo articolo di FiloNews si descrivono i casi di femminicidi nei primi dieci giorni di quarantena.

Le donne si sono unite al ruidazo per protestare contro questa violenza:

Con mia figlia. #La violenzaDiGenere è una #Pandemia

A causa dell'allarmante aumento delle denunce di violenza di genere durante la quarantena (60% nella provincia di Buenos Aires) e l'impossibilità di spiegare per telefono la situazione quando l'aggressore è nelle vicinanze, la linea 144 di aiuto del Ministero delle Donne,dei Generi e della Diversità della Nazione ha abilitato canali alternativi per chiedere aiuto via Whatsapp ed e-mail. Si è inoltre stabilita la parola in codice «barbijo rojo» nelle farmacie di tutto il paese.

A ciò si somma una petizione femminista per ottenere adesioni ed esigere dal governo misure di prevenzione efficaci. Da parte loro molti sindacati hanno messo a disposizione hotel per proteggere le donne in casi estremi, ma tutto questo non è ancora abbastanza.

È necessario che gli hotel chiusi ed inutilizzati vengano usati per ospitare donne,bambini e dissidenti che a causa della quarantena sono obbligati a vivere con i propri aggressori.

I social si sono riempiti di messaggi contro la ”pandemia” della violenza maschile e dei femminicidi:

Gran parte degli aggressori sono in casa nostra. Migliaia di donne e bambini vivono con chi li picchia, li abusa e li maltratta in ogni modo. NON SEI SOLA!

12 femminicidi in 10 giorni di quarantena. Oggi alle 18 #ruidazo da finestre,balconi e sui social. Se siete donne in situazioni violente per favore chiamate gratis lo 0-800-888-9898 24 ore su 24 tutti i giorni. CONTINUIAMO INSIEME. Quarantena sicura per tutte.

Oggi dai nostri balconi,finestre o terrazze noi donne ci facciamo ascoltare al grido #NonUnaDiMeno #Ruidazo

Il debito è con noi

11 donne uccise negli ultimi 10 giorni di quarantena. Oggi alle 18 #Ruidazo, facciamoci sentire! Appendi al tuo balcone,finestra o terrazza un cartello contro la violenza maschile.

Siamo in isolamento ma non siamo sole. Uniamoci al #RUIDAZO e chiediamo #NonUnaDiMeno

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