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Lo Zimbabwe può gestire il coronavirus con un sistema sanitario al collasso?

Categorie: Africa sub-sahariana, Zimbabwe, Citizen Media, Diritti umani, Disastri, Governance, Interventi umanitari, Lavoro, Media & Giornalismi, Salute, COVID-19

Un operatore sanitario indica quali pochi farmaci ha lasciato nei suoi negozi in un centro sanitario, a Masowe, Zimbabwe, il 22 aprile 2009. Foto di Kate Holt [1] / AusAID tramite Wikimedia Commons CC BY 2.0 [2].

Mentre il governo dello Zimbabwe conferma la prima vittima di COVID-19 nel paese, molti cittadini hanno messo in dubbio la capacità del paese di gestire una pandemia di tale portata.

Il fragile sistema di assistenza sanitaria della nazione, insieme alla difficoltà di accesso a Internet, ha messo i cittadini in allerta, e già in lutto.

Zororo Makamba, 30, anni, è deceduto a causa delle complicazioni da coronavirus la mattina di lunedì 23 marzo 2020, presso l'Harare Wilkins Infectious Diseases Hospital, dove è stato ricoverato dopo aver accusato i sintomi.

Makamba era noto al pubblico dello Zimbabwe per la sua serie di video esplicativi dal nome “Stato della nazione con Zororo”. Era il figlio di un importante uomo d'affari, James Makamba [en, come tutti gli altri link successivi salvo indicazione]:

Il ministro della salute e dell’ infanzia, il dottor Obediah Moyo ha confermato la morte di Zororo Makamba, seconda persona a risultare positiva al Covid-19 nello Zimbabwe.

Mutumwa ha scritto su Twitter, “facciamo una pausa e riflettiamo”:

Il signor Zororo Makamba, il figlio del signor James Makamba, è deceduto. RIP. Sono appena venuto a conoscenza di questa tragica perdita a causa del virus. Un gigante con così tanto potenziale è caduto. Il coronavirus è reale. Facciamo una pausa e riflettiamo. La vita è troppo preziosa.

Zororo è il secondo caso di coronavirus riportato dalla scorsa settimana dal ministro della sanità e dell’infanzia Obadiah Moyo.

Moyo ha annunciato che il primo caso confermato [13] è stato un cittadino britannico residente a Victoria Falls. L'uomo di 38 anni era stato a Manchester, in Inghilterra, il 7 marzo, ed era tornato in Zimbabwe il 15 marzo, attraverso il Sudafrica.

Secondo The Chronicle, all'arrivo, il paziente si era messo in auto quarantena dietro consiglio di Moyo. Tuttavia, dopo aver sviluppato “gravi difficoltà respiratorie”, è stato ricoverato al Wilkins Hospital, dove è risultato positivo al virus.

Con due casi confermati [14] al 26 marzo, secondo l'OMS, lo Zimbabwe non ha altra scelta che prepararsi per un potenziale disastro.

Lo Zimbabwe può gestire il corona virus?

Mercoledì, medici e infermiere dello Zimbabwe hanno scioperato [15] contro la mancanza di dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari per curare i pazienti con un virus così contagioso.

Secondo la rivista Times, già prima che la crisi del coronavirus raggiungesse lo Zimbabwe, il suo sistema sanitario era al collasso [15] e le famiglie si aspettavano di dover fornire guanti e acqua pulita per il trattamento di base nelle strutture sanitarie.

Sepre secondo il Times, medici e infermieri erano tornati al lavoro solo a gennaio, dopo uno sciopero di quattro mesi per chiedere salari più alti e migliori condizioni di lavoro.

La scorsa settimana il presidente Emmerson Mnangagwa in un annuncio [16] ha vietato gli assembramenti di oltre 100 persone nel tentativo di rallentare la diffusione del virus. Martedì Mnangagwa ha anche ordinato la chiusura di scuole, istituti superiori e università.

L'utente Twitter Rashida Abbas Ferrrand ha chiesto perché non si parlasse più realisticamente del COVID-19:

Perché non parliamo in maniera realistica del #COVID19 in Africa? La prima vittima in Zimbabwe è morta senza fiato, i medici sono in sciopero per la mancanza di dispositivi di protezione, e di acqua negli ospedali. Le persone che restano a casa non hanno né reddito né cibo.

Thobekile Matimbe, sostenitrice dei diritti umani nello Zimbabwe, ha scritto [19] un post su Facebook il 23 marzo, condividendo le sue preoccupazioni sullo stato di impreparazione dello Zimbabwe:

I am concerned about the state of unpreparedness that our country is in. A friend of mine battling to save lives in UK while at risk said the Covid Beast is real. I see my fellow citizens in denial that this can happen to us. No one is immune. The cities and towns are buzzing with life. Business as usual. What signs do we need? People are dying. Are we seriously waiting to be told to stay at home.

Sono preoccupata per lo stato di impreparazione in cui si trova il nostro paese. Ho un amico che sta combattendo per salvare vite umane nel Regno Unito. In questa situazione di rischio ha detto che la bestia Covid è reale. Vedo i miei concittadini negare che potrebbe accadere anche a noi. Nessuno è immune. Le città sono piene di vita. La situazione commerciale è rimasta immutata. Di quali segni abbiamo bisogno? Le persone stanno morendo. Stiamo davvero aspettando che ci venga detto di rimanere a casa?

Il 26 marzo, inoltre, Matimbe ha sollevato preoccupazioni [20] sulla condivisione di informazioni sulla salute pubblica relative al COVID-19 a causa della mancanza sistemica di accesso a Internet e dell’elevato prezzo delle connessioni [21] nello Zimbabwe.

Access to information is a fundamental right. This means internet access is most critical as we stay home. I wonder how our communities are faring with all the news on Covid-19. What are the strategies our governments have put in place for this? How can we all access the internet? Sadly, in the remote parts of our country, some are clueless of this pandemic. Digital access is a fundamental component of the right to information. A friend of mine keeps highlighting that she can't open some of these informative videos in circulation and she is right. The price of data at this point must promote access to information.

L'accesso all'informazione è un diritto fondamentale. Ciò significa che l'accesso a internet è fondamentale quando restiamo a casa. Mi chiedo come le nostre comunità stiano prendendo le notizie su Covid-19. Quali sono le strategie che i nostri governi hanno messo in atto a questo scopo? Come possiamo avere tutti accesso a Internet? Purtroppo, nelle zone remote del nostro paese, alcuni sono all'oscuro di questa pandemia. L'accesso ad internet è una componente fondamentale del diritto all'informazione. Una mia amica continua a farmi notare che non riesce ad aprire alcuni di questi video informativi in circolazione e ha ragione. Il costo della connessione a questo punto deve promuovere l'accesso alle informazioni.

Le ONG per i diritti umani dello Zimbabwe, insieme all'Associazione dei dottori per i diritti umani (ZADHR) e gli avvocati dello Zimbabwe per i diritti umani (ZLHR), hanno rilasciato una dichiarazione [22] in cui implorano il governo a impegnarsi nel rafforzare il sistema sanitario e la vigilanza concentrandosi su problemi chiave.

Tra questi la diagnosi precoce e la mitigazione, le capacità del personale sanitario, la decentralizzazione e le possibilità degli operatori sanitari come anche l'accesso alle informazioni tra le altre misure di mitigazione.

La dichiarazione recita:

As civil society, we commit to assist and work with government in fighting COVID 19, and we implore everyone in Zimbabwe to be compliant with directives from the health and national authorities in the interest of our health and the collective interests of our nation. As much as possible, we must drive prevention while preparing for the worst.

Come società civile, ci impegniamo ad assistere e lavorare con il governo nella lotta contro COVID-19, e imploriamo tutti nello Zimbabwe a rispettare le direttive delle autorità nazionali e sanitarie nell'interesse della nostra salute e degli interessi collettivi della nostra nazione. Per quanto possibile, dobbiamo continuare a prevenire mentre ci prepariamo al peggio.