Mentre in Giappone i casi di COVID-19 sono quadruplicati, il governo di Abe lancia una risposta

sazae-san mask

“Due mascherine a famiglia”. L’immagine, circolata ampiamente sui social, è una parodia della famosa serie “Sazae-san”, dove più generazioni di una famiglia vivono sotto lo stesso tetto.

Dai un'occhiata alla copertura speciale di Global Voices sull’impatto globale del COVID-19 [it].

Aggiornamento (6 aprile 2020): Il Giappone ha dichiarato uno stato limitato di emergenza [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] con i casi di COVID-19 che continuano ad aumentare in tutto il paese.

Dopo che il Giappone sembrava essere riuscito a contenere il COVID-19 tra febbraio e inizio marzo, è aumentata la preoccupazione che il paese si stia avvicinando a una nuova esplosione di infezioni. Le misure annunciate a fine marzo e nei primi di aprile dal governo del primo ministro Shinzō Abe per affrontare la crisi incombente hanno provocato confusione, derisione e meme virali.

Il primo aprile, con i casi confermati di COVID-19 quasi quadruplicati nei dieci giorni precedenti, il governo ha promesso di distribuire mascherine a 50 milioni di famiglie. Tuttavia, la risposta pubblica a questo piano è stata tutt'altro che entusiasta quando è risultato evidente che avrebbero dato solo due mascherine a famiglia e che ciò non avrebbe risolto la carenza cronica di mascherine nel paese.

Oltre a una popolare versione giapponese [jp] del meme “Downfall” che ridicolizzava la risposta del governo Abe al COVID-19, in molti hanno usato Twitter per condividere parodie del programma di distribuzione delle mascherine.

Con l'hashtag #Abenomask [jp], a sua volta parodia della decantata politica economica Abenomics [it], le immagini modificate di Twitter comprendono parti di noti film d'animazione, programmi televisivi e videogame come “I sospiri del mio cuore”, “La città incantata”, “Pokémon” e “Sazae-san” [jp]:

“Due mascherine a famiglia”

È bello sapere che il popolo giapponese (di Twitter) ha trovato delle battute di risposta, se si vuole guardare al mondo da un punto di vista più positivo è un grande successo. È divertente e frustrante.

[Immagini, in senso orario partendo da in alto a destra]: La città incantata; Dugtrio, un tipo di Pokémon che appare in gruppi da tre; Sazae-san; i sospiri del mio cuore.

Un’immagine, diffusa sui social (vedere immagine in alto), è una parodia della famosa serie televisiva “Sazae-san,” in cui le diverse generazioni di una famiglia che convivono sotto lo stesso tetto devono condividere due mascherine.

Il 3 aprile, il governo Abe ha annunciato ai nuclei familiari il cui reddito è stato influenzato dal COVID-19 che riceveranno un pagamento in denaro una tantum di di 300.000 yen (3000 dollari).

I primi successi

A parte i focolai di COVID-19 a Osaka, Wakayama e alcune parti dell'Hokkaido tra febbraio e marzo, il Giappone sembrava aver largamente circoscritto il COVID-19 grazie all'attenzione rigorosamente concentrata sull‘identificazione dei focolai e il contact tracing in atto fin da gennaio. Tuttavia, come in altre parti del mondo, in Giappone c'è il timore che alcune morti da COVID-19 non siano state riportate nelle statistiche ufficiali, mascherando la vera portata della pandemia.

Col diffondersi della malattia in tutto il mondo, il governo Abe è stato criticato per essersi concentrato più nell'assicurare che le Olimpiadi 2020 procedessero come stabilito. Tuttavia, il 22 marzo il comitato olimpico giapponese e il comitato olimpico internazionale hanno annunciato che le olimpiadi saranno rinviate al 2021.

Il 23 marzo, il Giappone ha riportato un vasto aumento di infezioni da COVID-19, che ha portato a richiedere di aumentare il distanziamento sociale, chiudere gli esercizi commerciali non essenziali e permettere agli impiegati di lavorare da casa se possibile.

La morte di un amato comico costringe il Giappone a prendere il COVID-19 sul serio

Mentre, nel mese di marzo, molti giapponesi iniziavano a distanziarsi e a restare a casa, la morte dell’amato (e un po’ sessista) comico e intrattenitore Ken Shimura a causa del COVID-19 il 29 marzo ha portato la realtà della pandemia in Giappone [jp]:

È divertente.

Il 30 marzo, la governatrice della prefettura di Tokyo Yuriko Koike ha “richiesto” ai propri cittadini di praticare distanziamento sociale, pur non avendo l'effettivo potere legislativo per mettere in atto tali misure. Finora il governo centrale giapponese si è mostrato restio a mettere in atto la sua nuova legge per le misure speciali, che, similmente allo stato di emergenza di altri paesi, contribuirebbe a incoraggiare, se non a costringere, il distanziamento sociale.

A causa dell'attuale costituzione giapponese, che protegge fortemente le libertà civili, il governo giapponese ha poteri molto limitati per far chiudere attività commerciali e tenere i cittadini lontani dalle strade. In una serie di tweet, diventati virali, dell'interprete giapponese-inglese Derek Wessman, che ha lavorato come assistente alla Dieta (il parlamento giapponese):

P.S.#4

Non ho chiesto un “lockdown.”

Il termine giapponese più usato per lockdown è 封鎖, che *non è* nella legge per le misure speciali.

Non c'è nessun “lockdown” possibile legalmente per il governo giapponese.

Può solo far chiudere strutture/entità in situazioni di estrema emergenza.

I leader politici locali giapponesi hanno inoltre mandato messaggi contraddittori o semplicemente confusi sulla minaccia che il COVID-19 rappresenta per la nazione. Il governatore di Ishikawa ha invitato i turisti di Tokyo e altri parti del Giappone a godersi “l’aria aperta” nella sua prefettura, mentre il governatore della prefettura di Aichi, gi grande rilievo economico, ha suggerito che infettare con il COVID-19 potrebbe essere utile:

Il governatore di Aichi spiega in televisione che “il COVID, come l'influenza, migliora dopo che l'hai passata a qualcun altro”…

Il Giappone adotta l'approccio del “paese chiuso”

Come in altri paesi, dall'inizio della crisi COVID-19, alcune minoranze riconoscibili hanno dichiarato delle discriminazioni. Ad esempio, l'attenzione dei media si è concentrata su un focolaio di COVID-19 nella città di Sendai, a nord est del paese, probabilmente iniziata in un incontro di insegnanti non giapponesi in un pub.

Tuttavia, alcuni giorni prima, 52.000 persone erano state incoraggiate a incontrarsi nella stessa città per osservare la staffetta della torcia olimpica, nonostante le crescenti preoccupazioni sulla minaccia del COVID-19.

Mentre la serietà della minaccia alla salute pubblica diventava evidente, i residenti stranieri e le minoranze riconoscibili hanno iniziato ad essere incolpate del COVID-19.

Ci sono molte voci che girano nei social giapponesi per cui “il 30% dei casi di COVID-19 in Giappone è di stranieri.” Il ministro della salute nega e dice che non si tiene conto della nazionalità degli infetti e che la nazionalità non è una priorità.

Il sentimento anti straniero è diventato evidente quando un legislatore giapponese ha dichiarato che solo i residenti giapponesi dovrebbero avere diritto ai programmi atti ad aiutare i disoccupati.

Come altri paesi nel mondo, il primo aprile il Giappone ha impedito a cittadini di almeno 49 paesi di entrare nel paese. La misura ha apparentemente “chiuso fuori” residenti non giapponesi che stavano viaggiando all'estero impedendo loro di tornare, a meno che non si sbrigassero a rientrare. I residenti non giapponesi nel paese hanno espresso confusione e ansia riguardo al proprio stato finché gli uffici dell'immigrazione non hanno annunciato un'estensione di tre mesi per il rinnovo del visto.

Intanto, la situazione incerta del Giappone ha portato gli Stati Uniti e altri paesi a portare i propri cittadini a tornare a casa.

“Pur avendo fiducia nell'attuale sistema sanitario del Giappone, crediamo che un significante aumento di casi di COVID-19 renda difficile predire come il sistema funzionerà nelle prossime settimane”.

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