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Nuovi indizi sui motivi degli attacchi nel nord del Mozambico

Categorie: Mozambico, Citizen Media, Guerra & conflitti, Politica, Religione, Rifugiati

Forze armate del Mozambico — Foto di Evans, CC-BY 2.0 [1]

Da più di due anni [2] [pt, come i link successivi, salvo diversa indicazione] la provincia di Cabo Delgado in Mozambico ha subito attacchi ripetuti da parte di gruppi armati sconosciuti. Il modus operandi consiste in omicidi e distruzione di beni pubblici e privati. Sono frequenti i racconti di abitanti che hanno perso la propria casa.

Più di 900 persone sono state assassinate dall'inizio degli attacchi, secondo quanto riporta [3] [en] il Progetto di Localizzazione e Raccolta Dati dei Conflitti Armati (ACLED [4]) [en]. A febbraio il governo provinciale di Cabo Delgado ha pubblicato un rapporto [5] in cui affermava che più di 150.000 persone erano già state interessate dal conflitto.

Gli ultimi attacchi hanno avuto luogo tra la fine di marzo e l'inizio di aprile 2020 e, in seguito ad uno degli attacchi, un distretto è stato occupato in via temporanea dagli aggressori.

Nonostante rimangano sconosciute le motivazioni del gruppo – che la popolazione locale chiama «Al Shabab», sebbene non sia certo se abbia legami con il gruppo terroristico somalo Al Shabaab [6] [it] – un video pubblicato il 7 aprile pare fornire alcuni indizi.

Il video, girato nel villaggio di Ntchinga, mostra gli insorti che sventolano la bandiera dello Stato Islamico [7] [it] e un leader che si rivolge in lingua kimwani e kiswahili agli abitanti della zona, che sembrano essersi riuniti per un comizio.

Secondo il portale Voz da América [8], il video suggerisce un cambio di strategia del gruppo che pare stia cercando l'appoggio della popolazione del luogo. Lo stesso portale riporta le parole pronunciate nel video:

Nós queremos que seja respeitada a lei islâmica. Cabo Delgado nos pertence e vamos impor o Estado Islâmico, está bem?

Aqui entramos duas vezes, e desta, como todos vocês viram, não matamos ninguém e nem destruímos nada, e vamos vos deixar em paz.

Se vocês continuarem a colaborar com o Governo a denunciar-nos e a não seguir o islão, voltaremos uma terceira vez e vamos queimar tudo e matar todos, deixar isto vazio, está bem?

Vogliamo che venga rispettata la legge islamica. Cabo Delgado appartiene a noi e imporremo lo Stato Islamico, chiaro?

Siamo venuti due volte, e questa volta, come tutti avete potuto vedere, non abbiamo ucciso nessuno e non abbiamo distrutto nulla, e vi lasceremo in pace.

Se continuerete a collaborare con il Governo denunciandoci e non seguendo l'islam, torneremo una terza volta per bruciare tutto e uccidere tutti, faremo piazza pulita, chiaro?

Nei giorni successivi alla divulgazione del video, gli aggressori hanno distrutto una chiesa cattolica della regione. Subito dopo, papa Francesco ha pregato [9] per la popolazione di Cabo Delgado:

L'interno della missione cattolica di Nangololo, nel distretto di Muidumbe, distrutta giovedì dai violenti estremisti che stanno terrorizzando le comunità e prendendo di mira le caserme militari da due anni a Cabo Delgado, nel nord del Mozambico.

Come risposta il governo centrale [19] ha ribadito che gli attacchi devono finire e che i responsabili devono essere arrestati e condannati:

O Governo condena veemente os hediondos e violentos ataques e continuará a perseguir todos os assassinos, levando-os, como está a acontecer, à barra da justiça

Il governo condanna fermamente gli esecrabili e violenti attacchi e continuerà a cercare tutti gli assassini per consegnarli alla giustizia, come sta accadendo ora

Inoltre, in mezzo agli attacchi echeggiano notizie della scomparsa di giornalisti [20] nella regione. L'ultimo di cui sono state perse le tracce è il giornalista di un'emittente radio locale, come riportato in un articolo [21] di RFI in portoghese.

De acordo com as informações do MISA-Moçambique Ibraimo Mbaruco saiu de casa para a Rádio por volta das 15,00 horas do dia 7 de Abril em curso, onde esteve a trabalhar até cerca das 18,00 horas do mesmo dia. O jornalista teria sido sequestrado quando regressava a casa, entre as 18,00 e 19,00 horas.

Esta instituição refere ainda que momentos antes, Ibraimo Mbaruco teria enviado uma curta mensagem (SMS) a um dos seus colegas de trabalho, informando que estava cercado por militares. A partir desse momento, não mais atendeu às chamadas, embora o seu telefone continuasse a dar sinal de estar ainda comunicável.

Stando alle informazioni della sezione dedicata al Mozambico dell'Istituto per la Comunicazione Sociale dell'Africa Australe (MISA, sigla in inglese), Ibraimo Mbaruco è uscito di casa per recarsi in radio intorno alle ore 15.00 del 7 aprile, dove è rimasto a lavorare fino alle 18.00 circa dello stesso giorno. Il giornalista sarebbe stato rapito quando stava rientrando a casa, tra le 18.00 e le 19.00.

La fonte riferisce che poco prima Ibraimo Mbaruco avrebbe inviato un breve SMS a due colleghi di lavoro informandoli che era circondato da militari. Da allora ha smesso di rispondere alle chiamate, sebbene il suo cellulare continuasse ad essere raggiungibile.

In un rapporto pubblicato il 13 aprile, Sérgio Chichava, ricercatore dell'Istituto di Studi Economici e Sociali (IESE, sigla in portoghese), ha presentato alcune ipotesi sulla natura e sulle motivazioni del gruppo.

Chichava sostiene che tutto fa pensare che il paese si trovi di fronte ad un gruppo islamico radicale, che intende imporre la legge islamica.

Tuttavia sono necessarie ulteriori indagini per comprendere i diversi cambiamenti che ha subito il gruppo nell'arco degli ultimi due anni e mezzo e le ragioni che lo hanno spinto ad adottare una strategia militare per raggiungere il proprio obiettivo, dopo aver inizialmente privilegiato azioni non violente.

Chi è il «nemico» che ha preso di mira Cabo Delgado? Nel bollettino n° 127 di IDeIAS Sérgio Chichava presenta le diverse ipotesi vagliate dal governo mozambicano sull'identità e sugli obiettivi del gruppo che dal 5 ottobre 2017 organizza attacchi nella provincia. Link al pdf del bollettino: https://t.co/7CROm9c85H [24]

Di recente un gruppo di artisti del luogo ha rilasciato un brano musicale utilizzando diverse lingue locali per invocare la fine degli attacchi nella provincia del nord del Mozambico:

È la prima canzone che condanna gli attacchi di Cabo Delgado che ho ascoltato. Il gruppo è di Mueda e canta in maconde, swahili e portoghese.

CORO:

Perché ci uccidono, ci fanno a pezzi come galline, perché ci uccidono, ci fanno del male, perché? Cosa abbiamo fatto?!

Il Centro per la Democrazia e lo Sviluppo [30] (CDD, sigla in portoghese) vuole attirare l'attenzione su una situazione rischia di andare fuori controllo e di estendersi a tutta l'Africa australe:

Há uma necessidade da intervenção da SADC (comunidade de países da África Austral), é verdade que a SADC é aquela entidade que todos nós conhecemos, amorfa, mas tem que ser mobilizada para intervir aqui.

Occorre un intervento della Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe (SADC, sigla in inglese). È vero che la SADC è quell'entità amorfa che tutti conosciamo, ma deve essere mobilitata per intervenire qui.