Stella Nyanzi ha ‘trasformato la vagina in un arma'? Femminista ugandese a processo per la libertà di espressione

Dr.ssa Stella Nyanzi. Foto tramite Flickr / Chapter Four Uganda / Human Rights Convention, 2018 (CC BY-NC-ND 2.0)

La professoressa Stella Nyanzi è tornata in tribunale il 9 maggio, in un processo in cui il governo ugandese sostiene che la parola vagina sia oscena e offensiva.

Non dobbiamo dimenticare! Violenza di stato contro Stella! #LiberateStellaNyanzi #SostieniStellaNyanzi✊?✊?

Nyanzi, 43 anni, è stata arrestata nel novembre del 2019 dopo aver scritto un poema [en, come tutti i link successivi], pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui critica il presidente ugandese Yoweri Museveni. Nel poema sostiene che l'Uganda starebbe stato meglio se Museveni fosse morto alla nascita, e include molte descrizioni volgari della vagine e del clitoride della defunta madre di Museveni. La pagina Facebook di Nyanzi conta attualmente 207.895 follower.

Lo stato sostiene che Nyanzi ha offeso e umiliato il presidente intenzionalmente con il suo poema e l'ha accusata di aver violato la Legge sull'uso improprio del computer, negli articoli che puniscono le molestie informatiche e la produzione di contenuti “oscene, volgari, lascivi o indecenti”. Nonostante la legge ugandese non preveda particolari misure contro chi critica del presidente, è opinione diffusa tra chi si occupa di libertà di espressione a livello internazionale che si debba incrementare la tutela di chi critica i rappresentanti del governo.

Nyanzi è rimasta nella prigione di Luzira a Kampala, la capitale, per più di 180 giorni. Nonostante le fosse stato offerto il rilascio su cauzione, l'ha rifiutato, sostenendo che la sua libertà sarebbe stata solo un'illusione finchè l'inchiesta fosse rimasta aperta. Se condannata, dovrà affrontare un anno di prigione.

Il “caso della vagina” si è trascinato per mesi poichè la corte ha rinviato diverse sedute. Il 9 maggio, la corte ha incluso l'interrogatorio con il vice commissario di polizia Bill Ndyamuhaki. principale testimone nel caso, che era già stato ascoltato il 20 marzo 2019:

Mr. Ndyamuhaki sostiene che la natura delle frasi da lui lette è offensiva e oscena. Gli è stato chiesto perchè. Lui sostiene di aver trovato il suo contenuto offensivo perchè sessualmente esplicito. Secondo lui i riferimenti ai genitali sono offensivi per ogni membro ragionevole della società.

Nell'aula gremita, il giudice ha offerto a Nyanzi di sedersi commentando che avrebbe potuto essere troppo faticoso per una donna stare in piedi perciò, come racconta questo tweet, lei ha deciso di “stare in piedi per le donne*”

Il giudice Kamasanyu ha offerto a Stella la possibilità di sedersi, sostenendo che per una donna avrebbe potuto essere troppo faticoso stare in piedi. Stella si stava sedendo ma ha deciso di rifiutare dopo aver sentito il commento sul suo essere donna. Ha detto che sarebbe rimasta in piedi per tutte le donne

Tutto il materiale caricato in ordine temporale online da Nyanzi è stato proiettato su un ampio schermo nella corte per discutere di ogni post, incluso dil poema della “vagina”. Lo scrittore e avvocato  Bwesigye bwa Mwesigire ha tweettato gli aggiornamenti sul caso:

Tutto il materiale pubblicato on line in ordine temporale da Stella Nyanzi è stato proiettato sul grande schermo della corte, così il vice commissario Bill Dickson Ndyamuhaki può identificare i post sui quali ha investigato e verificare che fossero stati scritti dalla prigioniera.

Comunque, il caso non è chiuso e sarà aggiornato entro il 13 maggio

Derrick Bazekuketta conclude la sua parte di interrogatorio. Il caso è aggiornato al 13 maggio 2019 quando  Isaac Ssemakadde continuerà l'interrogatorio del principale testimone: il vice commissario Bill Dickson.

‘Maleducazione radicale’

Stella Nyanzi ha lavorato come docente di antropologia medica al Makerere Institute for Social Research, con particolare attenzione al genere e alla sessualità. Come poetessa queer e docente, usa metafore e un linguaggio forte nei sui messaggi sui diritti umani, sulla libertà di espressione e sul femminismo queer.

Nota per la sua “maleducazione radicale” e la sua propensione allo sfidare il potere con l'insulto, Nyanzi è stata arrestata in anche in altre occasioni. Questa tattica segue una lunga storia di attivismo sociale in Uganda che risale al 1940 sotto le regole del colonialismo britannico. Gli attivisti ugandesi criticavano intenzionalmente il colonialismo con una maleducazione deliberata, turbolenta e fastidiosa come strumento per attaccare e distruggere le norme sociali britanniche.

Nel 2017 Nyanzi ha affrontato simili accuse in quello che è noto come il caso “pair of buttocks” (“coppia di chiappe”), quando la poetessa ha definito il presidente con queste parole e ha affermato che sua moglie fosse “senza cervello”

That is what buttocks do. They shake, jiggle, shit and fart. Museveni is just another pair of buttocks … Ugandans should be shocked that we allowed these buttocks to continue leading our country.

“Questo è quello che fanno i sederi. Si muovono, si scuotono, fanno la cacca e scoreggiano. Musveni è solo un altro sedere… Gli ugandesi devono essere scioccati perchè permettiamo a questo sedere di continuare a guidare il paese”

Musveni, che è al governo dal 1986, non ha mantenuto la promessa di fornire assorbenti a tutte le adolescenti prima delle elezioni del 2016. Nyanzi lo ha criticato per questo e per altri fallimenti avvenuti sotto il suo governoattraverso la sua retorica virale sui social

Nyanzi è stata arrestata poco dopo il commento sul “sedere” e ha passato più di un mese in prigione; da questa situazione è nato l'hashtag #FreeStellaNyanzi [#LiberateStellaNyanzi], che è ancora in trend su Twitter, come #PushforStellaNyanzi [#SostieniStellaNyanzi]. Il caso è stato aggiornato il 24 aprile 2019, con una sentenza costituzionale sospesa.

Secondo il Guardian:

Nyanzi describes herself as ‘a lyricist, poetess, creative writer and analyst’ on a quest for good governance. She’s unflinching in her criticism of government and is unafraid to tackle taboos around sex and gender and stand up for LGBT rights.

Nyanzi si descrive come una “paroliera, poetessa, scrittrice creativa e analista”, in cerca di un buon governo. Le sue critiche contro il governo sono radicali e non ha paura di combattere i tabù su sesso e genere ed è attivamente impegnata nella difesa dei diritti LGBT.

Hashtag come #weaponizethevagina [#renderelavaginaun'arma] e il massiccio supporto di attivisti per i diritti umani e per la libertà di espressione hanno reso Nyanzi ottimista, esplicita e risoluta ma la sua salute ne ha sofferto e ha perso il lavoro alla Makerere University per il suo impegno. La maleducazione radicale fa pagare pegno anche alla più fiera delle attiviste nella lotta contro la povertà e l'oppressione.

Le parole di un netizen ugandese:

Stella Nyanzi non ha offeso nessuno, ciò che offende è che lei parla di quello che tutti gli altri vedono. Ora il tribunale viene utilizzato per opprimerla. I giudici non hanno più una coscienza.

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