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Continua in Nepal l'ostinato sacrificio di massa degli animali in nome di Dio

Categorie: Asia meridionale, Nepal, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Etnia, Religione, Storia
Screenshot from a video documentary by Saprina Pandey. [1]

Screenshot tratto da ‘All'interno di una tradizione di un clan di venerazione e sacrificio divino’, un video documentario girato da Saprina Panday. Usato con autorizzazione.

Nota: l'autore di questa storia ha girato e prodotto il mini documentario”All'interno di una tradizione di un clan di venerazione e sacrificio divino”. Saprina è anche membro del clan Upamanya Gotra (Pandey). 

Il sacrificio animale è ancora una parte, in crescita, di alcuni festival religiosi in diverse regioni del Nepal. Mentre l'attenzione globale [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] è rivolta al famoso Gadhimai festival [3], molte cerimonie religiose, su scala ridotta, prevedono quello che gli animalisti considerano pratiche crudeli di sacrificio.  Nonostante le continue proteste [2] da parte dei gruppi di destra per l'abolizione di questa pratica, il sacrificio animale è ancora una parte radicalmente consolidata delle usanze culturali di molte comunità.

Un divieto per il sacrificio animale

Il Gadhimai festival, [3] ha spesso richiamato [4] la massa più ampia di macellazione animale sulla Terra, catturando l'attenzione mondiale dopo che alcuni animalisti di destra, come Brigitte Bardot [5], hanno iniziato a promuovere campagne contro l'evento nel 2009. Il festival si tiene ogni 5 anni presso il tempio  Gadhimai Temple della città di Bariyarpur, vicina al confine indiano.

Dopo una crescente pressione [7] da entrambi i gruppi animalisti di destra nazionali ed internazionali, nel 2014, la Corte Suprema d'India [8]  ha proibito il trasporto di animali attraverso il confine per giungere a Gadhimai in mancanza di una licenza. La Corte Suprema di Nepal  [9]ha seguito il caso guidando il Governo a venirne fuori con un piano di azione strategica volto ad abolire la pratica del sacrificio animale. Nel 2015, il tempio di Gadhimai [10]  ha concordato sull'abolizione del sacrificio di animali.

Malgrado il divieto, nel 2019, si è celebrato [2] il festival di Gadhimai.

Il tempio di #Nepa [11]l vieta il sacrificio animale al festival  #Gadhimai [12]

Protestiamo contro la crudeltà con la quale vengono trattati

C'è una violazione random di animali negli spazi aperti. A non tutti gli animali la testa viene smozzata.

Il comitato direttivo del festival non può cessare il sacrifio degli animali.

Killing Field#GadhimaiFestival [15] #Gadhimai [12] #Nepal [11] #AnimalRights [16] #animals [17]
Photographs and videos by @fotomanish [18]
More photos: https://t.co/2YDogjGRnv [19]@SnehaCare [20] @HSIGlobal [21] @NawrcOrg [22] @AnimalNepal [23] @Himal_Khabar [24] pic.twitter.com/mZSpiOHh7f  [25]

Uccidendo nel campo #GadhimaiFestival #Gadhimai #Nepal #Dirittideglianimali #animali

Foto e video di @fotomanish

Altre foto:  https://t.co/2YDogjGRnv@SnehaCare @HSIGlobal @NawrcOrg @AnimalNepal @Himal_Khabar

La tradizione del clan e la Kul Devata Puja

Il fatto che la più grande e meno nota cerimonia sacrificale di animali non abbia portato ad un divieto totale, suggerisce che sarà ancor più difficile porre una fine alla pratica di eventi tenuti regolarmente su scala ridotta, come il Kul Devata Pujas [26].

Kuladevata si riferisce ad una dività venerata da specifici clan che praticano la religione indù. Durante la Kul Devata Pujas, diversi clan si incontrano, anche se in diversi intervalli, per ravvivare il loro senso di comunità e di venerazione della loro divinità. Il sacrificio degli animali costituisce, spesso, una parte integrante di questa venerazione e della costruzione della parentela.

“All'interno di una tradizione di clan della venerazione e sacrificio divini”, è un mini documentario originale girato nel mese di marzo, 2020 che si concentra sul sacrificio di animali nel clan Upamanyu Gotra (Pandey), clan che si incontra una volta ogni 12 anni, nella parte orientale del Nepal.

Con la partecipazione di migliaia di persone, questo evento annuale causa la morte di oltre migliaia di capre, secondo il credo che questa pratica possa onorare il desiderio della divinità, realizzando i desideri futuri. Molti membri della comunità la considerano anche un modo per allacciare i rapporti di parentela.

Un'intervista alla partecipante al festival, Surya Bahadur Pandey, dimostra che nonostante la crescente consapevolezza etica  riguardo il sacrificio animale, molta gente è ancora legata alla tradizione di portare al macello le capre per via del suo legame di continuità con il passato.

We know this is not right. But this is our upbringing and ancestral tradition. We cannot change this right away, but it will get amended gradually. Everybody wishes for that but you cannot suddenly change your upbringing. And for that reason, this sacrifice is ongoing.

Lo sappiamo che non è giusto. Ma questa è la nostra educazione e tradizione ancestrale. Non possiamo cambiarla di punto in bianco, ma verrà modificata gradualmente. Ognuno si augura ciò ma non puoi cambiare improvvisamente la tua educazione. È per questo motivo che il sacrificio ancora avviene.

[Attenzione:]  Video con contenuti sensibili 

Mentre gli eventi di questo video sono riconducibili a questo clan in particolare, l'idea sul sacrificio animale è simile ad altri rituali nel Paese ovunque  la pratica del sacrificio animale venga svolta [27] [it] sia che sia all'interno di un clan durante la  Kul Devata Puja o al Gadhimai Festival.

Aumenta la consapevolezza, cresce la rabbia

Più che mai, molti hanno manifestato la loro rabbia contro la crudeltà con la quale vengono trattati gli animali durante i festival sacrificali in tutto il Paese. Il gruppo di animalisti Bloodless Gadhimai [28] ha portato avanti molte campagne cercando di cambiare l'opinione pubblica.

Il personaggio mediatico Saroj Nyaupane ha detto: ci sono tanti animali, e molti non sono tagliati come dovuto [3] visto che i coltelli sono smussati per la macellazione di massa. A volte, devono tagliare con l'accetta più volte, e l'animale impiega ore prima di morire.”

Questo sdegno ha portato anche a richiedere la cessazione del sacrificio animale durante il festival Dashain [29], celebrato con preghiere ed offerte a Durga.

I sacrifici animali per #Dasain devono cessare in #Nepal
A #Kullu #India ciò è accaduto sostituendoli con 2 cocchi
A #Mysore si frantumano zucche

#Dasain è sinonimo di curry di capra e sono certa che alcuni Nepalesi assoceranno le capre a creature emotive ed intelligenti

È promottente il fatto che questa nuova mentalità stia cambiando le norme sociali, e molti locali abbiano adottato la pratica di ‘sacrificare’ cocchi e zucche [37] anzichè animali

Ovviamente, il sacrificio animale è qualcosa di più grande che una semplice pratica. È parte di una norma culturale radicata avendo un significato per coloro che la rispettano. Ignorare questo suo aspetto, servirà solo a rendere eterno lo status quo; è quindi necessario che si prenda in considerazione quando adottare misure che cessino la sofferenza degli animali.