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I russi lanciano massicce proteste virtuali usando applicazioni satellitari

Categorie: Europa centrale & orientale, Russia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Disastri, Politica, Protesta, Tecnologia, Ultim'ora, COVID-19, RuNet Echo

Una “protesta digitale” a Rostov-sul-Don, Russia, 20 aprile 2020. Screenshots via Yandex.Navigator / Facebook. Fair use.

Date un'occhiata alla nostra copertina speciale di Global Voices sull’impatto globale del COVID-19 [1] [it].

La Russia è nel mezzo di un ferreo lockdown a causa del COVID-19. Sebbene i manifestanti non possano scendere nelle strade, continuano a organizzare massicce manifestazioni — digitalmente.

Oggi i residenti della città meridionale di Rostov-sul-Don si sono riuniti intorno al palazzo del governo locale per protestare contro il ferreo regime di auto-isolamento, che è stato proclamato nella regione sin dai primi di aprile. I manifestanti chiedono anche il pagamento dei supporti sociali a coloro che hanno perso il lavoro, mentre il Paese combatte per contenere la pandemia.

Questi “raggruppamenti” si svolgono tramite Yandex.Navigator [2] [ru, come i link seguenti, salvo diversa indicazione], un'applicazione gestita da uno dei più enormi giganti digitali russi. Il famoso strumento di navigazione satellitare permette ai guidatori stessi di riportare in tempo reale dettagli sulla situazione del traffico nelle strade. Questa caratteristica ha permesso agli utenti con l'intenzione di tirar l'acqua al proprio mulino di taggarsi in luoghi politicamente simbolici e di scrivere slogan di proteste nei commenti. Molti di loro sono furiosi per le perdite finanziarie che hanno dovuto subire come risultato dell'auto-isolamento, e incolpano lo stato di non aver offerto abbastanza aiuti. “Non abbiamo soldi per pagare i prestiti! Cosa dovremmo fare?” si legge sul commento nella schermata di sinistra dell'immagine sopra. “OK, allora cancellate le tasse, i prestiti, e così via,” e “dichiarate lo stato di emergenza oppure fermate le restrizioni sulle persone,” si legge su quelli al centro e a destra.

I media locali, come il canale televisivo Don-TV, si sono accorti presto della protesta:

Una protesta virtuale si sta sviluppando a Rostov a causa dell'introduzione di nuove autorizzazioni [i.e. restrizioni per il regime di quarantena]

Poche ore dopo, “manifestazioni in absentia” si sono divulgate nel Paese, da Mosca a San Pietroburgo, Ekaterinburg, e Nizhny Novgorod. Improvvisamente, l'applicazione mostrava le piazze e le strade vuote delle città in lockdown come “congestionate”. Nel momento in cui questa peculiarità si è presentata nella città siberiana di Krasnoyarsk, il famoso blogger Alexander Plushchev ha fatto la seguente domanda sul suo canale Telegram:

Чувствую, к вечеру цифровые митинги охватят всю страну. В Кремле еще ничего не поняли?

Ho la sensazione che entro la fine della serata, le manifestazioni digitali si saranno diffuse in tutto il Paese. Non lo capiscono coloro che sono al Cremlino?

Alexander Plushchev, Telegram, 20 aprile 2020 [7]

Queste manifestazioni hanno ancora più risonanza data dalle famigerate difficoltà burocratiche di organizzare proteste “di persona” negli ultimi anni. In Russia, le manifestazioni massicce richiedono una pre-autorizzazione dalla polizia — senza di essa, i cittadini devono protestare da soli, cosa che ha reso gli “scioperi solitari” un base delle dimostrazioni politiche russe negli ultimi anni. In queste condizioni, la protesta online è un'alternativa allettante, soprattutto di recente, quando c'è così tanto per cui protestare. Nell'arco di un anno, la Russia ha visto proteste massive contro l'esclusione dei candidati indipendenti dell'opposizione dalle elezioni locali [8] [en] e più di recente contro cambiamenti costituzionali proposti [9] [it] che concederanno al Presidente Vladimir Putin ulteriori termini di ufficio. Il Movimento No! ha proclamato una protesta online [10] contro quest'ultimo, programmata per il 28 aprile.

Non ci sono ostacoli legali di per sé nelle “manifestazioni online” di oggi. Ma potrebbe essere troppo presto per cantar vittoria.

Mentre i Russi che usano i social media sono sempre più in balia delle autorità per affermazioni di opposizione online espresse in modo molto sentito [11] [en], i commenti lasciati sull'app Yandex.Navigator inizialmente non erano moderate del tutto. La piattaforma non è, in effetti, la più ovvia per il dissenso politico. Tuttavia, nel tardo pomeriggio un portavoce Yandex ha dichiarato [12] al quotidiano Vedomosti che “qualunque messaggio che non riguarda la situazione sulle strade o che contiene volgarità viene sempre cancellato,” e ha aggiunto che la maggior parte di questi messaggi avrebbe potuto interferire con il caricamento dell'app e, quindi, della navigazione.

Yandex ha iniziato alla fine a “disperdere” le proteste online cancellando i commenti. Qui Oleg Stepanov, un coordinatore dei quartieri generali dell'illustre attivista dell'opposizione Alexey Navalny, suggerisce di scrivere di più, con un rinnovato vigore:

Proprio ora Yandex sta disperdendo un “protesta non sanzionata” contro Putin in Piazza Rossa!

I moscoviti stanno lasciando centinaia di commenti, ma gli amministratori stanno cancellando in massa. Prova tu stesso.

Yandex, come gli altri giganti digitali russi, ha subito una sempre maggior influenza da parte del governo [16] [en] negli ultimi mesi. Viene richiesto di tenere i dati degli utenti russi nella giurisdizione russa e trasferire questi dati ai servizi di sicurezza su richiesta degli stessi. Sarkis Darbinyan di Roskomsvoboda [17], una ONG che monitora le libertà online in Russia, ha fatto notare oggi nei commenti su Kod Durova [18] che, mentre i manifestanti russi possono essere stati particolarmente astuti nel trovare un'altra piattaforma per il dissenso, questo non li mette necessariamente più al sicuro:

Конечно, лавочку эту могут быстро прикрыть. Всем понятно, что Яндекс уже давно на короткой ноге и если будут соотвествующие указания из АП, то Яндекс либо просто выключит «Разговорчики», либо начнёт ручками своих модераторов всё чистить. При этом не забывайте, что информация о пользователях, кричащих про некого Хутина, что он Пуй, может быть передана в правоохранительные органы для принятия процессуального решения о возбуждении уголовного либо административного дела.

Naturalmente possono mettere una fine a tutto questo. Chiunque capisce che Yandex è solo in una posizione amichevole con l'amministrazione presidenziale, e se questa emana ordini appropriati, allora Yandex semplicemente spegnerà queste “piccole conversazioni” o inizierà a cancellarle manualmente con l'aiuto dei suoi moderatori. Inoltre, non dimentichiamo che qualsiasi informazione riguardo gli utenti che gridano ai quattro venti che un certo “Dutin”, che è una “scelta”, può essere consegnato agli enti di dell'esecutivo della legge, che può quindi decidere se portare avanti una causa penale o civile contro di essi.

E nel contesto di questa variopinta vicenda, è importante ricordare che alcuni cittadini russi stanno violando il regime di auto-isolamento e stanno manifestando per davvero. Oggi, parecchie centinaia di residenti di Vladikavkaz, capitale della Repubblica del Nord Ossezia, si sono riversati per le strade [19] per chiedere le dimissioni del governatore dell'ormai impoverita regione della Russia settentrionale del Caucaso. Essi sostengono di non poter sostenere l'auto-isolamento e chiedono un risarcimento economico. La loro non è una protesta virtuale — e cosa più preoccupante di tutte, alcuni illustri manifestanti prendono in considerazione teorie di cospirazione riguardo alla pandemia, credendo che il virus non sia una minaccia alla loro salute.