Il mondo della satira attraverso i profili comici in un gruppo di Facebook nel Myanmar

Uno screenshot del gruppo di Facebook Kung Pao Kyi Kyaw.

Un gruppo di Facebook [my, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] nella lingua del Myanmar, creato il 21 gennaio 2020, ha raggiunto i 240.000 iscritti in meno di una settimana, ma molti dei membri hanno creato il proprio profilo poche ore prima di iscriversi al gruppo. Il filone è quello di creare profili in cui si finge di essere un personaggio storico o immaginario per parlare di satira o di cose divertenti nella società moderna.

Il nome del gruppo, ကုန်းဘောင်ကြီးကြော် (Kung Pao Kyi Kyaw), fa riferimento ad un famoso piatto saltato cinese chiamato Kung Pao, ma è anche un gioco di parole basato sulla storica Dinastia Konbaung [it] del Myanmar, che si scrive con le stesse lettere utilizzate anche per scrivere Kung Pao nell'alfabeto del Myanmar. Il gruppo di Facebook è pubblico, quindi chiunque può unirsi; il suo scopo è unicamente quello di far ridere le persone attraverso la satira. I membri, tuttavia, devono aderire ad alcune regole: non possono postare contenuti pornografici né diffondere odio razzista.

Sono stati creati molti profili nuovi che si fingono diverse cose, tra cui la tecnologia (un telefono, Facebook), i prodotti (la birra), i concetti (l'aldilà) o le tendenze attuali (il virus di Wuhan). I riferimenti al contesto di solito sono automaticamente recepiti grazie ad una cultura condivisa, perché fanno riferimento a situazioni in cui ci si può identificare nella vita reale. Se si tratta di un personaggio storico, ad esempio, possono far riferimento ad eventi passati oppure a mondi immaginari. Alcuni profili, invece, come Myanmar o Telefono, scrivono post come se fossero delle identità vive che parlano con utenti Facebook reali. Molti dei post creativi ricevono migliaia di reazioni dagli utenti.

Ecco alcuni esempi tra i più famosi del gruppo:

Un profilo chiamato Dasagiri, un re guerriero innamorato con molteplici teste (Ravana [it]), tratto dall'adattamento di Myanmar del poema epico in sanscrito Ramayana [it], scrive come se si stesse rivolgendo alla sua amata, la principessa Seetham: “Se ognuna delle mie teste avesse diverse acconciature, Seetha mi amerebbe? Mia famiglia reale, datemi un consiglio!…”

Nel post di sopra, il profilo chiamato “Myanmar” scrive: “Partite tutti, andatevene!…”. Il post di sotto, invece: “Come si vive da me?”

Il profilo “Telefono” scrive: “Perché mi tocchi la mattina presto, ancor prima di lavarti la faccia??”

Un altro profilo con il nome di “Newton”: “Pensavo che l'attrazione più forte la esercitasse la Terra, ma in realtà è il sorriso della mia ragazza”.

All'aumentare del trend, con nuovi profili creati ogni ora, sembrava esserci un'impennata di account di Facebook non reali. Questo potrebbe far storcere il naso a Facebook, che specifica nelle norme comunitarie che gli utenti sono tenuti a creare profili autentici con le loro vere identità [it].

Uno studio recente [en] mostra che la maggior parte degli utenti sui social media in Myanmar usa Facebook per diverse funzioni, tra cui per fare microblog, per cercare informazioni o per creare delle comunità online, non solo esclusivamente per creare reti sociali e per comunicare. Per questo motivo, stando alla ricerca, gli utenti non hanno bisogno delle loro vere identità per queste funzioni. Malgrado gli standard della piattaforma, gli utenti in Myanmar posso avere molteplici account per scopi diversi, ma ciò non significa che le loro intenzioni siano cattive.

Tra la disinformazione e l'incitamento all'odio che vengono diffusi spesso da numerosi e non identificabili profili di Facebook, questo trend pone una domanda enigmatica. Facebook ha chiuso in passato gli account collegati alle forze armate del Myanmar [en] e ha vietato quelli collegati all’icona ultra nazionalista Wirathu [en]. Concederà ai profili apparentemente innocui, comici e immaginari sul Kung Pao Kyi Kyaw di esprimersi liberamente sulla propria piattaforma, o ordinerà anche la loro rimozione?

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