“Il razzismo è la catena che blocca la nostra Repubblica”, dice l'antropologa brasiliana Lilia Moritz Schwarcz

L'antropologa Lilia Moritz Schwarcz. Foto:Leonor Calasans/Università San Paolo,riprodotta con autorizzazione.

Secondo le statistiche del 2018, circa il 72% dei casi di omicidio in Brasile è costituito da persone nere [pt, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]. Nel 2016, invece il numero di morti in incidenti violenti ha raggiunto 61.283 di persone. Questo numero allarmante equivale al numero di morti nella guerra in Siria. Tale paragone è stato presentato dall'antropologa Lilia Moritz Schwarcs [en], per evidenziare il grave problema della discriminazione razziale in Brasile.

Docente dell’Università San Paolo nonché studiosa internazionale, Moritz Schwarcs, è la studiosa di storia e antropologa più nota del Brasile proprio per aver svelato la storia della schiavitù in Brasile. Le opere di Moritz Schwarcz sono numerose e tra queste vi è un'opera sul Brasile, scritta con Heloisa Starling, lunga 808 pagine e che abbraccia 500 anni di storia.

Essa inoltre gestisce un canale YouTube molto popolare, in cui indaga diversi temi urgenti del paese. Quest’anno, nel mese di maggio, un suo nuovo libro, che conduce i lettori in un viaggio tra le radici storiche dell’autoritarismo brasiliano, verrà pubblicato.

Lo scrittore austriaco Stefan Zweig [it], nel suo libro “Brasile: un futuro eccessivo”, una volta menzionò lo stupore provato relativo all’ “uguaglianza” razziale durante un viaggio fatto nel 1963, nella parte nord-est del paese. Tuttavia Moritz Schwarcz ci fa capire che la schiavitù degli ultimi 400 anni [it] in Brasile ha lasciato delle ferite aperte che non sono ancora guarite.

Un evento recente, che ha risvegliato ancora una volta la memoria delle persone nei confronti della questione etnica in Brasile, è l'assassinio di un giovane nero disarmato [en]da parte di una guardia di un supermercato, avvenuto il 14 febbraio a Rio de Janeiro. Questo fatto è stato videoregistrato con il cellulare ed è stato condiviso sui social media.

Per capire com'è strutturata la discriminazione etnica in Brasile e le sue radici profonde nella società, Global Voices ha intervistato Moritz Schwarcz al telefono. Per permettere ai lettori di comprendere più facilmente i punti salienti dell’intervista, ne abbiamo pubblicato di seguito una versione abbreviata.

Global Voices: Quando si è diffusa la notizia dell’uccisione del giovane nero al supermercato per mano della guardia, le persone sono state ingiuste: le loro reazioni nei confronti dell’incidente non sono paragonabili a quelle relative al fatto accaduto a dicembre dello scorso anno, che coinvolgeva l’uccisione di un cane al supermercato. Come può essere spiegato questo?

Moritz Schwarcz: Está gerando, eu vi muita reação. Eu acho que o que explica a pouca reação por parte de alguns setores é isso que chamamos de racismo estrutural. A gente chama de racismo estrutural porque ele pode ser percebido na área da saúde, na área da educação, na área da moradia, do transporte, do lazer, nos índices de mortalidade. Um racismo que é de fato estrutural, ele é tão enraizado, que ele passa a ser naturalizado pela sociedade, no sentido de que a sociedade não se comove mais. Dito isso, acho que estamos mudando. Acho que não são mais tão invisíveis como eram.

Moritz Schwarcz: So che le reazioni a questo evento sono diverse. Penso che per spiegare il motivo per cui alcune persone sono indifferenti a ciò comporta la spiegazione di ciò che chiamiamo razzismo strutturale. La chiamiamo discriminazione razziale al livello strutturale perché la sua influenza, si può riscontrare in tutti i settori della società, dalla salute pubblica, all'istruzione, all'abitazione, ai trasporti, alle attività ricreative fino alla mortalità. Da un livello realistico la discriminazione etnica nella struttura generale è così profondamente radicata che l’intera società l’ha interiorizzata, e pertanto è diventata indifferente nei confronti degli atti di discriminazione. Tuttavia, credo che stiamo gradualmente cambiando e riguardo tale questione le persone non sono più insensibili come una volta.

Global Voices:Quando parli di interiorizzazione, vuoi forse intendere il fatto che la società brasiliana è alla ricerca di pretesti per giustificare questi atti violenti?

Moritz Schwarcz: Nós sabemos que temos índices de violência contra jovens negros nas periferias, como é o caso que vimos agora, de genocídio. Eu faço uma comparação em um livro que vou publicar em maio. Os índices de morte no Brasil são índices da guerra na Síria. O que é a invisibilidade? A população brasileira já pensa: olha, essa pessoa, com essa idade, com esse cabelo, com essa cor, já explica tudo. Não explica! É dessa maneira que a naturalização age. Você acha que é tão natural, que não é preciso nenhuma comoção mais forte. Esse é o lado perverso desse racismo estrutural.

Moritz Schwarcz:Siamo a conoscenza del fatto che nei sobborghi della capitale, gli episodi di violenza che i giovani neri subiscono sono molti; forse è possibile metterli sullo stesso piano del genocidio. Nel libro che pubblicherò a maggio, faccio proprio questo paragone. Il tasso di mortalità oggi in Brasile è alto quanto quello in Siria durante la guerra. Come possiamo ignorare tutto questo? I brasiliani potrebbero facilmente pensare: guarda, quella persona vive in questo secolo e ha questo colore della pelle e di capelli, non è ovvio? Ma la realtà è un’altra! È tutta l’influenza che l’interiorizzazione porta con sé. Penserete che sia un comportamento normale, che ci sarà mai da stupirsi tanto? È l’aspetto più crudele della discriminazione razziale strutturale.

Global Voices: Alcuni giorni dopo l’assassinio di Pedro Henrique, il giovane nero menzionato poc'anzi, abbiamo notato che moltissimi brasiliani nei hanno condiviso a frotte la loro esperienza, raccontando cosa si prova essere guardati con occhi diffidenti dagli altri. I nostri agenti di polizia hanno sempre trattato i neri in questo modo?

Moritz Schwarcz: O Brasil foi o último país a abolir a escravidão nas Américas, depois de Estados Unidos, Cuba, e Porto Rico. Se pensarmos que recebemos quase metade dos africanos e africanas que saíram do seu continente de origem, se pensarmos que a escravidão estava tão disseminada que não havia território no Brasil onde não tivesse escravos, a gente vai pensando que um sistema que pressupõe a posse de uma pessoa por outra pessoa já produz uma sociedade muito violenta. Violenta por parte dos senhores, que compunham uma minoria que tinha de oprimir e controlar uma maioria, e também por parte dos escravizados e escravizadas. Desde a época da escravidão, o Estado criou aparatos de repressão às manifestações dessas populações. Nós sabemos que a polícia dá mais flagrantes em negros, quer dizer, as batidas se dão sobretudo com negros. Não vemos negros circularem em alguns espaços de sociabilidade brancos. Eles são abordados em shoppings. O fato de não repararmos que existem espaços de sociabilidade distintos, são facetas disso que chamamos de racismo estrutural.

Moritz Schwarcz: Il Brasile è stato l’ultimo paese dell’America ad aver abolito la schiavitù (nel 1888), dopo gli Stati Uniti, Cuba e Porto Rico. Se pensiamo che la metà degli uomini e delle donne africani che sono stati portati via dalla loro terra vengono in Brasile, che la schiavitù sia così comune e che il Brasile non abbia un pollice di terra senza schiavi, allora è comprensibile che questo sistema di una persona ha il diritto di possederne un'altra e genererà sicuramente una società violenta. La violenza viene da quei proprietari di schiavi che devono sopprimere la maggioranza con il potere della minoranza, ma anche da coloro che sono ridotti in schiavitù. In quegli anni di schiavitù, il nostro paese ha già sviluppato molti mezzi per mettere a tacere coloro che sono ridotti in schiavitù. Si sa che è più probabile che siano i neri a essere arrestati. Non vediamo i neri negli spazi sociali dei bianchi; potrebbero essere fermati e perquisiti nei centri commerciali. Infatti, noi bianchi non sentiremmo nemmeno tutte le differenze esistenti tra neri e bianchi in campo sociale. Questo è un altro aspetto di quello che chiamiamo discriminazione etnica nella struttura generale.

Global Voices: Quali sono le particolarità della discriminazione etnica in Brasile?

Moritz Schwarcz: O fato de o Brasil ter convivido por tantos anos com um sistema que foi abolido com uma lei curta e conservadora, que não previu a inclusão [dos negros libertados]. Isso criou uma espécie de racismo à brasileira que, todos os racismos são ruins, mas o nosso acomoda a ideia de inclusão cultural com absoluta exclusão social. Isso também fez com que os brasileiros dissessem, durante muito tempo, que aqui não havia preconceito, que vivíamos em uma espécie de democracia racial, quando acontecia o oposto. Esse tipo de preconceito retroativo produz mais dificuldades no que se refere à construção de movimentos sociais, de inclusão, de sociedade, porque se supõe que não existe o preconceito.

Moritz Schwarcz:Il Brasile ha sempre avuto un sistema schiavistico che è durato per molti anni. Dopo la sua abolizione, fu sostituito dalla realtà di una legge che era troppo breve e conservatrice per aiutare “i nuovi neri liberi” ad essere accettati dalla società. Tale realtà ha creato una discriminazione razziale unica in Brasile. Tutta la discriminazione razziale è cattiva, ma la nostra ha lo scopo di raggiungere la tolleranza culturale, poi però non permette facilmente ai neri di integrarsi nella società. Per molto tempo, dunque molti brasiliani hanno creduto: qui non vi sono pregiudizi, la nostra società, sul piano etnico, ha raggiunto una certa uguaglianza, ma la nostra realtà è completamente diversa. Rifiutare di affrontare una tale realtà può soltanto far sì che la promozione dell’inclusione sociale diventi estremamente difficile, perché il pregiudizio è qualcosa che non deve esistere.

Global Voices: Attualmente ci troviamo di fronte a una situazione diversa. Il nuovo governo ha proposto un nuovo disegno di legge per prevenire la criminalità. Secondo alcuni esperti questo disegno di legge renderà la situazione di alcune etnie ancora più difficile. Tuttavia, il governo ha affermato che sostiene la visione “noi siamo uguali”.

Moritz Schwarcz: Essa ideia da igualdade universal só existe se partisse do mesmo patamar. O que não existe. É preciso que existam políticas de ação afirmativa, que não são para sempre, mas a ideia é que é preciso desigualar para depois igualar. Como é que em um país que é campeão em desigualdade social, em concentração de renda, de terra, como você transporta um conceito se a situação é absolutamente distinta? O Brasil entrou tarde na discussão dos direitos civis, no final dos anos 1970, começo dos anos 1980, graças ao ativismo negro, indígena, das mulheres, das mulheres negras, que mostram que é balela legislar igualdade em um país tão desigual quanto o Brasil.

Moritz Schwarcz:L’uguaglianza universale è raggiungibile solo se tutti hanno lo stesso punto di partenza, ma il punto di partenza di ognuno è diverso. Pertanto dobbiamo adottare alcune misure “transitorie” di pari diritti. Questi non sono permanenti, ma prima di poter raggiungere un’uguaglianza universale, dobbiamo fornire a questi gruppi un trattamento preferenziale. Come puoi aspettarti che il concetto di uguaglianza universale venga attuato in un paese con disuguaglianze sociali estreme ed eccessiva concentrazione di terra e reddito? La discussione del Brasile sui diritti civili è iniziata molto tardi, probabilmente solo alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80, grazie ad attivisti sociali neri, aborigeni, e donne nere. Consentono a tutti di vedere che è stupido emanare leggi affermative in un paese ineguale come il Brasile.

Global Voices: Quindi, nel contesto della nuova versione della Legge sulla prevenzione del crimine, come vedi questi problemi?

Moritz Schwarcz: O país é muito violento, não só contra negros, mas que pratica feminicídio, campeão em estupros. É um país onde a violência se apresenta de uma forma disseminada. Acho que esse foi um governo eleito em cima do clamor correto dos brasileiros por mais segurança, por menos violência. Se de um lado é preciso isso, é preciso tomar muito cuidado com o tipo de medida que vai se estabelecer. Eu não sou especialista nessa área, mas a ideia da livre defesa, em um país como o nosso, num país em que um dos grandes medos da população é a polícia, segundo pesquisa recente, que tem números da população encarcerada imensos, não se pode legislar sobre a violência sem pensar com que país você está lidando.

Moritz Schwarcz: Questa tendenza ha anche portato a infiniti incidenti nell'uccisione o nell'aggressione sessuale di donne. Questo è un paese in cui la violenza dilaga. Penso che questo governo possa essere eletto per promuovere la sicurezza ed eliminare la violenza, soddisfando le esigenze della società. Abbiamo bisogno di alcune soluzioni per frenare il vento di violenza esistente in modo che i brasiliani possano uscire con la massima tranquillità. Per quanto riguarda il tipo di misure da adottare, dobbiamo essere molto cauti. Non sono un esperta in questo settore, ma l'idea di poter usare qualsiasi mezzo per difendersi in un paese come il nostro, in un paese in cui le persone temono la polizia, (secondo recenti ricerche) in un paese con una grande popolazione dietro le sbarre, è impensabile. Nessuno può anche solo pensare di emanare leggi per prevenire il crimine, indipendentemente dal paese che si trova ad affrontare la criminalità.

Global Voices: Esiste un modo per cambiare il modo in cui la società brasiliana considera le vite dei neri?

Moritz Schwarcz: Claro que tem que ser respeitado o lugar de fala, mas acho que a sociedade brasileira também precisa de grupos brancos contra o racismo, porque é uma questão da vida brasileira. Transformar esses episódios em episódios politicamente relevantes é um papel que cabe a todos nós. Evitar que eles caiam no véu do obscurecimento, de uma sociedade que costuma baixar o véu sob essas questões. Acho que esse é um papel de todos nós.

Moritz Schwarcz: Certo, dobbiamo rispettare il diritto dei singoli gruppi etnici di parlare, ma penso che anche la società brasiliana abbia bisogno dei bianchi per difendersi dalla discriminazione razziale, perché questo è strettamente legato alla nostra vita. È responsabilità di ciascuno di noi trasformare tali eventi in slancio politico. In una società in cui la pace è spesso decorata, dobbiamo sforzarci di evitare che quegli incidenti vengano dimenticati. Penso che questo sia quello che ognuno di noi dovrebbe fare.

Global Voices: Questa vale anche per la morte di Pedro Henrique [en] Pedro Henrique?

Moritz Schwarcz: Eu penso que sim, penso que estamos conseguindo finalmente dar visibilidade a esse problema. Penso que não existe sociedade democrática com racismo. O racismo é uma trava à nossa República, uma trava forte. Quanto mais a população brasileira, de forma geral, reagir a esses episódios de violência, quanto mais politizar esses crimes, melhor para todos nós.

Moritz Schwarcz:Io penso di sì. Penso che abbiamo finalmente iniziato ad affrontare questo problema. Credo anche che fintanto che esiste una discriminazione razziale in una società, non può esserci vera democrazia. La discriminazione razziale è un giogo che è molto difficile da spezzare e il Brasile si è bloccato. Più brasiliani rispondono alla violenza, meglio è per tutti noi.

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