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Non sono solo numeri: il memoriale online che rende onore alle vittime del COVID-19 in Brasile

Categorie: America Latina, Brasile, Citizen Media, Cyber-attivismo, Salute

“Gli innumerevoli”, il memoriale dedicato alla storia di ogni vittima del coronavirus in Brasile. Immagine.

Il 23 maggio il Brasile ha superato la Russia ed è diventato il secondo Paese più colpito dalla pandemia del COVID-19 nel mondo, subito dopo gli Stati Uniti. Due giorni prima, il Brasile aveva registrato le sue 24 ore più mortali di sempre: secondo il Ministero, 1188 morti [1] [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] a causa del coronavirus. Il 25 maggio [2], il COVID-19 ha ucciso 23.473 vite umane su 374.898 casi confermati nella nazione di 200 milioni di persone.

I brasiliani si stanno gradualmente abituando alle statistiche che ogni giorno battono il record registrato. Il 6 maggio, quando il numero totale dei deceduti è diventato pari a 8500, il giornalista William Bonner – conduttore del programma di prima serata “Jornal Nacional” in onda da 50 anni sulla TV Globo – si è preso un momento per riflettere [3] sul significato di tali cifre:

Oito mil vidas acabaram. Eram vidas de pessoas, amadas por outras pessoas. Pais, irmãos, filhos, amigos, conhecidos. Aí o luto dessas tantas famílias vai ficando só pra elas, porque as outras pessoas já não têm nem como refletir sobre a gravidade dessas mortes todas, que vão se acumulando todo dia.

Ottomila vite sono finite. Erano vite di persone amate da altre persone. Genitori, fratelli, figli, amici, conoscenti. E il dolore di queste famiglie rimane solo con loro, perché altre non sono più in grado di riflettere sulla gravità di tante morti che si accumulano ogni giorno.

Le parole di Bonner sono risuonate nella testa di molti brasiliani, che percepiscono che dietro a cifre sconcertanti vengano perse vicende umane. Così, un gruppo di artisti e scrittori ha deciso di assicurarsi che tutte queste storie non vengano dimenticate.

Ideato dagli artisti brasiliani Edson Pavoni e Rogério Oliveira, “Inumeráveis [4]“, o “Gli innumerevoli”, è un memoriale online che onora la vita di tutti coloro che sono deceduti a causa della pandemia. Lanciato il 30 aprile, il memoriale elenca i nomi delle persone, la loro età e contiene un breve necrologio. Le persone che si occupano del sito tra attività di ricerca, di scrittura e di recensione sono una ventina.

In una conversazione con Global Voices su WhatsApp, Pavoni ha detto:

Você acorda e 68 pessoas morreram; você acorda no outro dia e 120 pessoas morreram; acorda no outro dia e 200 e tantas pessoas morreram. Depois de um tempo, esses números vão perdendo o significado, vão se tornando um tipo de relógio, de aviso, outra coisa que não pessoas. E a gente vai se tornando insensível.

Ti svegli e sono morte 68 persone, il giorno dopo ti svegli e sono morte 120 persone, un altro giorno e sono morte più di 200 persone. Dopo un po’ i numeri cominciano a perdere il loro significato e diventano una specie di orologio, un avvertimento, tutto tranne che persone. E noi diventiamo desensibilizzati.

L'idea del memoriale è nata da Pavoni dopo l'annullamento della sua mostra a Lisbona. Pavoni racconta di aver voluto trovare un modo per lavorare sul tema della “connessione” in condizioni di isolamento sociale. Poi si è rivolto a Oliveira, anche lei turbata dal crescente numero di vittime riportate dai telegiornali.

I primi necrologi del memoriale erano per i suoceri di un amico in comune: Edgar Farah [5], 81 anni, orgoglioso proprietario di un Maggiolino Volkswagen beige, e sua moglie Eunice Farah [6], 77 anni, che quest'anno ha trascorso il carnevale festeggiando con i suoi figli e nipoti.

La lista ha attualmente poco più di 600 nomi, ma il cammino è ancora lungo per riuscire ad aggiungere le 20.000 vittime che il Brasile ha registrato finora. Tra queste c'è Agatha, 25 anni [7], che amava i gatti e frequentava la scuola per infermiere lavorando contemporaneamente in un centro sanitario in una delle favelas di Rio.

C'è il leggendario compositore e musicista brasiliano Aldir Blanc [8], o Julia Nieto Parra [9], 101 anni, nata in una piantagione di caffè, che ha visto l'elettricità arrivare nelle case e nelle strade e ha avuto 17 nipoti.

In una conversazione con Global Voices, Pavoni ha notato che i brasiliani sono così schiacciati dalla loro stabilità finanziaria in mezzo a questa crisi, che è facile per le statistiche diventare solo un rumore di sottofondo. Aggiunge:

Os números não são suficientes. Eles não são suficientes para cada indivíduo entender como sociedade a profundidade das transformações e do momento histórico que a gente está vivendo.

I numeri non sono sufficienti. Non bastano a far comprendere a ciascuno la profondità delle trasformazioni e del momento storico che stiamo vivendo.