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Restrizioni sulle veglie funebri durante la pandemia del nuovo coronavirus in Brasile

Categorie: America Latina, Brasile, Citizen Media, Disastri, Politica, Salute, The Bridge

Le misure restrittive per i funerali sono già state adottate nelle periferie brasiliane (Illustrazione: Magno Borges/Agência Mural)

Il testo è stato scritto da Raquel Porto e pubblicato qui in virtù di un accordo per la condivisione dei contenuti fra Global Voices e Agência Mural.

L'atto di vegliare i cari, onorarli, seppellirli, cremarli è vissuto in modi diversi in varie culture da che mondo è mondo. In situazioni avverse, il rituale può subire modifiche che rendono gli addii ancora più dolorosi.

È proprio ciò che è accaduto nella mia famiglia ed è già iniziato a diventare una nuova pratica durante le veglie funebri in Brasile [1] [pt, come i link successivi, salvo diversa indicazione] e in altri paesi colpiti dalla pandemia di Covid-19 [2] [it].

Il 19 marzo zia Ester Santos Porto ci ha lasciati a 68 anni. Nata a Laranjeiras [3], città di circa 29.000 abitanti dello stato di Sergipe, nel nord-est del paese, si è trasferita a San Paolo negli anni '70. Donna tenace del nord-est, infermiera, madre premurosa e forte, ha lottato tanto, ma ha perso la battaglia contro il cancro.

Come se non fosse abbastanza triste, la situazione è peggiorata quando ci siamo resi conto che nel bel mezzo di una pandemia i nostri addii sarebbero stati sottoposti a misure restrittive. Ogni paese ha adottato procedure distinte per gestire le veglie e i funerali durante l'isolamento dovuto al nuovo coronavirus. Alcuni non consentono ai familiari di avvicinarsi alla bara.

In Brasile, a San Paolo, l'ente sanitario locale ha informato mediante decreto che le veglie e i funerali devono essere limitati [4] ad un massimo di 10 persone. Al momento le veglie non possono durare più di un'ora e per i casi confermati di coronavirus [5] le casse devono essere sigillate.

Durante la veglia di mia zia, il 21 marzo al cimitero di Vila Formosa, nella zona est di San Paolo, la bara è rimasta aperta ma la funzione è stata rapida. Si potevano contare sulle dita delle mani quelle poche persone che hanno potuto farle l'ultimo saluto: degli 11 fratelli, solo due hanno potuto essere presenti. La zia ha lasciato tre figli e un nipote. Per di più, non era consentito rimanere per molto tempo nella sala dove si trovava la bara durante la veglia che è durata neanche un'ora.

Il cimitero di Vila Formosa è il più grande della città [6] e uno dei più grandi dell'America Latina. Dall'inizio della pandemia, i funzionari hanno iniziato ad utilizzare indumenti speciali e a causa del rischio di contagio le bare vengono sigillate e alle famiglie vengono concessi circa dieci minuti per salutare i propri cari.

Mio padre, insieme ad altri zii e zie, fratelli di Ester, non sono potuti essere presenti, per scelta o su consiglio dei loro familiari. Questo perché fanno parte delle categorie a rischio, perché sono anziani o soffrono di diabete, ipertensione o altre malattie immunodepressive. Non hanno potuto partecipare a questo rito di passaggio porgendo alla zia l'estremo saluto a causa del rischio di contagio.

La pandemia in Brasile

Il nuovo coronavirus, responsabile della pandemia in corso, ha avuto origine nella città cinese di Wuhan nel dicembre 2019, si è diffuso in centinaia di paesi e ha causato migliaia di morti in tutto il mondo. In Italia, uno dei paesi più colpiti, a fine marzo si contavano più di 8 mila vittime [7].

Secondo i dati del Ministero della Salute [8], il 12 aprile 2020 in Brasile ci sono stati 22.169 casi confermati e 1.223 morti. Il primo caso [9] nel paese è stato confermato il 26 febbraio. Il governo federale stima che il paese raggiungerà il picco [10] fra maggio e giugno.

La politica adottata dal ministro della salute, Luiz Henrique Mandetta – nonostante le divergenze di opinione con il presidente Jair Bolsonaro [11] – segue i consigli dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), fra cui isolamento sociale, esortazione a lavare sempre le mani con sapone, utilizzo di gel igienizzante a base di alcol e particolare attenzione agli anziani (popolazione con più di 60 anni).

Il presidente brasiliano cita costantemente le sue preoccupazioni in merito all'economia, fortemente colpita dalla sospensione delle attività durante la quarantena, come giustificazione per difendere quello che definisce isolamento verticale [12] (che consiste nell'applicare l'isolamento solo alle persone a rischio). Bolsonaro ha inoltre infranto le regole quando ha frequentato locali pubblici [13], come negozi, creando assembramenti e ha anche minacciato di licenziare il ministro [14] [della sanità].

La mia famiglia non ha potuto dare l'addio definitivo a zia Ester e, fintanto che durerà la pandemia, molte altre famiglie brasiliane si troveranno nella stessa situazione. Per quanto possa sembrare triste, un consiglio che mi sento di dare è quello di porgere i propri saluti a distanza [15].

I rituali di addio sono atti che ci aiutano ad elaborare il lutto. Ci consentono di andare avanti fino ad arrivare a provare solamente nostalgia. Tuttavia, per un periodo, dovremo abituarci a questi cambiamenti.

Mi mancherà zia Ester e porterò con me dei bei ricordi di una donna incredibile, sicura di sé e bella, che ha stuzzicato la nostra curiosità, una donna che nel suo ambulatorio aveva un cervello conservato in un recipiente di formalina. Questo articolo è il mio modo di onorare il suo ricordo. Come dice Emicida: “Scrivo come se inviassi lettere d'amore”.