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Un ateo nigeriano riceve minacce di morte per blasfemia nei confronti dell'Islam

Categorie: Africa sub-sahariana, Nigeria, Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Libertà d'espressione, Religione, Advox

Il profilo pubblico di Facebook di Mubarak Bala.

Mubarak Bala, che si autodefinisce ateo, è stato arrestato a Kaduna, nel nordovest della Nigeria, il 20 marzo 2020, per aver presumibilmente insultato il Profeta Maometto, stando [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] al Punch, un quotidiano nigeriano. 

Bala è stato arrestato in seguito ad una petizione portata al commissariato di polizia a Kano, nel nordovest della Nigeria, il 27 aprile, da un gruppo di avvocati con l'accusa di aver scritto dei post su Facebook “provocatori e fastidiosi” contro i musulmani, stando al portale online Zikoko in questo [2], questo [3] e questo [4] verbale. Dicono che Bala abbia: 

…calling the Prophet of Islam, Muhammad (PBUH), [Praise Be Upon Him] all sorts of denigrating names like pedophile, terrorist among other statement that will definitely incite Muslims to take laws into their hands, which will ultimately result in public disturbance and breach of the peace.

…chiamato il Profeta dell'Islam, Maometto (PBUH), [Pace e Benedizione su di Lui] con svariati appellativi denigratori, come pedofilo e terrorista, tra le varie dichiarazioni che inciteranno sicuramente i musulmani a farsi giustizia da soli, causando disturbo della quiete pubblica e disordini. 

Bala dovrebbe essere perseguito per blasfemia, stando al Codice penale dello stato di Kano. Se fosse dichiarato colpevole, dovrebbe scontare due anni di carcere o ricevere una multa, o entrambe le cose.  

Bala non è estraneo alle controversie

Bala, ingegnere chimico 35enne e leader dell'Associazione Umanista Nigeriana, è già stato al centro di altre controversie.

A giugno del 2014, la famiglia di Bala lo rinchiuse forzatamente [6] in un ospedale psichiatrico a Kano per aver rinunciato all'Islam, stando ad alcune inchieste della BBC. Fu rilasciato [7] dall'Ospedale Psichiatrico di Kano 18 anni dopo. 

Raccontando della sua disavventura in ospedale a Humanist Voices nel 2018, Bala disse [8] che fu “drogato con la forza” con medicine utilizzate per “i pazienti psicotici e schizofrenici”. Le droghe “mi provocavano sensazioni strane che quasi mi facevano impazzire”, disse.  

Uno screenshot del post [9] di Facebook di Mubarak Bala.

Pertanto, i suoi recenti commenti su Facebook non sono sorprendenti, considerando il suo passato. Il 26 aprile, Bala ha condiviso sulla sua bacheca di Facebook [9], in lingua hausa, un post che tradotto vuol dire: “Non c'è differenza tra il profeta T.B. Joshua (S.A.W.) di Lagos e Muhammadu (A.S.) dell'Arabia Saudita, per la Nigeria è meglio il terrorismo”. 

Con T.B. Joshua si riferisce ad pastore evangelico [10] [it] della Synagogue Church of all Nations a Lagos. 

A quanto pare, in seguito alle reazioni negative al suo post, Bala ha condiviso un altro post su Facebook [11] in cui scrive: “Se non sopportate la blasfemia contro l'Islam e le critiche contro le sue dottrine, questa pagina non è per voi…” 

Stando al Sahara Reporters, un giornale online, Bala ha ricevuto minacce di morte [12] “dagli estremisti”, incluso “un agente di polizia identificato come Abdulsamad Adamu”. Adamu è un sergente presso il Comando di Polizia di Stato a Bauchi, nel nordest della Nigeria.

Gli avvocati di Bala hanno chiesto di trasferire il caso [13] da Kano ad Abuja, capitale della Nigeria, in seguito a delle minacce di morte ricevute “direttamente” dal loro cliente prima dell'arresto, “tramite telefonate” e “sui social media”.

Blasfemia o libertà di parola

In Nigeria, la blasfemia è un reato punibile sia dal sistema giudiziario consuetudinario (laico) che dalla Sharia (Islamica).

Il sistema consuetudinario, alla sezione 204 del codice penale della Nigeria chiamato “Insulto alla religione”, stabilisce che [14]:

Any person who does an act which any class of persons consider as a public insult on their religion, with the intention that they should consider the act such an insult, and any person who does an unlawful act with the knowledge that any class of persons will consider it such an insult, is guilty of a misdemeanour, and is liable to imprisonment for two years.

Chiunque commetta un atto considerato da una qualsiasi categoria di persone un pubblico insulto alla loro religione, con l'intenzione di considerare tale atto come un insulto, e chiunque commetta un atto contro la legge sapendo che ogni categoria di persone lo considera un insulto, è colpevole di reato minore ed è punibile con due anni di carcere.

Lo Stato di Kano opera utilizzando entrambi i sistemi legali.

Tuttavia, la Sezione 38 della Costituzione Nigeriana del 1999 [15] garantisce la libertà di pensiero, di coscienza e di religione ad ogni nigeriano. Allo stesso modo, la Sezione 39 garantisce ad ogni nigeriano la libertà d'espressione.

Nel frattempo, l'hashtag #FreeMubarakBala [16] (Mubarak Bala libero) è diventato una tendenza su Twitter, con opinioni discordanti circa l'arresto di Bala e le imminenti accuse di blasfemia.  

Lo scrittore Gimba Kakanda ha descritto l'arresto di Bala come “un'esagerazione”: 

L'arresto di @MubarakBala con l'accusa di blasfemia è ingiusta. Non sono d'accordo col provocare la sensibilità di qualsiasi gruppo religioso e gli ho detto che ciò che fa non è corretto, ma arrestarlo è un'esagerazione. Non è una minaccia per l'Islam. Avrebbero dovuto semplicemente ignorarlo.

“Criticare una religione non è un reato”, ha scritto questo utente: 

La Nigeria è uno stato secolare, e la libertà di parola è una delle caratteristiche fondamentali di uno stato democratico moderno.

Criticare una religione non è un reato.

Quindi, ogni persona assennata dovrebbe mettere da parte i propri credo religiosi e far sentire la propria voce per #BalaMubaraklibero.

Questo utente ha messo in discussione la necessità di applicare le leggi sulla blasfemia nel 2020: 

L'unico motivo per cui ancora applicate le leggi sulla blasfemia nel 2020, è perché la vostra religione non può sopportare la minima messa in discussione.

Tuttavia, qualcuno non è d'accordo.  

Stando a questo utente, che ha scritto un commento estremo su Twitter, dovrebbe esserci l'esecuzione per chi insulta il Profeta Maometto: 

Uno screenshot del post su Twitter di Sarki @Waspapping_ [14:42 · 29 aprile 2020 [23]]

Quest'altro utente ha dato degli ipocriti agli attivisti dei diritti umani quando si tratta di religione:

Quando qualcuno insulta il nostro Profeta, dite che è libertà di parola

Ma quando insultiamo i gay e le lesbiche dite che è discriminazione

Voi attivisti dei diritti umani siete degli ipocriti, lo siete sempre stati e lo sarete sempre #BalaMubaraklibero

Ateismo in Nigeria

La Nigeria, con una popolazione stimata [25] di 200 milioni di persone, ha due religioni principali: il Cristianesimo e l'Islam. I musulmani e i cristiani compongono [26] rispettivamente il 50% e il 48% della popolazione nigeriana.

Il nord è prevalentemente musulmano, mentre il sud della Nigeria è principalmente cristiano. Ci sono pochi seguaci religiosi tradizionali in entrambe le parti del paese. 

L'ateismo non è popolare, sebbene ci siano stati alcuni nigeriani famosi che hanno apertamente professato il loro non credere in alcuna religione. 

Alcuni giovani nigeriani atei sono stati emarginati [27] dalle proprie famiglie per aver denunciato la religione. È particolarmente dura nel nord della Nigeria. Uno studio del 2010 di Pew Research mostra che la maggioranza dei musulmani nel nord della Nigeria (il 58%) è a favore [28] della pena di morte per chi abbandona la religione musulmana. 

Tuttavia, questi sembrano essere casi estremi. 

Un membro della Società Atea della Nigeria, in un'intervista del 2018 con la rivista online Business Insider di Pulse, ha ammesso [29] che alcuni “ancora si sentono” shockati quando incontrano un nigeriano ateo. In ogni caso, la maggior parte “dei nigeriani è tollerante e ama esprimere la propria opinione quando è in disaccordo con te”. Di conseguenza, la loro mancanza di fede ha portato a “molte discussioni” e “molti pochi casi di minacce o di bullismo”.