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A rischio “Un Paese, due sistemi” con la legge sulla sicurezza nazionale che incombe su Hong Kong

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Politica, Protesta, Relazioni internazionali, Ultim'ora
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Striscione: Hong Kong resiste. Caratteri in rosso: legge sulla sicurezza nazionale. Caratteri in giallo: un Paese, un sistema. Immagine di Stand News, partner di contenuti di Global Voices.

Una risoluzione presentata [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] all’Assemblea nazionale del popolo (Anp) minaccia di far fallire le libertà che distinguono Hong Kong dalla Cina e di annullare ciò che resta dell'autonomia della città.

Il 22 maggio, alla riunione annuale dell'Anp di Pechino – l'evento più importante del calendario politico cinese - è stata presentata una bozza [3] intitolata “Decisione dell'Assemblea nazionale del popolo per l'istituzione di solidi sistemi giuridici e meccanismi di applicazione per salvaguardare la sicurezza nazionale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong”.

Il cosiddetto “solido sistema giuridico e meccanismo di applicazione” potrebbe aggirare la legislazione di Hong Kong e conferire al Comitato permanente dell'Anp il potere di inserire la legge sulla sicurezza nazionale nell'Allegato III della mini-Costituzione di Hong Kong, come scritto nell'articolo 6 del progetto di decisione:

…the NPC Standing Committee makes the decision to include relevant laws into Annex III of the Basic Law of the HKSAR, and the HKSAR promulgates and implements them.

…il Comitato permanente dell'Anp prende la decisione di inserire disposizioni pertinenti nell'Allegato III della Legge fondamentale (Basic Law) della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, che ha il compito di promulgare ed attuare tali leggi.

Phoebe Kong, corrispondente per l'Asia orientale di DW News ha pubblicato i documenti ufficiali su Twitter:

Sull’orlo della rottura [4]: fonti rivelano documenti ufficiali sulla risoluzione relativa alla legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong [5]. La nuova legge proibirà la secessione, la sovversione del potere statale, il terrorismo e le interferenze straniere. Dopo aver superato il controllo del legislatore locale, sarà elencata nell'Allegato 3 della Legge fondamentale.

Allegato III della Legge fondamentale di Hong Kong – un passepartout della Cina?

L'Allegato III della Legge fondamentale di Hong Kong attualmente contiene [8] una lista di cinque leggi nazionali, tra cui la legge sulla bandiera e l'inno nazionale, che sono state attuate direttamente a Hong Kong dopo che quest'ultima è stata ceduta alla Cina dal Regno Unito nel 1997.

La mossa di Pechino di inserire una nuova legge sulla sicurezza nazionale costituisce un precedente preoccupante, secondo cui l'Allegato III può essere usato per imporre ulteriori leggi cinesi su Hong Kong, come la legge sulla sicurezza informatica.

L'emittente pubblica locale RTHK ha riferito su Twitter che oltre all'applicazione diretta della legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, la decisione dell'Anp [3] permette a Pechino di istituire agenzie di sicurezza nella città.

I dipartimenti del continente coinvolti nella difesa della sicurezza nazionale potranno insediarsi a Hong Kong per mezzo delle legislazioni che Pechino ha in programma di aggiungere nell'Allegato 3 della Legge fondamentale.

Storia completa: https://t.co/ooEf5GUENO [9]

La decisione prevede inoltre che il governo di Hong Kong promulghi una propria legge sulla sicurezza nazionale ai sensi dell'articolo 23 della Legge fondamentale, che costituirebbe la base giuridica per l'espansione delle relative unità di applicazione della legge.

Secondo la legge, il direttore generale di Hong Kong sarà tenuto a riferire regolarmente al Governo Centrale il comportamento dalla città in merito alla salvaguardia della sicurezza nazionale, all'attuazione dell'educazione alla sicurezza nazionale e al divieto di atti che mettano in pericolo la sicurezza nazionale.

Al diavolo l'autonomia

La legge sulla sicurezza nazionale è stata una controversia sin dal trasferimento di Hong Kong dal Regno Unito alla Cina nel 1997.

L'articolo 23 della Legge fondamentale di Hong Kong richiede a Hong Kong di varare leggi per vietare “qualsiasi atto di tradimento, secessione, sedizione, sovversione contro il Governo popolare centrale, o furto di segreti di Stato, di proibire a organizzazioni o enti politici stranieri di svolgere attività politiche nella Regione e di proibire a organizzazioni o enti politici della Regione di stabilire legami con organizzazioni o enti politici stranieri”.

Nel 2003 è stato presentato un disegno di legge sulla sicurezza nazionale al Consiglio legislativo di Hong Kong (LegCo). Ma il disegno di legge ha scatenato una gigantesca protesta in tutta la città ed è stato abbandonato, nonostante le insistenze del continente.

I tentativi dello scorso anno di Pechino di introdurre una legge controversa sull'estradizione della Cina attraverso i suoi delegati del LegCo hanno scatenato le più grandi proteste anti governative [12] [it] della storia di Hong Kong, che hanno costretto al ritiro del disegno di legge.

Nonostante Pechino definisca le proteste come atti di terrorismo, -notevole dato il contesto dell'imminente legislazione – i risultati delle elezioni circoscrizionali tenutesi [13] [it] l'anno scorso nella città hanno indicato un forte sostegno popolare a favore della democrazia e dei politici pro-autonomia, a prescindere dall'impatto economico negativo delle manifestazioni protrattesi per un anno.

All'Anp, Wang Chen, vice presidente del Comitato permanente dell'Anp, ha citato [3] le proteste di Hong Kong come un rischio per la sicurezza nazionale che ha messo in discussione il principio di “un Paese, due sistemi”, danneggiando lo stato di diritto e minacciando la sovranità nazionale, la sicurezza e la cooperazione allo sviluppo”.

Wang ha sottolineato che gli atti che minano la sicurezza nazionale dovrebbero essere “puniti” e si dovrebbero incolpare i facinorosi e le “forze ostili esterne” per la mancata approvazione della legge sulla sicurezza nazionale da parte della città.

L'Anp, istituita per approvare importanti legislazioni governative, terminerà il suo lavoro il 28 maggio.

La fine di ‘Un Paese, due sistemi'?

Ad Hong Kong, la decisione dell'Anp è stata maggiormente interpretata come la fine di “Un Paese, due sistemi”, formula scritta nella Dichiarazione congiunta sino-britannica [14] per salvaguardare l'autonomia politica dell'ex città coloniale.

L'illustre giornalista Melissa Chan si è demoralizzata nel vedere un simile sviluppo:

Hong Kong, così come l'abbiamo conosciuta, è morta. Se conoscete qualcuno di Hong Kong, o la cui famiglia è originaria di Hong Kong, capite che oggi non è un giorno come gli altri, e che una parte dei nostri cuori è morta. Se siete nelle condizioni di farlo, mandate loro il vostro amore, il vostro sostegno e il vostro coraggio.

I mercati immobiliari e finanziari di Hong Kong sono stati derubati:

Le società immobiliari e finanziarie sono state tra le maggiori vittime di una svendita di borsa a Hong Kong avvenuta venerdì, dopo che la Cina ha presentato una proposta di legge sulla sicurezza per la città che ha alimentato i timori di nuove proteste.

I dati dei motori di ricerca locali hanno inoltre mostrato un rapido aumento [18] [zh] delle ricerche relative alla “legge sulla sicurezza nazionale”(國安法 e la “emigrazione” (移民), dopo che alla vigilia dell'apertura dell'Anp è stata comunicata la notizia della risoluzione.

Nonostante la sconfortante situazione politica di Hong Kong, gli attivisti continuano a resistere [19].

La spina nel fianco del Partito Comunista Cinese, Joshua Wong, difensore della promulgazione dell’ Hong Kong Human Rights and Democracy Act [20] [it] negli Stati Uniti, ha riferito che lui e altri attivisti avrebbero “tenuto duro”:

The Chinese Communist Party is definitely trying to wipe out Hong Kong’s connection with the international community with a catch-all tactic. But no matter what, I have the duty to stand firm with my position. There is no reason to give up on fostering possibilities for gaining international support. I never regret pushing the Hong Kong Human Rights and Democracy Act forward. Even though this could someday incriminate us and be the excuse to wipe us out, Demosisto takes pride in our devotion to connect Hong Kong and the world.

Il Partito Comunista Cinese sta sicuramente cercando di annientare il legame di Hong Kong con la comunità internazionale con una tattica onnicomprensiva. Ma in ogni caso, io ho il dovere di rimanere fermo sulla mia posizione. Non c'è motivo di rinunciare alla promozione di nuove prospettive per ottenere il sostegno internazionale. Non mi pentirò mai per aver spinto l'Hong Kong Human Rights and Democracy Act. Anche se questo un giorno potrebbe incriminarci ed essere la scusa per eliminarci, Demosisto è orgoglioso della nostra devozione per collegare Hong Kong al mondo.

Nathan Law, un ex legislatore squalificato a seguito di uno scandalo sotto giuramento [21] nel 2017, ha detto:

One of the major reasons the Chinese Communist Party has opted for doing it now is to restrain the international community from standing with Hong Kong, but we must strive for the world’s support. Using Twitter, Facebook, sharing news, personal commentary, signing petitions, raising concerns are basic freedoms on the Internet. If the autocracy unreasonably stifles Hongkongers’ mildest acts, it will definitely fuel resistance…
We need the strongest determination to confront the most evil era in history.

Uno dei motivi principali per cui il Partito Comunista Cinese ha scelto di agire ora è quello di limitare la comunità internazionale a Hong Kong, ma noi dobbiamo lottare per il sostegno del mondo. Utilizzare Twitter, Facebook, condividere notizie, commenti personali, firmare petizioni, sollevare preoccupazioni sono libertà fondamentali su internet. Se l'autocrazia soffoca irragionevolmente le azioni più miti degli hongkonghesi, ciò alimenterà sicuramente la resistenza…
Abbiamo bisogno della più forte determinazione per affrontare l'epoca più maligna della storia.

Kevin Yam, avvocato e attivista, ha riferito di essere stato sempre convinto che gli hongkonghesi sarebbero sopravvissuti all'assalto sulla loro autonomia.

Capisco i forti sentimenti per quello che sta succedendo a Hong Kong. Ma HK NON è morta. Noi abbiamo le persone più agili, resistenti, intraprendenti e pragmatiche di questo pianeta. Il nostro stile di vita potrebbe essere presto delimitato, ma troveremo un modo per sopravvivere e prosperare con tutto questo.