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#BlackLivesMatter: per i neri e gli indigeni dell'America Centrale “le vite dei neri contano”

Categorie: America Latina, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama, Citizen Media, Cyber-attivismo, Etnia, Protesta, Relazioni internazionali, Salute

“Metti in discussione il tuo razzismo interiorizzato” di un artista nicaraguense Vero Garabados su Facebook [1], utilizzata su autorizzazione.

Gli indigeni e i neri centroamericani hanno espresso la loro solidarietà online per l'uccisione di George Floyd [2] [it], un uomo di colore che è stato uccciso da quattro poliziotti nel Minnesota, negli USA. Nell’ America Centrale, gli afrodiscendenti e i popoli indigeni stanno sensibilizzando la popolazione alle loro sofferenze dovute al razzismo e alle forze violente dello Stato, in modo particolare nei Paesi con   numerose comunità di bianchi o di meticci, come Guatemala, Honduras e Nicaragua.

Gli afroamericani del Centro America — che sono principalmente comunità Garifuna [3] [en] e Creola [4][it] — vivono per lo più nella costa caraibica della regione. Per secoli, tuttavia, la loro integrazione nelle società della America Centrale è stata minima, se non escludente, secondo il parere degli storici [5] [en]. Per esempio, ai neri è stato legalmente proibito [6] [es, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] di immigrare in El Salvador dal 1933 agli anni '80.

Paul Joseph López Oro, un dottorando nel Dipartimento degli Studi Africani e della Diaspora Africana dell'Università del Texas, sostiene che [7] gli afroamericani del Centro America sono alienati nei paesi dell'America Centrale dove i “meticci [8]” [it] – persone le cui origini sono mescolate tra bianchi e indigeni – sono ancora un ideale prevalente.

Fino ad oggi, gli indigeni e i neri — spesso in prima linea per la difesa dell'ambiente — sono espropriati delle loro terre, molestati,o uccisi [9] [en]. Questi crimini rimangono prevalentemente impuniti.

Appelli alla giustizia in patria e all'estero

La Vice presidente del Costa Rica Epsy Campbell Barr ha condannato l'uccisione di George Floyd del 30 maggio [10] [en] e ha richiesto al Comitato dell'ONU sull'Eliminazione della Discriminazione Razziale di produrre un rapporto speciale su tutte le forme di razzismo,di discriminazione raziale, xenofobia, afrofobia e relativa intolleranza contro i cittadini afroamericani. Ha continuato a scrivere tweet a sostegno delle proteste di #BlackLivesMatter negli Stati Uniti.

Non possiamo continuare a rimanere in silenzio ed essere complici dell'ingiustizia, della brutalità e del dolore. Estendo la mia profonda ammirazione a tutte le persone che marciano ed esaltano gli ideali di giustizia, uguaglianza e amore. #BlackLivesMatter #BlackLivesMatterCR #GeorgeFloyd

Anche in Costa Rica, l'organizzazione femminista e antirazzista Costa Rica Afro [16] ha organizzato un incontro Zoom per manifestare contro il razzismo nel mondo.

Più di 500 persone hanno manifestato virtualmente in Costa Rica contro il razzismo nel mondo. L'iniziativa è stata promossa da @CostaRicaAfro #BlackLivesMatter #BlackOutTuesday

In Guatemala, le comunità indigene sono state vittime di recenti genocidi [21] [en] da parte delle forze dello stato durante operazioni antisommossa fra il 1960 e il 1966. Una relatrice speciale dell'ONU per i diritti degli indigeni, Victoria Tauli-Corpuz, ha riscontrato che [22] il Guatemala ha subito discriminazioni strutturali e l'emarginazione della popolazione indigena. Le comunità indigene hanno immediatamente espresso la loro solidarietà con eventi organizzati negli Stati Uniti e invitato i guatemaltechi a riflettere sulle dinamiche razziste nel Guatemala.

Sandra Batz [23] [en], editorialista e antropologa Maya Kakchiquel [24] [en] del Guatemala, ha scritto un tweet già il 27 maggio sulla morte di George Floyd.

George Floyd è stato assassinato e il razzismo è stato il movente di questo crimine.
Noi, persone di colore, viviamo l'abuso e l'impurità degli Stati razzisti, che voltano le spalle alla nostra vita invece di proteggerci.

Pochi giorni dopo, Batz scrisse un articolo di opinione [26] che inizia con “il razzismo uccide”, affermando [27] che:

Es más fácil percibir el racismo ajeno, el que se ejerce en otros países, que el propio, que el que se practica como nación en contra de una población mayoritariamente nativa, a quienes se les desprecia y asesina, sí, se asesina,

È più facile percepire il razzismo altrui, quello che si esercita in altri Paesi, rispetto al proprio, quello che si pratica come nazione contro una popolazione autoctona maggioritaria, che viene disprezzata e uccisa, si, uccisa.

L'illustratore Sucely Puluc [28], che è indigeno Maya K'iche’ e Kaqchikel, ha espresso il desiderio che i movimenti contro il razzimo abbiano effetti e che non siano un trend online.

Geplaatst door Sucely Puluc [29] op Woensdag 3 juni 2020 [30]

“Abbiamo denunciato il razzismo in tutta la nostra vita. Non è soltanto una #tendenza.”

Il difensore dei diritti umani indigeni Maya K'iche'm Andrea [31]Ixchíu [31], ha creato i manifesti di solidarietà Black Lives Matter [32] [it].

Illustrazione di Andrea Ixchíu, utilizzata su autorizzazione.

I Garifuna [3] [en] dell'Honduras, discendenti misti di Arawak africani e amerindi, vivono sotto frequenti attacchi, secondo l'organizzazione dei diritti dei Garifuna, OFRANEH [33]. Central American News ha raccolto [34] [en] i dati:

In Honduras alone, 105 violent acts [35] were committed against the Garifuna people between 2008 and 2019, including murders, judicial threats, forced displacement, sexual violence and disappearances, according to OFRANEH. That makes for nearly one violent occurrence per month (0.8) in a community of 43,111 people [36].

Solo in Honduras, secondo OFRANEH, sono stati commessi fra il 2008 e il 2019 105 atti di violenza [35] contro il popolo Garifuna, incluso omicidi, minacce giudiziarie, trasferimenti forzati, violenze sessuali e sparizioni. Questo significa circa un atto violento al mese (0,8) in una cominità di 43.111 persone [36].

Questa organizzazione, guidata da Miriam Miranda, ha chiesto per anni [37] di porre fine alle uccisioni dei Garifuna. Miranda ha anche twittato in merito agli eventi nel USA:

I giovani si stanno appellando affinchè le barbarità commesse contro i neri in quel Paese, un cosiddetto esempio di “democrazia”, cessino. Questo è un sistema razzista, predatorio e omicida, che stanno vendendo in tutto il pianeta come la cosa migliore al mondo per vivere.