Da domenica 31 maggio, data di revoca di un lockdown nazionale [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] durato due mesi, il Bangladesh ha registrato un numero record di decessi giornalieri per COVID. Al momento, i dati ufficiali mostrano che ci sono 87.520 casi confermati e 1171 decessi, sebbene i dati reali siano da ritenersi più elevati. Mentre un gran trambusto e un'enorme crisi dilagano nel Paese, i sistemi sanitari pubblici stanno per cedere [bn], con conseguente assenza di contrazione nella curva dei contagi da COVID-19.
L'incompetenza della sanità pubblica nel bel mezzo della crisi pandemica
L'8 giugno, mentre un tribunale virtuale presieduto dal giudice M Enayetur Rahim indagava sulle strutture sanitarie del Paese [bn], il Ministero della Salute ha diffuso le seguenti informazioni: combinando le disponibilità dei settori pubblico e privato, sono disponibili solo 1.000 letti di terapia intensiva [it] (ICU) per una popolazione totale di 165 milioni di persone. Secondo i rapporti [bn], in 47 dei 64 distretti del Bangladesh non esistono terapie intensive. Questa grave carenza di unità di terapia intensiva si traduce nel rimandare le terapie di molte persone in condizioni critiche, data l'ondata di pazienti malati di COVID-19.
La giornalista Shuprova Tasneem ha scritto su Twitter:
DGHS response to High Court order. There are only 733 ICU beds in government hospitals. This is what decades of underfunding the health sector, mismanagement and corruption does. Our health system is not equipped to deal with this health crisishttps://t.co/w2dm42Rd6u
— Shuprova Tasneem (@ShuprovaTasneem) June 10, 2020
La replica della direzione generale dei servizi sanitari all'ingiunzione del tribunale. Ci sono solo 733 ICU negli ospedali pubblici. Ecco il risultato di decenni di tagli al settore sanitario, cattiva gestione e corruzione. Il nostro sistema sanitario non è attrezzato per far fronte a questa crisi sanitaria
Il 12 giugno 2020, Maria Taha di Chittagong è apparsa su Facebbok a implorare un letto per il padre malato di Covid-19 [bn]:
একটা icu কেউ manaz করে দিতে পারবেন
আমার আব্বুর জন্য
Qualcuno può aiutarmi a trovare un posto in ICU per mio padre?
Qualche ora dopo, ha aggiornato il post annunciando il decesso del genitore [bn]:
লাগবে না ICU. আর
Il posto in ICU non serve. Non serve più.
Md. Atiqur Rahman ha commentato la situazione di Maria Taha [bn]:
চট্টগ্রাম এ চিকিৎসা সংকট নিয়ে বেশ কয়েকদিন ধরেই নানান খবর পাচ্ছিলাম। দিন দিন তা যে আরও খারাপ/প্রকট হচ্ছে তার-ই নমুনা এই ঘটনাটি। না, এটি কোন বিচ্ছিন্ন ঘটনা নয়; এটাই স্বাভাবিক ও তিক্ত সত্য।
Ci giungono notizie frammentarie sulla crisi della sanità pubblica a Chittagong a causa della COVID-19. La situazione peggiora giorno per giorno, e questo incidente lo testimonia. Non si tratta di un caso isolato; è la nuova normalità e un'amara verità.
In ospedale scarseggia anche l'ossigeno, perché molte persone abbienti stanno facendo scorte di bombole per paura della Covid-19, mandando in crisi il sistema sanitario pubblico. Poiché il Bangladesh dipende fortemente dalle importazioni per mantenere un certo livello di forniture mediche, importazioni che sono state temporaneamente interrotte, la carenza di attrezzature di ossigenazione negli ospedali pubblici rappresenta una vera e propria sfida. L'apporto di ossigeno è uno dei metodi principali per coadiuvare i trattamenti dei pazienti COVID-19.
Come ha scritto su Twitter l'utente Masud Karim:
#Oxygen price shoots up astronomically, traders manipulate cylinder rate, rent as demand rises during #Covid19 crisis, writes #KamrunNahar https://t.co/V05zrTE7IJ #Bangladesh #FE via @febdonline
— masudkarim মাসুদকরিম (@urumurum) June 7, 2020
Il prezzo dell'ossigeno è a livelli astronomici, gli operatori commerciali manipolano il prezzo delle bombole, poiché la domanda è aumentata per la crisi della Covid-19, scrive #KamrunNahar
Tuttavia, la sofferenza non è solo quella dei pazienti affetti da coronavirus; anche ai pazienti non COVID che soffrono di malattie respiratorie vengono negate le terapie poiché aleggia la paura che siano portatori asintomatici del virus.
Protezioni insufficienti per gli operatori sanitari in prima linea
Anche i medici e gli operatori sanitari in prima linea stanno cadendo vittime dello stato di declino dei sistemi sanitari nazionali. Alla seconda settimana di giugno, si contano ben 1.169 medici contagiati e 35 deceduti per COVID-19.
La fornitura insufficiente di dispositivi di protezione individuale (DPI) nel Paese significa più medici e infermieri a rischio. Non vi sono dati statistici disponibili in merito al numero di medici in terapia, in quarantena domiciliare o contagiati, ma questa situazione è destinata a diventare una grosso problema da gestire.
“#Nurses & #midwives are #frontline healthcare workers resonding to #COVID19, and this means they must protect themselves. They must have proper #PPE. They should also have the proper training on how to use PPE effectively.” – Dr Dewan Emdadul Hoque, @UNFPA #Bangladesh pic.twitter.com/mEP0eKNEKm
— UNFPA Bangladesh (@UNFPABangladesh) June 6, 2020
“Infermieri e ostetriche sono gli operatori sanitari in prima linea contro la #COVID19 e questo significa che devono proteggersi. Devo avere dei DPI adeguati. Devono anche ricevere la formazione necessaria per poterli utilizzare in modo efficace”. – Dottor Dewan Emdadul Hoque.
Il Bangladesh revoca il lockdown nonostante l'impennata dei contagi
Nonostante l'aumento dei casi di Covid-19, il 31 maggio 2020 il Bangladesh ha revocato il lockdown. Gli esperti sostengono che i contagi sono in crescita perché le varie fasi dei lockdown, definiti vacanze, non sono state osservate in modo rigoroso.
Il 13 giugno 2020, l'imprenditore Nazmul Hossen Shwroz ha scritto su Facebook che il Bangladesh ha superato la Cina per numero totale di casi confermati di coronavirus [bn]:
♦️করোনা আক্রান্তের সংখ্যায় চীনকে ছাড়াল বাংলাদেশ..!
♦️গত বছরের ডিসেম্বরের শেষ দিকে করোনাভাইরাস মহামারী শুরু হয়েছিল চীন থেকে। সেই দেশটি একে একে ১৮টি দেশের পেছনে পড়ে গেল। এবার আক্রান্তের সংখ্যায় তাদের পেছনে ফেলল বাংলাদেশও।
Il Bangladesh ha superato la Cina per numero di persone affette da Covid-19 (18° posto).
L'epidemia da Covid-19 è iniziata in Cina lo scorso dicembre. Attualmente, in 18 Paesi del mondo, il numero dei contagi è superiore a quello della Cina.
La soluzione è il lockdown a zone?
Il 10 giugno, l'avvocato della Corte Suprema Manzil Morshed ha presentato una petizione popolare per conto dell'avvocato Mahbubul Islam, chiedendo un lockdown totale a Dhaka per frenare la trasmissione del coronavirus.
Dal 9 giugno 2020, il Bangladesh ha iniziato a testare un sistema di lockdown a zone, contrassegnando le regioni in rosso, giallo e verde in base alla gravità della curva della COVID-19 tra gli abitanti, al fine di limitare la trasmissione del virus. Una regione viene contrassegnata di rosso se 40 persone su 100.000 sono risultate positive a COVID-19. Queste zone rosse vengono messe in lockdown totale, per cui i residenti non possono lasciare le proprie case e l'area è inaccessibile dall'esterno.
Anche l'affollato campo profughi Rohingya a Cox's Bazar è stato messo sotto stretta sorveglianza poiché il numero di casi positivi al coronavirus ha superato quota 35, con circa 5 decessi ufficialmente confermati.
Il regista Shafiur Rahman ha scritto in un tweet:
Here is a list of the instructions being implemented in the #RedZone of Ukhiya. These affect the #Rohingya #refugee camps. https://t.co/UyYRoUaiqR#COVID19 #bangladesh
— Shafiur Rahman (@shafiur) June 8, 2020
Ecco un elenco delle restrizioni messe in pratica nella zona rossa di Ukhiya. Riguardano anche il campo profughi #Rohingya.
Tuttavia, l'attuazione del lockdown a zone sarà impegnativa, come dice in un tweet il dottor Parvez Reza:
? A resident attempts to escape the red zone in East Rajabazar, an area put on total lockdown to stem the spread of COVID-19. @dailystarnews #CoronaVirus #Bangladesh pic.twitter.com/qA0q2AliP0
— Dr. Parvez Reza (@DrParvezReza2) June 11, 2020
Un residente ha provato a uscire dalla zona rossa a East Raja Bazar, un'area messa in lockdown totale per fermare la diffusione di COVID-19.
Traduzione dell'avviso: Il ministero della salute ha dichiarato East Raja Bazar zona rossa e ha decretato un lockdown per bloccare la diffusione del contagio di Covid-19. VIETATO USCIRE!
Il comitato scientifico nazionale su COVID-19 ha recentemente suggerito di comprendere nel lockdown il maggior numero possibile di zone a rischio per limitare la diffusione del coronavirus. La piena attuazione dei lockdown a zone nel Paese è prevista per metà giugno.
L'utente Soykat Bin Rahman ha scritto in un tweet:
As coronavirus cases and fatalities continue to rise in Bangladesh, the government has taken all necessary preparations to bring hotspots (red zone) under lockdown and will declare closure in those areas to prevent entry and exit.
— ?? Soykat Bin Rahman ?? (@MdShaheenPervez) June 13, 2020
Poiché i casi e le vittime del coronavirus continuano ad aumentare in Bangladesh, il governo ha adottato tutte le precauzioni necessarie per mettere in lockdown tutti i focolai (zone rosse) e decreterà la chiusura di tali zone per impedirvi di entrare e uscire.
Il dottor Ashikur Rahman ritiene che il Bangladesh abbia bisogno di un lockdown totale:
Bangladesh needs to impose a strict lockdown before this #Covid-19 wave turns into a Tsunami. Time is no longer a luxury as people are dying on the streets. I hope and pray a policy correction happens. #Bangladesh
— Ashikur Rahman (@Dr_Ashikur) June 13, 2020
Il Bangladesh deve imporre un lockdown totale prima che questa ondata di Covid-19 si trasformi in uno tsunami. Non c'è più tempo, perché le persone muoiono per strada. Spero e prego per una rettifica della strategia politica.