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I manifestanti sloveni utilizzano la musica di Katie Melua per spiegare il movimento ciclistico anti-corruzione

Categorie: Europa centrale & orientale, Slovenia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Musica, Politica, Protesta
[1]

Dimostranti sloveni in bicicletta che includono un uomo con striscioni che dicono “Morte al fascismo” e “Libertà al popolo.” Foto: Screenshot dal video di Bajk Štrajk/YouTube [2].

Guarda la copertura speciale di Global Voices sull’impatto globale della COVID-19 [3] [it].

Una canzone di protesta slovena con una dolce melodia, insolita nel suo genere, è diventata virale nei Balcani.

Gli autori della canzone la descrivono come [sl]:

Protestna pesem proti korupciji, proti zlorabi moči, proti nasilju nad državljankami in državljani, proti nasilju nad demokracijo in različnostjo.

Una canzone di protesta contro la corruzione, contro l'abuso di potere, contro la violenza nei confronti di cittadini donne e uomini, contro la violenza nei confronti della democrazia e la diversità.

Migliaia di ciclisti hanno guidato manifestazione settimanali sulle strade [4] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] della capitale slovena, Ljubljana, ed altre città per protestare contro il nuovo governo, che si è insediato il 13 marzo.

La canzone “10.000 bici a Ljubljana” di Prešerne Misli, che ha una versione in lingua slovena [5] e inglese [2], fu pubblicata sul canale YouTube di Bajk Štrajk (Sciopero delle Biciclette).

Il governo della Repubblica slovena è capeggiato dal controverso Primo Ministro Janez Janša [6] [it], che è tornato in politica dopo aver passato sei mesi in prigione per accuse di corruzione nel 2014.

Il suo Partito Democratico Sloveno [7] [it] fa parte di un'informale e reazionaria allenza di partiti populisti e pro-autocratici [8] — il Partito Popolare Europeo [9] [it] capitanato dal partito di maggioranza ungherese Fidesz [10] [it].

Il governo del Primo Ministro Janša's il 30 aprile ha annunciato una nuova “legge anti-Corona”, per proteggere la salute dei suoi cittadini e “rinvigorire l'economia – specialmente il settore delle costruzioni.”

Tuttavia, il governo ha introdotto di nascosto misure per danneggiare completamente salvaguardie ambientali, generando proteste da parte di organizzazioni ambientali [11].

Secondo [l'organizzazione] BirdLife International [12]:

This new law is so outlandish, it has been sent to Slovenia’s Constitutional court for review. Parts of it may be in direct violation of both the Slovene Constitution and the Aarhus convention.

Questa nuova legge è così bizzarra, è stata mandata alla Corte Costituzionale slovena per essere esaminata. Parti di questa potrebbero essere in diretta violazione sia della Costituzione slovena che della convenzione di Aarhus.

La canzone di protesta si dirige anche alle politiche divisive populiste praticate dal governo di maggioranza, inclusa la promozione del discorso d'odio [13] [it] da parte di media associati [sl]:

Nehajte nas deliti že na pol
Kot zareza
Desnica ali levica
Ta razdor vam služi le kot pretveza

Caro governo per favore smetti di dividerci a metà,
destra e sinistra.
Non importa più.
Quello che conta è che mostri rispetto.

Il 27 di marzo, Reporter Senza Frontiere (RSF) e sei altre organizzazioni che promuovono la libertà di stampa hanno segnalato [14] che il giornalista di inchiesta e corrispondente sloveno Blaž Zgaga era stato bersaglio di una campagna di odio alimentato dal governo sulle reti social ed i media.

La campagna cominciò dopo che Zgaga aveva mandato una Richiesta ufficiale di Libertà di Informazione sulla pandemia di COVID-19 alle autorità a Ljubljana.

Organizzazioni di società civile internazionali e locali hanno sollecitato [15] la Commissione Europea a fare tutto ciò che è in suo potere per garantire la sicurezza di Zgaga e per assicurarsi che le minacce di morte e gli attacchi contro di lui fossero trattati con la maggior serietà dalle autorità slovene [sl]:

Protestiramo v miru
Z maskami čez obraz
Kljub epidemiji
Treba reči, da dovolj je na glas.

Protesteremo in pace,
con mascherine sui nostri visi.
E manterremo la distanza.
Non faremo collassare il nostro sistema sanitario.

Contesto culturale ed origini

La canzone di protesta slovena è una cover della canzone “Nine Million Bicycles [nove milioni di biciclette] [16] [it] scritta e prodotta da Mike Batt per la cantautrice inglese-georgiana Katie Melua [17] [it] nel 2005.

Gli sloveni sono appassionatamente orgogliosi della loro eredità culturale, in particolare della loro lingua come espresso tramite poesia e altra letteratura.

Il gruppo Prešerne misli (I Pensieri di Prešern) trae il suo nome da France Prešern [18] [it], un poeta acclamato del XIX secolo, i cui lavori sono considerati classici europei, ed erano lettura obbligatoria nei curricula formativi dell'ex-Yugoslavia.