Il meshrep uiguro: un tradizionale raduno comunitario censurato in Cina

Screenshot da un video YouTube che ritrae un meshrep ad Almaty.

Gli uiguri [it], un'etnia turcofona di oltre 25 milioni di persone che vivono nell'Asia Centrale, custodiscono una lunga storia e un ricco patrimonio culturale che combina elementi di nomadismo e sedentarietà e tradizioni spirituali pre-islamiche, sufi e musulmane. Una componente di questa cultura è il meshrep [en, come i link di seguito, salvo diversa indicazione] ( مەشرەپ in lingua uigura), un raduno della comunità, prevalentemente di uomini, in cui la musica e il giudizio sulla condotta morale rivestono un ruolo fondamentale.

Solitamente, un gruppo di uomini si riunisce in un cortile, suona musica tradizionale come il muqam [it] e organizza una sorta di tribunale morale dove viene esaminato, e criticato, il comportamento degli uomini della comunità, generalmente in modo spiritoso sotto forma di prese in giro, battute e l'imitazione non violenta di punizioni fisiche, come è possibile vedere in questo breve video di un meshrep tenutosi ad Almaty, in Kazakistan:

I meshrep variano per durata e dimensione, ma possono andare avanti per diverse ore e includere da 30 a varie centinaia di persone. Le donne e i bambini sono i benvenuti come osservatori del rituale.

Negli anni '80, i meshrep, in particolare nella città di Ghulja [it] nell'ovest della provincia cinese di Xinjiang (dove oggi risiede la maggioranza degli Uiguri), hanno gradualmente assunto una connotazione più politica, in cui si discute apertamente della privazione dei diritti civili dei giovani, della disoccupazione e della pratica della religione. Nel 1995, il Partito Comunista Cinese (PCC) li aveva banditi perché considerati una minaccia al discorso di “unità etnica” del partito e focolaio dell'attivismo religioso. Nel suo libro “Lungo una strada stretta: Identità e mascolinità in una comunità uigura in Xinjiang Cina“, lo studioso della cultura uigura Jay Dautcher spiega che:

The increased role of meshrep groups in community activism and social mobilization, in forms such as anti-alcohol campaigns and youth sports leagues, led to a realization on the part of the local government official that unregulated grassroots organizations in Uyghur neighborhoods were proving more effective than official campaigns and state institutions at mobilizing Uyghurs.

Il ruolo sempre più importante svolto dai gruppi meshrep nell'attivismo comunitario e nella mobilitazione sociale, ad esempio sotto forma di campagne contro l'alcol e di leghe sportive giovanili, ha portato il governo locale ufficiale a riconoscere che i movimenti locali non regolamentati nei quartieri uiguri si stavano dimostrando più efficaci delle campagne ufficiali e delle istituzioni statali circa la mobilitazione degli Uiguri.

Dato che i meshrep non autorizzati continuavano ad avere luogo, le autorità cinesi decisero di distinguere tra quelli “nocivi” (e quindi vietati) e quelli “giusti”, cooptando quest'ultima categoria e persino registrando il meshrep, nel 2010, nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell'umanità dell'UNESCO [it]. Poiché un gran numero di Uiguri emigrò in Kazakistan in seguito alla politica di persecuzione etnica adottata da Pechino, la tradizione oggi sta godendo di una rinascina nello stato dell'Asia Centrale, che ospita oltre 200.000 uiguri sia del luogo che arrivati di recente.

Per comprendere meglio il significato del meshrep ed esaminare l'approccio delle autorità cinesi a riguardo, ho parlato con Rachel Harris, una professoressa di Londra che insegna etnomusicologia alla SOAS, Università di Londra, e che oggi conduce un Progetto di sviluppo sostenibile della British Academy per ridare vita al patrimonio culturale uiguro in Kazakistan. La pubblicazione del suo libro “Soundscapes of Uyghur Islam” (paesaggi sonori dell'Islam uiguro) è prevista per l'autunno 2020.

L'intervista è stata editata per motivi di spazio.

Foto di un “tribunale” informale al meshrep di Gheyret, Kazakistan, 2019. Foto di Mukaddas Mijit, usata con autorizzazione.

Filip Noubel (FN): Come definisce il meshrep? Quali sono le sue origini? È un rituale strettamente maschile? Perché la musica è una componente fondamentale?

Rachel Harris (RH) Basically a meshrep is a party. But it's also much more than that. Formally, we might say that it is a system of community gatherings maintained by Uyghurs across the Uyghur region and in the diaspora. Meshrep gatherings involve food, music and dance, joking, readings, and an informal community court. They are an important part of Uyghur culture because they forge lasting community bonds, they support the transmission of language and expressive culture, and they provide a forum for discussion, planning, and community action.

There are many accounts of Uyghur meshrep by travelers in the region going back to the 19th century, but the roots of this tradition likely go back much further. Uyghur researchers have documented many different kinds of meshrep. Depending on local traditions, they are held for different reasons: sometimes to celebrate an annual festival, or to welcome guests. In some Uyghur communities – notably in the northwest Ili region and Uyghur communities in Kazakhstan and Kyrgyzstan – they are held monthly, organized by a fixed group of men who host the meshrep on a rotating basis in their family homes.
Uyghurs are proud of their meshrep. They say that meshrep teach the rules of communal behavior to young men, and they serve as a way to perform and transmit expressive culture and communally shared knowledge. Music plays a central role: it accompanies social dancing, and song lyrics provide an important way for people to remember their history and their homeland.

Rachel Harris (RH): Fondamentalmente, un meshrep è una festa. Ma è anche molto di più. Formalmente, potremmo dire che è un sistema di raduni della comunità preservato dagli Uiguri nella regione e nella diaspora uigure. I raduni meshrep includono cibo, musica e balli, scherzi, letture e un tribunale comunitario informale. Sono una componente importante della cultura uigura perché forgiano legami duraturi all'interno della comunità, supportano la trasmissione della lingua e della cultura espressiva e forniscono un forum di discussione, organizzazione e azione comunitaria.

Alcuni viaggiatori nella regione hanno narrato di meshrep uiguri nel XIX secolo, ma probabilmente le origini di questa tradizione risalgono a molto tempo prima. I ricercatori uiguri hanno documentato molti tipi diversi di meshrep. A seconda delle tradizioni locali, vengono tenuti per ragioni differenti: a volte per celebrare un festival annuale o per accogliere gli ospiti. In alcune comunità uigure, in particolare nella regione nordoccidentale di lli e nelle comunità uigure in Kazakistan e in Kirghizistan, i meshrep si tengono ogni mese e sono organizzati da un gruppo di uomini che ospitano il raduno a rotazione nelle loro case.

Gli uiguri sono orgogliosi del loro meshrep. Dicono che il meshrep insegna ai giovani le regole di comportamento all'interno della comunità e sono un modo per esibirsi e trasmettere la cultura espressiva e la conoscenza comunitaria condivisa. La musica riveste un ruolo centrale: accompagna le danze sociali e i testi delle canzoni sono un mezzo importante affinché le persone ricordino la propria storia e la propria terra natia.

Foto della Professoressa Rachel Harris al Festival internazionale di Magam nel 2018 a Shahrisabz, Uzbekistan. Foto di Rachel Harris, usata con autorizzazione.

FN: Cosa succede alla forma di meshrep autorizzata dallo stato cinese? 

RH  Meshrep gatherings were inscribed by China on UNESCO’s list of “intangible cultural heritage in urgent need of safeguarding” in 2010. I've been observing China's approach to safeguarding meshrep over the past ten years. In the early years it took the form of the kind of “top-down” approaches to heritage that we so often see in China: spectacular song-and-dance performances for television and tourists, organized by government agencies.

At the same time, the ever-tightening restrictions on community life in the region under the “anti-religious extremism” campaigns meant that it was increasingly difficult for local communities to organize their own meshrep. Since 2016 the situation has become much worse. China’s radical policies of surveillance, mass internment, and coercive forms of “reeducation” in Xinjiang have seen an end to virtually all cultural activities except those organized by the state. These are massive abuses of human rights which violate many international norms and laws. Under these campaigns we saw the transformation of meshrep into compulsory singing and dancing sessions for Uyghur villagers, which were intended to “cleanse” them of the “virus” of their faith. This context renders China's commitment to UNESCO’s heritage agenda completely void. In my view, UNESCO should no longer sanction the Chinese government's claim to be “safeguarding” Uyghur culture.

RH: Nel 2010, la Cina ha iscritto i raduni meshrep nella lista dei “Patrimoni orali e immateriali dell'umanità perché avevano urgente bisogno di essere salvaguardati”. Osservo l'approccio cinese circa la salvaguardia del meshrep da dieci anni. Nei primi anni, prese la forma di approcci al patrimonio “dall'alto” che vediamo spesso in Cina: spettacolari esibizioni di canti e balli per i turisti e la televisione, organizzate da agenzie governative.

Al tempo stesso, le restrizioni sempre più severe sulla vita comunitaria nella regione, nell'ambito delle campagne sul cosiddetto “estremismo antireligioso”, hanno causato una crescente difficoltà per le comunità locali a organizzare i propri meshrep. Dal 2016, la situazione ha iniziato a peggiorare. Le politiche radicali della Cina sulla sorveglianza, la reclusione di massa e forme coercitive di “rieducazione” a Xinjiang hanno praticamente messo fine a tutte le attività culturali, tranne quelle organizzate dallo stato. Si tratta di importanti violazioni dei diritti umani, che violano molte norme e leggi internazionali. Nell'ambito di queste campagne, abbiamo assistito alla trasformazione dei meshrep in sessioni obbligatorie di canti e balli per gli abitanti dei villaggi uiguri, che avevano lo scopo di “purificarli” dal “virus” della loro fede. In questo contesto, l'impegno della Cina verso l'agenda del patrimonio culturale dell'UNESCO appare del tutto nullo. Dal mio punto di vista, l'UNESCO non dovrebbe più accettare l'affermazione del governo cinese sulla “salvaguardia” della cultura uigura.

Ecco un esempio di un meshrep organizzato dal governo destinato ai turisti:

FN: È corretto parlare di rinascita del meshrep nelle comunità uigure che attualmente vivono in Kazakistan? Questo “patrimonio intimo” verrà preservato come un rituale partecipativo nella cultura uigura?

RH Over the past few years, Uyghur communities in Kazakhstan have led a meshrep revival that takes a very different form. They are engaged in revitalising meshrep as a tool for community self-organisation and self-support, and a way to transmit Uyghur language and customs to the younger generation. At my university, we have been working with scholars, Uyghur organisations and local communities to document and support these efforts. Of course, the cultural heritage sustained in Kazakhstan represents only a tiny portion of the rich and diverse expressive culture of the Uyghurs, but what they are doing may provide a future model for real, community-based cultural revitalization.

RH: Negli ultimi anni, le comunità di Uiguri in Kazakistan hanno portato avanti una rinascita del meshrep, che assume una forma molto diversa. Si impegnano a ridare vita al meshrep come strumento per l'auto-organizzazione e l'auto-supporto della comunità e come modo per tramandare la lingua e le usanze uigure alla generazione più giovane. Nella mia università, lavoriamo con studiosi, organizzazioni uigure e comunità locali per documentare e sostenere questo impegno. Ovviamente, il patrimonio culturale preservato in Kazakistan rappresenta solo una minima porzione della ricca e variegata cultura espressiva degli Uiguri, ma quello che stanno facendo potrebbe fornire un modello futuro per una rivitalizzazione culturale reale e su base comunitaria.

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