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La legge sulla sicurezza nazionale di Pechino entra in vigore a Hong Kong

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Politica, Protesta
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La Legge sulla sicurezza nazionale arriva a Hong Kong. Immagine da The Stand News.

Il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo (ANP) a Pechino ha approvato all'unanimità una Legge per la sicurezza nazionale [2] [en, come link e citazioni seguenti, salvo diversa indicazione] per Hong Kong – una mossa che in molti credono potrebbe mettere ufficialmente fine all'autonomia di cui la città godeva sotto la politica nota come “Un Paese, due sistemi” [3] [it].

Nel corso dell'iter legislativo, Pechino ha rifiutato di rivelare al pubblico la bozza della legge che sarà in vigore a Hong Kong dal 1 luglio 2020, il giorno del 23° anniversario della restituzione di Hong Kong alla China.

Fonti a Pechino hanno informato i media che sotto la nuova legge gli individui condannati per “collusione con forze straniere” riceveranno una condanna a vita in prigione.

Durante le ultime settimane, figure pubbliche nelle istituzioni di Hong Kong, come intellettuali universitari, hanno subito pressioni perché esprimessero sostegno all'imposizione della legge sulla sicurezza nazionale sulla città da parte di Pechino.

I gruppi pro-Pechino sostengono di aver raccolto le firme di 2,9 milioni di cittadini [4] che sostengono la controversa legislazione.

Eppure questo cosiddetto sostegno è alla cieca – nessuno dei sostenitori ha mai visto la bozza del testo di legge prima di firmare.

Bozza segreta

L'organizzazione Hong Kong Democracy Council, di base a Washington D.C., ha sottolineato questa “assurdità” su Twitter:

Non si può sottolineare abbastanza l'assurdità del fatto che il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo ha appena votato per approvare la nuova #Leggesullasicurezzanazionale durante una riunione straordinaria – NESSUNO – nemmeno il Capo esecutivo di Hong Kong ha visto il testo della nuova legge.

Si prevede che il testo sarà pubblicato DOPO che la legge sarà entrata in vigore.

Anche se la bozza di legge non è stata divulgata al pubblico, l'ANP ha rivelato [8] alcuni dettagli ai media in una conferenza del 20 giugno:

Le ultime informazioni dall'ANP suggeriscono che infrangere la legge potrebbe comportare la condanna a vita come pena massima [9].

Il gruppo di attivisti Demosisto si scioglie

Negli ultimi due giorni si sono diffuse online voci secondo cui il magnate dei media Jimmy Lai e l'attivista politico Joshua Wong saranno arrestati non appena la legge entrerà in vigore il 1 luglio:

Fonti dicono che Jimmy Lai e Joshua Wong saranno arrestati non appena la Legge sulla sicurezza nazionale sarà approvata il 30 giugno.

Contemporaneamente, un video falso [12] di un meeting interno di Demosisto, il gruppo pro-democrazia di Wong, è circolato molto su Weibo e altri social media.

Il video sostiene che l'organizzazione avrebbe unito le forze con il governo degli Stati Uniti per rovesciare il Partito Comunista Cinese. Quest'episodio ha portato alla convinzione generale che Joshua Wong e altri membri chiave di Demosisto siano i bersagli principali della nuova legge sulla sicurezza.

Poco dopo che la legge è stata approvata il 30 giugno, quattro membri chiave di Demosisto – Wong, Nathan Law, Jeffrey Ngo e Agnes Chow – hanno annunciato [13] le loro dimissioni dall'organizzazione sui social media. Secondo quanto riferito, il gruppo si è sciolto e cesserà tutte le operazioni.

L'ex Capo esecutivo di Hong Kong e attuale Vicepresidente della Conferenza politica consultiva del popolo cinese Leung Chun-ying ha anche invitato il popolo a segnalare e contribuire all'arresto dei sospetti e dei “fuggitivi” che hanno lasciato Hong Kong:

1/2 L'ex leader di #HongKong Leung Chun-ying ha offerto taglie fino a un milione di dollari honkongesi dal Fondo 803 per incoraggiare le persone a segnalare e facilitare l'arresto di chi viola la legge sulla sicurezza nazionale.

Manifestazione del 1 luglio vietata ma programmata comunque

La polizia di Hong Kong ha vietato l'annuale manifestazione del 1 luglio organizzata dal Civic Human Right Front (CHRF), citando le normative per il controllo della pandemia — lo stesso pretesto usato per vietare la fiaccolata commemorativa della repressione di Piazza Tiananmen il 4 giugno [18] [it].

Nonostante il divieto, gli attivisti pro-democrazia continuano a mobilitarsi [19] per la manifestazione, mentre il CHRF ha fatto appello contro il divieto.

Il 29 giugno, il giorno prima dell'approvazione della legge sulla sicurezza anazionale, Raphael Wong, direttore della Lega dei Socialdemocrativi ha sollecitato [20] [zh] gli hongkongesi a superare la paura e continuare a protestare il 1 luglio.

Wong ha detto che le autorità cinesi “vogliono che gli attivisti vadano in esilio, così da perdere la loro autorità morale e la loro influenza politica” [zh]:

唔使諗咁多,威照示,街照上,票照投,睇吓邊個人多,佢話293萬人撐佢,我哋就有392萬人反對佢。35+也好,35-都好,總之總票數多過佢,上街嘅人多過佢,就令佢嘅所有威嚇成為笑話!香港人,撐到拫!

Non abbiate paura, protestate, scendete in strada, votate. Guardate chi ha più persone dalla propria parte, loro dicono di avere 2.93 milioni di persone che li sostengono, noi siamo 3,92 milioni di persone che si oppongono. Che otteniamo più o meno di 35 seggi, comunque avremo più voti alle prossime elezioni. Se abbiamo più persone nelle strade, le loro minacce diventano uno scherzo! Forza gente di Hong Kong!

I dettagli della manifestazione del 1 luglio sono i seguenti:

#71Rally
CINQUE RICHIESTE, NON UNA IN MENO
OPPONIAMOCI ALLA LEGGE SULLA SICUREZZA NAZIONALE

Data|1 luglio 2020, mercoledì
Punto di partenza|Victoria Park
Assemblea|14:00
Inizio|15:00
Punto di arrivo|Tim Mei Avenue, Admiralty
*In attesa di lettera di non obiezione.

Il CHRF organizza la manifestazione dal 2003 e questa è la prima volta che la polizia ha vietato l'evento. Il 4 giugno migliaia di hongkongesi hanno sfidato il divieto della polizia e si sono radunati spontaneamente al Victory Park per la vigilia di commemorazione delle vittime di Tiananmen.

Il raduno del 1 luglio, con la legge sulla sicurezza nazionale già in vigore, sarà la sfida più dura per la determinazione degli honkongesi nel resistere al regime autoritario che incombe su di loro.