Le popolazioni indigene in Australia affrontano la COVID-19

Crossing into Arnhem Land at Cahills Crossing, Kakadu National Park, Northern Territory, Australia (2019)

Attraversamento nella Terra di Arnhem nel punto di attraversamento Cahills Crossing nel Parco Nazionale Kakadu, Territorio del Nord, Australia (2019). Foto di Dietmar Rabich, Wikimedia (CC BY-SA 4.0)

Guarda la copertura speciale di Global Voices sull’impatto globale della COVID-19 [it].

L'infermiera di emergenza e volontaria umanitaria Helen Zahos ha lavorato con i pazienti affetti da COVID-19 in una unità di terapia intensiva in Australia. Zahos è cresciuta nella remota isola di Groote Eylandt [it] nel Territorio del Nord, dove la popolazione indigena è numerosa. In una recente intervista [it], Zahos ha avvertito gli australiani che “potremmo vedere la scomparsa di intere comunità indigene, qualora la COVID-19 si diffonda in queste zone remote…”

La popolazione australiana di aborigeni e isolani di Torres [it] (come viene spesso chiamata la popolazione indigena) supera le 800.000 persone, circa il 3,3% della popolazione totale. Più di 150.000 vivono in comunità remote e terre natie e soffrono gravi problemi di salute [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] con differenze significative rispetto alla popolazione non indigena. L'aspettativa di vita è inferiore di circa otto anni rispetto alla popolazione non indigena e la mortalità infantile è più elevata.

Le patologie croniche sofferte dagli indigeni australiani includono malattie respiratorie, problemi di salute mentale, malattie cardiovascolari, diabete e insufficienza renale cronica. Sono diffusi anche il tracoma e la cardiopatia reumatica.

Le comunità indigene, le organizzazioni e i media si sono preparati intensamente alla COVID-19 in tutta l'Australia, in particolare nelle aree remote. Nel nord dell'Australia molte attività hanno diffuso le informazioni e protetto le comunità indigene. Ci sono stati anche appelli per ’Aree protette per anziani’, aree speciali per proteggere gli anziani e altri membri vulnerabili delle comunità.

Il 16 aprile il governo nazionale ha annunciato l'investimento di 3,3 milioni di dollari australiani (2 milioni di dollari statunitensi) per “istituire un rapido Punto Remoto di programma di test sanitari di Coronavirus (COVID-19) per le comunità remote e rurali degli aborigeni e isolani dello stretto di Torres.”

Il Territorio del Nord

Nel Territorio del Nord (NT) vivono circa 76 comunità indigene remote e 500 terre natie (aree remote con piccole popolazioni che vivono nei territori tradizionali). Il governo del NT ha bloccato i viaggi verso e dalle comunità indigene, limitando tuttavia così [anche] i viaggi verso i centri come Alice Springs per le cure mediche e l'acquisto dei beni essenziali.

Il Concilio del Territorio del Nord (NLC, Northern Land Council) ha creato messaggi in 19 lingue, incluso questo breve filmato in Pitjanjatjara:

L'Alleanza dei servizi medici aborigeni del Territorio del Nord (AMSANT) utilizza la sua pagina Facebook per promuovere le pratiche di sicurezza:

Social distancing in the Northern Territory

Distanza sociale nei Territori del Nord – Immagine di AMSANT

Kimberley, Australia occidentale

Le popolazioni indigene comprendono il 40% della popolazione di oltre 40.000 persone nella regione Kimberley [it] nel nord-ovest dell'Australia. Rigorose restrizioni sono state imposte nella regione, come il divieto di viaggiare nelle aree del governo locale. È una conseguenza del numero di casi di COVID-19 nella regione, che includono cinque operatori sanitari.

Il sito web del Comitato territoriale di Kimberley (Kimberley Land Council) contiene anche molte informazioni utili. E il Servizio medico aborigeno di Kimberley (Kimberley Aboriginal Medical Service) fornisce risorse, fra cui il seguente video in Kimberley Kriol:

Una rinomata artista di Kimberley, Shirley Purdee, è andata a ‘trascorrere il periodo del coronavirus’ con il suo popolo:

‘Sono terrorizzata': la popolazione indigena ritorna nelle terre d'origine per aspettare che finisca il Coronavirus

Media indigeni

La radio ARDS Yolngu Radio nella Terra di Arnhem [it] orientale ha trasmesso messaggi in varie lingue:

Il nostro lavoro per tenere aggiornati gli Yolngu con notizie importanti sulla COVID-19 ha una grande copertura. Ecco un articolo ABC sul nostro lavoro: https://t.co/MNEy2zjqMb

Riconosciamo il supporto costante dei governi australiano e della Terra del Nord nell'aiutarci e fornire i nostri servizi.

Tutti i permessi non essenziali per entrare nei territori aborigeni nella Terra di Arnhem sono attualmente sospesi.

Più a sud, la radio dell'Associazione di informazione aborigena dell'Australia centrale (CAAMA, Central Australian Aboriginal Media Association) è stata anch'essa attiva. ‘Yuendumu sta bene… come il Coronavirus condiziona la comunità aborigena della Terra del Nord!’ è un'intervista audio in una delle lingue locali, Walpiri, con la residente Louanna Williams. Spiega come la comunità sta affrontando la minaccia e include una sintesi in inglese alla fine.

Questa animazione di Paw Media è disponibile su Walpiri:

Le stazioni radio locali pubblicano molte informazioni sui loro siti web. La Televisione indigena nazionale (NITV, National Indigenous TV) fa parte del Servizio di radiodiffusione speciale (SBS, Special Broadcasting Service). Il suo canale in chiaro, che raggiunge il 95% degli australiani, ha coperto ampiamente questa emergenza. Uno dei suoi reportage ha illustrato il dramma degli aborigeni senzatetto che dormono in strada nei centri urbani come Perth, nell'Australia occidentale:

Aboriginal rough-sleepers issued move-on notices and given 10-minutes to pack belongings and leave, but WA police say they are doing all they can and acting with compassion to support homeless people in Perth.

I senzatetto aborigeni che dormono in strada hanno ricevuto l'avviso di allontanamento. Gli hanno dato soltanto 10 minuti per raccogliere le loro cose e andarsene, ma la polizia dice che stanno facendo tutto quello che possono, agendo compassionevolmente per aiutare i senzatetto a Perth.

Notizie migliori ad Adelaide, nell'Australia meridionale:

Indigenous people sleeping rough across metropolitan Adelaide have been put up in motels under an initiative by the South Australian Housing Authority to help them stay safe during the coronavirus pandemic.

Le persone indigene che dormono in strada nella metropoli di Adelaide sono state sistemate nei motel grazie a un'iniziativa dell'Autorità per gli alloggi nell'Australia meridionale (South Australian Housing Authority) per aiutarle a rimanere al sicuro durante la pandemia di Coronavirus.

La popolare serie TV animata indigena, Little J and Big Cuz, ha contribuito con un breve messaggio:

Little J ha un importante messaggio per tutti voi Jarjums: Lavatevi le mani.

La COVID-19 non si è ancora diffusa fra le comunità indigene. Speriamo che il lockdown nazionale e il distanziamento sociale riescano a salvaguardarle.

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