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Il capo della polizia che ha cambiato il modo di gestire i femminicidi nello stato brasiliano di Piauí

Categorie: America Latina, Brasile, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere

Eugênia Villa, la donna che ha creato il primo distretto di polizia che indaga su casi di femminicidio in Brasile. Foto: Ministero della pubblica sicurezza dello stato di Piauí.

Questa storia fa parte della copertura speciale di Global Voices sulla violenza di genere in America Latina [1] [it].

Un contenitore di vetro grande quanto un barattolo di maionese era stato riempito fino all'orlo con un liquido di colore chiaro. Dentro c'era una parte di corpo umano che sembrava essere stata recisa con un coltello. Cinco Estrelas, un poliziotto che lavorava sul caso, l'ha portato al magistrato responsabile degli affari interni (corregedor) in una corte d'appello di Piauí, uno degli stati più poveri del Brasile [2] [en].

Correva l'anno 2002 e il magistrato in questione era Eugênia Villa, che di recente ha raccontato la storia a Global Voices in una conversazione su Skype dalla sua casa di Teresina, la capitale di Piauí, dove ha trascorso la quarantena. Quando domandò al cancelliere che cosa contenesse il barattolo, questi rispose «È l'orecchio di una donna. Lo porto all'obitorio».

Villa ancora ricorda lo shock. “Non mi era mai capitata una cosa simile”, afferma. Dal momento che l'unità di polizia si trovava nello stesso edificio, andò lì per indagare e ricorda:

A delegada responsável me contou que se tratava de uma mulher que concordou que o companheiro cortasse uma parte da orelha. A mulher havia traído o companheiro e se viu merecedora do castigo. Isso não é algo que te ensinam na academia de polícia ou na faculdade, não te ensinam que isso acontece, que essa é a vida real.

Il commissario di polizia mi raccontò che si trattava di una donna che aveva dato il permesso al compagno di tagliarle una parte d'orecchio. La donna lo aveva tradito e riteneva di meritarselo. Non è qualcosa che ti insegnano all'accademia di polizia o all'università. Non ti insegnano che queste cose succedono, che questa è la vita reale.

L'episodio cambiò per sempre la carriera di Villa. In quel momento, decise che avrebbe dedicato il resto della propria vita a colmare il vuoto fra violenza contro le donne nella vita reale e ordinamento giuridico brasiliano. Abbandonò una carriera in architettura di 19 anni per iscriversi all'accademia di polizia e diventare commissario di polizia civile nello stato in cui viveva.

Nel 2015, fondò [3] [pt, come i link successivi, salvo diversa indicazione] la prima unità di polizia in Brasile dedicata esclusivamente ai femminicidi. Ad oggi, Teresina è l'unica città brasiliana che possiede un'unità di questo tipo.

I femminicidi sono in aumento in Brasile [4] [it], nonostante i tassi generali di omicidio siano diminuiti. Un’analisi [5] condotta dal giornale Folha de S. Paulo pubblicata a febbraio mostra che nel 2019 è stato registrato un aumento del 7,2% dei casi di femminicidio rispetto all'anno precedente – l'anno scorso sono state uccise 1.310 donne nel paese, la maggioranza delle quali in episodi di violenza domestica.

La vicenda personale di Villa rappresenta un testamento delle battaglie che combattono le donne nelle forze dell'ordine brasiliane. All'età di 32 anni, abbandonò la professione di architetto e si iscrisse alla facoltà di legge. Poco dopo essersi laureata nel 2000, superò il test per diventare agente di polizia ed entrò nell'accademia di polizia quando era incinta.

Eu escondi a gravidez. Eu tinha receio de que eles não iriam me aprovar. (…) Minha carreira foi feita de quebrar paradigmas.

Nascosi la gravidanza. Avevo paura che mi avrebbero considerata non idonea. (…) La mia carriera è stata un susseguirsi di paradigmi spezzati.

Una volta entrata in accademia, insieme ad altre colleghe incinte chiese ai propri superiori di essere esonerata dalle attività fisiche. Non solo l'accademia rifiutò la loro richiesta, ma diedo loro uno zero in quelle discipline, abbassando la loro media totale.

Eugênia assunse il ruolo di presidente della stessa accademia qualche anno più tardi e una delle prime azioni che ha intraprese fu quella di garantire che le studentesse incinte venissero trattate in modo equo. Lei stessa afferma:

Eu sou branca. Católica. Heterossexual. Em uma sociedade colonizada, eu reconheço meu lugar e meus privilégios – e rompo com isso. Rompo com isso no momento em que me reconheço e uso isso para que a violência estrutural que todas sofremos, de diferentes formas, diminua.

Sono bianca. Cattolica. Eterosessuale. In una società colonizzata, riconosco il mio posto e i miei privilegi, ma ne prendo le distanze. Ne prendo le distanze nel momento in cui li riconosco e li utilizzo per lottare contro questa violenza strutturale che tutte subiamo in un modo o nell'altro.

Cambiare il sistema dall'interno

La legislazione sui diritti delle donne si è diffusa lentamente in Brasile.

Le unità di polizia femminili furono create nel 1985 [6]. Nove anni più tardi, il Brasile ratificò la Convenzione interamericana per prevenire, punire ed eradicare la violenza contro le donne (conosciuta anche come Convenzione Belém do Pará [7])

Ci sono voluti altri 10 anni affinché il paese approvasse la legge che puniva gli aggressori delle donne: la legge Maria da Penha [8], dal nome dell’attivista per i diritti delle donne [9] che è diventata paraplegica dopo che il marito tentò di ucciderla, fu approvata nel 2016 ed diventò la prima legge contro la violenza domestica in Brasile.

Nel 2015, la parola “femminicidio” finalmente venne inserita nel codice penale del paese [10].

Tuttavia Villa ritiene che si sia ancora molta strada da fare:

São várias as fragilidades. A começar pelo termo violência doméstica, que limita a mulher à condição de ‘do lar’. Além disso, pela lei nacional, não se enxerga a morte de mulheres trans como feminicídio, não se enxergava estupro marital por muito tempo, há uma cegueira em torno de feminicídios fora de relacionamentos.

Ci sono tante carenze. A cominciare dal termine violenza domestica, che limita le donne alla condizione di casalinghe. Inoltre, ai sensi della legge nazionale, gli omicidi delle donne transessuali non sono considerati femminicidi. Lo stupro coniugale è stato ignorato per molto tempo. I femminicidi al di fuori delle relazioni rimangono completamente ignorati.

Insieme al primo dipartimento che si occupa di femminicidio in Brasile, Villa ha creato un gruppo di studio sulla violenza di genere e anche un metodo per indagare sui femminicidi. Inoltre è anche la mente dietro a Caravana Salve Maria (Caravana Ave Maria) [11], un programma governativo tra agenzie a Piauí che si occupa di educare le donne sulla violenza di genere. Villa spiega:

As ideias misóginas estão impregnadas no sistema. São ideias reproduzidas por anos e não questionadas. O que fizemos foi explicar, através do método científico, o porquê de isso estar errado e como concertar. O promotor, o juiz, o policial… Por muito tempo, estavam cegos.

Il sistema è impregnato di idee misogine. Sono idee perpetuate per anni, mai messe in discussione. Quello che abbiamo fatto è stato spiegare, mediante il metodo scientifico, perché fosse sbagliato e come poterlo correggere. Il pubblico ministero, il giudice, la polizia… Per molto tempo, ne sono stati all'oscuro.

Villa racconta che un ex collega, commissario di polizia, era solita a scherzare dicendo che doveva essere stata picchiata da un fidanzato per prendersi così a cuore la violenza contro le donne.

“Non sono stata mai picchiata fisicamente”, ride. “Ma sono stata picchiata in modo figurato per avere aperto le porte al cambiamento per altre donne”.

In un'intervista per un giornale locale, Eugênia si è voluta assicurare che la fotografia la ritraesse con un libro, invece di una pistola | Foto: Archivio personale/Utilizzata con il suo permesso

Dopo aver preso il comando del ministero degli affari interni, un giornalista di un quotidiano locale che stava scrivendo un articolo su di lei è rimasto sorpreso nel vederla indossare un vestito a fiori mentre aiutava suo figlio con i compiti. Villa racconta che voleva essere fotografata con quel vestito con in mano un libro, invece di una pistola.

Nel suo attuale lavoro, Villa si occupa di valutare e migliorare il sistema penale a Piauí. A tale scopo, sovrintende alla formazione di agenti e stazioni di polizia quando si tratta di fornire assistenza a donne vittime di violenze.

Non ha mai saputo cos'è successo alla donna a cui è stato amputato l'orecchio, il caso che ha suscitato il suo interesse per questioni di genere all'interno dell'ordinamento giuridico. Tuttavia crede che la sicurezza a Piauí sia nettamente migliorata in termini di sostegno alle cittadine.

Hoje, dificilmente esse caso ficaria sem solução. O que falta no combate à violência? Falta compreender a violência como estrutural e estruturante das relações sociais.

Oggi, il caso difficilmente sarebbe rimasto irrisolto. Cosa manca nella lotta contro la violenza? Manca capire che la violenza è strutturale e che struttura le relazioni sociali.