- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

A Trinidad e Tobago, l'uso dell'iconografia nera negli annunci dell'Emancipation Day è controproducente

Categorie: Caraibi, Trinidad & Tobago, Citizen Media, Diritti umani, Economia & Business, Etnia, Media & Giornalismi
[1]

Immagine del pugno chiuso, [2] un simbolo di resistenza che è giunto ad essere più strettamente associato al movimento Black Power, e ora, con Black Lives Matter. Foto di Paul VanDerWerf [1] via Flickr CC BY 2.0 [3].

Uno degli effetti a catena del movimento Black Lives Matter [4] (BLM) [en,  come il link seguenti, salvo diversa indicazione] è stato la resa dei conti personale [5] quando si tratta di pregiudizi razziali. Dopo un video dell’ uccisione di George Floyd [6] per mano degli agenti di polizia a Minneapolis, Minnesota, si sono scatenate delle proteste in tutto il mondo — anche nei Caraibi [7] [it] — molti si sono informati [8] e confrontati [9] [it] con il loro privilegio e ora che BLM ha catturato l'attenzione diffusa, le aziende stanno anche avvalorando le cause che promuovono la giustizia razziale.

L'1 agosto, a Trinidad e Tobago, questo desiderio di essere visti come “svegli”  [6]e solidali con la causa ha assunto un tono interessante in qualità di Paese marcato dall’Emancipation Day [10], che commemora la libertà degli africani ridotti in schiavitù nelle ex Antille britanniche.

Trinidad e Tobago, come gli altri territori dei Caraibi, ha una storia [11] di occupazione, colonizzazione e schiavitù e nel 1985, divenne il primo Paese indipendente [10] nel mondo a dichiarare il giorno dell’ Emancipation festa nazionale.

Come di consueto, le pagine dei quotidiani locali erano pieni di messaggi aziendali riconoscenti l'anniversario dell’abolizione della schiavitù [12].

Il pugno alzato e chiuso

Numerosi annunci pubblicitari che mancavano il bersaglio, presentavano il simbolo del pugno chiuso [13] più spesso associato al movimento Black Power [14] della fine degli anni '60 e dell'inizio degli anni '70, e ora, con Black Lives Matter.

Stag, una birra prodotta localmente, ha pubblicato un'immagine [15] del pugno che emerge da una delle sue bottiglie etichettate con il messaggio, “Apriti alla libertà in ogni sorso”:

[16]

Screenshot dell'annuncio pubblicitario di Stag per l'Emancipation Day, preso dalla pagina di Facebook [16] del brand.

Alcuni commentatori hanno espresso [17] la loro delusione per la banalizzazione dell'importanza dell’ Emancipation, mentre altri pensavano che coloro che si offendevano fossero “femminucce” [18] e “ipersensibili” [19].

Tuttavia, la campagna pubblicitaria che ha scosso l'appunto più aspro è venuta da KFC, che ha pubblicato l'immagine di una coscia di pollo la cui ombra proiettava un'immagine del pugno chiuso in segno di resistenza. I social media sono esplosi a causa dell'impudenza dello stereotipo, con molti utenti che si chiedevano [20] se fosse perfino autentico [21].

Il post (e i commenti correlati) è stato rimosso dopo la protesta, ma numerosi utenti hanno fatto degli screenshot:

KFC Trinidad ha cancellato questo annuncio per riconoscere l'Emancipation Day dell'1 Agosto di Trinidad e Tobago dai suoi social media dopo un meritato contraccolpo. Un altro motivo per diversificare i tuoi gruppi e organizzazioni di marketing. Va bene ridere per esprimere il tuo shock e la tua rabbia.

Kat Brat ha commentato [25]:

There was a time when our ancestors weren't even given a drumstick to eat. They lived on chicken feet and whatever else the slave masters were discarding.

?

EDIT: Of course it has been removed. Now we await the bs apology and how determined they are to work with bla…ah..blah..blah

C'è stato un tempo in cui ai nostri antenati non veniva nemmeno data una coscia di pollo da mangiare. Loro sopravvivevano mangiando zampe di gallina e qualsiasi altra cosa i padroni di schiavi stessero scartando.

?

MODIFICA: Ovviamente è stato rimosso. Ora attendiamo le stupide scuse e quanto siano determinati a lavorare con bla…ah..blah..blah

Le scuse goffamente formulate, che hanno utilizzato la parola “riconosciuto” tre volte, alla fine sono arrivate alle 20:03. Ora di Trinidad e Tobago — ma sono state precedute da un altro sordo tentativo [26] di pubblicità, questa volta con un palloncino rosso che vanta il viso del Colonnello Sanders che si erge sopra un gruppo di palloncini bianchi inerti:

[27]

Il secondo tentativo di pubblicità di KFC Trinidad e Tobago. Screenshot preso dalla pagina di Facebook [27] del brand prima che fosse rimosso.

Secondo l'utente di Facebook Michael Lee Poy, che ha commentato l'annuncio di Stag, si riduce ad intenti [28] — se un'azienda crede veramente nella causa, o sta semplicemente cercando di promuovere il suo marchio e vendere più prodotti sulle spalle dei movimenti sociali che hanno catturato l'immaginazione delle persone.

La rottura delle catene

Un'altra lampante mancanza arriva dal partito politico di opposizione United National Congress (UNC), che ha pubblicato un annuncio molto più simile a “All Lives Matter” [6]:

Screenshot dell'annuncio per l'Emancipation Day dello United National Congress, che è stato pubblicato sul quotidiano Express l'1 agosto 2020.

L’ utilizzo [29] di bambini prevalentemente di carnagione chiara e una foto della leader del partito sotto l'immagine di un paio di mani — che non sembrano nemmeno nere — che si liberano dalle catene, è riuscita solo a sottrarre il libero arbitrio dei neri e a banalizzare la loro sofferenza 186 anni dopo, proprio nel giorno dell'anniversario dell'abolizione della schiavitù.

‘Azione riparatrice’

Sulla scia di tali passi falsi, un consorzio che include l’ Emancipation Support Committee [30], il Kwame Ture Educational Institute, Rhodes Must Fall Caribbean [31], e la Coalizione degli Artisti di Trinidad e Tobago [32], chiede “discussioni sull'azione riparatrice” con Prestige Holdings Limited, la società che possiede il franchising locale KFC.

I gruppi non hanno ancora indicato se si rivolgeranno ad altre aziende o organizzazioni che hanno prodotto altrettanti annunci offensivi, ma hanno rilasciato una dichiarazione [33] sulle immagini di KFC, che hanno definito “razziste, dispregiative e sminuenti la lotta africana per la giustizia razziale, in particolare in termini di Black Power Revolution che celebra il suo 50° anniversario e dell'attuale movimento Black Lives Matter”:

This ad brings to light greater issues of the way that Africans are represented in media and how careless and flippant many media programmers are with African icons, legacy, and symbols. […]

The battle is to eliminate destructive and debased colonial stereotypes which repeatedly project our people as lazy, savage, evil, criminal, and ignorant. The battle is to ensure that Black dignity, Black heroes, heroism and even super-heroism become more commonplace in modern storytelling.

We cannot allow a major Caribbean corporate player to perpetuate demeaning images of African People at any time—and more so on a day that is sacred to us, when we pay homage to our ancestors whose sacrifice resulted in the freedoms we celebrate on Emancipation Day.

Questo annuncio porta alla luce questioni più importanti sul modo in cui gli africani sono rappresentati nei media e su quanto siano negligenti e superficiali molti programmatori di media con emblemi, eredità e simboli africani. […]

La battaglia è eliminare gli stereotipi coloniali distruttivi e degradanti che ripetutamente proiettano il nostro popolo come pigro, selvaggio, malvagio, criminale e ignorante. La battaglia è garantire che la dignità nera, gli eroi neri, l'eroismo e persino il super-eroismo nero diventino più comuni nella narrazione moderna.

Non possiamo permettere ad un importante figura aziendale dei Caraibi di perpetuare immagini umilianti del popolo africano in qualsiasi momento—e ancora di più in un giorno che per noi è sacro, quando rendiamo omaggio ai nostri antenati il cui sacrificio ha condotto alle libertà che celebriamo nell’ Emancipation Day.

L'impegno che sperano include “una componente di sensibilizzazione del settore pubblico, aziendale e pubblicitario […] per garantire che un errore così grave nella rappresentazione non venga ripetuto.”

Quando le organizzazioni provano a cavalcare l'onda di un movimento sociale, è meglio che sappiano quello che stanno facendo [34], perché i consumatori possono fiutare l'ipocrisia. È per questo che l'ormai famigerato annuncio [35] — in cui, offrendo una lattina di Pepsi ad un agente di polizia, Kendall Jenner attenua un teso confronto con i manifestanti — è stato deriso [36] dai manifestanti di Black Lives Matter.

Come ha spiegato [37] su Facebook la fotografa di Trinidad Maria Nunes:

We are still far from free of racism and the kind of thinking that views some human beings as more entitled, more valuable, more intelligent, more worthy, than other human beings based on skin colour, where you live, what work you do, your gender identity, what clothes you wear, and on and on. [Emancipation] is a day to remember that contemporary forms of slavery exist in the world today, that human beings are still being trafficked for profit, right here in our midst, and across the world. Today is very much a day of celebration, a day of remembrance, but also a day of reflection.

Siamo ancora lontani dall'essere liberi dal razzismo e dal tipo di pensiero che vede alcuni esseri umani come più legittimi, più preziosi, più intelligenti, più degni, di altri esseri umani in base al colore della pelle, a dove vivi, a che tipo di lavoro fai, alla tua identità di genere, a quali vestiti indossi, e molto altro ancora. [Emancipation] è un giorno per ricordare che le forme attuali di schiavitù esistono nel mondo di oggi, che gli esseri umani sono ancora oggetto di tratta a scopo di lucro, proprio qui in mezzo a noi e in tutto il mondo. Oggi è decisamente un giorno di festa, un giorno di memoria, ma anche un giorno di riflessione.

C'è una differenza tra prendere posizione su urgenti questioni sociali, e considerare tali questioni come niente più che un'opportunità di marketing.