- Global Voices in Italiano - https://it.globalvoices.org -

Gli afrocechi su visibilità, razzismo e la vita in Repubblica Ceca (Parte II)

Categorie: Europa centrale & orientale, Angola, Nigeria, Repubblica Ceca, Citizen Media, Diritti umani, Etnia, Migrazioni, Storia

La ballerina e cantante ceco-angolana Madalena João. Foto di Monika Šimíčková e usata con autorizzazione.

Invisibili per molto tempo, gli afrocechi, una delle comunità più piccole della Repubblica Ceca, stanno lentamente emergendo e dando voce alle loro idee in pubblico.

Questo articolo è il secondo di una serie in due parti che ha l'obbiettivo di mostrare le difficoltà dell'essere riconosciuti in un paese dell'Europa centrale. La prima parte può essere letta qui [1] [it].

Sebbene la Repubblica Ceca sia considerata un paese sicuro e pacifico, posizionandosi all'ottavo posto [2] [en] secondo l'Indice della Pace Globale (GPI) di Vision of Humanity, ci sono continui episodi documentati di razzismo, principalmente contro le comunità Rom, ma anche verso altre minoranze.

Il movimento Black Lives Matter (BLM) che è diventato globale ha avuto poca risonanza nel paese, infatti le manifestazioni hanno raccolto pochi partecipanti.

Un'eccezione degna di nota è stato l'attacco alla statua di Winston Churchill a Praga su cui sono state riportate delle parole con la vernice spray che lo definiscono razzista [en]:

A Praga una statua di Winston Churchill è stata imbrattata con dei graffiti, segnala @iROZHLAScz.

La ballerina e cantante ceco-angolana Madalena João. Foto di Lucie Baldé e usata con autorizzazione.

Madalena João, cittadina ceca di origini africane, ha condiviso le sue storie di razzismo con Global Voices [cs, come i link seguenti, salvo diversa indicazione]:

Dočetla jsem se, že Česká republika je ve světovém žebříčku na 8. místě v mírumilovnosti ve světě. Pokud je tomu opravdu tak, je to moc hezké hodnocení, i když se tomu někdy nechce věřit. Je fajn vnímat, že je zde v České republice nás víc, kteří jsme řekněme barevní, a konáme, tvoříme, zpíváme, rapujeme, píšeme, nebo se nějak prezentujeme. Myslím, že to místo tu máme, je to naše domovina, a chtěli bychom se zde cítit bezpečně.Přemýšlím spíš teď o synovi, u kterého jsem zažila dvě narážky. Pramení to vždy z domova, tak jak rodiče budou vést své děti.

Ho letto che la Repubblica Ceca occupa l'ottavo posto in una classifica mondiale delle nazioni più pacifiche. Se è davvero così, è una buon traguardo ma a volte è difficile crederci. È bello vedere che ci sono più persone dei nostri, di “persone di colore”, come veniamo chiamati, che lavorano, creano, cantano, fanno rap, scrivono, o sono in qualche modo visibili. Questa penso sia la nostra casa e vogliamo sentirci al sicuro. Sono più preoccupata per mio figlio, perché ha sperimentato commenti razzisti. Questo atteggiamento viene dalle famiglie e dipende da come i genitori crescono i loro figli.

Obonete Ubam. Immagine di Filip Noubel e usata con autorizzazione.

Obonete Ubam, che ha coniato [6] [it] il termine afroceco, ha una sua spiegazione per quella che descrive come una recrudescenza del razzismo nel suo paese natale:

Představa nebílého Čecha je pro českou společnost něčím příliš nezvyklým a mnohdy těžko stravitelným. Pořád jsme terče předsudků nebo antipatií. Souvisí to s odmítavým až nenávistným diskursem posledních let, který otevřela migrační krize. Tendence bránit se cizím vlivům poukazuje hlavně na naše malé národní sebevědomí: samostatnost byla naší zemi dlouho upírána a většina nositelů cizích vlivů, kteří k nám přicházeli, si spíš brousili zuby na naše území. Je tady i problém „skleněného stropu“. Začnete se sám sebe ptát, jak vysoko můžu vlastně dosáhnout než na něj narazím? Kde přesně je ten bod kariérního růstu, za který už nedojdu, protože panuje všeobecné přesvědčení, že bych jako ne-běloch neměl?

Možná jen žijeme v pro nás, nepříznivé době. Pokud nás totiž historie něčemu naučila, pak je to, že každý chvilku tahá pilku. Nejvýznamnější centra lidské civilizace se během staletí posouvají z kontinentu na kontinent. Jak Afrika, Asie tak i Arábie už kdysi pupkem světa byly. Dnes je to západní civilizace, jenže nic netrvá věčně.

Per la società ceca, accettare che una persona non bianca possa essere ceca è troppo insolito e spesso non è digeribile. Siamo ancora il bersaglio di stereotipi e antipatia. Questo è legato ai discorsi di non accettazione o di odio degli ultimi anni iniziati a causa della crisi dei migranti. La tendenza a resistere alle influenze straniere dimostra il nostro complesso di inferiorità come nazione: la nostra indipendenza è stata spesso negata e i portatori di elementi stranieri sono venuti qui per benefici personali.

Qui c'è il problema del “soffitto di vetro”. Inizi a chiederti: “Fino a dove posso arrivare prima di colpirlo? Dov'è esattamente questo punto nella tua carriera dove non potrai andare oltre, perché come persona non bianca, non dovresti?”.

Forse viviamo semplicemente in un'epoca che non ci è molto favorevole. Se c'è un insegnamento che possiamo trarre dalla storia, è che tutti attraversiamo degli alti e bassi. I centri più significativi della civiltà umana si sono spostati attraverso i secoli da un continente all'altro. L'Africa, l'Asia e l'Arabia sono state a un certo punto il centro del mondo. Oggi è la civiltà occidentale, ma nulla è eterno.

Secondo Martin Kříž, la causa del razzismo in Repubblica Ceca può essere in parte attribuita alla globalizzazione:

Fenoménu globalizace těží spíše progresivní městská omladina a podnikatelské vrstvy. Že se globální společnost čím dál více propojuje a do Čech se stěhují různí cizinci způsobuje pramalou radost lidem středního věku někde na Severní Moravě nebo v severních Čechách, pro které globalizace znamená často úbytek pracovních příležitostí a stres ze změny. Není pak divu že se projevují rasisticky nebo přesněji řečeno xenofobně.

La globalizzazione funziona bene soprattutto per i giovani di città e per il mondo degli affari. Il fatto che il mondo intero si stia integrando sempre di più e che sempre più stranieri si trasferiscano in Repubblica Ceca non porta alcuna gioia alle persone di mezza età provenienti da regioni ai margini del paese, perché dal loro punto di vista la globalizzazione è vista come la causa delle minori opportunità lavorative e dello stress dovuto al cambiamento. Non dovremmo quindi stupirci che esprimano razzismo o xenofobia.

Per la comunità rom, tuttavia, il movimento BLM offre un modo per far riaffiorare le discussioni sul razzismo anti-rom nell'attualità. Kříž continua:

Ve Spojených státech je z neoddiskutovatelné, že afroameričané mají často i přes  svoje vynaložené úsilí mnohem menší šance dosáhnout na kvalitní vzdělání a pracovní uplatnění. V české společnosti se přímo nabízí ke srovnání romská populace ale to je zcela jiný příběh.

Negli Stati Uniti è indiscutibile che gli afroamericani hanno spesso meno possibilità di ottenere una buona istruzione e un buon lavoro nonostante i loro sforzi. Nel contesto ceco, c'è un parallelismo con la comunità rom, ma questo è un caso piuttosto diverso.

N.B. Romea, una rivista online romena, tratta regolarmente la tematica BLM, e recentemente ha scritto [7] un articolo su una manifestazione BLM tenutasi a Praga il 16 giugno.