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In Turchia 2,5 milioni di studenti affrontano il test d'ingresso all'università nonostante l'epidemia di COVID-19

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Turchia, Arte & Cultura, Censorship, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica

Screenshot del video su YouTube [1] di una canzone di Mabel Matiz che include i versi al centro dell'attuale polemica attorno all'Esame degli Istituti di Istruzione Superiore (YKS): “Gözümün gördüğü, göğsümün bildiği ile bir değil” (“ciò che vedono i miei occhi non è ciò che sente il mio cuore”)

In Turchia, un Paese con oltre 83 milioni [2] [en] di abitanti, per entrare all'università è necessario superare un test d'ammissione, l'Esame degli Istituti di Istruzione Superiore, in turco Yükseköğretim Kurumları Sınavı (YKS). Quest'anno il questionario a risposta multipla si è svolto in presenza e ha visto la partecipazione di 2,5 milioni di persone, nonostante la pandemia di COVID-19.

Il 26 marzo il Consiglio dell'Istruzione Superiore [3] [en] aveva annunciato che le date per l'YKS sarebbero state il 25 e il 26 luglio [4] [en]. Il 4 maggio il presidente turco Recep Erdoğan aveva invece fissato il test al 27 e 28 giugno [4] [en].

I cambiamenti e le incertezze legate alla pandemia di COVID-19 hanno scatenato innumerevoli discussioni nella società turca e sui social media: in che modo le modifiche della data d'esame avrebbero influito sulla psiche degli studenti, dato il livello di stress associato all'YKS per il quale i candidati si preparano per mesi? E come applicare e rispettare le misure di prevenzione da contagio COVID-19 (distanziamento sociale, misurazione della temperatura, uso delle mascherine) con un assembramento di 2,5 milioni di persone?

Nel 2019 [5] [tr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] il 74,16% dei candidati aveva superato la prima parte dell'YKS e solo il 39,4% era riuscito a passare anche la seconda parte dell'esame.

La Turchia ha registrato il suo primo caso confermato di COVID-19 l'11 marzo [6] e fino al 15 luglio circa 5500 persone sono morte a causa del virus [7], mentre si sono verificati oltre 200.000 casi confermati di contagi nel Paese. Il 1° luglio [8] il governo ha applicato le misure speciali per la normalizzazione: le attività come ristoranti, bar, cinema e sale per matrimoni, rimaste chiuse per circa tre mesi, hanno riaperto con restrizioni che impongono ai clienti il distanziamento sociale, l'uso delle mascherine e la misurazione della temperatura.

Sebbene gli studenti e i partiti di opposizione avessero chiesto un ulteriore rinvio [9] dell'YKS, il governo ha portato avanti i suoi piani: alla fine di giugno 2,5 milioni di studenti hanno svolto l'esame.

Come si può vedere nel seguente tweet, le preoccupazioni per il rispetto del distanziamento sociale in tale contesto si sono rivelate legittime:

Nonostante tutti gli avvertimenti, l'YKS si fa, con 2,5 milioni di studenti: addio distanziamento sociale.

Una nuova polemica sull'YKS: la moralità

Il COVID-19 non rappresenta l'unico dibattito che ruota attorno all'YKS del 2020. A inizio giugno è scoppiata una discussione ancora più accesa in merito al testo selezionato per l'esame di lingua turca. Una delle domande faceva infatti riferimento alla canzone ‘Fırtınadayım’ (“Sono nella tempesta”) del cantante pop Mabel Matiz [13] [en], membro della comunità LGBTQ+:

La domanda sul significato dei versi “Gözümün gördüğü, göğsümün bildiği ile bir değil” (che possono essere tradotti con “ciò che vedono i miei occhi non è ciò che sente il mio cuore”) ha lasciato il segno sui social media per via della popolarità di Mabel tra i giovani (alcuni suoi video hanno [14] 50 milioni di visualizzazioni) e del suo orientamento sessuale.

In seguito alle polemiche su Twitter, Halis Aygün, presidente del Centro per la valutazione, la selezione e il collocamento (ÖSYM), l'ente governativo che si occupa della preparazione dell'esame, ha rilasciato un'intervista [15] al quotidiano conservatore di estrema destra Yeni Akit, in cui ha dichiarato che avrebbero indagato sulla questione e che i responsabili dell'inserimento del testo sarebbero stati arrestati [en]:

The 2020 YKS was completed safely and successfully in 188 exam centers in three sessions with the participation of approximately two and a half million candidates. The question pool is created with the participation of thousands of academicians from different universities of our country. The sensitivity of the management of our institution about our national, moral values and social value judgments is clear. An investigation has been launched into the content of the relevant question in the Turkish area of the 2020 YKS's TYT [this refers to one portion of the YKS exam] session. The members of staff responsible will be discharged from the process of question preparation.

L'YKS del 2020 si è svolto con successo e in tutta sicurezza all'interno di 188 sedi di esame in tre sessioni, con la partecipazione di circa due milioni e mezzo di candidati. Le domande vengono create con la collaborazione di migliaia di accademici di diverse università del nostro Paese. La sensibilità dell'amministrazione del nostro istituto sui nostri valori nazionali, morali e sociali è chiara. È stata avviata un'indagine sul contenuto della relativa domanda nella parte di lingua turca della sessione TYT [si riferisce a una parte dell'esame YKS] dell'YKS del 2020. I membri responsabili del personale saranno congedati dal processo di preparazione delle domande.

Per alcuni utenti di Twitter tali misure non sarebbero sufficienti:

[In alto]  Il presidente dell'ÖSYM ha parlato per la prima volta dopo l'esame! 
“È stata avviata un'indagine sul contenuto della relativa domanda. I responsabili saranno rimossi dal processo di preparazione delle domande.”

[In basso] Non basta, anche il presidente negligente deve essere rimosso dal processo gestionale così questa storia finisce una volta per tutte.

Anche le fasce conservatrici della società mettono in dubbio le intenzioni dietro la scelta della domanda:

Nell'esame #YKS2020 di oggi, non potevate trovare qualcun altro da mostrare come esempio agli studenti invece che Mabel Matiz, gay e sostenitore dei diritti LGBT (quello con la bandiera che dice ‘siamo froci’)? Cosa state cercando di fare?

Ma l'opinione pubblica rimane in gran parte divisa, poiché altri utenti di Twitter sottolineano invece il successo e la popolarità di Mabel Matiz:

Cari membri della commissione d'indagine, vi consiglio di guardare i video di Mabel Matiz. Sono anni che non abbiamo artisti che abbracciano in questo modo la nostra cultura. Per questo #mabelmatiz è il tesoro della nostra terra. È un “artista” unico.

Questa utente pone l'accento sul fatto che, concentrandosi su un cantante gay, i politici evitano di parlare dei problemi veri:

Nessuno apre bocca sugli stupratori, eppure la domanda su Mabel Matiz diventa oggetto di un'indagine.

E un'altra conclude:

Parlate di “nostri valori sociali”, ma Mabel Matiz è l'artista che rispecchia al meglio la nostra cultura. Quindi l'indagine dovrebbero farla su quelli che insultano Mabel Matiz e che lo discriminano #MabelMatiznonèsolo

La risposta di Mabel Matiz alla polemica

Il 3 luglio, quando la discussione si è fatta più accesa, Matiz ha finalmente rotto il silenzio: 

Ciao :) Mi ha fatto molto piacere che la mia musica fosse tra gli argomenti di un esame così importante. Ora sono stupito di come i miei valori personali siano diventati un argomento dello stesso esame. Guardate ciò per cui sono stato messo alla prova, mentre stanno per mettermi il logo dell'indicazione geografica accanto al nome. Beh, ve l'avevo detto che gli esami della vita non finiscono mai :) È appena partita un'indagine. Ho letto i vostri bellissimi messaggi di solidarietà. So ciò che voglio dire con la mia musica, sento che voi mi capite e ora mi sento ancora più forte. Continuerò a fare la mia musica, a raccontare storie e a far parte di questo Paese.
Ci vediamo in un altro esame…

Matiz è ancora molto popolare: appena un giorno dopo le dichiarazioni di Aygun, ha ricevuto due premi in un concorso basato sul voto popolare. Ha vinto in due categorie, ‘Miglior videoclip’ [32] e ‘Miglior cantante maschile’ alla 46° edizione dei Pantene Golden Butterfly Awards [33]. Questo sembrerebbe indicare che un numero molto elevato di persone lo sostiene contro l'omofobia espressa dal governo e dai cittadini conservatori.

Il 5 luglio Mabel Matiz ha nuovamente scritto su Twitter:

Ho ricevuto i premi come “Miglior artista maschile” e per “Miglior videoclip” alla 46^ edizione dei Golden Butterfly Awards e sono felicissimo! Grazie a tutti i miei cari ascoltatori! Vorrei ringraziare anche il regista Erhan Arık e la direttrice della fotografia Meryem Yavuz che sono stati preziosissimi per la realizzazione del video [della mia canzone] “I Have a Red in My Wipe”. [14]