La costruzione del primo tempio induista a Islamabad incontra opposizioni

Umarkot Shiv Mandir a Umarkot nel Sindh, in Pakistan. Immagine da Wikipedia di Harish Chander, CC BY-SA 4.0.

Il 24 giugno, il Segretario Parlamentare per i Diritti Umani pakistano Lal Chand Malhi ha presieduto la cerimonia di posa della prima pietra [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] del primo tempio induista di Islamabad. Tuttavia, una volta iniziata la costruzione, la cinta muraria è stata vandalizzata da islamici [it] e un gruppo di esponenti ecclesiastici ha presentato istanza contro il tempio.

La condanna da parte dei gruppi religiosi

Degli stimati 221 milioni di abitanti del Pakistan, oltre il 96% [it] sono musulmani e circa l’1,85% sono induisti, sebbene il Consiglio indù del Pakistan ritenga che quest'ultimo numero sia molto più elevato.

Secondo l'Evacuee Trust Property Board del governo pakistano, nel Paese ci sono approssimativamente 1300 templi, di cui solo 30 ritenuti attualmente funzionanti. La costruzione di questo nuovo tempio intende offrire ai quasi 3000 membri della comunità induista di Islamabad un luogo per celebrare cerimonie religiose, matrimoni, riti funebri ed effettuare cremazioni.

Alla fine di giugno, il Primo Ministro pakistano Imran Khan ha approvato una sovvenzione di 100 milioni di rupie (598.000 dollari) per la costruzione del tempio Shri Krishna Mandir. La decisione di costruire il tempio a Islamabad ha suscitato forti reazioni. Pur essendo un partner di coalizione del governo, lo speaker dell’Assemblea del Punjab Chaudhry Pervaiz Elahi si è opposto alla decisione. La Jamia Ashrafia, una delle principali istituzioni educative religiose del Lahore, ha rilasciato una dichiarazione in cui definiva la costruzione “anti-islamica” ed emanava una fatwa [it] (decreto religioso) contro di essa. Mufti Muhammad Taqi Usmani, un esperto di giurisprudenza islamica, ha aggiunto che la questione non riguardava tanto la costruzione del tempio in sé, quanto chi la stesse finanziando.

La Capital Development Authority (CDA) di Islamabad ha interrotto la costruzione il 4 luglio 2020, adducendo il motivo al fatto che, al pari del progetto di costruzione, anche il design dovrebbe essere approvato. Nel contempo, un gruppo di fondamentalisti islamici ha vandalizzato la cinta muraria del tempio, intonato slogan religiosi e recitato l’Azan (la chiamata ai fedeli) sul suolo del tempio.

La cinta muraria del Tempio è stata distrutta e ora sul posto c'è un uomo che sta dicendo l'Azan.
Questo non ha niente a che vedere con la scusa delle tasse ecc. Questa è intolleranza verso gli induisti.
Date agli altri quello che chiedete per voi stessi!
L'Islam predica la tolleranza.

La Corte Suprema di Islamabad ha revocato le istanze avanzate da un gruppo di ecclesiastici musulmani e ha rimesso la questione al Consiglio dell'ideologia islamica (CII), un organismo costituzionale istituito nel 1962 che funge da guida per lo Stato su come governare la nazione in linea con le ingiunzioni del Sacro Corano e della Sharia. Lo Stato fa riferimento al CII quando necessita di consigli legali sulle questioni islamiche.

Anche il Ministro per gli Affari Religiosi ha chiesto consulenza al CII riguardo allo stanziamento di fondi dei contribuenti musulmani per la costruzione del tempio. Il Presidente del CII Qibla Ayaz ha confermato di aver ricevuto la lettera del Ministro e l'ha inoltrata al dipartimento di ricerca del Consiglio per un giudizio. La costruzione del tempio potrà iniziare soltanto qualora il CII si pronunci favorevolmente.

Sostegno alla costruzione del tempio

Il Ministro per gli Affari Religiosi e l'Armonia Interreligiosa Noor-ul-Haq Qadri ha twittato a sostegno della costruzione del tempio [ur]:

In base alla storia islamica, all'educazione e alla Costituzione pakistana, tutte le minoranze godono di libertà di culto e di tutela da parte dello Stato. Il Primo Ministro Imran Khan non le tratterà come l'India ha fatto finora con le minoranze.

In un'intervista telefonica, Lal Chand Malhi, il membro dell'Assemblea Nazionale che aveva presieduto la cerimonia di posa della prima pietra del tempio, ha fatto eco a questo sentimento:

According to the constitution of Pakistan and the law of the land nothing can stop us from constructing the temple. The only issue at the moment is if it can be made from public money or not for which an application has been sent to CII. But if the response is in negative we will still construct it after collecting  funds.

Secondo la Costituzione pakistana e la legge dello Stato non c'è niente che possa impedirci di costruire il tempio. Al momento, l'unico problema è se questo possa essere fatto o meno con il denaro pubblico, e a questo riguardo è stata inviata una domanda al CII. In caso di risposta negativa, lo costruiremo comunque dopo aver raccolto i fondi.

Stando a quanto sostiene l'erudito religioso Javed Ahmed Ghamidi, siccome tutti i pakistani pagano le tasse e lo Stato costruisce le moschee con il denaro pubblico, il governo dovrebbe essere libero di usare i fondi pubblici anche per costruire i luoghi di culto delle altre religioni.

Il pensiero di Javed Ahmed Ghamdi sulla costruzione del tempo induista a Islamabad. Qui, riconosce il principio laico di uno Stato-nazione laico, anziché promuovere una repubblica islamica.

Il membro del partito d'opposizione Lega Musulmana del Pakistan di Nawaz Sharif Khawaja Asif si è rivolto all'Assemblea Nazionale ribadendo i cardini della Costituzione pakistana, specialmente il principio secondo cui la parità dei diritti vale per “tutti i cittadini senza distinzioni di casta, credo o religione”.

Il Consiglio Ulema pakistano ha criticato chi complica la questione e ha esteso il proprio sostegno alla costruzione del tempio in considerazione della chiarezza della Costituzione pakistana riguardo ai diritti dei musulmani e dei non musulmani che vivono nel Paese.

Reazioni sui social media

I social media sono in fermento dal giorno in cui il Primo Ministro ha dato la sua approvazione alla costruzione del tempio. La decisione è stata lodata da molti, ma i gruppi religiosi si sono dichiarati contrari e alcuni hanno persino minacciato di morte i membri della comunità induista. L'hashtag #MandirTauBanega (#IlTempioVerràCostruito) è diventato trend topic.

La costruzione del primo tempio induista a Islamabad è un passo gradito e lodevole compiuto dal nostro governo. Il Pakistan appartiene in egual misura a tutti i cittadini, indipendentemente da quale sia la loro casta, il loro credo, la loro etnia o la loro fede.

Un canale di informazione privato ha condotto una vera e propria campagna contro la costruzione del tempio, e quando la costruzione è stata interrotta ha pubblicato un articolo in cui si diceva fiero della propria vittoria.

È disgustoso e vergognoso che @92newschannel stia definendo il fatto che il CDA ha interrotto la costruzione di un #tempio #induista a #Islamabad la “sua” vittoria. #Vergogna92News per aver sostenuto e promosso l'intolleranza. Questo è il Pakistan di Jinnah, non il Pakistan dei mullah.

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