ONG di Trinidad e Tobago afferma che il trattamento delle donne sarà elemento chiave nelle prossime elezioni

“Il dito che ha votato”; foto di Georgia Popplewell su Flickr, CC BY-NC-ND 2.0.

In Trinidad e Tobago, le elezioni generali si terranno il 10 agosto [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] e per quanto la campagna elettorale al tempo della COVID-19 abbia spinto alcuni elettori a chiedere un certo ingegno, la sostanza dei messaggi è stata, per la maggior parte, più o meno la stessa.

L'associazione no-profit Womantra, che educa e spinge per riforme politiche che riguardino i problemi dei diritti delle donne e la giustizia di genere, ha rilasciato un comunicato sul patriarcato — l'ennesima fonte di insoddisfazione durante le elezioni:

All candidates seeking public office should be meticulously screened, not only for portfolio and party compatibility but also for biases that impact their ability to serve the national community. Sexism is among these biases and one of the most dangerous. […] the words and actions of our politicians have been well documented by local media, the legacy of which informs what is deemed acceptable behaviour for those in authority and continues to haunt us today. In the midst of the 2020 general election campaign, it is clear that this problem persists.

Tutti i candidati a posizioni pubbliche dovrebbero essere controllati, non solo in cerca di compatibilità di partito e di curriculum, ma anche di preconcetti che hanno un impatto sulla loro capacità di servire la comunità nazionale. Il sessismo è fra questi pregiudizi ed è uno dei più pericolosi. […] le parole e le azioni dei nostri politici sono state ben documentate dai media locali, la cui eredità è alla base di ciò che è considerato un comportamento accettabile per le autorità e continua a perseguitarci oggi. Nel mezzo della campagna per le elezioni generali del 2020, è chiaro che questo problema persiste.

Il comunicato identifica determinate questioni che il gruppo ha ritenuto problematiche, comprese le candidature di un politico che attualmente sta affrontando accuse di violenza sessuale, di un altro che è “stato accusato online di molestie sessuali” e di un terzo, contro il quale è stata emessa un'ordinanza restrittiva provvisoria a favore di una partner precedente.

Nessun giudizio è stato ancora emesso sull'accusa di stupro, nessuna imputazione formale è stata mossa contro il candidato accusato di molestie sessuali e l'ordinanza restrittiva contro il terzo candidato è scaduta il 23 luglio, data subito dopo la quale si sarebbe dovuto presentare in tribunale in riferimento alla questione.

Womantra le ha descritte come “esempi di una narrativa estremamente misogina”:

We note that these problems are wide reaching and that aspiring Members of Parliament from at least 3 political parties have come under scrutiny, underscoring the need for urgent and collective attention to end violence against women in politics.

“Registriamo che questi problemi sono di larga portata e che aspiranti membri del Parlamento di almeno tre partiti politici sono finiti sotto esame, evidenziando il bisogno di un'attenzione urgente e collettiva per porre fine alla violenza contro le donne presente nella politica”.

A questa posizione ha fatto eco Gabrielle Hosein, professoressa all'Institute for Gender and Development Studies dell'University of the West Indies (UWI), che ha rilevato che le lotte per la democrazia sono “sempre intrecciate” con quelle di genere e della sessualità e ha condannato questa “persistente tolleranza per la violenza di genere e sessuale, che non sono ancora considerate così ripugnanti da impedire agli uomini di avere legittimizzazione politica”:

If nothing else, understand young women’s fear that these could be the men who hold power over them and to whom they must pay respect, like those abusive uncles who somehow retain their place and authority in the family.

“Se non altro, comprendete la paura delle giovani donne che questi potrebbero essere gli uomini che esercitano potere su di esse e verso i quali devono mostrare rispetto, come quegli zii violenti che per qualche motivo hanno mantenuto il proprio posto e autorità nella famiglia”.

Pertanto, Womantra ha invocato emendamenti nella costituzione di Trinidad e Tobago che prevedano che “persone condannate per qualunque tipo di reato che coinvolga la molestia o la violenza sessuale vengano escluse dalla possibilità di essere elette o nominate membri del Senato e/o della Camera dei Rappresentanti”.

Un altro problema chiave emerso è quello del linguaggio, con la richiesta che l'opuscolo sul linguaggio parlamentare sia aggiornato per “rimproverare l'uso di affermazioni, commenti o parole sessiste”:

Borrowing from the 2020 Council of Europe (COE) report, we echo the call for our Parliamentarians to take a strong stand against sexist attacks targeting women and to introduce or revise codes of conduct explicitly prohibiting sexist behaviour and speech in their assemblies. The COE Report also recommends that States be vigilant during election periods with regard to sexist attacks against women and to monitor candidate nomination procedures for inequalities.

“Prendendo in prestito le parole del Rapporto 2020 del Consiglio d'Europa [it], ripetiamo l'appello ai nostri Parlamentari di prendere una posizione forte contro gli attacchi sessisti rivolti alle donne e a introdurre o rivedere codici di condotta che proibiscano esplicitamente comportamento e linguaggio sessista nelle loro assemblee. Il Rapporto raccomanda anche agli Stati di essere vigili durante le campagne elettorali, con riferimento agli attacchi sessisti contro le donne e di monitorare eventuali disparità nelle procedure di nomina dei candidati”.

Womantra ha anche riconosciuto il ruolo decisivo giocato dal Servizio di Polizia di Trinidad e Tobago (TTPS) nel prendere “seriamente tutte le accuse mosse contro ufficiali politici o aspiranti rappresentanti e nell'iniziare prontamente le indagini, in particolare in vista delle prossime elezioni del 10 agosto”.

Una menzione speciale è andata al revenge porn, le indagini sul quale ricadono sotto la giurisdizione dell’Unità sul Crimine Informatico del TTPS:

We stand in solidarity with women candidates who have been the victims of such attacks and firmly denounce the claims that victims of revenge porn should be barred from public office. Such a position is difficult to reconcile with the recent amendments to the Domestic Violence Act, which expand the definition of emotional or psychological abuse to include unwelcome or intimidatory contact through electronic means.

“Siamo solidali con le candidate che sono state vittime di tali attacchi e condanniamo fermamente le richieste di escludere le vittime di revenge porn dalle cariche pubbliche. È difficile conciliare una tale posizione con i recenti emendamenti alla Legge sulla Violenza Domestica, che amplia la definizione di abuso emotivo e psicologico per includere contatti indesiderati o intimidatori attraverso i mezzi elettronici”.

Citando il caso di una giovane candidata politica Nabila Greene, che si dice essere apparsa in un video in cui un uomo senza volto la ricopre di soldi, Hosein ha osservato che “il genere e la sessualità diventano spesso armi durante le campagne elettorali”. Nonostante un ventinovenne sia stato accusato di molestie e tentata estorsione ai danni di Greene, Hosein ha sostenuto che “in realtà è irrilevante che cosa le donne […] facciano in rapporti privati, legali e consensuali”:

Undermining women’s aspirations for political leadership, through breaking their trust and violating their privacy, is a deliberate containment of their democratic participation. And, it works. It’s one disturbing reason why there are fewer women in political leadership today.

“Minare le aspirazioni delle donne alla leadership politica, tradendo la loro fiducia e violando la loro privacy, è un controllo deliberato della loro partecipazione democratica. E funziona. È una inquietante ragione per cui oggi ci sono poche donne nella leadership politica”.

Per Womantra, si è trattato di una questione di controllo:

Perpetrators in positions of power not only silence victims but are granted access to further perpetuate their power and control over those they are charged with protecting. If violence against women is allowed to run rampant at the House of Representatives, how can gender equality be achieved in the lower rungs of the public service, the corporate sector, and within the home? We cannot and must not allow persons who commit crimes and devalue women, in words or in deeds, to have access to the seat of power in this country. Violence against women cannot be business as usual […]

“I colpevoli in posizioni di potere non solo mettono a tacere le vittime, ma hanno la possibilità di perpetuare ulteriormente il proprio potere e controllo su coloro che hanno il compito di proteggere. Se si permette alla violenza contro le donne di dilagare alla Camera dei Rappresentanti, come si può ottenere l'uguaglianza di genere nei livelli inferiori del servizio pubblico, nel settore delle imprese e dentro le mura domestiche? Non possiamo e non dobbiamo permettere alle persone che commettono crimini e sminuiscono le donne, con parole o fatti, di avere accesso alle posizioni di potere in questo paese. La violenza contro le donne non può essere la solita routine […]”.

Otto altre organizzazioni della società civile hanno appoggiato il comunicato, incluse Conflict Women, che sostiene finanziariamente le persone sopravvissute a violenze domestiche e sessuali, e il Caribbean Male Action Network, che include uomini e ragazzi nella lotta per l'uguaglianza di genere.

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