Attivisti thailandesi accampati in protesta condividono speranze e desideri

Le persone hanno cominciato a stendersi mentre il discorso continuava a Sanam Luang, sera del 19 settembre. Foto e didascalia di Prachatai.

Questo articolo [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] di Yiamyut Sutthichaya è preso da Prachatai, un sito di news indipendente thailandese, modificato e ripubblicato da Global Voices come parte di un accordo di condivisione dei contenuti. *Alcuni nomi sono stati cambiati per proteggere l'identità degli intervistati.

Il 19 settembre un'enorme protesta ha portato migliaia di persone a Bangkok per chiedere riforme e la stesura di una nuova costituzione. Le proteste della giornata si sono trascinate fino a sera, con i manifestanti che si accampavano per dormire all'Università Thammasat (TU) di Bangkok e nell'adiacente campo di Sanam Luang [it]

È stata la più grande protesta notturna dal colpo di Stato del 2014 e ha permesso a persone di altre parti del Paese di partecipare a un evento politico rimanendo sul luogo delle proteste.

Intorno alle 8:30 di sera, nell'università si potevano vedere persone in fila per i bagni, altre lavarsi i denti tra i cespugli. Alcune erano già addormentate, per prepararsi alla marcia del giorno dopo.

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21.30

La dimostrazione #19 Settembre restituire il potere al popolo, che si è ora spostata da un lato all'altro della strada, dall'Università Thammasat a Sanam Luang, è ancora in corso, con attivisti come Sirawith Serithiwat e il gruppo Bad Student (‘Cattivo studente’) che danno discorsi sul palco principale.  #cosa sta succedendo in Thailandia

Jane*, 33 anni, un'operaia di fabbrica dalla città nordorientale di Khon Kaen, ha viaggiato a Bangkok con i suoi amici per unirsi alla protesta. Mentre preparava il suo giaciglio sul marciapiede di fronte all'edificio delle attività, Jane ha spiegato la ragione per cui dormiva sul luogo della protesta.

To save money, I came here with full support. As I told you, brother, the economy is not good lately. There is no OT (overtime).

Per risparmiare soldi, sono venuta qui [per offrire] pieno sostegno. Come ti dicevo, fratello, l'economia non va bene ultimamente. Non ci sono straordinari.

Non le piace l'attuale governo così come l'economia, il costo della vita e tante altre cose che non sono cambiate per il meglio. La pandemia di COVID-19 ha anche minacciato la sua fonte di reddito, in quanto la fabbrica ha proibito gli straordinari che di solito costituiscono un'entrata aggiuntiva su cui gli operai thailandesi dipendono per migliorare la loro qualità di vita. Jane vuole che il governo si dimetta.

Dall'altra parte del campo di calcio dove si trova Jane c'è la facoltà di economia della TU (TBS) dove decine di persone si erano fermate a dormire.

Gli effetti personali di Jane per trascorrere la notte. Foto e didascalia di Prachatai. Usata dietro autorizzazione.

“Vogliamo la democrazia” ci ha detto Phawat Hiranphon, un commerciante dalla provincia centrale di Samut Prakan [it] che ha deciso di passare la notte con degli amici ai piedi dell'edificio della TBS dopo aver scoperto che gli hotel nelle vicinanze erano al completo.

Phawat ha cominciato a partecipare alle proteste politiche a luglio. Ci ha raccontato che in passato odiava le proteste perché gli sembravano atti di forza o giustizia popolare. La vera democrazia dovrebbe essere implementata tramite elezioni. Ma ha cambiato idea vedendo le azioni penali unilaterali contro coloro che si oppongono al governo, inclusi gli studenti.

Jay* si è unito alla conversazione. Partecipando alle proteste, Jay spera che che il popolo thailandese potrà avere un governo migliore dove la monarchia è regolata da principi democratici, come proposto nelle 10 richieste fatte dagli studenti. Jay vuole anche mettere fine alle sparizioni forzate.

Anche Nathakan Kamkaeo, laureata in Inghilterra, ha passato la notte alla TU a causa degli hotel al completo. Ci ha detto di volere che la monarchia sia regolata da un quadro normativo senza influenze politiche.

La notte all'aperto non è stata comoda. Phawat e i suoi amici si sono lamentati dei bagni inadeguati e di lungaggini burocratiche discutibili, come il dover aspettare il permesso della polizia per aprire i bagni pubblici portatili, ma spera che ne valga la pena.

We want our difficulties to end in our generation. Nobody will have difficulties like us again. If they are not in trouble, they won’t have to come and protest, will they?

Vogliamo che le nostre difficoltà finiscano nella nostra generazione. Nessuno avrà mai più difficoltà come le nostre. Se non avranno problemi, non dovranno venire qui a protestare, giusto?

Phawat e il suo giaciglio. Foto e didascalia di Prachatai. Usata dietro autorizzazione.

Il vecchio manifestante e la vecchia battaglia

Durante l'intervista a Phawat e i suoi amici, Saritphon Yotphayung, un 74enne ex studente della TU, si è fermato per condividere la sua esperienza politica degli anni tra il 1973 e il 1976.

I studied at the TU Law faculty in 1965, I went to the march [in October 1973]. I did not want my grandchildren to live like that. I thought it must end in our generation.

Studiavo alla facoltà di legge della TU nel 1965, andai alla marcia [dell'ottobre 1973]. Non volevo che i miei nipoti dovessero vivere così. Pensavo che dovesse finire nella nostra generazione.

Saritphon ha raccontato che la protesta del 1973 voleva solo democrazia, una costituzione, elezioni e la destituzione dei tre dittatori (il feldmaresciallo Thanom [it], il colonnello Narong Kittikachorn e il feldmaresciallo Praphas Charusathien).

La protesta del 1973 ebbe successo ma servì solo da preludio al massacro dell'ottobre 1976 [it] quando popolo e studenti furono massacrati dopo aver organizzato delle proteste contro il ritorno di Thanom in Thailandia in veste di monaco. Il movimento all'epoca fu falsamente descritto dalla società e dai media conservatori e realisti come un movimento comunista e anti-monarchico.

Quell'anno Saritphon lavorava al Ministero della Giustizia, in precedenza collocato vicino Sanam Luang,  dove vedeva persone uccise e impiccate. Realizzò che i dittatori, cacciati e poi riaccolti, stavano spingendo le persone a uccidersi tra di loro.

Anche lui condivide lo stesso desiderio dei giovani di cambiare la politica thailandese per il meglio.

Meeting the kids in this generation again, I don’t want them to be 74 and still having to come and sit like this again. I want it to end already.

Incontrando i ragazzi di questa generazione, non voglio che arrivino a 74 anni e che debbano ancora venire a sedersi qua così [per protestare]. Voglio che finisca.

Creature della notte

I volontari sono stati responsabili di monitorare la sicurezza durante la protesta. Piyarat Chongthep, ex attivista politico e candidato parlamentare per il partito d'opposizione Partito del Futuro Nuovo [it], era il responsabile di un gruppo di 270 volontari che monitoravano la situazione fuori dalla TU. I volontari erano riconoscibili per le fasce blu al braccio.

Piyarat organizza i volontari dalla protesta del 18 agosto davanti al Monumento alla Democrazia. Essi sono responsabili per l'ordine pubblico alle proteste e la gestione del traffico e si assicurano che i manifestanti non portino armi alle proteste controllando i loro effetti personali.

Da una parte i volontari hanno lavorato insieme alla polizia per supervisionare la sicurezza pubblica e dall'altra devono anche stare in guardia contro le violenze da parte della polizia. La notte i volontari erano divisi in tre turni, monitorando a rotazione la sicurezza e le mosse della polizia antisommossa.

I volontari del servizio d'ordine erano divisi in due gruppi, indipendenti l'uno dall'altro. Quello di Piyarat monitorava la situazione fuori dalla TU, mentre un gruppo di studenti dell'università controllava la situazione all'interno.

Prachatai non è riuscita a intervistare il leader del gruppo della TU, ma i volontari hanno detto che il loro lavoro sostanzialmente consisteva nel tenere la situazione sotto controllo, monitorando i veicoli che entravano, pattugliando il perimetro e prendendosi cura dei manifestanti che dormivano all'interno dell'università.

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