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La Marvel incontra gli Orisha: un artista brasiliano sta traformando le divinità africane in supereroi

Categorie: America Latina, Brasile, Arte & Cultura, Citizen Media, Etnia, Good News, Religione

Oxalá, il creatore dell'universo, realizzato dall'artista Hugo Canuto. Pubblicato su autorizzazione.

Pensate agli Avengers, la serie di fumetti pubblicata dalla Marvel riguardo un variegato gruppo di supereroi che si uniscono per proteggere il mondo dalle forze del male. Ora, immaginate se negli anni '60, i creatori Jack Kirby e Stan Lee avessero trovato l'ispirazione per gli Avengers nella mitologia Yoruba. Invece di Iron Man avremmo avuto il guerriero Oxaguiã. Al posto del dio norreno biondo e dagli occhi azzurri Thor ci sarebbe stato l'altrettanto forte ma nero Xangô, signore della giustizia — che guarda caso brandisce un martello. Ant-man, con la capacità di comandare gli insetti, lascia spazio a Ossain, che in cambio è il re della foresta, lo stregone e il conoscitore dei segreti delle piante. E chi è Capitan America in confronto a Ogum e la sua spada, sempre assetata di guerra?

Tutto questo è quello che aveva in mente il trentenne artista brasiliano Hugo Canuto [1] [pt, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] quando nell'agosto del 2016 ha reimmaginato la copertina del classico numero #4 degli Avengers, sostituendo tutti i famosi personaggi con Orisha (pronunciato Orixás in portoghese), le divinità delle moderne religioni Afro-Brasiliane che fanno risalire le proprie origini alla Nigeria e al Benin. Hugo è da tutta la vita un fan Marvel, di fumetti e anche nativo di Salvador, patria di una delle popolazioni Afro-Brasiliane più grandi del paese.

Ha chiamato il titolo del suo spin-off “The Orixás,” mischiando Portoghese ed Inglese di proposito, dice. E il giorno dopo il giorno che Jack Kirby avrebbe compiuto 99 anni se fosse ancora vivo, ha postato il suo omaggio su Facebook.

Dopo aver ricevuto riscontri positivi dai suoi amici (full disclosure: sono personalmente amico di Hugo), ha presto creato un'altra copertina per il fumetto The Orixás, questa volta con protagonista il dio Xangô.

Il progetto è iniziato quando Canuto ha ricreato la classica copertina del fumetto Avengers con gli Orisha come supereroi. Immagine di Hugo Canuto, pubblicata su autorizzazione.

É stato un successone. In molti mi hanno contattato per complimentarsi dell'idea di aver portato quei personaggi nell'universo fumettistico,” Hugo ha detto a Global Voices. A novembre, ha deciso di tentare la fortuna su Crowfunding [2], sperando di raccogliere 12.000 reais brasiliani (4000 dollari) per produrre due fumetti di una serie intitolata “Tales of Òrun Àiyé” – che significa paradiso e terra a Yoruba.

L'idea di un mash-up tra l'estetica pop dei fumetti americani e i miti religiosi dell'Africa era incredibilmente popolare, ed entro una settimana l'obiettivo della raccolta era raggiunto. Con più soldi del previsto, Hugo, un laureato in architettura che aveva lasciato un lavoro nel settore pubblico nel 2015 per inseguire la sua passione per i fumetti, ha dovuto pensare in breve tempo a modi per espandere il suo progetto. Ha invitato due esperti professionisti dei fumetti, Marcelo Kina e Pedro Minho, per aiutarlo nella produzione. La squadra ha quindi migliorato la qualità del materiale, il numero di pagine e i tocchi finali, così come impostare ricompense migliori per i sostenitori.

Ad oggi, la campagna ha raccolto più di 40.000 reais (12.000 dollari). Mentre i poster, ognuno con un diverso Orisha, vengono venduti costantemente [3], i soldi finanzieranno una prima stampa di due fumetti da 90 pagine, ognuno con una diversa storia ispirata dall'Itan – la raccolta di miti, storie e canzoni riguardo gli Orisha.

Secondo Hugo, tutto sarà pubblicato indipendentemente, senza nessun editore fisso coinvolto per ora..

Gli Avengers, ma da Bahia

Il Brasile era al centro della rotta transatlantica degli schiavi gestita dai portoghesi, sia prima che dopo l'indipendenza del Brasile nel 1822. Bahia, dove i coloni portoghesi si stabilirono per primi nel 1500, ha ricevuto da sola più di 1,3 milioni di schiavi, provenienti principalmente dall'Ovest dell'Africa centrale e dal Golfo del Benin.

I loro rituali e il loro credo sono sopravvissuti per 300 anni di lavori forzati ed estrema violenza. Questi credi ora si manifestano tramite le odierne religioni Afro-Brasiliane di Candomblé e Umbanda, che sono un'amalgama di varie tradizioni da diversi gruppi etnici africani, specialmente gli Yoruba, ma anche i Fon e i Bantu.

“Per qualcuno nato e cresciuto a Bahia, l'influenza africana sulla nostra cultura va oltre la religione. Condiziona le nostre abitudini, il nostro modo di parlare, il nostro cibo. É parte della nostra identità,” dice Hugo. “É questo che mi ha reso così ansioso di produrre una storia ispirata alla cultura Afro-Brasiliana,” ha aggiunto.

Xangô, dio della giustizia. Pubblicato su autorizzazione.

Oxum signora delle acque dolci, dei fiumi e delle cascate. Pubblicato su autorizzazione.

Oxóssi, il dio cacciatore. Pubblicato su autorizzazione.

Ma nonostante la sua profonda conoscenza della cultura Bahian, le religioni Afro-Brasiliane sono tuttora poco conosciute dalla maggioranza della popolazione brasiliana – spesso affrontando lo stigma e anche la persecuzione da parte di evangelisti Cristiani radicali [4] [en].

Per Hugo, un punto fondamentale del progetto è di celebrare i racconti di queste religioni che sono sopravvissute al tempo e alla distanza e sono diventate un aspetto molto importante della cultura brasiliana:

Acredito que é necessário valorizar um dos pilares do Brasil, que infelizmente ainda sofre com discriminação e preconceitos. Acredito que o público entendeu essa ideia, pois temos muitos depoimentos de professores que falaram sobre o tema levando as artes para seus alunos, ou brasileiros vivendo no exterior que desejam apresentar esse aspecto do país. Sejam eles adeptos ou não das religiões de matrizes africanas, há um interesse imenso.

Credo che sia necessario onorare uno dei pilastri del Brasile, che sfortunatamente ancora soffre il pregiudizio e la discriminazione. Credo che il pubblico abbia capito questa idea, come abbiamo sentito da molti professori che si sono espressi su questo argomento, portando la nostra arte agli studenti, o i brasiliani che vivono all'estero che desiderano mostrare questo aspetto della nostra cultura ad altri. Sia che si è praticanti delle religioni africane oppure no, c'è un grande interesse.

Le religioni africane forniscono molto materiale per le storie di supererori. Come Santeria e Voudou altrove, Candomblé riconosce una miriade di divinità. Sono conosciute come Orisha, che governano le forze della natura e l'umanità. Tutti gli Orisha — più di un migliaio, considerando pratiche sia in America che in Africa — hanno qualità umane, lottano tra di loro per il potere, commettono errori e si innamorano.

Nel primo fumetto, dice Hugo, il protagonista sarà Xangô, il dio della giustizia. Secondo la mitologia, Xangô punisce i bugiardi, i ladri e i malfattori. Ha anche, in diversi punti nel tempo, tre mogli, anch'esse Orisha: Iansã, Oxum e Obá.

Canuto, quando gli venne l'ispirazione per il fumetto viveva a San Paolo, ma ritornò a Bahia per fare ricerche per il progetto. “Mi sono immerso nello studio degli Orisha, non solo leggendo libri di autori rinomati come Pierre Verger, Edson Carneiro, José Beniste e Reginaldo Prandi, ma anche visitando i terreiros [le case di preghiera dei Candomblé] e parlando coi leader religiosi. Questo perchè voglio svolgere il tutto nel massimo del rispetto e dell'accuratezza.”

Ossaim, signore delle pozioni e dei rimedi. Pubblicata su autorizzazione.

Iansã governa i venti e le tempeste. Pubblicata su autorizzazione.

Yemanjá, signora delle acque dell'oceano, madre di tutti gli Orisha. Pubblicata su autorizzazione.