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Lukashenka o Lukashenko? Perché i media anglofoni utilizzano grafie diverse per il contestato leader bielorusso

Categorie: Europa centrale & orientale, Bielorussia, Citizen Media, Etnia, Linguaggi
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Una selezione di titoli di media anglofoni che presentano scelte editoriali differenti in riferimento al cognome dello storico governatore bielorusso. Mappa delle province bielorusse di Golbez (CC BY-SA 3.0) [2]. Immagine creata da Georgia Popplewell (CC BY 3.0)  [3]

Mentre la Bielorussia fa notizia in tutto il mondo a causa delle controverse elezioni presidenziali del 9 Agosto, nella stampa internazionale stanno comparendo diverse grafie del cognome del presidente di lungo corso. Lukashenka o Lukashenko: qual è quella giusta?

La risposta è: entrambe. Il nome di Lukashenko ha due spelling diversi: in bielorusso si scrive Аляксандр Лукашэнка, mentre in russo Александр Лукашенко. Di conseguenza, la trascrizione in inglese basata sull'originale bielorusso sarà Alyaksandr Lukashenka, mentre quella basata sullo spelling russo sarà Aleksandr (o l’equivalente inglese Alexender) Lukashenko.

Sia il russo che il bielorusso hanno status di lingua ufficiale [4] [it] nella Repubblica Bielorussa, dove la popolazione è per la maggior parte, e in misure diverse, bilingue. Sebbene le due lingue siano spesso reciprocamente intellegibili, in quanto entrambe appartenenti al ramo orientale delle lingue slave [5] [it], sono tuttavia differenti. Oggi il bielorusso può essere visto e sentito formalmente nelle cerimonie di stato, su cartelli stradali e presso i ministeri governativi in tutto il paese. Tuttavia, gran parte della vita quotidiana nelle grandi città viene condotta in russo e la presenza del bielorusso è diminuita negli ultimi anni, in parte per via del suo ruolo calante nel sistema educativo statale [6] [en, come i link successivi se non indicato diversamente].

Mentre organi di comunicazione quali il The Guardian, il New York Times [7] e la BBC [8] hanno spesso usato la romanizzazione basata sul russo (Lukashenko), Radio Free Europe [9], che trasmette anche in Bielorussia, utilizza la versione bielorussa (Lukashenka). Curiosamente, abbiamo trovato un articolo del 2006 del New York Times [10] che utilizzava il nome bielorusso Lukashenka.

Una distinzione simile si può osservare per il cognome della leader dell’opposizione: il suo nome in inglese è Sviatlana Tsikhanouvskaya, romanizzato dal bielorusso Святлана Ціханоўская. Ma diventa Svetlana Tikhanovskaya se trascritto dalla grafia russa, Светлана Тихановская.

Poiché le proteste si sono diffuse nel paese, potremmo anche interrogarci sullo spelling di diverse città bielorusse. I lavoratori hanno scioperato a Grodno (russo) o a Hrodna (bielorusso)? I manifestanti hanno protestato a Gomel o a Homyel? I media internazionali a volte hanno scritto i nomi dei luoghi bielorussi in modo incoerente.

A complicare le cose, il bielorusso, sebbene ora sia scritto in cirillico, ha anche il suo alfabeto latino, chiamato Łacinka [11] [it], utilizzato tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, ma anche durante l’occupazione nazista della Bielorussia nei primi anni ‘40. Un ulteriore standard ortografico conosciuto come Taraškevica [12] è usato da alcuni bielorussi che vivono all'estero: utilizza in gran parte lo stesso alfabeto cirillico del bielorusso standard di oggi ma rifiuta alcune delle riforme linguistiche volute dal governo sovietico nel 1933.

Inoltre, a patire dal quindicesimo secolo anche la minoranza musulmana Tartara che viveva nel Gran Ducato di Lituania, che includeva l’odierna Bielorussia, iniziò a scrivere in bielorusso, utilizzando una forma adottata dall’alfabeto arabo [13] [it] chiamata Кітаб [Kitab] o ارابیصا [Arabitsa] e abbandonando gradualmente la lingua madre turca mentre riadattava la lingua slava bielorussa, pur rimanendo fedele all’Islam.

Ad alcuni lettori questo dibattito potrebbe ricordare l’Ucraina, confinante con la Bielorussia a sud. In seguito agli eventi del 2015 e alla successiva guerra nell’est dello stato, questo paese occupò persino più spazio nelle colonne dei giornali internazionali. Un acceso dibattito ha portato a diverse pubblicazioni che dichiaravano che avrebbero scritto il nome della capitale del paese, un tempo Kiev, con la trascrizione ucraina Kyiv. Il russo è parlato correntemente da milioni in Ucraina, molti dei quali di etnia ucraina, ma non è una lingua ufficiale; per questo motivo le città di Kharkiv e Luhansk sono per convenzione scritte secondo la loro forma ucraina e non Kharkov e Lugansk, come molti dei loro abitanti continuano a chiamarle.

La situazione politica e sociolinguistica della Bielorussia è molto diversa da quella ucraina. Ma tali questioni continuano a tormentare gli editori di tutto il mondo. Parte della stampa tedesca si riferisce ancora al paese come Weißrussland (letteralmente “Russia Bianca”) invece che Bielorussia, come i bielorussi preferiscono. Il paese è generalmente chiamato Белороссия (Byelorussia) nella stampa russa, malgrado le obiezioni dei bielorussi.

Situazioni come queste continueranno a obbligare gli editori di tutto il mondo a valutare a chi rendere conto: alla politica linguistica statale, alle consuetudini linguistiche degli abitanti di un paese o ai lettori stranieri che spesso conoscono luoghi lontani con nomi completamente diversi e spesso arcaici? Non sempre vi sono risposte semplici. Ma quando l’attenzione mondiale è rivolta a una nazione che non si conosce, la migliore politica da adottare è la trasparenza, per permettere ai lettori di capire come anche una singola lettera possa essere importante.

Scopri di più sui disordini in Bielorussia [14] [it]