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Religiosa e “madre della Bolivia”: ecco il (costoso) storytelling di Jeanine Áñez

Categorie: America Latina, Bolivia, Citizen Media, Politica, Religione

Jeanine Áñez che assume la presidenza della Bolivia il 12 novembre 2019, con sua figlia Carolina Ribera alla sua sinistra. Foto di Wikimedia Commons  [1]de contenido libre [2] modificata da Global Voices

Fervente cristiana, madre di famiglia e autorità decisa: ecco la presidente e candidata alla presidenza della Bolivia Jeanine Áñez. 

La sua fede cristiana ha portato a delle comparazioni [3][es, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] con i presidenti Trump e Bolsonaro ed è ben visibile nella sua gestione statale e nei suoi discorsi a sfondo religioso, nonostante la Bolivia sia un paese laico per Costituzione. [4]

“Sorvolo di benedizione; Dio benedica la pace”, ha pubblicato la presidente su Instagram  [5]quando ha salutato uno dei 4 sorvoli realizzati in elicottero dalla Bolivian Air Force per benedire città [6] come Cochabamba, Tarija, La Paz, El Alto e Montero. Ogni sorvolo è durato circa un'ora e ha portato a bordo sacerdoti, pastori, evangelici e autorità legislative che hanno portato con sé acqua benedetta e statuine.

Il sorvolo di Tarija sarebbe costato allo Stato 11.500 dollari [7], mentre quelli effettuati sulle altre città almeno 9000 [6] dollari in totale. La somma equivale alle entrate generate in 5 anni e mezzo da una persona con uno stipendio minimo, attualmente di 307 dollari [8]

Inoltre, sono state organizzate delle benedizioni terrestri. A La Paz, la polizia ha portato in gira la santa patrona della città [9], la Vergine di Copacabana, con l'obbiettivo di infondere coraggio all'inizio della quarantena.  A Santa Cruz, leader evangelici hanno suonato lo shoffar, uno strumento ebraico e hanno percorso la città su venti veicoli [10] per cinque ore durante la  “giornata di preghiera e unzione” [11] organizzata dal Ministero della Difesa e dalla chiesa Casa de Oración (Casa di Preghiera). Uno dei ministri di questa chiesa è il fratello della Áñez, Juan Carlos Añez [12], oltre che a essersi candidato come deputato [13] per Santa Cruz. 

Di fronte a questa situazione, sono sorte diverse opinioni grafiche:

Hipoclorito de Sodio

Geplaatst door La Envidia [14] op Vrijdag 10 april 2020 [15]

El cloro, más barato que el alcohol, se ha popularizado como elemento básico para la desinfección de superficies y personas en la pandemia.

Il cloro, più economico rispetto all'alcool, si è diffuso come soluzione principale per disinfettare superfici e persone durante la pandemia. 

Inoltre, la Áñez ha invitato a digiunare  [16]e pregare due volte [17] durante la quarantena causata dalla COVID-19. Questi inviti sono stati rifiutati e criticati da un murales [18], un duro tweet [19] e da comunicati di diverse ONG [20]. ” È offensivo e umiliante quando ci sono persone che muoiono di fame”, ha affermato [21] la scrittrice Paola Senseve al quotidiano El Deber. Nel lasso di tempo tra i due appelli della presidente è avvenuto l’omicidio-suicidio di una bambina [22] la cui famiglia non ha mangiato per 2 giorni. Questo caso sarebbe solo uno dei 453.000 boliviani che cadranno in uno stato di povertà estrema quest'annosecondo quanto previsto [23] dalla Commissione Economica per l'America Latina e i Caraibi (Cepal)

Nei suoi discorsi, è ricorrente la frase “Dio benedica la Bolivia” , presente anche nel suo programma di governo [24]. La Áñez ha invitato i suoi ministri a pregare [25]. Durante i primi tempi da governatrice ha portato una Bibbia gigante [26] e ha affermato: “La Bibbia ritorna a Palazzo”.

Quando la BBC le ha domandato cosa ne pensasse della laicità della Bolivia, la Áñez ha detto [27] che la laicità è stata inserita nella Costituzione dal partito dell'ex presidente Evo Morales, che ha provato a farla passare per ateismo.

Il giornalista Javier Badani ha analizzato  [28]la posizione della Añez su Facebook: “Le posizioni religiose sono protette dalla Costituzione. Quello che non è giusto è decantare delle credenze personali facendo uso delle risorse pubbliche dello Stato, privilegiando queste credenze a discapito di quelle degli altri. La Áñez e Morales hanno violato delle leggi fondamentali. È criticabile sia il fatto che la croce e la Bibbia “ritornino” a Palazzo, sia che si svolgano dei rituali andini come il ch'alle e il k'oa in questo spazio statale. Non è giusto cercare di ottenere dei risultati a livello politico strumentalizzando delle credenze così eradicate nel nostro Paese”. A suo tempo, anche Morales è stato criticato per aver strumentalizzato  [29]dei rituali religiosi andini.

Hipoclorito de Sodio

Geplaatst door La Envidia [14] op Vrijdag 10 april 2020 [15]

El meme compara a Evo Morales con el personaje apodado “El Rey Loco”, de Juego de Tronos, pues prefería destruir su reino antes que dejar el trono; y compara a Jeanine Añez, con la orden cristiana y militar [30] de los caballeros templarios.

Il meme compara Evo Morales al personaggio “Il Re Folle” del Trono di Spade, il quale preferiva distruggere il proprio regno prima di lasciare il trono; inoltre, compara Jeanine Añez all’ordine cristiano e militare  [30]dei templari.

In Bolivia, l'88,7% dichiara di essere cristiano [31][en] e c'è un sincretismo tra le religioni autoctone e il cristianesimo,  [32]frutto della colonialismo. Il Paese è laico dal 2009, ma nonostante ciò, lo Stato ha stanziato 1,7 milioni di dollari [33] per la visita di Papa Francesco nel 2015; la chiesa è stata una delle mediatrici  [34]della crisi elettorale del 2019; inoltre, i poliziotti e i militari hanno le proprie Vergini protettrici, quella di Copacabana e quella del Carmelo.

La religione fa parte della campagna elettorale [35] di metà dei candidati alla presidenza. Sebbene l'uso dei simboli religiosi sia proibito, non è un delitto [36]. “La religione può essere un fattore chiave per attrarre gli elettori. Questo è stato dimostrato nelle ultime elezioni con la votazione ottenuta da un pastore evangelico sconosciuto. La Áñez sa usare questo elemento a suo favore. Il conflitto si ha quando la sua religiosità interferisce nell'amministrazione pubblica e genera una spesa per lo Stato e quando utilizza le risorse pubbliche, aspetto condannabile da qualsiasi punto di vista”, ha riportato la giornalista María Silvia Trigo a Global Voices per email.

Oltre ai riferimenti religiosi, “fermezza” è un'altra parola ricorrente  [37]nei discorsi della Áñez. Cerca sempre di mostrarsi come forte, decisa e intollerante nei confronti della corruzione, sebbene l'immagine che fa passare di sé non coincida con le azioni del suo Governo, secondo quanto riportato da Trigo.

Inoltre, nei suoi discorsi è sempre presente il suo lato materno. “Vi chiedo come madre”  [37]è una delle sue frasi più ricorrenti. L'espressione “Mamma orgogliosa” dei propri figli fa parte della presentazione della Áñez su Twitter [38] e Facebook [39]. La Áñez si è travestita da Mamma Natale [40] per consegnare regali a dei bambini al Palazzo del Governo. Il suo spot da candidata [41] inizia con lei che dice: “Ci sarebbe da mettere la casa a posto” e la fa vedere mentre dirige l'organizzazione di una casa insieme a gruppo di persone. Durante la quarantena, la figlia della Áñez, Carolina Ribera, ha dichiarato [42]: “Mia madre è la madre di tutti i boliviani”.

Credito dell'illustrazione: Danitza Luna [43], membro di Mujeres Creando. Foto utilizzata previo permesso.

 Il membro del gruppo femminista Mujeres Creando, Danitza Luna ha controbattuto dicendo [43]: “Non accetto Jeanine Áñez come madre” e ne ha realizzato una caricatura, rappresentandola come la Vergine Maria. L'angelo ha il viso del Ministro del Governo, Arturo Murillo e la croce della corona è il simbolo di Santa Cruz, dipartimento dove sono iniziate le proteste del 2019 [44]. Il resto della corona mostra le costanti minacce di carcerazione [45] del suo modo di governare, ha affermato Luna. Il suo velo ha la bandiera statunitense e la tuta mimetica militare, coloro che avrebbero appoggiato [46] la sua candidatura. La sua aura è formata da armi e ai suoi piedi ci sono militari e poliziotti.

Luna ha definito il governo della Áñez come un “autoritarismo mascherato da benedizioni”.