Un'inchiesta critica pesantemente “il predominio dei bianchi” nelle notizie ed attualità della TV australiana

Promozione del 2016 del Seven Sunrise Breakfast show

Promozione del 2016 del Seven Sunrise Breakfast show -video screenshot di YouTube

Una nuova inchiesta realizzata da Media Diversity Australia sottolinea il predominio [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] di presentatori, commentatori e reporter di origini anglo-celtiche nelle notizie televisive e vicende di attualità. Gli Anglo-Celtici sono coloro che discendono dai Britannici e dagli Irlandesi.

Il loro studio ha preso in analisi 81 programmi tra notiziari e vicende di attualità di tutta la televisione non a pagamento per un lasso di tempo di due settimane durante giugno del 2019, coinvolgendo 270 persone tra conduttori, commentatori e reporter.

Predominio Anglo-Celtico

Il 75% dei presentatori, commentatori e reporter hanno origini anglo-celtiche, rispetto al 58% di tutti gli Australiani. Il 6% di loro ha origini indigene o non-europee, rispetto al 24% dell'intera popolazione.

Gli show televisivi mattutini hanno poche persone di origini non-europee o indigene. Uno dei presentatori più conosciuti, il conduttore del Today Show in onda sul Nine Network Karl Stefanovic, si è sentito un po’ contrariato, come si può dedurre dal suo tweet:

Non so quanto si debba essere multietnici per essere classificati come tali ma io sono di origini tedesche, iugoslave e britanniche e di cognome faccio Stefanovic. A scuola mi chiamavano zingaro. Sono orgoglioso delle mie origini e sono sicuro che siano piuttosto cosmopolite e per Nine Network non sono mai state un problema.

La tempesta su Twitter successiva al tweet di Stefanovic è stata interamente seguita dal SBS  (Special Broadcasting Service) che è gestito dal governo e ha il compito di fornire servizi multimediali in più lingue. SBS World News ha preso parte all'indagine; tuttavia i suoi programmi della Televisione Nazionale Indigena (National Indigenous TV) no.

Questa è stata una delle risposte più pacate al tweet di Stefanovic:

Sono di origini serbe (entrambi i miei genitori sono serbi) e sono orgoglioso di questo. Tuttavia siamo bianchi. Nessuno può guardarci e dirci che siamo “etnici”, e non siamo mai stati giudicati per il colore della nostra pelle. È questo ciò a cui allude lo studio. Noi non ne facciamo parte.

Inoltre, anche il programma mattutino Sunrise in onda su Seven Network, un rivale del Today Show, ha ricevuto delle critiche sui social dopo che è stato pubblicato un articolo su news.com.au al quale Karl aveva risposto.

Sembra che alla docente universitaria Susan Carland sia piaciuto postare questa foto dalla story:

Questa didascalia.

Origini cosmopolite: un ostacolo per fare carriera

Come parte della ricerca, oltre 300 giornalisti televisivi hanno completato un'indagine a giugno 2020 che esaminava la loro percezione di diversità culturale. Più del 70 % dei partecipanti ha giudicato come scarsa o molto scarsa la presenza di uomini e donne culturalmente cosmopoliti all'interno del settore televisivo. Inoltre, il 77% degli intervistati di origini straniere ha affermato che avere un background culturale differente è un ostacolo all'avanzamento di carriera. “La diversità culturale è stata compresa sulla base dell'etnicità della persona e delle proprie origini”.

Inoltre, l'inchiesta afferma che a luglio 2020, “il 100% dei conduttori dei notiziari nazionali della televisione non a pagamento è di origine anglo-celtica (oltre a essere tutti uomini).” Un'inchiesta del 2018 ha messo in evidenza dei risultati simili per quanto riguarda la predominanza di direttori di origine anglo-celtica nelle aziende australiane e nelle sale riunioni, definendo questa situazione con l'espressione  ‘Male, pale, and stale’. (espressione che mette in evidenza il maschilismo retrogrado al'interno del sistema aziendale australiano)

Due emittenti televisive, ovvero i canali Sette e Nove, sono stati criticate per le loro risposte al report. Canale Sette vede tutto questo come “un processo in fase di elaborazione” mentre il direttore di Canale Nove Darren Wick ha risposto:

However, I don’t think simply counting surnames on TV is an effective way of addressing the issue or helps in finding practical solutions to these challenges.

Tuttavia, credo che contare i cognomi in TV non sia né un modo efficace di affrontare il problema né aiuti a trovare delle soluzioni pratiche a queste problematiche.

Secondo Junkee:

Clearly it’s change that’s sorely needed — but instead of committing to help improve things, they’ve both gone on the defence. They’re now being slammed for their victim-blamey response to the findings.

Ovviamente si tratta di un cambiamento necessario; tuttavia, invece di impegnarsi per aiutare a migliorare le cose, entrambi si sono messi sulle difensive. Ed ora vengono fatti a pezzi per la loro risposta a fronte di questi risultati.

Questo commento è stato oggetto di critiche:

Tutto questo è veramente falso. Sono un australiano libanese. Ho fatto domanda sia a Canale 7 che 9 e non sono riuscito nemmeno a ottenere un colloquio. Ho un master in giornalismo e ho svolto alcuni stage non retribuiti in diverse redazioni.

La giornalista di STEM [it], Rae Johnston, è una donna indigena:

Di solito al mattino conducevo segmenti sulla tecnologia sui principali canali televisivi. Quando si sono accorti che ero di origini aborigene, mi hanno chiesto di parlare sulle vicende di attualità degli indigeni. Poco dopo aver rifiutato, mi è stato detto che non avrebbero potuto più pagare i $250 per il mio segmento. Un uomo bianco mi ha sostituito.

La strada da percorrere

Il report ha fornito 5 consigli per migliorare la situazione:

1: Portare avanti l'idea della diversità
2: Raccogliere dati sulla diversità culturale
3: Stabilire degli obiettivi per migliorare e aumentare la diversità culturale
4: Riconoscere i benefici a livello economico di una forza lavoro culturalmente più cosmopolita
5: Dare priorità alla diversità nell'approccio organizzativo per quanto riguarda l'assunzione e la promozione

SBS e l'altra emittente televisiva nazionale, l’Australian Broadcasting Corporation (ABC), devono prendere in considerazione e riportare la diversità culturale, ma i canali canali commerciali.

La giornalista CALD (culturally and linguistically diverse), ovvero culturalmente e linguisticamente cosmopolita, Andrea Ho, è stata un membro del comitato di inclusione e diversità del ABC fin quando non è stata recentemente licenziata. Ha mandato ai media l'allarme per il bisogno di un cambiamento urgente:

Grande scoperta oggi da parte di MediaDiverseAU. Ma non siate sorpresi, noi giornalisti CALD lo abbiamo detto ai nostri datori di lavoro per anni. E abbiamo sgobbato per cambiare lo status quo. Gli spettatori CALD possono ora optare per scelte migliori a cambio del mio licenziamento, altrimenti suoneranno le campane a morto.

Una delle autrici del report, Usha M. Rodrigues, ha analizzato i risultati sul periodico The Conversation con l'articolo Whitewash on the box: come la mancanza di multietnicità nella televisione australiana danneggia tutti noi:

The study also examined more than 19,000 news and current affairs items from Australian free-to-air metropolitan and regional networks, broadcast over two weeks in June 2019. It found the lack of diversity is also reflected in the stories programs make, the issues they examine and the way they examine them.

Inoltre, lo studio ha esaminato oltre 19.000 notiziari e vicende di attualità in onda sulla televisione australiana non a pagamento e i canali regionali per oltre due settimane durante giugno del 2019. Ha messo in evidenza il fatto che l'assenza di multietnicità si riflette nelle storie che vanno in onda, i problemi che vengono presi in analisi e il modo in cui essi vengono analizzati.

Potete scaricare l'intero report qui.

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