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Vignette serbe denunciano la manipolazione politica sui vaccini cinesi e/o russi per la COVID-19

Categorie: Europa centrale & orientale, Serbia, Citizen Media, Cyber-attivismo, Politica, Salute
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“Abbiamo ordinato i vaccini da un certo Paese, ma non vi dirò quale…” – Un quadro con una vignetta di Miloš Dragojević (Stripom protiv Diktature) che ritrae il Presidente serbo Aleksandar Vučić. Uso autorizzato.

Il vignettista Miloš Dragojević sta usando la pagina Facebook Stripom protiv Diktature [2] [hr] (Vignette contro la dittatura) per fare commenti satirici sulla situazione politica in Serbia. Molte delle sue ultime vignette riguardano la mancanza di trasparenza del governo sulla provenienza dei vaccini contro la COVID-19 e le reazioni della popolazione.

In una dichiarazione a Global Voices, Dragojević ha spiegato il motivo per cui ha iniziato a creare vignette digitali [bosniaco, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]:

Sa radom na kreiranju strip tabli na Stranici “Stripom protiv diktature” počeo sam tako što sam tražio način da izrazim bunt i iskažem neslagsnje sa stanjem u svojoj zemlji. Istovremeno želeo sam da što više ljudi vidi taj moj izraz. Tako sam našao efikasan način da kroz strip satiru ismejem, ali istovremeno i ukažem na loše pojave u društvu. Pre svega medju političirama.

Ho iniziato a lavorare alla vignette della pagina Vignette contro la dittatura perché volevo esprimere la mia ribellione e il mio dissenso riguardo alla situazione nel mio Paese. Allo stesso tempo, volevo anche che quante più persone possibili vedessero quell'espressione. Credo che le vignette satiriche siano uno dei modi migliori sia per ridicolizzare che per denunciare gli sviluppi negativi della società, in particolare quelli perpetrati dai politici.

Sebbene il governo guidato dal Presidente Aleksandar Vučić avesse inizialmente sminuito il pericolo della pandemia [3] [it], si è assistito a un cambiamento di tono dopo le elezioni di giugno, quando il Presidente ha assunto il ruolo di protettore del popolo dalla COVID-19. Il 15 luglio, Vučić ha annunciato di essere in contatto con un certo Paese che aveva già sviluppato un vaccino, il quale sarebbe stato disponibile in Serbia prima della fine del 2020.

Quando i giornalisti hanno domandato da quale Paese sarebbe stato importato il vaccino, Vučić si è rifiutato di condividere l'informazione [4], limitandosi a rispondere che “presto firmeremo un protocollo per la cooperazione, ma non posso dire di che Paese si tratti”.

Tuttavia, due settimane più tardi, il Presidente serbo ha annunciato [5] [en] di aver avuto un incontro con l'Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, Chen Bo, e ha “ribadito la propria gratitudine per il sostegno che la Serbia ha ricevuto dalla Cina e dal Presidente Xi Jinping, specialmente per l'aiuto fornito durante l'epidemia di coronavirus”, senza specificare tuttavia se il vaccino fosse uno dei temi dell'incontro.

Poiché le sperimentazioni cliniche necessarie per una corretta sperimentazione dei vaccini richiedono più di qualche mese, addirittura anni, la maggior parte dei cittadini era scettica riguardo alla qualità di questi farmaci. Questo scetticismo si riflette nella seguente vignetta sulle presunte affermazioni di Vučić e Xi.

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“Abbiamo ordinato i vaccini da un certo Paese, ma non vi dirò quale… Testeremo i vaccini sui cittadini di un certo Paese, ma non vi dirò quale…” Una vignetta di Miloš Dragojević (Stripom protiv Diktature [2]) sul presunto utilizzo dei vaccini cinesi per il COVID-19 in Serbia. Uso autorizzato.

L'11 agosto, la Russia ha annunciato [7] [en] di aver prodotto un vaccino contro la COVID-19. I media, i politici e gli utenti dei social media pro-Russia nei Balcani hanno iniziato a elogiare questo sviluppo controverso, continuando in particolar modo a ripetere che la figlia di Putin si era sottoposta al vaccino.

Lo stesso giorno, il Presidente serbo ha reagito [8] alla notizia del vaccino russo con una dichiarazione nella quale sosteneva di essere “pronto a essere il primo a farsi inoculare il vaccino russo”, come riferisce [9] [ru] Russia Today su Twitter.

Le seguenti vignette del 14 agosto ritraggono il cambiamento di posizione degli anziani, ritenuti i più suscettibili [10] [it] all'influenza russa e a quella dei populisti nazionali in combutta con la Russia.

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“Hai sentito? I russi hanno inventato un vaccino… Questi vaccini contro il coronavirus sono dannosi. Gli americani e i globalisti vogliono usarli per distruggerci… La figlia di Putin si è già fatta vaccinare. L'ho sempre detto che i vaccini sono la nostra unica salvezza. Non appena arriveranno qui, sarò il primo a farmelo inoculare.” – Una vignetta di Miloš Dragojević (Stripom protiv Diktature [2]) su due classici pensionati che discutono sui vaccini per il COVID-19. Uso autorizzato.

Mentre i meme su Putin relativi al vaccino spopolano sui social media [12] [en], un gruppo dei Balcani è rimasto insolitamente silenzioso: i no-vax. L'influencer macedone Sloboda Jakoski ha commentato questo aspetto della situazione su Twitter [mk]:

Noto con piacere che alcune delle mie conoscenze anti-vacciniste erano in realtà solo anti-occidentali. Grazie, Russia!

A maggio 2020, il governo serbo ha annunciato [14] [sr] che tutti i cittadini adulti avrebbero avuto diritto a ricevere un contributo finanziario governativo pari a 100 euro. Gli oppositori politici hanno notato [15] che questa ridistribuzione dei soldi dei contribuenti coincideva con il prosieguo della campagna per le elezioni anticipate [16] [en], che erano state posticipate al 21 giugno.

La questione è stata controversa, con alcune personalità pubbliche che hanno annunciato [17] che non avrebbero accettato il denaro, adducendo spesso al fatto che ne avevano già abbastanza e che la sovvenzione sarebbe dovuta andare a beneficio delle persone più bisognose. Tuttavia, stando alle dichiarazioni dei funzionari governativi, il numero di cittadini che hanno fatto domanda per i 100 euro (6,2 milioni [18] [hr]) avrebbe superato il numero di cittadini residenti in Serbia, sottintendendo [19] che la domanda fosse stata presentata anche da molti che vivono all'estero.

L'ultima vignetta di Miloš Dragojević è una caricatura dello sconvolgente cambio di posizione delle persone comuni relativo al contributo statale per i soggetti che si sottoporranno al vaccino.

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“Farai il vaccino per il coronavirus? Col cavolo, è veleno. Daranno 100 euro a chi lo farà. Mmh… Si può fare più di una volta?” – Un commento di Miloš Dragojević (Stripom protiv Diktature [2]) sull'inversione di marcia relativa ai vaccini per la COVID-19 quando si inizia a parlare di denaro. Uso autorizzato.

Miloš Dragojević ha parlato ulteriormente del motivo per cui considera importanti le sue vignette attiviste:

Ovo mi je važno iz ličnih razloga jer imam tu nekakvu potreba da ljudi čuju moje mišljenje i moj stav, a da to ne bude puko iznošenje mišljenja nego na jedan duhovit i pre svega direktan način. Dakle snažnom i kratkom porukom. Takodje pored ličnih razloga rukovodio sam se i željom da na neki način osvestim društvo. Da prodrmam ljude i nateram ih da počnu misliti svojom glavom, ali isto tako i da ne nasedaju na razne teorije zavera kojih su prepuni mediji i koje možete čuti na svakom koraku. Ljudi su u današnje vreme zbunjeni velikom količinom različitih i kontradiktornih informacija. Kada govorimo o vakcini protiv korona virusa to je posebno izraženo. Ja sam kroz svoje stripove pokušao dočarati koliko lako ljudi menjaju svoj stav o toj temi u zavisnosti od sopstvenih predrasuda koje su opet proizvod propagande kojoj su svakodnevno izloženi. Takodje hteo sam ukazati i na momenat manipulicaje i jeftinog skupljanja poena političara na ovoj ozbiljnoj temi koja nikako ne bi trebala da služi u te svrhe.

Questo lavoro è importante per me per ragioni personali, perché ho bisogno che le persone ascoltino le mie opinioni e posizioni. Non volevo solo esprimerle senza mezzi termini, ma anche in un modo che fosse acuto e diretto, con un messaggio breve ma potente. La mia è anche un'urgenza personale di portare, in qualche modo, consapevolezza alla società — dare una scossa alle persone, farle pensare con la propria testa e spingerle a non credere alle numerose teorie cospirazioniste promosse sia dai social media che dal passaparola. Oggigiorno le persone sono confuse a causa dell'enorme quantità di informazioni differenti e contraddittorie, specialmente riguardo al vaccino per il coronavirus. Ho cercato di usare le mie vignette per mostrare quanto sia facile per le persone cambiare posizione in base ai propri pregiudizi, che, a loro volta, derivano dall'esposizione quotidiana alla propaganda. Volevo inoltre denunciare le manipolazioni dei politici, la raccolta scadente di punti politici attraverso una questione seria che, eticamente, non dovrebbe essere abusata in quel modo.