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Conversazione con Nneka Jones, l'artista trinidadiana che ha creato l'efficace bandiera americana per il TIME: Parte II

Categorie: Caraibi, Trinidad & Tobago, Arte & Cultura, Citizen Media, Etnia, Giovani
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L'artista Nneka Jones mentre realizza l'opera commisionatagli per la copertina della rivista TIME, per il numero “La nuova rivoluzione americana”.  Foto fornita da @artyouhungry [1], utilizzata dietro autorizzazione.

La copertina della rivista TIME, numero del 31 agosto-7 settembre [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], intitolata “La nuova rivoluzione americana”, mostra un'immagine ricamata della bandiera americana, con un ago infilato in una delle estremità non completate: rappresenta una storia che è ancora in divenire, soprattutto per le persone di colore, nella “terra delle libertà”.

La copertina è stata ideata dalla ventritreenne trinidadiana Nneka Jones [1]. Il direttore artistico del TIME, Victor Williams, è rimasto affascinato dal suo dipinto fotorealistico di George Floyd [3], dopo averlo visto su Instagram [4], e l'ha pregata di realizzare la copertina di questa edizione speciale.

Il progetto rispecchia completamente l'identità creativa di Jones, quella di un'”attivista-artista”. Di seguito, nella seconda parte della mia intervista con Jones, parleremo di questa identità e di altre questioni delicate che ha dovuto affrontare mentre lottava perché la sua arte diventasse un ponte verso la comprensione.

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L'artista trinidadiana Nneka Jones. Foto fornita da @artyouhungry, utilizzata dietro autorizzazione.

Janine Mendes-Franco (JMF): Credo sia appropriato che un'immagine creata da una “straniera” sia il simbolo utilizzato dal TIME per la sua esplorazione della realtà attuale dell'America: fiero nazionalismo in un Paese costruito da immigrati, problemi irrisolti riguardanti la razza, violenza armata in ascesa, vaste disuguaglianze. Cosa cerca di ottenere la tua rivisitazione della bandiera statunitense?

Nneka Jones (NJ): This hand-embroidered flag was created with the intention of signifying optimism and hopes that we can all work together to build a brighter future. This nation has a great impact on many other countries around the world, and so it is important that we understand the importance of equality. Currently, Black people and people of color are calling for the opportunity to excel in higher level positions and with the push to elevate the Black entrepreneurs, visionaries and creatives like myself, it allows for inclusivity and can hopefully bring about a better America and better world.

NNeka Jones (NJ): Questa bandiera ricamata a mano è stata creata con l'intenzione di dare ottimismo e speranza, affinché tutti insieme possiamo costruire un futuro migliore. Questa nazione ha un grande impatto su molti altri Paesi in tutto il mondo, dunque è fondamentale che comprendiamo l'importanza dell'uguaglianza. Attualmente, i neri e le persone di colore chiedono che gli sia offerta l'opportunità di eccellere in posizioni di livello più alto, e questa spinta per innalzare gli imprenditori, i visionari e gli artisti neri, come me, permette di ottenere inclusività e, speriamo, un'America e un mondo migliori.

JMF: Quanto è stato difficile ottenere l'effetto ombré [5], e quale significato ha l'aver miscelato i colori in quel modo?

NJ: Given that I was limited to 24-hours to complete this piece, it was definitely a challenge to ensure that the ombré effect was up to my standard of work. It was also important as this effect was particularly symbolic of a more hopeful future and the shift and transition to allowing black people and people of color a voice, a space, and a chance at achieving greatness.

NJ: Considerando che ho avuto solamente 24 ore per completare l'opera, ottenere un effetto ombré che fosse all'altezza del mio lavoro è stata sicuramente una sfida. Era importante anche perché questo effetto simboleggia un futuro più ottimista, e anche un cambiamento e una transizione verso la possibilità di avere, per i neri e le persone di colore, una voce, uno spazio e una possibilità di raggiungere la grandezza.

JMF: Ormai è da un po’ che non vivi più a Trinidad, eppure il linguaggio visuale di Trinidad e Tobago è molto forte, quasi provocatorio, nel tuo lavoro. Parlami dell'impatto delle tue origini e di questa identità nella tua arte. È come se avessi capovolto i ricami familiari e confortevoli della nonna e li avessi riadattati per la prima linea della battaglia.

NJ: While living in Trinidad, I was always influenced by the flamboyant colors and vibrant culture that we have, and had always incorporated this in my work as it was a reflection of the Trinbagonian spirit. However, as I have grown into my artistic skin, I am able to use these same colors to draw attention, as well as communicate symbolic meaning in my pieces. The colors that I use now are very intentional especially as seen in my most recent series, ‘Targets Variegated,’ where I use the colors of a traffic light to tell a story of Black women and children reclaiming their rights.

NJ: Quando vivevo in Trinidad, sono stata influenzata dai nostri colori sgargianti e dalla nostra cultura vibrante, e ho sempre incluso ciò nel mio lavoro, poiché era un riflesso dello spirito di Trinidad e di Tobago. Però, essendo cresciuta come artista, riesco a usare questi stessi colori per attirare l'attenzione e per comunicare significati simbolici nelle mie opere. Ora uso i colori intenzionalmente, soprattutto nella mia serie più recente ‘Targets Variegated’, in cui uso i colori di un semaforo per raccontare la storia delle donne e delle bambine di colore che reclamano i loro diritti.

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Un pezzo dalla serie ‘Targets Variegated’ di Nneka Jones. Foto fornita da @artyouhungry, utilizzata dietro autorizzazione.

JMF: Questa serie, ‘Target’, è una delle tue opere più sorprendenti, che vuole sensibilizzare riguardo l'abuso sessuale e il traffico di esseri umani. I preservativi applicati sulle immagini di queste donne e ragazze sono inquietantemente provocatori. Parlami di come usi la tua arte per stimolare un dibattito e ottenere dei cambiamenti. 

NJ: [The] series is a call to everyone to look closer and pay attention to what is currently happening in society. It highlights the statistics where [most] sex trafficking victims are young, beautiful, innocent girls of color. Hence, the series features hundreds of condoms on each canvas, layered in a ‘target’ pattern, drawing the viewer’s eyes to the eyes of the victim. It is a very striking image, one that forces you to realize the harsh reality and help speak out against it so that this ends, and other young girls and women are not targeted.

NJ: [La] serie è una chiamata rivolta a tutti, affinché guardino meglio e prestino più attenzione a quello che sta accadendo al momento nella società. Mette in risalto le statistiche, dove [la maggior parte] delle vittime del traffico sessuale sono ragazze di colore giovanissime, bellissime e innocenti. Perciò, nella mia serie sono presenti centinaia di preservativi su ogni tela, disposti con la forma di un bersaglio (“target”), così da attirare lo sguardo dell'osservatore in quello della vittima. È un'immagine davvero scioccante, che ti costringe a realizzare quale sia la dura realtà, ma che spinge anche a denunciarla perché abbia fine, così che altre ragazze e altre donne non siano prese di mira.

JMF: C'è un'opera a cui sei particolarmente affezionata?

NJ: Right now, I do not have a favorite piece; however, the piece that has been a huge milestone so far in my art career would be the TIME magazine cover. Not only did I get to produce hand embroidered artwork, but I was also able to create as an activist artist in under 24 hours and it is a piece that has changed my life.

NJ: Al momento non ho un'opera preferita; quella che però ha posto un'importante pietra miliare nella mia carriera artistica è la copertina del TIME. Non solo ho avuto la possibilità di realizzare un'opera ricamandola a mano, ma sono riuscita a realizzarla da attivista e artista in meno di 24 ore, è un'opera che mi ha cambiato la vita.

JMF: Chi ti ha ispirato come artista?

NJ: My high school art teachers and professors continue to be huge inspirations and influencers in my life. A lot of people make fun of art teachers or joke that most art majors don’t ever really become an ‘artist.’ However, my art teachers have brought me to where I am today; without their guidance and support, it would take me a much longer time to realize my potential and act on it, and I am truly grateful to have had them for my foundation.

NJ: I miei insegnanti di arte al liceo continuano ad essere una grande ispirazione ed influenza nella mia vita. Un sacco di gente prende in giro gli insegnanti d'arte, o dice che la maggior parte degli studenti d'arte non diventerà mai un ‘artista’. Invece sono stati i miei insegnanti d'arte che mi hanno condotto dove sono oggi: senza la loro guida e il loro supporto mi ci sarebbe voluto molto di più per realizzare il mio potenziale e sfruttarlo, e sono davvero grata di averli avuti per la mia formazione.

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Un altro pezzo dalla serie ‘Target’ di Nneka Jones. Foto fornita da @artyouhungry [1], utilizzata dietro autorizzazione.

JMF: Come sei stata aiutata da internet e dai social media?

NJ: In 2017, I decided to start my art blog on Instagram and named it @artyouhungry [6]. People often found it difficult to pronounce my name and so I wanted something that was easy to pronounce, remember and fun! I did not know where this blog journey would lead, but I am so happy that I stuck to it as I am able to share the process of my work with hundreds of people, and also get feedback when needed. This has allowed me to make connections with other artists and even galleries, and I look forward to developing my brand on social media as I elevate in my art career.

NJ: Nel 2017 ho deciso di aprire una pagina su Instagram e l'ho chiamata @artyouhungry [6]. Spesso la gente trova difficile pronunciare il mio nome, perciò volevo qualcosa che fosse facile da dire, memorizzabile e divertente! Non sapevo dove mi avrebbe condotto questa pagina, ma sono davvero felice di essermici buttata, perché adesso posso condividere il mio processo lavorativo con centinaia di persone, e anche ricevere un feedback, quando ne ho bisogno. Mi ha permesso di connettermi con altri artisti e persino con delle gallerie, e non vedo l'ora di sviluppare il mio brand sui social media, mentre proseguo con la mia carriera artistica.

JMF: Sei ancora molto giovane e hai ancora tutta la tua carriera davanti, con il suo relativo dinamismo e i suoi cambiamenti, ma in questo momento, in un momento così importante, se la tua arte potesse ottenere un solo risultato, quale vorresti che fosse?

NJ: I would hope that my art could cause someone to reflect within themselves — almost like a mirror to society — and truly ask how they are contributing to what is currently taking place, and what they can do better to improve the world we live in.

NJ: Vorrei che la mia arte portasse la gente a riflettere tra sé e sé, quasi come se fosse uno specchio per la società, e a chiedersi sul serio come sta contribuendo a ciò che sta succedendo e come potrebbe migliorarsi, per migliorare anche il mondo in cui viviamo.

La prima parte è disponibile qui [7].